RACCONTO DEL VIAGGIO IN COREA DEL SUD, GIAPPONE, FILIPPINE, TAIWAN E QATAR.


Puntuale come non mai parte da Milano Malpensa alle 11.10 il mio Aereo della Compagnia Qatar Airline in direzione Seul, con scalo a Doha in Qatar (prezzo andata e ritorno tasse comprese Euro 570).
Le Hostess bellissime e giovanissime con il caratteristico copricapo rosso. Sinceramente non mi sembravano essere Cittadine del Qatar, ma di altri stati del Mondo.
Molto gentili e cordiali ti riempiono di cibo e bere continuamente.
L’Aereo è strapieno e quindi non riesco a sdraiarmi.
Arrivo pertanto alle ore 19.10, con un caldo impossibile a Doha la capitale del Qatar (2 ore di fuso orario, rispetto all’Italia).
Rimango nell’area transiti molto ampia e ben tenuta per ben 7 ore. Essa e’ un porto di mare in quanto da qua transitano Aerei diretti per tutto il Mondo. All’1.55 di notte ho l’Aereo per Seul, la Capitale della Corea del Sud.
A Doha sono molto precisi e quindi cominciano a imbarcare i passeggeri addirittura  1 ora e 20’ prima del volo. L’Aereo è strapieno e quindi anche stavolta non riesco a sdraiarmi su tre posti per dormire.
Le Hostess stavolta sono tutte Coreane e portano 2 volte il cibo.
Un Po’ piccante in una occasione ma gradevole.
Dopo circa 9 ore di volo giungo all’Aereoporto di Inchehon.
Sono le 16.30’ (6 ore avanti rispetto all’ora Italiana). Logicamente anche qui il mio cellulare non funziona.
All’Aereoporto internazionale di Inchehon, vado al piano inferiore, dove faccio il biglietto per il Treno, per Seul Achasan (a est della Città) ai distributori automatici. (costo 4750 wo, compresi 500 won di deposito, che ti vengono restituiti, quando riconsegni la tessera magnetica agli apposti distributori “Refoundable”, ubicati nella Hall di ogni stazione della metro e Treni. Logicamente il costo del biglietto dipende dalla distanza che percorri e te la calcola automaticamente nel momento in cui fai il biglietto alla macchinetta. Ci sono anche le indicazioni in Inglese). 
Cambio treno alla Stazione Ferroviaria dell’Aereoporto Gimpo.
L’Aereoporto internazionale di Inchehon rimane su un’Isola lontana più di 50 km dal centro di Seul, ma il mio Ostello rimane vicino alla fermata della metro di Achasan (a est della Città) e quindi impiego quasi 2 ore per raggiungerlo.
La metropolitana di Seul e’ all’avanguardia, è una delle più estese del Mondo e ci sono anche le scritte in Inglese.
Sono circondato da Coreani che così tanti insieme non li ho neanche mai visti. Di Occidentali neanche
Comunque sono molto gentili e disponibili e poi a me la Corea e’ sempre piaciuta.
Esco dalla metro alle 8 di sera. C’e buio e ci sono 7 gradi centigradi.
In 2 minuti a piedi (100 mt. circa) sono al Phil Guesthouse (prezzo di 8,81 Euro a notte compreso prima colazione, internet free e lenzuola.
Bellissimo, pulitissimo: all’interno di ogni camera c’e’ il frigorifero, la cucina e il bagno. La presa elettrica è adiacente al letto ed e’ come quella italiana. La cucina e Sala comune sono bellissime, pulitissime e spaziosissime.
Ora che ho raggiunto il sogno di una vita, Seul, Capitale della Corea del Sud, posso anche andare a dormire, perchè domani e’ un’altro giorno e devo raggiungere Gyeongju, nel sud - est della Corea del Sud, dove ho prenotato l’ostello in quanto stavolta sono tornato alle origini e ho deciso di prenotare tutti gli ostelli da casa.

Passo una notte d’inferno a causa del fuso orario e del caldo impossibile. Dormo quasi nulla ma nonostante questo alle 6.30 sono già in piedi a dire la mia.
Faccio una abbondante colazione con pane, marmellata, te e Caffè e poi alle 7.30 parto all’inseguimento del prossimo Ostello.
Alla Stazione di Achasan, faccio il biglietto della metro per Cheongnyangni (1.400 won) con la macchinetta con le scritte in inglese e poi mi getto nell’oceano di Coreani che vanno al lavoro.
