RELAZIONI CIME DALLA 1.001 ALLA
1.198
|
N.
|
NOME
|
ALT. MT.
|
UBICAZIONE
|
PUNTO DI PARTENZA
|
PROV. DI PART.
|
DATA
|
PICCOLA DESCRIZIONE SOGGETTIVA DEL
PERCORSO, CON INDICAZIONE DELLA
DIFFICOLTA', DEI TEMPI DI PERCORRENZA CAI, DEL DISLIVELLO ALLA DATA IN CUI SI
E' SVOLTA L'ESCURSIONE.
|
1001
|
MONTE
CIMONE
|
2.165
|
APPENNINO MODENESE
|
Al Parcheggio a mt. 1530 circa,
qualche centinaia di metri dopo il Rifugio Lago della Ninfa (Sestola – Mo),
nei pressi della partenza della strada asfaltata militare per il Cimone chiusa
al traffico - raggiungibile in 3 ore 30' di macchina (240 km circa) da Brescia.
Prendere l’A4, poi poco prima di Verona immettersi sulla A22. Uscire a Modena
Nord. Con l’ausilio della Tangenziale
sud raggiungere Formigone, poi Maranello e Pozza. Proseguire sulla S.S. 12
fino a Pavullo nel Frignano e Sestola dove si prende la strada asfaltata per
il Passo del Lupo. Una volta raggiuntolo dopo 11 km, svoltare a sinistra
e superare il lago della Ninfa. Un Km dopo parcheggiare nello spiazzo. Tenere
conto che dal 23 dicembre al 7 di Gennaio e tutti i festivi e prefestivi
dalle 7.30 alle 15.30 per accedervi bisogna pagare il pedaggio prima di
Sestola.
|
MO
|
12/06/2007
|
Bell’itinerario molto frequentato
in ambiente tipicamente appenninico.
Prima di esporlo è doveroso però fare un piccolo cenno sul Cimone che è il
più alto rilievo dell’Appennino Settentrionale , nonchè dell'Emilia Romagna e
della Provincia di Modena. E’ una montagna piuttosto tozza, con una vaga
forma piramidale a tre facce ben visibile dalle province di Modena, Reggio
Emilia, Pistoia e Bologna. La Cima del Monte Cimone è il punto geografico dal
quale si vede più superficie italiana. In condizioni di ottima visibilità,
infatti si può scorgere all’orizzonte tutto l’arco alpino, il mar Adriatico,
il Monte Amiata, l’Argentario, il Mar Tirreno, l’Isola d’Elba, la Sardegna e
l’Isola di Capraia. La montagna poi rappresenta un’importante stazione
sciistica invernale ed è fornita di impianti di risalita che permettono di
giungere non lontana dalla Vetta partendo dal centro abitato di Sestola, da
Canevare, frazione di Fanano, dalla Località Le Polle di Riolunato e da
Montecreto. Una Funivia, aperta anche nel periodo estivo, collega il Passo
del Lupo a Pian Cavallaro, da cui è possibile raggiungere la sommità in circa
un’ora. Nei pressi della Vetta sono state scoperte tracce di presenza umana
risalente ai Romani. Dal punto di vista alpinistico il Monte Cimone è di
scarso interesse: non presenta infatti pareti rocciose e canaloni
interessanti. L’Ampia sommità sulla quale
e' presente un mare di cemento costituito da molteplici antenne per le
telecomunicazioni ed in particolare un radiofaro per la navigazione aerea
dell’Aereonautica Militare, da un Osservatorio Meteorologico, dalla stazione
di ricerca”Ottavio Vittori” del Consiglio Nazionale delle Ricerche per lo
studio dell’atmosfera e del clima, da alcuni Monumenti, dalla terrazza del piccolo orizzonte, dalla
Cappella della Madonna delle Nevi e infine dalla croce in ferro, si può
raggiungere con diversi itinerari escursionistici ma quello che vado a
proporre io è il più facile di tutti e adatto per la prima parte ai ciclisti.
Dal parcheggio seguire i 5,5
km di strada asfaltata chiusa al traffico di proprietà
dell’Aeronautica militare, che portano ai 1878 mt. dei Piani di Cavallaio
(raggiungibili anche attraverso i sentieri n. 447 o n. 441), dove sorge
l'ononimo Rifugio, dove arriva la funivia e dove termina la strada asfaltata
militare. Da li' proseguire per la direttissima del Monte Cimone (segnavia n.
441, raccordo sentiero n. 13). Essa sale ripida in mezzo al prato in
direzione sud-ovest fino a toccare l’ampia sommità del Cimone mt. 2165. Da lì
prendere il sentiero n. 447 che scende facilmente in direzione sud.
