RITORNO
SULLA SCENA INTERNAZIONALE.
A
oltre 1 anno dall’ultimo vero viaggio eccomi finalmente di nuovo in pista.
Molte cose sono cambiate da allora. I vecchi tempi sono ormai un lontano
ricordo ma comunque conservo la voglia di confrontarmi con altri popoli. Il mio
destino si chiama Brasile e la compagnia Tap Portugal (540 Euro A/R) mi aiuterà
per raggiungerlo.
God
Bless us
ARRIVO
A RIO DE JANEIRO
Uscito miracolosamente indenne dal
terribile sciopero Portoghese e dall'impetuoso freddo dell'aereo eccomi a Rio
de Janeiro. Qui è tutto bello...però io faccio tre passi indietro.
RITORNO
ALL'AEREOPORTO DI RIO DE JANERIO
Inutile tentare, l'impossibile. Non
c'e' niente da fare, nonostante tutti i problemi, domani non lo so', ma ad oggi
la vita da spiaggia e quella mondana non fanno per me ed e' per questo che
torno all'Aereoporto Internazionale Antonio Carlo Jobin di Rio de Janerio per
cercare una meta qualsiasi che non sia una spiaggia. Passo quindi la nottata in
Aereoporto, il posto da me considerato il più sicuro al Mondo.
Camminando per l'Aereoporto Internazionale Antonio Carlo
Jobin di Rio de Janerio mi viene in mente un pensiero fisso: darei .............. per
avere anche io una Santa davanti al mio cammino che mi anticipa indicandomi
qual'e' il gate giusto, ect., per evitare di fare tanta strada a piedi
inutilmente. Alla fine cmq la Compagnia Uruguaiana Pluna fa per me visto che ad
oggi e' la piu' economica di tutte (270 Dollari x 4 tratte: 1- Rio de Janerio –
Montevideo, 2- Montevideo – Santiago del Cile, 3 - Santiago del Cile –
Montevideo, 4 - Montevideo – Buenos Aires) e mi conduce in un posto che non e'
una spiaggia: questo luogo si chiama Montevideo, la capitale dell'Uruguay.
MONTEVIDEO, LA CAPITALE DELL'URUGUAY
Arrivo a Montevideo con un
piccolo aereo di linea della Compagnia Uruguaiana Pluna, in una giornata soleggiata
con 19 gradi
centigradi . Qui la gente non parla molto inglese e per
la verità neanche io lo parlo molto, però diciamo che la lingua ufficiale e' lo
Spagnolo e qualcosa riesco a capire. L’Aereoporto Internazionale Carrasco di
Montevideo è bellissimo e c’è anche un ufficio turistico, ubicato al piano
terra che distribuisce gratuitamente delle mappe turistiche fatte molto bene e
fornisce informazioni utili. Mi porto in centro con un vecchio bus di linea: il
numero 700, che passa davanti all’Aereoporto (lo stesso anche i bus n. 700,
701, 704, 710, 711). Il biglietto lo devi fare sul bus e ad oggi 20/05/2012,
costa 33 Pesos Uruguaini la singola tratta. Il bus si dirige alla stazione dei
Bus Urbana, ubicata in Via 25 Agosto del 1825, vicino al porto Commerciale,
facendo tantissime fermate, tutte su richiesta. Passa anche in adiacenza al
Tres Cruces Bus Terminal Internazionale. Logicamente non arriva in Piazza
Indipendenza, ma passa a qualche centinaio di metri a nord-est rispetto alla stessa. Conviene
dire all’autista di lasciarti alla fermata più vicina. Comunque anche se la
distanza è di soli 18 km ,
il bus ci impiega da 40’
a 1 ora circa, a seconda del traffico, per raggiungere il centro, dove non c'e'
in giro un cane, in quanto è Domenica e pertanto sono tutti allo stadio a
vedere la partita. Cammino con fatica un po' per il centro; non c'e' molto da
vedere e per di più così a occhio non mi sembra la città più sicura del mondo.
Mi muovo molto abbottonato tenendo la telecamera e la macchina fotografica
sotto il giubbino e le tiro fuori per pochi secondi nel momento del bisogno,
per immortalare la storicità del momento. La gente sembra disponibile. Si vede
che c'e' molta povertà. Qui di turismo neanche l'ombra, anche se incrocio il solito genio della lampada di turno che scorrazza
con la macchina fotografica al collo in bella evidenza, che tradotto in una
parola significa "DERUBATEMI". Ben presto mi stanco. C'e' troppo da
camminare, di biciclette neanche l'ombra e quindi mi porto alla stazione dei bus
Urbana, ubicata in Via 25 Agosto del 1825, vicino al porto Commerciale e prendo
il bus n. 705 (33 Pesos one way), per ritornare al lussuoso Aereoporto
Internazionale Carrasco, lontano circa 18 km dal centro. Il Bus attraversa la
periferia dove il degrado e la povertà appaiono più evidenti.
IL
CILE, LO STATO PIU' SICURO DEL SUD AMERICA
La compagnia Pluna mi da ancora
una mano conducendomi in 2 ore e 45' a Santiago del Cile, capitale dello Stato
più sicuro del Sud America. Fuori dalla Hall degli arrivi dell’Aereoporto
Internazionale Arturo Merino Benitez, prendo un autobus per Santiago della
Compagnia TurBus. Il biglietto te lo fa l’autista al prezzo di 1700 Pesos
Cileni one way. Lo stesso servizio lo pratica anche la compagnia Centro Puerto
al prezzo di 1600 Pesos Cileni one way. La differenza è che le due Compagnie
eseguono delle fermate differenti in Santiago. Dopo mezz’ora, arrivo in centro
alle 22.00 circa. Essendo Domenica gli uffici di cambio sono chiusi perché
chiudono prima. Prima con la metro e poi a piedi (le strade appaiano
scarsamente illuminate), giungo all’Ostello The Princesa Insolente Hostel, ubicato
praticamente in centro, dove prendo un letto in dormitorio a 5000Pesos Cileni.
Qui accettano anche la carta di credito prepagata. L’Ostello è pulito e
confortevole e oltre ad offrire Internet free e una abbondante colazione a
Buffe, noleggia bicicletta e questa è la cosa più importante. Non per niente
l'ho scelto tra i centinaia di Ostelli presenti in Santiago del Cile. Quindi
domani sarò in bici tra le mitiche strade della Capitale.
MA
CHE BELLO GIRARE IN SANTIAGO DEL CILE IN BICICLETTA..
Dopo una buona notte di riposo e
un'ottima colazione esco con la bicicletta direttamente dall'ottimo ostello.