Siamo tutti ammassati come sardine. Arrivo alla Stazione Cheongnyangni, dopo mezz’ora abbondante. Li arrivano le prime difficoltà in quanto devo prendere il treno per Chuncheon, ma non ci sono gli sportelli per fare il biglietto ma solo le macchinette ma con la scritta solo in Coreano. Cerco di fermare qualcuno che mi aiuti ma vanno tutti di fretta. Logicamente sono l’unico straniero e infatti mi chiedo dove finiscano tutti gli stranieri che a migliaia scendono dall’Aereo ogni giorno. Cmq alla fine una ragazza compassionevole si ferma e mi aiuta a fare il biglietto.
Prendo pertanto il Treno al costo di 6.000 Won, che ha le scritte delle fermate anche inglese.
Alla fine arrivo alla stazione Ferroviaria di Chuncheon che è ubicata vicino al Lago Uiamho, in zona nord -est fuori di mano da tutto e pertanto prendo il treno per la Stazione Ferroviaria di Nam Chuncheon (1100 won, compresi 500 won di deposito, che ti vengono restituiti, quando riconsegni la tessera magnetica agli apposti distributori “Refoundable”, ubicati nella Hall di ogni stazione della metro e Treni). Poi faccio un tratto a piedi e raggiungo la stazione dei bus dove tiro fuori le mie traduzioni in Coreano per prenotare il bus per Daegu. (18.300 won).
Dopo 3 ore e mezza di viaggio giungo a Daegu ma logicamente all’unica Stazione dei Bus della Città che non e’ servita da metro e treno e per giunta ubicata in culo ai lupi.
E allora con le mie traduzioni in Coreano prenoto il bus per Gyeongju (5.500 won one way) che parte alle 19.30. In questa bus station ce ne sono pochi al giorno di Pulman per la Cittadina succitata.
Arrivo alle 20.30 alla stazione dei bus di Gyeongju e cerco un taxi per raggiungere l’ostello in quanto gli autobus urbani e’ ben difficile capire dove vanno. Però anche i 13 Taxisti non mi caricano perchè non capiscono dove e’ ubicato  il mio Ostello anche se gli ho fatto vedere le mappe in coreano, scaricate da Internet, ma non le capiscono.
Quindi devo fare da solo e sfrutto le ultime energie rimaste e le mie doti orientative per trovare l’ostello, camminando in mezzo a montagne di terra che sono le tombe dei Re.
Poi alla fine arrivo nei pressi ma non lo trovo e non posso neanche chiamare in quanto il mio telefono non funziona. Sono le 22.00 e chiama per me un Gentilissimo Coreano che parla inglese (non molti lo parlano). Trovo grazie a lui il Guesthouse Santa, ubicato in pieno centro e salgo ma quando arrivo su, il padrone non c’e’, ma mi accoglie invece una ospite Giapponese che non vuole farmi entrare e dice che devo andare in ufficio e mi accompagna giù in ufficio ma logicamente e’ chiuso. Io cerco e cerco di spiegargli che ho già prenotato e insisto e alla fine mi fa entrare. Poi arriva il capo, pago i miei 11,20 Euro per una notte compreso prima colazione, internet free. Pago anche il noleggio della bici per l’indomani (5.000 won one day). L’ostello e’ bellissimo e pulitissimo e io sono qui. Alla fine ci ho impiegato 15 ore a raggiungere l’ostello Guesthouse Santa e ora posso dire ancora la mia. Domani devo arrivare entro sera a Busan, la seconda città più grande della Corea del Sud e farò di tutto per arrivare nei tempi previsti. Cmq di Europei neanche l’ombra.
Nel Guesthouse Santa siamo solo io e la ragazza Giapponese di 30 anni.
A differenza di Seul fa più freddo all'interno, ma preferisco così.
Alla fine anche se lei non parla molto bene l'inglese e io nemmeno facciamo amicizia e gli faccio vedere il mio blog.
Tira, mola, tambala (a proposito abbiamo scoperto che significa tambala????) si fanno le 2.
Stavolta dormo poco ma bene e alle sette sono pronto per partire con la mia Bicicletta Graziella noleggiata all'ostello a 5.000 Won al giorno.