Percorrerlo abbandonandolo 2 volte per raggiungere in breve rispettivamente
le cime del Monte Cimoncino mt. 2117 e del Monte la Piazza mt. 1870. Ritorno
per lo stesso itinerario. Tempo totale tra andata e ritorno: 6 ore.
Dislivello: 900 mt Difficoltà: E.
|
1002
|
MONTE
CIMONCINO
|
2.117
|
1003
|
MONTE LA
PIAZZA
|
1.870
|
1004
|
MONTE
MAIORI
|
1.560
|
APPENNINO TOSCO-EMILIANO
|
Passo dell'Abetone (Pt) mt.
1388(aperto tutto l'anno) - raggiungibile in 3 ore 30' di macchina (245 km circa) da Brescia.
Prendere l’A4, poi poco prima di Verona immettersi sulla A22. Uscire a Modena
Nord. Con l’ausilio della Tangenziale
sud raggiungere Formigone, poi Maranello e Pozza. Proseguire sulla S.S. 12
superando i paesi di Pavullo nel Frignano, Lama Mocogno e Pievepelago.
Superatolo quest’ultimo, al bivio si prende a sinistra la larga strada
asfaltata per il Passo dell’Abetone. Una volta raggiuntolo, prima del
parcheggio gigantesco prendere a sinistra la strada asfaltata in salita; dopo
100 metri
svoltare a destra e proseguire per poche centinaia di metri su strada
asfaltata aperta al traffico in mezzo al bosco fino al divieto di transito e
parcheggiare negli spazi a fianco della carreggiata.
|
PT
|
13/06/2007
|
Inedita traversata sulla cresta di
confine tosco-emiliana in ambiente a tratti selvaggio. Dal Passo dell’Abetone, proseguire in direzione
nord- est sulla strada chiusa al traffico semipianeggiante nel bosco che
diventa ben presto sterrata (segnavia 00). Giunti dopo mezz’ora ad un bivio,
prendere il sentiero centrale che stavolta sale decisamente conducendo in 20
minuti ai mt. 1560 della sommità boscosa del Monte Maiore (cartello in legno
ad indicarne la vetta). Proseguire in discesa dal versante opposto fino a
ricongiungersi con una strada sterrata che in breve porta al bianco Rifugio
Casetta mt. 1503 posto in località Serra delle Motte. Da lì proseguire in
direzione sud-est su versante erboso fino a portarsi sulla larga cresta.
Percorrerla senza difficoltà con persistenti saliscendi fino a pervenire ai
piedi del versante ovest del Monte Rotondo. Qui senza indugi abbandonare il sentiero principale 00
imboccando a sinistra quello a mezza costa che in direzione nord va’ a
congiungersi con il n. 447. Continuare sullo stesso che sale e scende sulla
cresta erbosa in direzione nord – ovest fino a valicare la sommità del Monte
Lagoni mt. 1962. Sublime il panorama sul vicinissimo e imperioso Monte Cimone
mt. 2165 che si può raggiungere in poco più di un’ora e mezza a piedi. Il mio
itinerario invece non prevede invece la succitata ipotesi. Pertanto ritornare
indietro dallo stesso sentiero 447. Stavolta però rimanere sempre in cresta,
la quale diventa rocciosa nel tratto ricompreso tra le Cime di Libro Aperto
mt. 1932 e Monte Rotondo mt. 1936. Con l’aiuto di un breve ed esposto tratto
attrezzato si conquistano le 2 cime succitate tra l’altro molto vicine tra
loro. Immettersi poi nuovamente sul sentiero 00 sulla cresta erbosa di
confine tosco – emiliana. Percorrerlo con saliscendi continui in ambiente
selvaggio e raramente frequentato prevalentemente prativo in direzione
sud-est, a volte staccandosi leggermente dal sentiero segnato, raggiungendo
rispettivamente le sommità non sempre facilmente individuabili di: Monte
Cervinara mt. 1772, Monte Lancino 1700 e Cima Tauffi 1798 (attenzione
nell'ascesa di quest'ultima a causa del terreno molto sdrucciolevole ed
esposto della sua cresta ovest). Si perviene così dopo circa 5 ore e mezza di
cammino alla sella prativa di Colle dell'Acqua Marcia mt.1632 dove si rileva
la presenza di un vecchio cartello in legno. Continuare ancora su sentiero 00 in direzione sud-est in
mezzo a verdi prati con continui saliscendi sulla larga e banale cresta
pervenendo sulla Cima dei Balzoni mt. 1753, alla Sella di Colle Piaggiacalda
mt. 1650, sulla Cima Vista del Paradiso mt. 1706 e sul Pizzo mt. 1703 fino a
pervenire dopo 6 ore e mezza all’importante, storico e frequentato Passo di
Croce Arcana mt. 1669(croce e cippo alpini) che collega Ospitale (Mo) con
Cutigliano (Pt). Proseguire successivamente in salita verso sud – est e raggiungere in breve il Rifugio Marzani
1714 mt.,posto nei pressi di una piccola sommità dove sono ubicati i
ripetitori radio televisivi. Scendere dal versante opposto in mezzo al prato
sempre su sentiero 00 e arrivare ai piedi della cresta ovest del piramidale
Monte Spigolino mt. 1827(croce e altarino in vetta). Percorrere la cresta
tralasciando il sentiero principale e pervenire in breve sulla panoramica
sommità. Discesa dal facile ed erboso prativo versante sud-est fino a
giungere in pochi minuti al Passo della Calanca m. 1731 (cartello in ferro).
