SEMBRA INCREDIBILE CHE IL MIO DESTINO SIA PASSATO ATTRAVERSO 2.600 LOCALITA’ ITALIANE DIVERSE.
Di seguito riporto la fotografia che testimonia quanto dichiarato in oggetto e il link dove si trovano l’elenco e le foto di tutte le mie Località Italiane diverse.
LINK UTILE: http://vivendosalendo.blogspot.it/p/le-1618-localita-italiane-che-ho.html
RELAZIONE DELL’ESCURSIONE AL PIZZO STRINATO MT. 2.836
UBICAZIONE: OROBIE - VAL SERIANA.
TEMPO TOTALE TRA ANDATA E RITORNO: 9 h 00’ circa.
DISLIVELLO: 1.950 mt. circa.
DIFFICOLTA: EE
PUNTO DI PARTENZA: Valbondione (Bg) mt. 900 - raggiungibile
in 1 ora 40’
di macchina da Brescia (95 Km ),
dove si prende l’autostrada A4, in direzione di Milano. Uscire a Seriate (Bg) e
prendere la tangenziale sud in direzione di Bergamo – Dalmine. Poco dopo
abbandonarla e seguire a destra la Statale per Lovere – Trescore Balneario.
Qualche chilometro oltre, prendere l’uscita per la Val Seriana, immettendosi
così sulla nuova bretella che in pochissimo tempo conduce nei pressi di Cene.
Proseguire sulla vecchia strada della Val Seriana e in 13 Km giungere in località
Ponte Selva di Ponte Nossa. Abbandonare quindi la strada per Clusone e svoltare
a sinistra per Valbondione. Percorrere
pertanto la comoda strada in leggera salita e raggiungerlo in 26 km . Addentrarsi in centro, superare la Chiesa
sulla destra proseguendo per Lizzola. Ad un tornate individuare un posteggio in
Via T. Pacati dove si parcheggia.
PICCOLA
DESCRIZIONE SOGGETTIVA DEL PERCORSO, CON
INDICAZIONE DELLA DIFFICOLTA', DEI TEMPI DI PERCORRENZA CAI, DEL DISLIVELLO:
Straordinario
itinerario in ambiente maestoso su una delle Montagne più belle e panoramiche
delle Orobie Orientali. Dal parcheggio di T. Pacati proseguire per qualche centinaia di metri
sulla strada per Lizzola fino ad individuare sulla sinistra la deviazione
per i Rifugi Curò e del Barbellino. Continuare
pertanto su piacevole strada chiusa al traffico (Via Curò) con segnavia n. 305
che sale regolarmente nel bosco in direzione nord, inizialmente asfaltata e poi
sterrata. Dopo un’ora abbondante di cammino la stessa diviene mulattiera. Si
esce dal bosco e si prosegue in campo aperto a mezza costa fino a pervenire ad
un tornante. Poco oltre lo stesso, si individua una deviazione a sinistra con
indicato “Ripido”. Imboccarla e percorrere l’erto sentiero che sale in
direzione nord-est. Si giunge così dopo 2 ore e 30’ di cammino ai Rifugi Curò
Nuovo mt. 1895 e Curò Vecchio, ubicati poco sopra lo splendente Lago del
Barbellino Inferiore mt. 1862. Per chi è appassionato di Rifugi in 5 minuti per
mulattiera a mezza costa in direzione nord è possibile raggiungere l’elegante
Rifugio privato Consoli mt. 1900. Successivamente proseguire su stradina
sterrata segnavia n. 308 a
mezza costa in direzione nord-est che costeggia il Lago del Barbellino
Inferiore sulla sua sponda sud. Poi la
stessa diviene sentiero. Ignorare tutte le deviazioni proposte sia a destra che
a sinistra giungendo così dopo 3 ore e 30’ da Valbondione allo stupendo Rifugio
Privato del Barbellino mt. 2140, ubicato poco a Valle rispetto al piccolo Lago
del Barbellino Superiore, a nord-est rispetto all’imponente ed elegante
Piramide del Pizzo Strinato. Seguire a destra i bollini di colore rosso e
bianco che conducono nella Valle del Lago. Percorrerla in salita in mezzo alla
pietraia in direzione sud-est seguendo sempre il sentiero segnato e tralasciando
la deviazione a destra per il Monte Costone. Si perviene così alla Bocchetta
del Lago, stretto intaglio ricompreso
tra il Monte Costone e Pizzo Strinato. Svoltare a sinistra immettendosi sulla
cresta sud di quest’ultimo. La stessa si presenta a tratti abbastanza affilata
ed esposta sopratutto sul versante est Valtellinese, ma mai tecnica. Il
percorso segnato passa pertanto frequentemente a mezza costa poco sotto il filo
della stessa sul versante ovest
Bergamasco, molto meno esposto ma abbastanza sdrucciolevole. Si perviene
così dopo 5 ore e 30’
dall’inizio dell’escursione sulla aguzza sommità del Pizzo Strinato mt. 2836.