Visito Gyeongju con la Graziella in mezzo alle tombe dei grandi Re e vado 
anche al Lago Bomun, ubicato 5 km a nord della Città.
Poi prendo il Bus n. 10 per il Tempio di Bulguksa al prezzo di 1500 Won (si paga sul bus mettendo i soldi in una cassetta). Anche il bus numero 11 va bene. I bus 10 o 11 possono essere presi alla Stazione dei Bus di Gyeongju oppure a 100 mt. circa da quella Ferroviaria.
Il Bus impiega circa mezz’ora per raggiungere la meta. Dire all’autista dove vuoi scendere altrimenti il bus potrebbe non fermarsi.
Cmq dalla fermata del bus all’entrata principale del Tempio devi camminare in salita per circa 500 mt.
L’ingresso al  Tempio di  Bulguksa, Patrimonio dell’Umanità, costa 4000 Won. Il tempio è pieno di scalini ma è accessibile ai disabili. E’ ubicato nel bosco.
Con lo stesso bus succitato torno alla Stazione dei Bus di Gyeongju, dove prendo il bus Bus  per Daegu ovest (Seobu bus Terminal) al prezzo di 5.900 Won one day. Ce ne sono molti al giorno.  Il viaggio dura un’ora.
Da lì prendo poi il Bus per Haeinsa (7.100 won one way), dispero nel Palgongsan Provincial Park in mezzo alle montagne. Un’ora e mezza il viaggio.
 Arrivato alla minuscola Stazione dei Bus di Haeinsa, bisogna camminare per 1.500 metri dei quali ben 1000 in salita per raggiungere il Hapcheon Haein Temple, tutelato come Patrimonio dell’Unesco ma io mi arrangio con l’Autostop.
Sono fuori dal Mondo e si è fatto pure tardi e devo assolutamente raggiungere Busan, prima che cali la notte.
Sfrutto la enorme gentilezza della gente del posto per uscire dalle difficoltà. I coreani ti aiutano sempre tantissimo. Uno addirittura, siccome per disgrazia non ho il telefono funzionante, e nemmeno lui possiede un cellulare ha chiesto a tutto il 
pulman un telefonino e poi lo ha trovato e ha chiamato per me l'ostello dicendo sarei arrivato in ritardo, poi mi ha fatto da Guida a Daegu comprandomi i biglietti 
della metro da Seobu bus Terminal alla Stazione Ferroviaria  Dongdaegu  (1200 won) e del treno più lento ed economico per Busan (7.200 won one way) e facendomi così  risparmiare un sacco di tempo.
Alla fine mi 
ha accompagnato al binario e mi ha regalato anche una scatola di Ferrero Rosche; Sono 
l’unico Europeo in questi frangenti e molti ragazzi vogliono fare amicizia con me e scambiare i 
contatti anche se pochi parlano inglese.
Arrivo alla Stazione Ferroviaria di Busan dopo 1 ora e mezza. Prendo la metro, ubicata 100 mt. circa fuori e scendo alla Stazione metro Kyungsung University Puky (1.400 won). L’Ostello è ubicato a soli 200 mt. da essa ma non lo trovo ma poi grazie al solito aiuto della Gente riesco a raggiungerlo 
alle 24.30.
C'e un mare di gente ancora per le strade. La Corea del Sud mi da la 
sensazione di un paese molto sicuro.
L’Lzone Hostel è bellissimo, è gestito da una Ragazza Americana e costa solo 14.500 Won a notte compreso internet free.
Dormo bene ma poco e alle sette parto dal succitato Ostello per prendere il volo per Tokyo. Tento di uscire dalla porta ma la serratura è bloccata e 
allora chiedo aiuto al primo sfigato sveglio ma anche lui non riesce e deve chiamare il capo  che  miracolosamente la sblocca.
Prendo quindi la metro per Sasang al prezzo di 1.400 Won e lì prendo il Treno per l’Aereoporto Gimhae di Busan al prezzo di 1300 Won.
Alle 11.05, puntuale come non mai l’Aereo 
della Compagnia Air Asia (71.100 Won one way) parte mezzo vuoto per Tokyo. Inutile dire che sono l’unico Europeo. 


Arrivo alle 13.00 dopo due ore scarse di volo all’Aereoporto Narita terminal 2 , che rimane circa 60 km a nord – est di Tokyo.
Logicamente il mio cellulare non prende.
Nessun problema alla frontiera.