(costo del noleggio: metà giornata 4.000 Pesos Cileni, un giorno intero: 7.000
Pesos Cileni, con casco). La bici non frena molto; e' una graziella abbastanza antica
ma quel che importa e' che è dotata di 2 ruote. Mi getto sulla pista ciclabile
della capitale, dotata di 2 corsie, che corre a zic zac, con un su e giù
continuo in mezzo alla strada principale di Santiago, Av Libertador Bernardo
O'Higgins. Mi confondo tra i pochi cileni che utilizzano la bicicletta e ben
presto mi ambiento ai ritmi di Santiago, che non appare troppo caotica, ma che
presenta un inquinamento fortissimo a causa della sua ubicazione in prossimità
delle alte Ande che non lasciano passare l'aria. La pista ciclabile, poi
termina e io adeguo ben presto a questo avvenimento salendo e scendendo dai
larghissimi marciapiedi un po' dissestati. Porto il casco, perchè me lo ha
fornito il Noleggiatore. E’quello leggero che usano i corridori e questo mi fa
sentire un atleta come ai tempi d'oro. Il centro non e' male. Si vedono alcuni
turisti “Cileni”, presumo io. Se ti allontani leggermente dal centro invece il
degrado aumento e i volti cambiano diventando e danno l’idea di un tenore di
vita con meno benessere. Anche qui l'inglese non e' molto usato e la lingua
ufficiale è lo Spagnolo. E' poco trafficata Santiago e con la mia bicicletta mi
trovo a mi agio e cavalco quindi per un po' l'onda dell'entusiasmo. La gente e'
sempre molto disponibile con me, fornendomi le informazioni richieste in Spagnolo,
abbastanza comprensibile.
Mi porto con la bici nel
quartiere denominato Barrio Bellavista, ubicato a nord – est di Santiago. Lego
la bici e prendo la funicolare (1.800 Pesos Cileni Andata e Ritorno), piena di
turisti quasi tutti Cileni, che sale ripida e in pochi minuti mi conduce sulla
terrazza Bellavista. Da li trascinandomi con fatica percorro diversi scalini
che mi portano all’interno del Santuario dell'Immacolata Consessione dove dapprima
appare la Cappella la Maternidad de Mariasulla e poi proprio sulla cima del
CERRO SAN CRISTOBAL MT 869, la bianchissima statua della Virgen de la
Immaculata Conception alta 14 mt,. Da qui si domina tutta la città offuscata
dall'inquinamento e addirittura scampoli
di Ande innevate. Fa' caldo e dopo 4 giorni finalmente, posso sfoggiare la mia
T - SHORT.
VALPARAISO IN CILE E' IL MIO
DESTINO
Dopo aver visitato Santiago del
Cile, vado al Terminal Pajaritos (ce ne
sono ben 5 in
città) dove prendo un Autobus della compagnia Pullman Bus per Valparaiso. Ho
pagato 3.500 Pesos Cileni il biglietto di sola andata, ma tenere presente che
diverse Compagnie percorrono questa tratta, praticando a seconda dell’orario e
del giorno anche tariffe di 2.500 Pesos Cileni. Per esempio nei giorni festivi
i prezzi sono più alti. Sull’Autubus capito sul sedile n. 3 a fianco di una Cilena che ha
la bronchite. In 2 ore di viaggio speriamo non mi abbia attaccato l’Influenza.
Comunque sono l'unico straniero su questo pulman strapieno ma confortevole.
Conosco l'unico cileno che mastica un po' di inglese, il quale una volta giunto
al Terminal Rodoviario, ubicato a est della Città (la seconda più grande del
Cile), fuori dal centro, mi da una grande mano, a raggiungere Plaza Sotomayor
(il Fulcro di Valparaiso). Insieme a lui infatti prendo un mini Autobus
collettivo che si ferma solo se segnali la tua volontà di salire stendendo il
braccio. (il biglietto te lo fa l’autista e costa 300 Pesos Cileni). Con quello
raggiungo la Piazza succitata e da lì in breve il Millenium House Hostal , ubicato
in pieno centro storico, sotto il Cerro Concepcion. Infatti è obbligatorio
affrontare una scalinata per raggiungerlo purtroppo. (costo comprensivo di
colazione e internet free: 6.000 Pesos Cileni al giorno). Arrivo all'ostello in
serata, suono e mi apre una signora che così a occhio mi sembra una braa fonna.
Io gli chiedo in inglese se c'e' un letto per la notte, ma non mi risponde. Per
forza, non parla una parola di inglese. E' la prima volta che mi capita che la
padrona di un’ostello non parla inglese. E questo mi esalta perché significa che
il posto e' tranquillo ed infatti e' così. Siamo solo io, lei, il suo bellissimo
cane e tre ragazze Spagnole che mi fanno da traduttore simultaneo, con la braa
fonna, che nonostante lei non capisca niente di quello che dico e' simpaticissima.
E' una di quelle signore che speri di incontrare almeno una volta nella vita. A
questo punto io con lei parlo italiano che mi capisce di più. Mi prepara il
letto e mi spiega in Spagnolo dove e' la cucina il bagno, ect. Ora che le
tre ragazze spagnole sono uscite, sono solo in tutto l'ostello. Cose che
avvengono raramente nella vita. Diciamo che e' uno dei più bei ostelli mai
visti E' veramente molto bello e tranquillo, con musica soft sempre presente.
Anche qui ho trovato il noleggio della bici (costo 1.000 Pesos cileni ogni ora,
compreso il casco) e quindi continua il mio momento fortunato. .Domani non
lo so', però io oggi sono qui, io oggi sono a Valparaiso, una delle città più
belle del Cile, piena di scale e colline (chiamate Cerros). Domani la visiterò
da cima a capo e poi partirò per nuove emozioni......
VALPARAISO: UN SU E GIU'
IMPOSSIBILE RICCO DI CASE COLORATE
Esco dall'ostello con la
bicicletta noleggiata, e comincio la visita di Valparaiso.Uno spettacolo di
case basse e colorate ammassate una sopra l'altra raggiunte da viali, vialetti
ripidissimi, ascensori e funicolari. Mi avventuro su queste terribili salite, con
una bici graziella con un rapporto lunghissimo. Potendo utilizzare un
ginocchio, ben presto mi impianto e spingo la bici a piedi fino al quartiere
Bellavista. Sono quasi deceduto quando arrivo in cima al Cerro Bellavista (dove
amava passare le ferie Pablo Neruda) ma da li con un mezza costa incredibile e
panoramico vivo di rendita sfruttando i falsipiani del posto e raggiungendo
cosi il Cerro Alegre e il Cerro Concepcion, che rappresentano la parte pi bella
della Città. Stupendo e' percorrere questi vialetti di case colorate, dove la
gente in Spagnolo mi esprime la sua immensa disponibilità e ha sempre un
sorriso per me.
CERCO RELAX A VINA DEL MAR
(CILE)
Provato più che mai da una
giornata intera passata nella faticosa Valparaiso, mi porto in bici nella
vicina Vina de Mar, località balneare, ubicata 9 km a est di Valparaiso,
sfruttando il gradevole lungo mare e a tratti il marciapiede adiacente alla
Statale. Trascorro lì delle ore di relax in riva all'oceano Pacifico. Le bellissime
spiagge e lo stupendo Castello Wulff fanno da contorno.
IL MIO PROSSIMO OBIETTIVO E'
MENDOZA IN ARGENTINA.
Il mio
prossimo obiettivo e' attraversare la
Catena delle Ande, in un punto non lontano dall'Aconcagua, la
vetta più alta delle Americhe, con un bus notturno, giungendo cosi nella carina
Mendoza, in Argentina. Il tragitto dura circa 8 ore, più una di fuso orario e
quindi devo prendere assolutamente un bus che mi consenta di non arrivare a
Mendoza in un orario sconveniente (da mezzanotte alle sei di mattina), che non
mi permetta di andare in un ostello o di girare per Mendoza. Vediamo cosa
riesco a fare.