Per raggiungere la croce (con annesso libro di vetta) che è stata posta poco
più in basso per essere visibile dal Rifugio Barbellino bisogna percorrere 5
minuti in discesa della affilata cresta nord con 2 tratti abbastanza tecnici ed esposti da
affrontare con prudenza. Sublime il panorama su Pizzo Coca, Diavolo Malgina,
Laghi del Barbellino, Torena, Gleno, Costrone, Re Castello e le innumerevoli
cime delle Orobie e della Valtellina. Discesa per lo stesso itinerario
dell’andata ad eccezione di una piccola variante che conviene adottare nella
discesa dal Curo’ a Valbondione rimanendo sulla mulattiera principale meno
ripida e sdrucciolevole rispetto al sentiero ripido percorso all’andata.
RELAZIONE DELL’ESCURSIONE AL RIFUGIO GARIBALDI MT. 2.550.
UBICAZIONE: VAL CAMONICA - GRUPPO ADAMELLO – LAGO DEL
VENERECOLO.
TEMPO DI SOLA ANDATA: 3 h 00’ circa.
DISLIVELLO: 980 mt. circa.
DIFFICOLTA: E
PUNTO DI PARTENZA: Malga Caldea mt. 1584 in Provincia di
Brescia - raggiungibile in 2 ore e 15’ (118 Km ) di macchina da Brescia. Imboccare la
Statale n. 510 per la Val Camonica e proseguire verso nord immettendosi pochi
chilometri prima di Darfo Boario Terme sulla S.S. 42 proveniente da Bergamo.
Giungere così dopo 95 km
in centro ad Edolo. Lì svoltare a destra seguendo le indicazioni per Ponte di
Legno e proseguendo sempre sulla S.S. n. 42 . Superare i comuni di Incudine e
Vezza d’Oglio e pervenire in 17
in centro a Temù, dove si svolta a destra seguendo le
indicazioni per Malga Caldea. La strada scende leggermente ed in questa fase
sono presenti diverse diramazioni. Seguire sempre per Malga Caldea e cominciare
a salire in Valle d’Avio in direzione sud sempre su strada asfaltata aperta al
traffico. Dopo qualche chilometro si incontra un’altra biforcazione. Stavolta,
seguendo le indicazioni per il Rifugio Garibaldi, abbandonare la strada
asfaltata prendendo quella sterrata a sinistra. Essa sale a tornanti
nel bosco, disagevole e sconnessa e in pochi chilometri porta al grande
parcheggio adiacente a Malga Caldea dove ha inizio l’escursione.
PICCOLA
DESCRIZIONE SOGGETTIVA DEL PERCORSO, CON
INDICAZIONE DELLA DIFFICOLTA', DEI TEMPI DI PERCORRENZA CAI, DEL DISLIVELLO:
Il
Rifugio Garibaldi e' uno dei principali punti di appoggio per l’ascensione alla
Vetta dell’Adamello mt. 3.554, la più alta dell’omonimo Gruppo e dell’intera
Provincia di Brescia. E’ inserito nel panorama di un’ampia valle, selvaggia
anche se antropizzata, racchiusa all’interno di pareti granitiche tra le quali spicca
maestosa la nord del Monte Adamello. Dati del Rifugio: Telefono 0364/906209. Proprietario:
Cai di Brescia. Periodo di apertura: estiva e in primavera per lo
sci-alpinismo. Numero posti letto: 115. Locale invernale: numero posti: 12
Come
raggiungerlo: da Malga Caldea, si prosegue a piedi passando alla base dell’alto
gradino roccioso che sbarra la valle, per poi risalire sul fianco opposto lungo
la strada che, da un po’ di anni, ha sostituito la storica, aspra mulattiera,
detta “la Segosta”. La nuova strada chiusa al traffico, che si inerpica ad ampi
zig-zag, è riservata ai mezzi di servizio che salgono agli impianti
idroelettrici dei laghi d’Avio.