Ci sono tantissimi mezzi di trasporto per raggiungere 
Tokyo (bus, sky train, ect), ma il più economico è il treno espresso che 
impiega un’ora abbondante per raggiungere Tokyo al prezzo di 1280 JPY. Scendo alla 
Stazione di Asakusa e dopo 100 metri circa in Via Kaminarimon trovo l’Ostello (19 Euro a notte compreso 
internet free). Molto bello, accogliente, preciso, con camera con vista eccezionale sulla Sky Tower.
L’unica nota 
negativa è che ci sono le alzate delle scale troppo alte e sembra di fare una arrampicata ogni volta.
Noleggio una bici a uno schop impossibile da trovare, 
ubicato nell’interrato a 400 mt dall’Ostello succitato adiacente alla Stazione dei Traghetti in zona Asakusa che per trovarlo o dovuto comunicare a 
parlare Giapponese.
Vado in giro in bici spavaldo per la Metropoli più grande del Mondo dove perdersi è più facile che 
mangiare un panino. Scorrazzo con la graziella in mezzo ai grattacieli maestosi di Tokyo, tra cui la Sky Tower, una delle più alte 
del Mondo con i suoi 600 mt. di quota.
Visito alcuni templi e anche la Tokyo Tower, una copia della Torre Eiffel di Parigi. Per il resto non c’è moltissimo da vedere
ma l’emozione di scorrazzare in bici per questa enorme Metropoli è grande. Ci sono tante biciclette in giro e i 
marciapiedi sono larghi e spaziosi.
Logicamente mi ha inchiodato la polizia 
due volte: la prima mentre ero fermo sul marciapiede a consultare la mappa e il poliziotto  è venuto a controllarmi la mia bicicletta con pila, e poi ha chiamato il suo collega con la radio ed entrambi hanno controllato ancora la bici. Non parlavano 
in inglese e alla fine si son fatti due risate e mi hanno lasciato andare.
La seconda 
invece mi ha fermato un poliziotto in quanto avevo il fanale spento di sera e quindi gentilmente me lo ha acceso 
lui. Io lo sapevo ma lo avevo spento di proposito 
perché faceva attrito e quindi mi provocava dolore al ginocchio.
Per il resto, non ho mai perso l’orientamento e sono rientrato 
all’Ostello alle 10.
Avendo girato Tokyo in lungo e largo ho notato che i Giapponesi fumano pochissimo rispetto alla media Europea molti portano la maschera sul viso, come la popolazione Coreane.
Mi concedo un po' di riposo alzandomi addirittura alle 8 e facendo una bella doccia calda subito dopo.
Mentre stavo uscendo la proprietaria dell’ostello mi insegue e mi da un regalino con dentro anche una caramella.
Pi mi scatta la foto davanti all’ostello. Fa cosi con tutti.
A soli 100 mt. c’è la Stazione dei Treni di  Asakusa dove prendo il treno express al costo di di 1280 JPY che mi conduce in un’ora abbondante al termilal 2 di Narita.
Sul treno conosco un Australiano che fa la mia stessa strada.
Prendo il volo della compagnia Australiana Jetsatar che mi fa tornare in mente i vecchi tempi del giro del mondo dove grazie ad essa sono riuscito a chiudere l’anello con il collegamento Honolulo – Sydney.
Essa e' l’unica compagna low cost che ti consente di farlo ed e' l'unica compagnia low cost che mi permette di compiere questo giro dell'estremo oriente.

L’australiano di Sydney, anche lui come me, gira il Mondo ma un po' diversamente: zaino a spalle da 20 kg, zainetto piu'  grande del mio e addirittura un paio di sci da 2 metri al seguito.
E’ venuto a sciare 2 settimane in Giappone e adesso si concede una settimana al mare  nelle Filippine.
Atterro all’Aereoporto Ninoy Aquino Terminal 1 di Manila alle ore 17.00 con un po’ di ritardo a dire la verità e decido di usare la carta Australiana che e'  apposta pronto che aspetta solo me perché lui è obbligato a prendere il taxi a causa dei 2 metri di sci che porta al seguito mentre io posso scegliere tra bus e taxi ma alla fine scelgo di condividere il taxi con lui anche se so che mi imbroglierà come il solito ed infatti così accade: come sempre il taxista mi fa la bella faccia sorridente davanti e poi quando ti chiede il conto te lo chiede quadruplicato  a causa anche del traffico impossibile: 9.900 PHP; 300 li mette l'Australiano che scende prima di me, 90 li chiedo io di sconto e il resto li metto io.