SONO A MENDOZA, SONO IM ARGENTINA
Tornato al Terminal Rodoviario di Valparaiso, prendo alle 21.30 un Bus per
Mendoza della Compagnia Cata International (prezzo 14.000 Pesos Cileni).
L’Autobus e' comodo e confortevole, anche se un po' freddo. C'e' il bagno e c'e'
il Signore addetto che ti porta da mangiare e da bere. Si percorre la Statale
n. 40 attraverso le Ande fino a giungere
alla frontiera Cilena – Argentina che
viene superata senza troppe precauzioni. Successivamente si scollina a quota
mt. 3.300 sfruttando il Tunnel del Cristo Redentor,
realizzato per evitare il più impervio Passo della Cumbre o Passo di Uspallata mt. 3850. Si scende poi sfruttando la Statale Argentina n.
7. C 'e'
un buio impossibile, ma intravedo un oceano di rocce a fianco della strada. Una
quantità incalcolabile di stelle sembra cadermi addosso, ma poi alla fine alle
8.10 giungo a Mendoza e mi dedico immediatamente alla visita della città. Dal
Terminal del Sol ubicato a circa 1
km a est del centro, mi porto sulla strada appena
adiacente, posta a nord dello stesso. Qui passano gli Autobus per il centro. Il
biglietto costa 1,40 Pesos Argentini e lo si fa sul bus con una macchinetta che
però accetta solo moneta e che non da il resto. Scendo nella centralissima
Piazza Indipendenza e inizio la mia visita. Mendoza è molto bella direi, vicinissima
alle Ande. Da qui partono le spedizioni per l'Aconcagua ed è qua che si
ottengono i permessi necessari per l’ascesa alla Vetta. La gente Argentina e'
molto cordiale e disponibile. La città e' pulita. Passo l’intera giornata in
centro e poi con un bus torno al Terminal del Sol, dove c’è anche un Ufficio
turistico. Una piccola considerazione mi viene spontanea: ormai non ho dubbi; dopo
5 giorni di viaggio ho capito che qui quasi nessuno parla inglese neanche sugli
autobus e alle stazioni internazionali. Raramente qualche giovane. Quindi ormai
parlo solo in Italiano che comunque un po' mi comprendono. Per quanto riguarda
il mio cellulare, non da più segni di vita da quando sono entrato in Cile e neanche
in Argentina si e' ripreso. Non capisco se e' deceduto a causa del fuso orario
e degli eccessivi trasferimenti oppure se non funziona come negli Stati Uniti
perché non e' Dual Band.
LA MIA MEMORIA VA A QUELL'INCREDIBILEVIAGGIO ATTRAVERSO LE ANDE
Dal Terminal del Sol di Mendoza prendo un Autobus per Santiago del Cile delle ore 14.30 della compagnia O'Higgings Internacional al prezzo di 110 Pesos Argentini. Ce ne sono tantissime di compagnie che praticano questa tratta e partono quasi ad ogni ora (c’è anche il bus notturno) ma il prezzo più conveniente che ho trovato per oggi è quello succitato.
La mitica Strada Nazionale n. 7 sale lentamente e impetuosa e sembra quasi che si schianti contro la catena delle Ande. Penetra diritta per km, in mezzo alla Valle di Mendoza arida, adiacente all’omonimo Fiume. Sulla destra a quota di mt 1381, si vede il bellissimo Lago Artificiale di Potrerillos. Poi a mt. 1450, si incontra il Villaggio di Uspallata, il più grande della Valle. L’autobus corre ancora veloce sulla strada diritta in mezzo ad un oceano di montagne, superando ed incrociando grandi Cammion e sfiorando i precipizi. Si intravedono le Montagne innevate, le più alte delle America tra cui l’Aconcagua. Si superano poi il Villaggio Puente del Inca mt. 2720 e quello di Las Cuevas mt. 3200 (qui parte la stradina sterrata che porta dopo 8 km alla Statua del Cristo Redentor alta 7 metri ). Successivamente si scollina a quota mt. 3.300 sfruttando il Tunnel del Cristo Redentor lungo circa 1 km , realizzato per evitare il più impervio Passo della Cumbre o Passo di Uspallata mt. 3850. Subito dopo si perviene alla frontiera Argentina - Cilena. Scendiamo tutti; non fa freddo, anche se siamo circondati da tanta neve che è possibile toccare con mano. Logicamente sono l'unico Europeo. Due Polizziotti, uno Argentino e l'altro Cileno mettono i relativi timbri sul passaporto e rilasciano apposito foglietto di carta timbrato, da consegnare all’uscita del Paese. Poi ci dirigiamo verso una stanza dove ci fanno mettere le valigie e gli zaini su un ripiano e un cane bene addestrato passa per annusarle e trova qualcosa nello zaino di un povero Argentino. Il gendarme cattivo glielo fa' aprire ed ecco la sorpresa. Niente droga, niente Alcol, ma 2 fresche mele. Il gendarme con l'aria sempre più incattivita lo borrisce di bestia e gli prescrive una multa salatissima. Eroina. Sì perché qui funziona così: e' vietato importare frutta, verdura, carne, ect e pertanto il cane e' addestrato non per trovartele. Prima di arrivare al confine devi compilare un’autocertificazione con la quale dichiari di avere o non avere tutto ciò che ho sopra descritto e che è vietato importare in Cile. Cose dell'altro mondo. Poi dopo il controllo del cane ti fanno passare la valigia e/o lo zaino nello scanner che vede tutta frutta, verdura, ect. Mi hanno fatto passare nello scanner perfino il marsupio con dentro la telecamera e macchina fotografica. Cmq io non ho avuto problemi in quanto ero informato prima e pertanto ho provveduto a mangiare in fretta e furia prima della frontiera, la frutta e il panino con il prosciutto che avevo nello zaino. Passato indenne la frontiera una lunghissima discesa sulla Strada Statale n. 40 ricca di tornanti e precipizi ci riporta alle 20.00 di sera in quel di Santiago, dopo 6 ore e 30’ (calcolando un’ora di fuso orario) di un viaggio emozionantissimo.
MONTEVIDEO IN URUGUAY FA' ANCORA AL CASO MIO.
Giunto in
tarda serata a Santiago, prendo un autobus per L’Aereoporto Internazionale Arturo Merino
Benitez della Compagnia TurBus. Il biglietto te lo fa l’autista al prezzo di
1700 Pesos Cileni one way. Lo stesso servizio lo pratica anche la compagnia
Centro Puerto al prezzo di 1600 Pesos Cileni one way. La differenza è che le
due Compagnie eseguono delle fermate differenti in Santiago. Dopo mezz’ora,
arrivo all’Aereoporto dove passo la notte.
Il mattino seguente alle 7.00 un volo della Compagnia Pluna mi attende per
riportarmi a Montevideo in Uruguay.