Raggiunta
“la Palazzina” (1904 m ;
ore 0.50) nei pressi del Laghetto dell’Avio si prosegue in direzione sud alla
base del Corno di Mezzodì lungo la strada sterrata pianeggiante che costeggia
la sponda occidentale dei laghi artificiali creati nel fondovalle tra le due
guerre. Il panorama è decisamente mutato: la vallata, specialmente verso la
testata, si amplia in una vastissima conca contornata da alti monti.
Tra
essi spiccano: la Cima Plem, sotto la quale si nota la grande diga del Lago
Pantano, l’Adamello, con le sue vertiginose pareti nord e ovest e, sull’opposto
fianco della valle, le cime dei Frati, della Calotta e di Salimmo.
Con
la comoda strada pianeggiante si percorre prima la sponda occidentale del
Laghetto dell’Avio (1869 m )
e poi quella del ben più vasto Lago d’Avio mt 1900.
Si
risale quindi il breve gradino che porta al Lago Benedetto (1929 m ) e si continua in
piano, incontrando subito dopo la Malga di Mezzo e il bivio con il sentiero n.
35.
I
laghi della Valle dell’Avio (escluso il Laghetto, oggi non più utilizzato)
alimentano la centrale idroelettrica di Edolo, una delle più potenti in Italia
(1000 MW).
La salita a zig-zag offre scorci panoramici
sui bacini appena costeggiati e, in qualche punto, anche sulla spumeggiante
cascata formata dal ruscello che scende dal pianoro sovrastante, su cui si
trova Malga Lavedole (2044 m ;
ore 1,40).
Nei
pressi di Malga Lavedole si estende un’ampia zona paludosa, detta anticamente
“Lavizol”. Il pianoro di Malga Lavedole è dominato dalla vetta dell’Adamello e
dal vicino, imponente massiccio del Baitone.
Volgendo
lo sguardo a valle, al di là dei laghi artificiali e al di là dei monti che
formano il fianco opposto della Valcamonica, emergono sullo sfondo le bianche
cime del Gruppo dell’Ortles-Cevedale. Continuando lungo il sentiero n° 11,
segnato con tratto bianco e rosso, ci si inoltra nell’ampio ripiano, lasciando
sulla destra Malga Lavedole, e poco più avanti si attraversa il torrente che
scende dalla Val di Venerocolo.
Si riprende a salire, per lo più tra
cespuglietti di rododendro ferrugineo con radi larici e cembri; poi, guadagnato
un centinaio di metri di dislivello, si prosegue per un buon tratto in piano
fino all’inizio del cosiddetto “Calvario”. Significativo nome della ripida,
assolata mulattiera di guerra che si inerpica a zig-zag sul fianco della VaI di
Venerocolo verso il Rifugio Garibaldi.
L’Adamello, intanto, è sempre più vicino e
maestoso con le sue superbe pareti, alte quasi 1000 metri , e sempre più
ampio è il panorama sulla testata della valle, dove spicca la grande diga del
Lago Pantano.
Oltre
all’Adamello coronano il vastissimo anfiteatro la Cima Plem e il massiccio del
Baitone, che si protende verso nord con la rupestre catena di cime che termina
con il Monte Avio e il Corno di Mezzodì. Continuando la risalita del Calvario
compare, in alto, la diga del Lago Venerocolo, mentre contro il cielo si
delinea il profilo del Corno Bianco e del profondo intaglio del Passo Brizio: è
la porta per i grandi ghiacciai e per la vetta dell’Adamello.
Quando
il pendio si attenua ci si affaccia alla Conca del Venerocolo dove sorge la
chiesetta della Madonnina dell’Adamello, eretta durante la prima guerra
mondiale, e dove si trova il lago artificiale del Venerocolo. Immediatamente
prima del Rifugio Garibaldi mt. 2550, sulla nostra sinistra troviamo il bivio
del sentiero n° 42 che conduce verso il Passo Venerocolo mt. 3141 (cartello metallico)
e poi finalmente l’Imponente Rifugio.
Discesa
per lo stesso itinerario di salita.
RELAZIONE DELLA ESCURSIONE AL RIFUGIO’ CURO’ MT. 1895 E AL RIFUGIO RIFUGIO UEB CONSOLI MT. 1900.