Il taxi si impantana del traffico insostenibile di Manila, ci sono anche i Jeepney bellissimi, coloratissimi che portano fino a 12 persone, poi i tricicli motorizzati che portano 5 persone e poi tante auto belle e brutte.
Un caldo afoso e insopportabile, la gente a dorso nudo che dorme anche sui marciapiedi.
Sono le 19.00 e le strade, alcune sono molto illuminate, alcune buie completamente.
Così d'impatto non mi sembra la città più sicura del Mondo e me lo conferma anche il taxista che la notte qui e' dura.
Arrivo in taxi davanti al Pink Manila Hostel (10,70 Euro compresa prima colazione e internet free), ubicato in Malate.
Non sono ancora sceso e già un guardiano con il mitragliatore vecchissimo in mano puntato verso di me e il colpo in canna mi prende il mio zaino e me lo porta dentro.
Pago il taxista e il guardiano mi invita a entrare velocemente e cosi; faccio. Prendo 'ascensore e arrivo al 5° piano dove si apre un’altro mondo: è pieno di occidentali, musica a pallettone, cocktail a go go, piscina sulla terrazza gigantesca, panorama mozzafiato sulla capitale e i sui grattacieli di Makati. Sono le 20.30 e fa un caldo impossibile. Il telefono qui prende.

Lascio il Pink Manila Hostel, in Malate alle 8.00 circa di mattina e a piedi mi porto sulla strada 
principale dove prendo un Jeepney che mi porta in centro, davanti al Municipio di Manila al prezzo di 8 PHP. I Jeepney, sono il mezzo più utilizzato in manila: bellissimi tutti diversi e 
coloratissimi e la gente si siede sulle 2 panchine dove al massimo ci stanno 12 persone. Sul parabrezza sono scritti gli itinerari.
A differenza del Giappone e 
della Corea del sud qui a è un caos infernale ma le scritte sono tutte in inglese e gran parte della gente 
parla inglese.
Davanti al City Hall un Filippino mi 
propone un Tour per il centro storico con il triciclo che sono quei mezzi 
con una bici che traina una cabina con 2 posti a sedere. 
Mi spara un prezzo di 1000 PHP ma alla fine gli offro 350 PHP.
Facciamo un tour veloce dentro le mura di circa 1 ora. Lui 
pedala impiantato e va contro mano anche in curva; poi sui butta in mezzo alla strada da 8 
corsie e alza la mano per segnalare che sta passando. Mi verrebbe da guidarlo io sto triciclo ma alla fine mi affido al destino e non ci investono.
Successivamente prendo la 
metropolitana ma è piena di scale ed e impossibile da utilizzare in quanto c’è troppa gente e le code alla biglietteria sono lunghissime in quanto le macchinette automatiche non funzionano e si rimane anche schiacciati 
dalla folla.
Dopo un giro a Makati torno al Pink Manila Hostel dove avevo lasciato il mio zaino. Il Gestore mi accompagna a prendere un taxi 
per non farmi prendere la solita stoccata ed infatti stavolta il taxista esibisce tutta la sua onestà facendomi pagare come da taxometro 120 PHP per 
arrivare al Philtrancro Bus Terminal in Pasay City dove prendo il bus della 
compagnia Philtrancro (ce ne sono pochi al giorno) che ci impiega ben 3 ore e 30’ (cambiando bus alla Stazione Bus di Cubau in Quezon City) per pervenire al piccolissimo Aereoporto di Clarck posto solo 60 km a nord di Manila.
Per fortuna ho deciso di dormire li 
e così ho evitato di perdere l'aereo.
Dormo bene perché anche se l’Aereoporto non ha chiusure verso l’esterno non fa freddissimo e la 
seguente alle 12.00 prendo il volo della compagnia Airasia al prezzo di Euro 34,64 che 
mi porta in sole 2 ore all’Aereoporto di Taoyuan Terminal 1 in Taiwan.
Passo facilmente la 
frontiera e prendo lo shuttle per la Taoyuan Railway Station al prezzo di 35 TWD. 
