UBICAZIONE: OROBIE - VAL SERIANA.
TEMPO TOTALE TRA ANDATA E RITORNO: 9 h 00’ circa.
DISLIVELLO: 1.950 mt. circa.
DIFFICOLTA: EE
PUNTO DI PARTENZA: Valbondione (Bg) mt. 900 - raggiungibile
in 1 ora 40’
di macchina da Brescia (95 Km ),
dove si prende l’autostrada A4, in direzione di Milano. Uscire a Seriate (Bg) e
prendere la tangenziale sud in direzione di Bergamo – Dalmine. Poco dopo
abbandonarla e seguire a destra la Statale per Lovere – Trescore Balneario.
Qualche chilometro oltre, prendere l’uscita per la Val Seriana, immettendosi
così sulla nuova bretella che in pochissimo tempo conduce nei pressi di Cene.
Proseguire sulla vecchia strada della Val Seriana e in 13 Km giungere in località
Ponte Selva di Ponte Nossa. Abbandonare quindi la strada per Clusone e svoltare
a sinistra per Valbondione. Percorrere
pertanto la comoda strada in leggera salita e raggiungerlo in 26 km . Addentrarsi in centro, superare la Chiesa
sulla destra proseguendo per Lizzola. Ad un tornate individuare un posteggio in
Via T. Pacati dove si parcheggia.
PICCOLA
DESCRIZIONE SOGGETTIVA DEL PERCORSO, CON
INDICAZIONE DELLA DIFFICOLTA', DEI TEMPI DI PERCORRENZA CAI, DEL DISLIVELLO:
Straordinario
itinerario in ambiente maestoso su una delle Montagne più belle e panoramiche
delle Orobie Orientali. Dal parcheggio di T. Pacati proseguire per qualche centinaia di metri
sulla strada per Lizzola fino ad individuare sulla sinistra la deviazione
per i Rifugi Curò e del Barbellino. Continuare
pertanto su piacevole strada chiusa al traffico (Via Curò) con segnavia n. 305
che sale regolarmente nel bosco in direzione nord, inizialmente asfaltata e poi
sterrata. Dopo un’ora abbondante di cammino la stessa diviene mulattiera. Si
esce dal bosco e si prosegue in campo aperto a mezza costa fino a pervenire ad
un tornante. Poco oltre lo stesso, si individua una deviazione a sinistra con
indicato “Ripido”. Imboccarla e percorrere l’erto sentiero che sale in
direzione nord-est. Si giunge così dopo 2 ore e 30’ di cammino ai Rifugi Curò
Nuovo mt. 1895 e Curò Vecchio, ubicati poco sopra lo splendente Lago del
Barbellino Inferiore mt. 1862. Per chi è appassionato di Rifugi in 5 minuti per
mulattiera a mezza costa in direzione nord è possibile raggiungere l’elegante
Rifugio privato Consoli mt. 1900. Successivamente proseguire su stradina
sterrata segnavia n. 308 a
mezza costa in direzione nord-est che costeggia il Lago del Barbellino
Inferiore sulla sua sponda sud. Poi la
stessa diviene sentiero. Ignorare tutte le deviazioni proposte sia a destra che
a sinistra giungendo così dopo 3 ore e 30’ da Valbondione allo stupendo Rifugio
Privato del Barbellino mt. 2140, ubicato poco a Valle rispetto al piccolo Lago
del Barbellino Superiore, a nord-est rispetto all’imponente ed elegante
Piramide del Pizzo Strinato. Seguire a destra i bollini di colore rosso e
bianco che conducono nella Valle del Lago. Percorrerla in salita in mezzo alla
pietraia in direzione sud-est seguendo sempre il sentiero segnato e tralasciando
la deviazione a destra per il Monte Costone. Si perviene così alla Bocchetta
del Lago, stretto intaglio ricompreso
tra il Monte Costone e Pizzo Strinato. Svoltare a sinistra immettendosi sulla
cresta sud di quest’ultimo. La stessa si presenta a tratti abbastanza affilata
ed esposta sopratutto sul versante est Valtellinese, ma mai tecnica. Il
percorso segnato passa pertanto frequentemente a mezza costa poco sotto il filo
della stessa sul versante ovest
Bergamasco, molto meno esposto ma abbastanza sdrucciolevole. Si perviene
così dopo 5 ore e 30’
dall’inizio dell’escursione sulla aguzza sommità del Pizzo Strinato mt. 2836.
Per raggiungere la croce (con annesso libro di vetta) che è stata posta poco
più in basso per essere visibile dal Rifugio Barbellino bisogna percorrere 5
minuti in discesa della affilata cresta nord con 2 tratti abbastanza tecnici ed esposti da
affrontare con prudenza. Sublime il panorama su Pizzo Coca, Diavolo Malgina,
Laghi del Barbellino, Torena, Gleno, Costrone, Re Castello e le innumerevoli
cime delle Orobie e della Valtellina. Discesa per lo stesso itinerario
dell’andata ad eccezione di una piccola variante che conviene adottare nella
discesa dal Curo’ a Valbondione rimanendo sulla mulattiera principale meno
ripida e sdrucciolevole rispetto al sentiero ripido percorso all’andata.
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