CORRO SPAVALDO IN BICI NELLE STRETTE STRADINE DI
COLONIA DEL SACRAMENTO IN URUGAY,
PATRIMONIO DELL'UNESCO
Giungo di nuovo la mattina presto all’Aereoporto Internazionale Carrasco di Montevideo, dove c’è anche un ufficio turistico, ubicato al piano terra che distribuisce gratuitamente delle mappe turistiche fatte molto bene e fornisce informazioni utili. Mi porto in centro con un vecchio bus di linea: il numero 700, che passa davanti all’Aereoporto (lo stesso anche i bus n. 700, 701, 704, 710, 711). Il biglietto lo devi fare sul bus e ad oggi 24/05/2012, costa 33 Pesos Uruguaini la singola tratta. Il bus si dirige alla stazione dei Bus Urbana, ubicata in Via 25 Agosto del 1825, vicino al porto Commerciale, facendo tantissime fermate, tutte su richiesta. Passa anche in adiacenza al Tres Cruces Bus Terminal Internazionale (molto elegante, con incorporato il Centro Commerciale), dove io scendo. Qui prendo un bus diretto della Compagnia Turil Bus ( 233 Pesos Uruguaiani) per Colonia del Sacramento, Patrimonio dell'Unesco. C’è un’altra compagnia che percorre questa tratta, la Pullman Bus, con prezzi simili alla Turil Bus (molti bus partono durante il giorno). Dopo 2 ore e 40’ giungo a destinazione. Alla stazione dei bus, c’è un ufficio turistico che fornisce informazioni e mappe turistiche gratuitamente. Poco distante, c’è lo Shop “Viaggio” dove noleggio una mountainbike (130 Pesos Uruguaiani, metà giornata, 200 Pesos Uruguaiani un’intera giornata). Ci sono anche altri “Noleggiatori di Biciclette sparsi per la Cittadina. Mi addentro nelle strette stradine pavimentate del centro storico di Colonia del Sacramento, Patrimonio dell'Unesco, dove le case basse e colorate, uguali a come erano 250 anni fa, fanno da contorno. Mi sembra di vivere in un'altra realtà. Fantastico. Poi però le ore passano velocemente e alle 17.30 il buio arriva e con lui si accendono le luci gialle appena accennate delle casette colorate. L'atmosfera e' stupenda ma le strade deserte e semi buie, consigliano di levare le ancore. Dal tronde bisogna considerare che non sono mica a Remedello.
BUENOSAIRES, ASPETTAMI IO STO ARRIVANDO
Mi porto pertanto all’elegante porto turistico di Colonia del Sacramento, ubicato a circa 300 metri dal Terminal degli Autobus. Da lì prendo un bellissimo e grandissimo Traghetto veloce della Compagnia Buquebus (prezzo 650 Pesos Uruguaiani), che in 1 ora circa mi porta a Buenos Aires, la capitale dell’Argentina. Tenere presente che ci sono altre 2 Compagnie che praticano questa tratta (per esempio la Seacat) diverse volte al giorno, con Tariffe più o meno simili a seconda dell’ora di partenza. Se non si ha fretta e si vuole risparmiare più del 50% del prezzo è possibile prendere una Nave più grande che però ci impiega circa 3 ore al posto di 1 ora. Giungo a Buenosaires alle 21.30 circa e mi dirigo con fatica, verso la metropolitana. E' un po' un casino e io ho fretta visto che la metro chiude presto, in un momento non definito ricompreso tra le ore 22.30 e 23.00. Un paio di indicazioni sbagliate mi fanno perdere quasi mezz'ora. Rischio tantissimo ma alla fine l'ultima metro disponibile e' miracolosamente la mia e scendo a Piazza Indipendenza e in breve sono al Pax Hostel (40 Pesos Argentini, compreso Colazione e Internet free). Ottimo Ostello, ubicato a un niente dalla fermata della metro, confortevole veramente, con colazione super abbondante, pulito, elegante.
IN BUENOSAIRES NEL GIORNO DELL'ANNIVERSARIO DELLA RIVOLUZIONE
La mattina di
buon ora vado a prendere a noleggio una bicicletta ad uno Shop, ubicato a 3
blocchi dal Pax Hostel. Sì perché in certi paesi del sud America la distanza
tra un luogo e un’altro si misura in blocchi e non in metri o chilometri. Un
blocco è la distanza tra la una Strada e quella successiva. Il negozio che
noleggia le biciclette si chiama la Bicicleta Naranja ed ha le sedi in Via
Pasaje Giuffra n. 308 nel quartiere di San Telmo e in Via Nicaragua 4825 nel
Quartiere Palermo. (Prezzi:
20 pesos argentini 1 ora, 60 pesos argentini 4 ore e 100 pesos argentini 24
ore). Non c'e' in giro quasi nessuno in bici ma poi mi accorgo di essere
capitato in un giorno particolare: bandiere, manifestazioni, bancarelle dappertutto.
Gente in festa. Slogan. Urli di Gioia. Con fatica mi addentro tutto il giorno
in mezzo alla festa dell’Anniversario della Rivoluzione argentina del 25
Maggio. Nell'omonima Piazza c’è il palco pronto per ospitare i cantanti. Grandi
emozioni quindi, anche per me che passavo di li per caso.
IL RECORD DI ORE DELLA MIA VITA IN PULMAN E' PER ME COME LA VITA del MICHELAS: MAIA, BEER E ANDA’ A SPAS.
In serata, in metropolitana, mi
reco al Gigantesco Terminal de Omnibus di Buenos Aires, vicina a quella
ferroviaria. Ci sono decine e decine di Sportelli di Compagnie di Bus, disposte
una dietro l’altra per qualche centinaia di metri. Incredibilmente però non c’è
neanche un ufficio di Cambio monete. Se hai necessita di cambiare o torni in
centro oppure accetti un cambio sconveniente al desk n. 139 della Compagnia El
Rapido Argentino. Già che sono lì, compro anche un biglietto per Asuncion, la
capitale del Paraguay, con partenza alle ore 20.00 (prezzo 330 pesos
argentini). Tenere presente che anche altre compagnie servono questa tratta
alcune volte al giorno con tariffe più o meno simili. Per chi vuole andare a
San Ignacio, in Argentina a vedere le missioni Gesuite, per ottenere l migliore
tariffa non deve acquistare il biglietto diretto che costa più di 400 Pesos
Argentini ma deve acquistare un biglietto per Posadas (molte compagnie offrono
questa tratta), posto poco più a sud e poi da lì prendere un autobus per S
Ignacio spendendo così meno di 300 Pesos Argentini. Per quanto mi riguarda il pullman
della compagnia El Rapido Argentino per Asuncion, la capitale del Paraguay e'
veramente confortevole: sedili
reclinabili, spazi ampi per le
gambe, bagno. Alla fine percorro su di esso 19 ore, scendendo una sola volta
alla frontiera, ma ne avrei fatte altre 19 in quanto per me questo viaggio e' come la
vita del michelas: maia, beer e andà a spas. Maia: quando ho fame tiro fuori
qualcosa dal mio zaino oppure ti servono cena e colazione loro. Beer: quando ho
sete tiro fuori qualcosa da bere dallo zaino oppure te lo portano loro
addirittura oppure puoi usufruire sempre di the e caffè gratis dalla macchinetta
ubicata al piano di sotto del bus. Io logicamente sono al piano di sopra. Andà
a Spas: quando ho voglia di fare 2 passi, vado al piano di sotto al bagno o
alla macchinetta del caffè. Alla fine dopo aver attraversato di notte e di
giorno campagne, foreste, villaggi sperduti, fiumi, senza aver percorso 1 km di Autostrada arrivo alla
frontiera. Scendiamo tutti. Logicamente sono l'unico Europeo. Mi timbrano il
passaporto i due doganieri di entrambe le Nazioni (Paraguay e Argentina). Già
da qui si intravede che la povertà aumenta sensibilmente. Venditori
improvvisati cercano di rifilarti qualsiasi cosa e di cambiarti moneta a tassi
svantaggiosissimi. Alla fine alle 14.00 in punto ora locale, 15.00 ora di Buenos
Aires sono in Asuncion.