Lì prendo il treno veloce al prezzo di 150 TWD e giungo 
alla Stazione centrale di Taipei dove piglio la metro al prezzo di 20 TWD (una fermata sola: il prezzo è variabile a seconda delle fermate che si effettuano. Il Taipei Ximen MRT Teacher Hostel (650 TWD 2 days) è 
vicino alla Stazione della metro di Ximen,  ma non riesco a trovarlo e  allora mi viene in aiuto una Taiwanese che chiama il 
proprietario che arriva dopo 20 minuti con una 
bicicletta scassata tipo Bmx stra piccola e alla fine mi porta al 4° piano in un super condominio, dove non c’e nessuna scritta inglese (non lo avrei mai 
trovato da solo)
L’ostello è una stanza buia ma per e me è più che sufficiente.
Alla fine gli chiedo per il noleggio della bici che c’era scritto sul Hostelword ma lui 
neanche sulla lo sapeva e quindi la bici non c’è e quindi insisto per avere la 
sua e dopo un pò di trattativa riesco a strapparla al prezzo di 100 TWD per 2 giorni.
La bici è piccolissima e inguidabile ma almeno 
ha 2 ruote e posso scorrazzare liberamente nella notte di Taipei.
Ho in mano 
una cartina indecente con delle scale di misura impraticabili.
Impossibile non 
perdermi con questa mappa e infatti non mi perdo. 
Lonely Planet non pubblica nulla su Taiwan perchè c’è poco turismo.
Pochi parlano inglese e comunque mi vedo  la maestosa Sky Tower, una delle più alte del mondo.
Mi faccio una indigestione di Tempi in 2 giorni visitando Taipei, Tamsui, Beitou e Xindian e spostandomi in bicicletta e con la metropolitana (130 TWD one day ticket). Tenere presente che la bici sulla metro la si può portare solo il Sabato e la Domenica.
Successivamente con un Volo 
della Compagnia Australiana Jetstar delle ore 12.45 mi porto alle ore 16.20 di nuovo in 
Giappone  e precisamente all’Aereoporto di Kansai, Terminal 1.
Alla frontiera mi riempiono di domande e alla fine mi perquisiscono 
lo zaino tutto il corpo e perfino il taschino delle mutande.
Lo fanno però con 
il sorriso sulla bocca e molto gentilmente.
Passo comunque indenne e poi  
prendo un treno dal Terminal 2, adiacente all’uno, per Nara al prezzo di 1.200 JPY ma dopo circa un’ora giungo alla Stazione Ferroviaria di Nankay Namba di Osaka.
Qui a piedi in 10 minuti circa raggiungo la Stazione ferroviaria di Namba dove, usufruendo dello stesso biglietto acquistato all’Aereoporto, il treno per la Stazione Ferroviaria Nara Kintetsu dopo circa un’altra ora scarsa
Il bus n. 1  e il 5 al prezzo di 200 yen (ticket sul bus) ti portano alla JR Nara Train Station.
Fa molto freddo in Giappone ed e meglio cosi perchè finalmente riesco a
sfruttare a pieno il mio immenso vestiario.
 Passo dai 25 gradi di Taipei ai 14
di Nara.
Stavolta non fatico più di tanto a 
trovare Yuzan Guest House (2300 JPY, compreso internet free) che dista soli 300 mt dalla stazione succitata.
E’ una bellissima casetta in legno di montagna ad un piano dove è vietato fare qualsiasi cosa ma dove è molto piacevole stare.
Qui ci sono molti Europei tra cui molti Francesi per esempio.
Vedo già la bici pronta per me 
per l’indomani mattina per visitare Nara che presenta ben 8 siti del patrimonio dell’Umanità.

Esco da Yuzan Guest House  a Nara alle 7 di mattina e mi addentro verso il parco con la bicicletta noleggiata al prezzo di 100 JPY all'ora o 500 JPY al giorno.
Ci sono cervi dappertutto 
che pascolano in mezzo ai parchi  e alle case e aspettano i negozianti davanti alle saracinesche per avere qualcosa da 
mangiare.
Si fanno fotografare e accettano cibo da tutti e quando 
gli do le mie schiacciatine mi circondano.
In seguito visito il Todaiji Temple e il Daibutsu Den, l’edificio in Legno più alto del Giappone, con all’interno la statua del Budda alta 16 metri.