UBICAZIONE: OROBIE - VAL SERIANA - LAGO DEL BARBELLINO SUPERIORE.
TEMPO TOTALE PER LA SOLA ASCESA: 3 h 30’ – 4 h 00’ circa, a seconda del
percorso. scelto.
DISLIVELLO: 1.250 mt. circa.
DIFFICOLTA: E
PUNTO DI PARTENZA: Valbondione (Bg) mt. 900 - raggiungibile
in 1 ora 40’
di macchina da Brescia (95 Km ),
dove si prende l’autostrada A4, in direzione di Milano. Uscire a Seriate (Bg) e
prendere la tangenziale sud in direzione di Bergamo – Dalmine. Poco dopo
abbandonarla e seguire a destra la Statale per Lovere – Trescore Balneario.
Qualche chilometro oltre, prendere l’uscita per la Val Seriana, immettendosi
così sulla nuova bretella che in pochissimo tempo conduce nei pressi di Cene.
Proseguire sulla vecchia strada della Val Seriana e in 13 Km giungere in località
Ponte Selva di Ponte Nossa. Abbandonare quindi la strada per Clusone e svoltare
a sinistra per Valbondione. Percorrere
pertanto la comoda strada in leggera salita e raggiungerlo in 26 km . Addentrarsi in centro, superare la Chiesa
sulla destra proseguendo per Lizzola. Ad un tornate individuare un posteggio in
Via T. Pacati dove si parcheggia.
PICCOLA
DESCRIZIONE SOGGETTIVA DEL PERCORSO, CON
INDICAZIONE DELLA DIFFICOLTA', DEI TEMPI DI PERCORRENZA CAI, DEL DISLIVELLO:
Bell'itinerario
molto frequentato sopratutto d'estate quando vengono aperte le famosissime
cascate di Valbondione, le 2° più alte d'Europa riversando nella zona migliaia
di persone.
Questo
itinerario e' fattibile quasi completamente in mountainbike per chi possiede
tanta energia e tecnica.
Dal
parcheggio di T. Pacati proseguire per
qualche centinaia di metri sulla strada per Lizzola fino ad individuare sulla
sinistra la deviazione per i Rifugi Curò
e del Barbellino. Continuare pertanto su piacevole strada chiusa al traffico
(Via Curò) con segnavia n. 305 che sale regolarmente nel bosco in direzione
nord, inizialmente asfaltata e poi sterrata. Dopo un’ora abbondante di cammino
la stessa diviene mulattiera. Si esce dal bosco e si prosegue in campo aperto a
mezza costa fino a pervenire ad un tornante. Poco oltre lo stesso, per chi
vuole accorciare il percorso di circa mezz’ora si individua una deviazione a
sinistra con indicato “Ripido”. Imboccarla e percorrere l’erto sentiero che
sale in direzione nord-est. Per gli tutti gli altri e soprattutto per i bikers
proseguire lungo la meno ostica mulattiera, che verso la fine costeggia un
burrone mantenendosi cmq molto larga. Si giunge così dopo 2 ore e 30’/3 h ore
di cammino ( a seconda del percorso scelto) ai Rifugi Curò Nuovo mt. 1895 e
Curò Vecchio di proprietà della sezione del Cai di Bergamo (100 posti letto,
tel. 0346/44076), ubicati poco sopra lo splendente Lago del Barbellino
Inferiore mt. 1862. Per chi è appassionato di Rifugi in 5 minuti per mulattiera
a mezza costa in direzione nord è possibile raggiungere l’elegante Rifugio
privato Consoli - UEB mt. 1900 di proprietà dell’Unione escursionisti
bergamaschi (30 posti letto).
Successivamente
proseguire su stradina sterrata segnavia n. 308 a mezza costa in
direzione nord-est che costeggia il Lago del Barbellino Inferiore sulla sua
sponda sud. Poi la stessa diviene
sentiero. Ignorare tutte le deviazioni proposte sia a destra che a sinistra giungendo
così dopo 3 ore e 30’/4 h da Valbondione allo stupendo Rifugio Privato del
Barbellino mt. 2140, ubicato poco a Valle rispetto al piccolo Lago del
Barbellino Superiore, a nord-est rispetto all’imponente ed elegante Piramide
del Pizzo Strinato.
Discesa
per lo stesso itinerario dell’andata.
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