MADRE E FIGLIA MI GUIDANO IN PROCESSIONE IN ASUNCION, LA CAPITALE DEL PARAGUAY.
Dal Terminal de Omnibus, ubicato
nella periferia sud – est di Asuncion, prendo il bus n. 38 per il centro. Il
biglietto si acquista dall’autista e costa 2.300 Guarani. Poi si oltrepassa il
tornello e quando si deve scendere lo si fa dalla porta posteriore. L’autobus
si ferma a richiesta e quindi bisogna chiedere all’autista se ti dice quando
scendere o sapere perfettamente quando farlo. Il Pullman passa attraverso
baracche dove vendono di tutto e di più. Ad ogni fermata salgono a flotte di venditori
che pubblicizzano insistentemente ad alta voce la loro merce e poi scendono
velocemente. Questo tratto di Città mi da l'idea di un posto poco rassicurante.
La povertà e' stampata sui volti di tanti. Una ragazza sul bus gentilmente mi avverte di non fotografare e di non filmare
in quanto rischio di essere derubato. Poi finalmente dopo un viaggio
interminabile (40 minuti circa), giungo ai bordi del centro, poche decine di
metri a sud rispetto a Piazza Indipendenza. Praticamente il centro e' costituito
da una Via dove ci sono tutte le principali attrazioni da vedere: il palazzo
del governo, la
Cattedrale Metropolitana , il Senato, La Camera. E' pieno di
polizia armata fino ai denti ad ogni angolo. Cammino con precauzione tendendo
nascosto, tutto sotto il giubbino nonostante faccia caldo. Resisto e tiro fuori
la macchina fotografica e la telecamera, solo quando nessuno mi sta guardando, per
il tempo minimo sindacale necessario per immortalare la storicità del momento.
Incrocio il solito turista sveglio con la telecamera al collo che passeggia
disinvolto nelle strade deserte. Mi porto a nord di Piazza dell'indipendenza,
la piazza principale. Intravedo il grande fiume, il Rio Paraguay. Mi sporgo dal
muretto e 3 metri
sotto di me appare una baraccopoli infinita.
Faccio tre passi indietro e mi riporto sul
lato opposto (sud). Cammino con prudenza, lentamente, tenendomi, vicino
alla polizia che a volte mi sorride e mi saluta. Poi arrivo sulla piazzetta per
l'ultima foto al Grande Rio Paraguay ma qui la sorpresa. Conosco figlia e mamma
gentilissime che mi guidano all'interno della processione che sta per
cominciare. Qui il 95% della gente e' cristiana. Loro parlano spagnolo, io italiano,
ma ci capiamo alla grande. Io mi fido di loro e loro di me. La mamma mi porta
lo zaino, per agevolare il mio faticoso cammino
e andiamo sulle rive del Rio Grande. Qui dal traghetto, scendono dei volontari
che portano a spalle la statua del Cristo Salvatore. L'atmosfera è surreale; il
cielo è cupo, nero e carico di pioggia ed infatti comincia a piovere. La
gente prega e tocca la statua e applaude e poi ci sono le macchine che suonano.
La processione si dirige verso la Cattedrale Metropolitana. Grandi emozioni. Io mi sento al sicuro in
mezzo alla madre e alla figlia, che mi conducono alla fermata del bus n. 38 in Via Oliva e cioè
qualche blocco a sud rispetto a dove ero sceso poche ore prima. Mi pagano parte
del viaggio perché io sono in possesso di solo pezzi grossi e comunicano all'autista
di lasciarmi al terminal degli autobus. Io le ringrazio. Sono state veramente
gentili. Mi hanno dato anche delle dritte importanti su come comportarmi sul
bus, nella stazione Omnibus per non essere derubati. Giungo al Terminal in
serata. Grandi emozioni cmq ho respirato oggi in Asuncion.
UN GIORNO POTRO' RACCONTARE AI
MIEI POSTERI DI ESSERE STATO NEL VILLAGGIO DI SAN IGNACIO (ARGENTINA), NEL SITO
DELLE MISSIONI GESUITE, CONSIDERATE DALL'UNESCO PATRIMONIO DELL'UMANITA'.
Dal Terminal de Omnibus di Asuncion
prendo un bus notturno delle ore 24.15 con sedili reclinabili quasi come letti
della Compagnia Nuestra Senora de la Asuncion al Prezzo di 120.000 paraguani. Tenere presente che lo
stesso Autobus preso di giorno costa 95.000 paraguani. Dopo 6 ore scarse giungo
al groviglio di frontiere, che caratterizza la zona delle cascate di Iguazù.
Passo prima quella Paraguayana a Ciuda del Este, dove tutto il pullman scende
per il timbro tranne 1 persona (una donna Paraguayana), poi quella Brasiliana,
dove scendiamo in 2 per i timbri sul passaporto (io e la donna Paraguayana).
Facile desumere che sul bus sono tutti Brasiliani tranne noi due. Dopo 6 ore
abbondanti sono alla Rodoviaria di Foz do
Iguacù (Brasile). Quì prendo un'altro autobus che mi conduce al Capolinea dei
Bus Urbani (il ticket si prende dall’autista e si può pagare con 2 valute
diverse(Pesos Argentini o Real Brasiliani). Da qui prendo un bus che parte ogni
mezz’ora per Puerto Iguazù (costo: 4 real
oppure 8 pesos argentini oppure 2 dollari americani). Il bus ti lascia alla frontiera
Brasiliana (l’autista ti consegna un foglietto da lui firmato che ti consente
di prendere l’autobus successivo). Mi faccio timbrare il passaporto dal
Gendarme e successivamente prendo
l’autobus seguente. Arrivo alla frontiera Argentina, dove mi scendo
nuovamente per il timbro sul Passaporto ma stavolta l’autista attende che
risalgo e finalmente sono al Terminal Omnibus di Puerto Iguazù. Li prendo un bus
della compagnia M
Hoaianski al prezzo di 73 pesos argentini che mi porta in 5 ore nel villaggio
di San Ignacio. Tenere presente che alte compagnie percorrono questa tratta per
diverse volte in un giorno, con prezzi anche più favorevoli. Dal Terminal
Omnibus con un taxi (14 pesos argentini
a/r, 2 km
di distanza) raggiungo il sito delle missioni Gesuite, considerate dall'Unesco
patrimonio dell'umanità. Ingresso al sito: 60 pesos per gli stranieri, 50 pesos
per i Latino – Americani, 40 pesos per Argentini, e altre tariffe per
Gesuiti, ect. Piove di bestia ma comunque il sito e' molto interessante.