Poi dalla JR Nara Train Station. Prendo il  treno che in un’ora circa al prezzo di 690 JPY (ce ne sono moltissimi al giorno) mi porta alla Stazione principale di kyoto, la vecchia capitale del Giappone con ben 17 siti 
dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’Umanità.
A 300 mt. circa noleggio la bici al Kyoto Cycling Tour Project al prezzo di 1000 JPY al giorno oltre a 100 JPY per la mappa.
Kyoto ha un sacco di templi da visitare ma molti sono
distanti uno dall'atro e oltretutto quasi sempre non ti lasciano avvicinare in bici e 
poi devi farti tanti scalini e tanta strada a piedi e quindi adesso non fa per me come città e per giunta ben presto comincia a piovere forte.
Riesco cmq a vedere il 
top di kyoto e cioè il sentiero in mezzo al bosco di Bambù.
Lo percorro con la mia 
bici anche se è lontano ben 12 km dalla stazione principale dei treni.
Cmq mi bagno tutto ma i 
pantaloni si asciugano  velocemente e le calze le cambio.
Poi dalla Kyoto Station prendo un treno 
per Osaka al prezzo di 540 JPY e arrivo dopo un’ora scarsa alla JR Osaka Train Station di Osaka.
Poi attraverso il tunnel 
e mi porto allo Tower est della Umeda Sky Building dove al piano terra c’è la sala d’attesa della 
compagnia Willer Express.
Prendo il bus notturno delle 22.00 che avevo 
prenotato da casa via internet al prezzo di 6.900 JPY.
Logicamente sono l’unico extraeuropeo e il 
Pulman è comodissimo e diventa quasi un letto il sedile reclinabile e pertanto  si dorme benissimo. 
E’ anche ben riscaldato.
Alle 6.40 sono già alla stazione centrale ferroviaria di Tokyo dove 
prendo un treno per Jokohama al prezzo di 450 JPY. (ce ne sono diversi all’ora e il biglietto si fa alle macchinette in inglese).
Arrivo in meno di un’ora e a causa della forte pioggia la visito in breve 
perche. Fa molto freddo.
Poi torno alla
stazione centrale di Tokyo con lo stesso treno  e ne prendo uno al prezzo di 1280 JPY per l’Aereoporto di Narita Terminal 2.
Il treno è lento ed effettua tantissime fermate e quindi ci impiega più di 
un’ora e mezza ad arrivare all'Aereoporto dove mi aspetta un aereo della 
compagnia Airasia al prezzo di Euro 78,14 che in meno di 2 ore mi riporta all’Aereoporto di Inchehon in Corea del Sud. 
Qui rispetto alla prima volta è tutto più facile perché conosco già tutto.
Perciò vado al piano inferiore, dove faccio il biglietto per il Treno, per Seul Achasan (a est della Città) ai distributori automatici. (costo 4750 wo, compresi 500 won di deposito, che ti vengono restituiti, quando riconsegni la tessera magnetica agli apposti distributori “Refoundable”, ubicati nella Hall di ogni stazione della metro e Treni. Logicamente il costo del biglietto dipende dalla distanza che percorri e te la calcola automaticamente nel momento in cui fai il biglietto alla macchinetta. Ci sono anche le indicazioni in Inglese). 
Cambio treno alla Stazione Ferroviaria dell’Aereoporto Gimpo.
L’Aereoporto internazionale di Inchehon rimane su un’Isola lontana più di 50 km dal centro di Seul, ma il mio Ostello rimane vicino alla fermata della metro di Achasan (a est della Città) e quindi impiego quasi 2 ore per raggiungerlo.
La metropolitana di Seul e’ all’avanguardia, è una delle più estese del Mondo e ci sono anche le scritte in Inglese.
Esco dalla metro alle 7 di sera. C’e buio e ci sono 7 gradi centigradi.
In 2 minuti a piedi (100 mt. circa) sono al Phil Guesthouse (prezzo di 8,81 Euro a notte compreso prima colazione, internet free e lenzuola).
Bellissimo, pulitissimo: all’interno di ogni camera c’e’ il frigorifero, la cucina e il bagno. La presa elettrica è adiacente al letto ed e’ come quella italiana. La cucina e Sala comune sono bellissime, pulitissime e spaziosissime.


I gestori si 
ricordano di me.
Stavolta passo una buona notte.
Alle 6.30 sono già in piedi a dire la mia.
Faccio una abbondante colazione con pane, marmellata, te e Caffè e poi alle 7.30 parto dall’Ostello.