Passata un'intera giornata li
torno a Porto Iguazu' con un bus della compagnia El Cometa (55 pesos argentini:
ho trattato il prezzo). Arrivo alla stazione dei Bus di Puerto Iguazù dopo 5
ore e a piedi raggiungo il Che Lagarto Hostel ubicato in Av. Brasil in pieno centro. (prezzo 60
pesos in camerate da 4 persone con bagno in camera, compreso abbondantissima
colazione al Buffè e Internet free). Struttura molto grande dove per
identificarti sei obbligato ad indossare un braccialetto.
CHE SPETTACOLO LE CASCATE DI
IGUAZU´; MA QUANTA FATICA.
Mi alzo di buon ora, colazione e a piedi
raggiungo il Terminal Omnibus di Puerto Iguazù dove prendo un bus della
compagnia Tap El Practico che mi porta dopo 18 km alle cascate di Iguazu,
versante Argentino (Prezzo 20 pesos Andata e ritorno. Il biglietto si puo’ fare
anche sul bus). Il prezzo dell’ingresso al Parco Nazionale Iguazù per vedere le cascate è differenziato a
seconda della Nazionalità: Stranieri: pesos argentini 130, Brasiliani, Uruguaiany,
Paraguaiany e Venezuelani: 90 Pesos, Residenti Argentini: 50 pesos argentini,
Residenti missionari e Jubilados Argentinos: 20 pesos, Jubilados Missionari: 15
Pesos argentini.
Un trenino ti porta a Cataratas Station e a
Garganta del Diablo Station. Poi da li dei percorsi pedonali, scale e passerelle
a norma disabili ti conducono vicino alle cascate. Rispetto a quelle del
Niagara queste, sono in mezzo alla natura e pertanto bisogna camminare molto
per vederle (almeno più di 3 km ).
Comunque passo tutto il giorno lì anche se riesco a vedere solo l´essenziale, a
causa del male al ginocchio. Poi torno a Puerto Iguazu´ con il bus sopra
descritto.
PERICOLO FRONTIERA BRASILIANA
Da Puerto Iguazu´ prendo un bus di linea (costo: 4 real oppure 8 pesos argentini oppure 2 dollari americani), per Foz do Iguacu´ (Brasile). Alla prima frontiera (quella Argentina) l´autista si ferma e tutti scendono per farsi controllare o timbrare il passaporto. Ma alla seconda (quella Brasiliana), l´autista non si ferma dimenticandosi che c’é anche un Europeo sul bus. Però con un attimo di lucidità mi accorgo e gli intimo di fermarsi. Scendo e faccio così timbrare il mio passaporto, salvandomi la faccia ed evitando che all´uscita dal Brasile mi accusino di essere entrato clandestinamente. Il pullman intanto se ne va lasciandomi solo come un cane alla frontiera ma questo e´solo un dettaglio perché, come da prassi, prendo il bus successivo che mi porta alla stazione urbana di Foz do Iguacù. Da li prendo un´altro bus (2,5 real- il ticket lo paghi al desk, ma non ti rilasciano il biglietto; c’è un tornello che ti consento l’ingresso nell’area di imbarco) che in breve mi conduce alla Rodoviaria Omnibus.
SAO PAOLO, UNA DELLE METROPOLI PIU´GRANDI AL MONDO.
Dalla Rodoviaria Omnibus di Foz do Iguacù prendo alle 18.45 un bus per Sao Paolo della Compagnia Pluna al prezzo di 161 real. Tenere presente che ci sono diverse partenze al giorno e che anche un’altra compagnia percorre questa tratta a prezzi più o meno simili. Dopo 16 ore, alle 11 di mattina giungo alla gigantesca Rodoviaria Tiete di Sao Paolo del Brasile, dove al piano degli arrivi degli autobus c’è l’ufficio turistico che ti fornisce la mappa e informazioni sulla città gratuitamente. Da li con la metro (3 real) e poi a piedi raggiungo il Global Hostel (prezzo 34 real compreso internet free). Ottimo Hostello, pulito, anche se ubicato a oltre 1 km dalla stazione della metro più vicina. L´ostello mi noleggia una bici (15 real per tutto il giorno). Parto quindi per la visita della città. Il traffico e´ incredibile. Nessuno parla Inglese ma solo Portoghese che e´molto più difficile da capire rispetto allo Spagnolo. Mi getto nel traffico. Non c’é´in giro nessuno in bici. Fa caldissimo ma procedo con lo spolverino per tenere nascosti telecamera e macchina fotografica. Di turisti neanche l’ombra. Diseredati ovunque, stesi in terra sopratutto nella piazza Sé, il Fulcro di Sao Paolo. Polizia armata dappertutto. Molta povertà in mezzo ai tantissimi grattacieli della città. Neanche una panchina in tutta la città. Mi muovo in punta di piedi sulla mia mountainbike ammortizzata, fotografando e filmando solo l´essenziale. Passo un´intera giornata a Sao Paolo, poi la notte arriva presto e alle 18 rientro in Ostello, dove le ragazze Portoghesi mi offrono un arghile´. Io ringrazio ma rifiuto. Dormo al Global Hostel.
EMOZIONI GRANDI PERCORRERE IN MOUNTAINBIKE LE STRADE LASTRICATE DI PARATY (BRASILE).
Dalla Rodoviaria Tiete di Sao Paolo prendo alle 8.00 un bus per Paraty (Brasile) della Compagnia Reunidas (_sportello n. 409), l’unica che percorre questa tratta (prezzo: 46 real). Tenere presente che ci sono poche partenze al giorno. Arrivo nel primo pomeriggio alla Rodoviaria di Paraty dopo 6 ore circa di viaggio. Subito noleggio una mountain bike alla Paraty Tour (7 Real all’ora, 35 Real al giorno). Anche stavolta come in altre occasioni il tipo mi spiega tutti i percorsi fuori strada che ci sono nei dintorni di Paraty. Allora gli spiego che a me la bici serve per fare quello che gli altri fanno a piedi. Mi dice che e´scomodo andare in bici sul lastricato scivoloso e che è anche pericoloso e sarebbe meglio andare a piedi in centro. Insomma un sacco di storie perche alla fine la gente fa fatica a capire che a me la bici serve per spostarmi e non per divertirmi nel fuori strada come fa il resto del mondo. Cmq alla fine la ottengo e parto alla scoperta della città Coloniale di Paraty. Passo quasi una giornata intera sui vialetti lastricati, in mezzo alle case basse e colorate, ai tanti negozietti che vedono di tutto e di più e al porto con le barche di tutti i colori. Non c’è tantissima gente per le strade e si è immersi in una atmosfera surreale. Poi giunge velocemente la notte perché non lo ho mai detto prima ma nel sud America da me frequentato fa buio alle 17.30 in questa stagione. Un´altra cosa che ho sempre omesso di dire e´ che faccio un sacco di errori di ortografia perché scrivo con computer impossibili da utilizzare dove mancano i tasti o sono scoloriti oppure bisogna battere più volte sullo stesso tasto e poi non ho tempo di correggere l'ortografia in quanto, dietro di me ho la fila di persone che aspettano di utilizzare il computer. Comunque tornando a Paraty la notte scende e i lampioni che emanano luce gialla rendono l’atmosfera ancora più surreale. La gente e´molto ospitale e la Sao Paolo severa e´già un lontano ricordo. Qui grazie al turismo e alla pesca le condizioni di vita appaiono molto migliori.
OSTELLO INQUIETANTE MA ALLO STESSO AFFASCINANTE A PARATY.
Una volta giunto a Paraty mi dirigo al Don Quixote Hostel (25 Real), l´ostello piu´vicino alla stazione degli autobus, in Rua Lapa 7, attaccato al negozio di noleggio di bici (Paraty tour) ed all'inizio del centro storico. Quindi perfetto per me. Lo trovo subito, suono ma non risponde nessuno. E già questo e´strano visto che la reception e´data 24ore su 24. Però non mi preoccupo più di tanto e chiedo al negozio accanto il quale mi dice che fra poco arriva il gestore. Attendo seduto sulle scale; Dopo qualche minuto arriva un personaggio strano che parla solo portoghese ma io non lo capisco; Alla fine mi apre lo stesso e mi fa salire e comprendo che lui non e´ il padrone ma un semplice ospite e che il proprietario arriva domani. Cmq mi da lo stesso la chiave della camera dove sono io da solo e ci sono 5 letti vuoti senza lenzuola (solo con le coperte). Tre letti sono addirittura a castello e ciò significa che per raggiungere il terzo devi avere frequentato come minimo il corso base di alpinismo e aver ottenuto il relativo attestato. Il panorama sul centro storico è pero eccezionale. Lascio lo zaino nella mia camera e chiudo la stanza con la chiave ed esco per visitare la città. Quando rientro in tarda serata e´tutto buio e ci sono accese delle candele in ogni stanza tranne che nella mia dove c’é´una candela spenta che accendo usando le altre; Di elettricità neanche a parlarne, di acqua men che meno; Sono solo in tutto l´ostello e con quelle candele accese l'atmosfera appare spettrale ma affascinante e alla fine vado a dormire ma a causa della finestra aperta e della candela accesa le zanzare la fanno da padrone resistendo anche all´Autan; Mi massacrano per tante ore ma alla fine l´alba arriva in mia salvezza immettendomi obbligatoriamente in un’altro giorno.
BELO HORIZZONTE: LA TERZA CITTA ´ PIU´ GRANDE DEL BRASILE
Dalla Rodoviaria di Paraty prendo un bus per Rio de Janerio (Brasile) della Compagnia Costa Verde, l’unica che percorre questa tratta (prezzo: 55 real). Tenere presente che ci sono diverse partenze al giorno. Arrivo dopo 5 ore alla Rodoviaria Nova Rio di Rio de Janerio. Tenere presente che la stessa è gigantesca ma che non c’è un ufficio di cambio moneta all’interno di essa. Bisogna andare in centro o in Copacabana.
Da qui prendo un bus per Belo Horizzonte (Brasile) della Compagnia Cometa, (prezzo: 72 real: accettano la carta di credito prepagata). Tenere presente che ci sono diverse Compagnie che praticano questa tratta (tra cui la compagnia Util) con molte partenze ogni giorno. Arrivo dopo 6 ore alla Rodoviaria di Belo Horizzonte, terza città del Brasile, costruita sulle colline adiacenti. Non c’é´molto da vedere, di bici neanche a parlarne e quindi cambio aria velocemente.
SECONDO ME TROVARE UNA BICI A NOLEGGIO A OURO PRETO E´ COME RECUPERARE UNA BARCA A COCCAGLIO.
Dalla Rodoviaria di Belo Horizzonte prendo un bus per Ouro Preto (Brasile) della Compagnia Passaro Verde, l’unica che percorre questa tratta (prezzo: 24,23 real). Tenere presente che ci sono tante partenze al giorno. Arrivo dopo 4 ore alla minuscola Rodoviaria di Ouro Preto, ubicata 1 km a nord – est rispetto al centro storico. e mi porto nel suo centro storico, inserito dall´Unesco Patrimonio dell´Umanita´, con un taxi (2 real, stesso prezzo del bus). Anche questa e´una bellissima città coloniale, molto ben tenuta. Mi porto, subito all´ufficio cambio moneta in Piazza Tiradentes (onesto il cambio) e poi all’ufficio turistico (mappe della città a pagamento) per chiedere una bici e loro mi indirizzano ad una agenzia di sport estremi che, dopo avermi chiesto come sempre perché voglio la bicicletta in un centro storico pieno di salite e di strade lastricate e scivolose, si informano gentilmente per trovarne una: fanno un sacco di telefonate, ma niente da fare, la bici non si trova neanche a pagarla oro. Allora mi riporto nella Piazza principale dove rimango per parecchi minuti e noto che ci sono 2 persone con la bici in tutto Ouro Preto. E allora alla prima occasione li fermo e gli chiedo se me la noleggiano. Loro non parlano inglese e probabilmente non capiscono niente della mia richiesta ma alla fine ciò che comprendo io e´ che la bici non la mollano da sotto il sedere neanche a sparagli. Affranto, visito la città spostandosi con i bus (2 real a tratta; il biglietto lo fa la signorina sull’autobus e poi si deve passare il terribile tornello). E´ un peccato perché così riesco a visitare solo una parte di questa stupenda città coloniale dove i vicoli lastricati e stretti scendono e salgono continuamente offrendo uno spettacolo incredibile.
IL TEMPORALONE INCATTIVITO GIUNGE ALL´IMPROVVISO SU OURO PRETO.
Ben presto, giunge il pomeriggio a Ouro Preto e con lui il temporalone che arriva veloce da est. Mi riparo sotto un balcone. Fulmini e lampi ad un passo dal mio destino. Pioggia incessante. Le strade diventano dei fiumi impraticabili. La vita si ferma per quasi un´ora ma poi tutto passa e ritorna la normalità.
MARIANA, STUPENDA CITTADINA COLONIALE
Dopo il temporalone di Ouro Preto mi sposto nella vicina città coloniale di Mariana ubicata a soli 14 km , con un bus di linea (3,5 real; il biglietto lo fa la signorina sull’autobus e poi si deve passare il terribile tornello). Il bus passa ogni mezz’ora davanti al Terminal de Integracao, a 50 metri da Piazza Tiradentes. Giungo così dopo mezz’ora al Terminal turistico Manoel da Costa Atayde di Mariana, affascinante cittadina con le sue strade ripide e lastricate. Dopo aver visto la Camera del Municipio e molte chiese stupende, giungo in alto dove incredibilmente, in un lampo arriva il tramonto, che rende ancor più
incantevole il paesaggio.
IO A SAN JOAU DEL REI SONO PASSATO DI LI PER CASO.
La sera torno a Ouro Preto, dove passo la notte al bellissimo Ostello O Sorriso do Lagarto (25 Real, internet a pagamento), ubicato a circa 700 mt. da Piazza Tiradentes.