Alla Stazione di Achasan, faccio il biglietto della metro per la Stazione della Metropolitana di Yeouinaru (1.400 won) con la macchinetta con le scritte in inglese e poi mi getto nell’oceano di Coreani che vanno al lavoro.
Siamo tutti ammassati come sardine. Arrivo alla Stazione Yeouinaru, dopo un’ora scarsa.

Da lì Cammino per circa 300 mt. in direzione ovest fino a raggiunger il Yeouido Park, dove vicino al Ponte Mapo, c’è il Chiosco che Noleggia le biciclette al costo di 3.000 Won all’ora, con un costo aggiuntivo di 500 Won ogni 15 minuti in più.
Giro Seul in Bici e poi prendo il treno da Yeouinaru per Suwon al prezzo di 2.250 Won, compresi 500 won di deposito, che ti vengono restituiti, quando riconsegni la tessera magnetica agli apposti distributori “Refoundable”, ubicati nella Hall di ogni stazione della metro e Treni. Logicamente il costo del biglietto dipende dalla distanza che percorri e te la calcola automaticamente nel momento in cui fai il biglietto alla macchinetta
Dalla Stazione Ferroviaria di Suwon, cammino per 100 mt. circa a fianco della grande strada in direzione nord e giungo alle Pensiline dove prendo il bus n. Bus 11, ma è possibile scegliere anche il 13, 36 e 39 per Paldalmun in 10 minuti al costo di 1.200 won. Ce ne sono diversi ogni ora. Il biglietto si fa sull’Autobus (si paga sul bus mettendo i soldi in una cassetta).
Successivamente visito a piedi le mura della Fortezza di Hwaseong, dichiarata dall’Unesco, Patrimonio dell’Umanità.
Torno alla Stazione ferroviaria dove prendo un treno per Osan (1 ora circa).
Visito Osan e poi prendo il treno per l’Aereoporto internazionale di Incheon al prezzo di 5.100 Won, compresi 500 won di deposito, che ti vengono restituiti, quando riconsegni la tessera magnetica agli apposti distributori “Refoundable”, ubicati nella Hall di ogni stazione della metro e Treni.  (2 ore abbondanti).
Alle 24.30 prendo l'aereo della Compagnia Qatar Airline per Doha, la capitale del Qatar. Nove ore circa la durata del volo.

Arrivo all’Aereoporto internazionale di Doha, la capitale del Qatar alle 4.00 abbondanti.
Faccio il visto, pagando 100 QR con l’unico modo possibile, la carta di prepagata Credito della Mastercard.
Se si vuole c’è il bus che ti porta in centro, ma bisogna portarsi a piedi sulla strada principale camminando un po’. Io non sapendolo prendo il taxi, che contrattando un casino mi costa ben 20 QR, per soli 2 km, visto che il centro è praticamente attaccato all’Aereoporto.
Arrivo quindi Al Ghanim Bus Station dove faccio la Carta ricaricabile al prezzo di 30 QR che ti consente di viaggiare a bassi prezzi su tutti i bus, strisciandola ogni volta che si sale e ogni volta si scende dal Bus. Ma non fa al caso mio in quanto nei paesini lontani e sperduti non puoi ricaricarla ed infatti rimango a piedi di credito ma mi salvo facendo la one day card l prezzo di 20 QR che vale un giorno intero. Se lo sapevo la facevo prima. Cmq visito Al Wakrah e Al Wukair a sud di Doha e con il con il bus n. 102 Al Khor, Al Thakhira. Gli autisti sono quasi tutti Nepalesi e la lingua maggiormente parlata in Qatar è l’Inglese. Torno infine a Doha e con il Bus con 2 piani x Al Corniche e City Center visito lo stupendo lungo mare di Doha e il bellissimo Souq Waqif. Inutile dire che a Doha ci sono moltissimi Europei e tantissimi cantieri aperti che neanche nella Milano degli anni Settanta.
 Quando Doha si illumina è ancora più splendida.
 Con il bus n 94 mi porto alla Hall delle partenze molto lontana rispetto a quella degli arrivi.
Il bus cmq ti lascia sulla strada principale e bisogna camminare quasi 700 mt. per raggiungere la Hall.
All’1.15 la Qatar Airline mi riporta a Milano Malpensa dove giungo alle 5.30.


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