La mattina mi alzo molto presto. Dalla Rodoviaria prendo un bus per S Joau del Rei (Brasile) della Compagnia Util, l’unica che percorre questa tratta (prezzo: 48,17 real). Tenere presente che ci sono diverse partenze al giorno. Arrivo dopo 4 ore alla Rodoviaria di S Joau del Rei. Visito velocemente questa cittadina che non ha molto da offrire. Logicamente di turisti neanche l´ombra e già che ci sono prendo l´occasione per dire che dall’inizio del viaggio non ho incrociato neanche un italiano e pochissimi stranieri europei.
A TIRADENTES, SPLENDIDA CITTA´ COLONIALE E´FESTA GRANDE.
Dalla Rodoviaria di S Joau del Rei prendo un bus per Tiradentes (Brasile) della Compagnia Presidente, (prezzo: 3,50 real). Tenere presente che c’è anche la compagnia Vale de Ouro che percorre questa tratta con prezzi simili ma con orari differenti. Ci sono comunque tante partenze al giorno, un po’ meno la domenica. Arrivo dopo 45 minuti alla minuscola Rodoviaria di Tiradentes, ubicata in pieno centro e mi porto a piedi nel centro storico. Le strade lastricate e la Piazza in mezzo alle case basse e colorate pullolano di Brasiliani in festa per Santa Trinita´. In Largo Das Forras, c’è l’ufficio turistico aperto anche il sabato che offre mappe gratis e indicazioni essenziali. Noleggio una mountain bike da Uai Trip (prezzo 35 real al giorno) e mi unisco anche io alla festa. La strada che porta al Santuario della Santissima Trinità e´piena di bancarelle che vendono ogni ben di Dio. Sopra si celebra la messa che viene divulgata anche all´esterno con l’ausilio di autoparlanti in quanto´l´interno e´strapieno; Vivo questa bella giornata molto calda di sole scorrazzando con la bici nelle strade scivolose. C’é´anche un treno d´epoca a carbone che attira l´attenzione di molti. Però alla fine la notte giunge impetuosa.
IL NOLEGGIATORE DI BICI DI TIRADENTES E´UN BU OM E MI LANCIA VERSO RIO DE JANERIO.
A Tiradentes, il noleggiatore di bici (Uai Trip) che ha la faccia da Bu Om, si offre di recuperarmi il biglietto per Rio de Janerio, ma alla fine il bus diretto notturno e´completo anche perché e´sabato sera. C´e´bisogno pertanto di una connessione e quindi si offre di accompagnarmi, insieme alla moglie e alla bimba di un anno, alla stazione dei bus di San Joau del Rei dove mi acquista i 2 biglietti necessari per giungere a Rio de Janerio. Parla un ottimo inglese. E´stato davvero gentile e si e´rivelato un Bu Om e rimarrà impresso nella mia memoria.
Dalla Rodoviaria di S Joau del Rei prendo pertanto il bus delle 19.00 per Barbacena (Brasile) della Compagnia Transur, (prezzo: 14,20 real). Ci sono diverse partenze al giorno. Arrivo dopo 1 ora e 30 minuti alla Rodoviaria di Barbacena, dove alle 24.20 prendo un bus della Compagnia Util (prezzo 45,10 Real) che in meno di 5 ore mi conduce a Rio de Janerio.
ORA LA FOTOGRAFIA DEL CRISTO RENDENTORE DI RIO DE JANERIO, CHE AVEVO SUL DESKOP DEL COMPUTER E´DIVENUTA REALTA´.
Arrivo alla stazione dei bus Nova Rio di Rio de Janerio alle 4;50 di Domenica mattina e logicamente non oso uscire da lì fino alle 7.00 di mattina. Dentro la stazione la sicurezza e´ ottimale. Nonostante l'ora pullula di gente e di polizia che ti sveglia solo se pieghi la testa appoggiandola sull´altra seggiola come ho fatto io per tenere lo zaino sotto la testa in modo che non me lo rubassero mentre chiudevo gli occhi. Alle 7 prendo un bus per IPANEMA, la zona più chic di Rio de Janerio, dove ho scelto di passare la mia ultima notte in Brasile. (3,10 real, biglietto sul bus emesso dalla signorina e poi passaggio del terribile tornello) Arrivo all´Ostello al Piratas de Ipanema ma il padrone mi dice che devo stare almeno due notti per avere un letto. Ma io insisto e riesco a strappare in extremis un'amaca, in un posto semicoperto (15 real, con internet free). Poi parto per il Cristo Redentore. Prendo, in Via Rainha Elizabete da Belgica, al box n. 2, il bus n. 484 per Cosme Velho (2,75 real, biglietto sul bus emesso dalla signorina e poi passaggio del terribile tornello). Giunto a Cosmo Velho prendo il mini bus (25 real) che in circa 40 minuti, compreso la pausa panoramica, mi conduce alla biglietteria per l’ingresso alla visita della Statua del Cristo Rededentore. Qui faccio una coda pazzesca per prendere il ticket di ingresso alla Statua (26,53 real) e poi ancora tanta coda per prendere un’altro minibus. Tutta questa perdita di tempo è evitabile usufruendo del trenino che parte dalla Stazione di Cosmo Velho e che arriva quasi in vetta al prezzo di 44 real, ma comprende anche il costo dell’ingresso alla Statua e pertanto, oltre a costare meno, questa soluzione consente di evitare un sacco di code inutili. L’unica pecca è che ci sono pochi treni al giorno mentre i minibus ci sono sempre. Poi l'ascensore e successivamente le scale mobili mi conducono alla Cima del Cordovaro mt. 704 dove è ubicata l’omonima immensa statua bianca del Cristo Redentore. E´pieno di turisti, il sole brucia e il panorama e´ incredibile: uno spettacolo inimmaginabile davanti ai miei occhi. Sotto i miei piedi la incredibile Rio de Janerio e sopra la mia testa l´immensa statua dove all’interno c’é una bellissima cappella in cui si sta svolgendo una veglia di preghiera. Questa escursione mi occupa un’intera giornata e alla fine per questioni di sicurezza mi affretto a tornare in Copacabana prima che faccia buio.
CHI LO AVREBBE MAI DETTO CHE IO UN GIORNO
AVREI ASSISTITO AL
TRAMONTO DI COPACABANA, IN RIO DE JANERIO.
Giungo in Copacabana alle 17.00, giusto in tempo per assistere al tramonto. Il
lungo mare e´ pieno di gente in bici, roller, ect. La spiaggia risulta ancora satura di persone che trascorrono gli ultimi scampoli di luce. Il sole poi cade velocemente lasciando spazio alla Luna piena, che illumina la notte di Copacabana. Grandi emozioni.
TRAMONTO DI COPACABANA, IN RIO DE JANERIO.
Giungo in Copacabana alle 17.00, giusto in tempo per assistere al tramonto. Il
lungo mare e´ pieno di gente in bici, roller, ect. La spiaggia risulta ancora satura di persone che trascorrono gli ultimi scampoli di luce. Il sole poi cade velocemente lasciando spazio alla Luna piena, che illumina la notte di Copacabana. Grandi emozioni.
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