Proseguire verso sud-est, ignorare la deviazione a sinistra per il Lago
Scaffaiolo, continuando invece sulla cresta nord-ovest del Monte Il Cupolino
mt. 1852, la cui sommità erbosa, su cui è posizionata una croce arrugginita,
si raggiunge senza particolari difficoltà. Discesa dalla cresta sud-est fino
a pervenire in breve al Passo dei Tre Termini mt. 1780 (cartello in legno)
(solo filmato). Proseguire poi su sentiero 00 semipianeggiante sempre verso
sud-est, ma dopo pochi minuti con intuizione abbandonarlo e salire sul
selvaggio ma semplice versante erboso nord-ovest del Monte Cornaccio mt.
1881, la cui ampia sommità si raggiunge facilmente in circa 20 minuti..
Discesa dal banale versante opposto fino a riammettersi sul sentiero 00 che
in poco tempo conduce al Passo dello Strofinatoio mt. 1847 (cartello). Da qui prendere il
sentiero n. 129 che sale regolare verso nord. Pochi minuti dopo tralasciarlo
e immettersi invece sulla erbosa cresta sud-ovest della poco accentuata Punta
Giorgina mt. 1927, la cui sommità erbosa si raggiunge senza difficoltà in
pochi minuti. Ritornare senza percorso obbligato sul visibile sottostante
sentiero 129 che in breve conduce sulla larga e panoramica sommità del Corno
alle Scale mt. 1944, posta completamente in Provincia di Bologna, dove sono
presenti il punto trigonometrico, il cartello indicatore della vetta e gli
impianti di risalita. Sono passate 10 ore dal via dell’escursione. Appare già
vicinissima la gigantesca croce in ferro di Punta Sofia mt. 1939, posta
anch’essa in Provincia di Bologna, che si raggiunge con estrema facilità in
pochi minuti. Ritorno, per medesimo sentiero 129 fino al Passo tre Termini,
tralasciando logicamente stavolta l’ascesa al Monte Cornaccio mt. 1881. Da lì
stavolta proseguire a destra a mezza costa per il Rifugio Duca degli Abruzzi mt. 1794 e
Lago Scaffaiolo mt. 1787, che si raggiungono in pochi minuti. Percorrere poi
su sentiero 00 tutta la sponda nord
del piccolo lago in direzione ovest fino a pervenire al Bivacco in cemento
Musiani mt. 1787. Ricongiungersi poi al percorso fatto all’andata e pervenire
pertanto nuovamente Passo della Calanca. Continuare verso il Passo di Croce
Arcana per pochi minuti fino ad imboccare sulla sinistra il sentiero n. 66
che in 40' porta alla località Doganaccia mt.1547 dove l’escursione termina.
Per rientrare al Passo dell’Abetone e' bene avere una seconda auto oppure
avvalersi di un improbabile autostop fino all’abitato di Pianosinatico e poi
con pulman raggiungere l'Abetone. Tempo totale comprese tutte le evitabili
deviazioni proposte che allungano di molto l’escursione: 12 ore e 30’. Dislivello totale: 1700
mt. Difficoltà: E, (EE soltanto 2 tratti: quello nei pressi del Libro Aperto
e quello della cresta ovest di Cima Tauffi).
|
1005
|
MONTE
LAGONI
|
1.962
|
1006
|
LIBRO
APERTO
|
1.932
|
1007
|
MONTE
ROTONDO
|
1.936
|
1008
|
MONTE
CERVINARA
|
1.172
|
1009
|
MONTE
LANCINO
|
1.700
|
1010
|
CIMA
TAUFFI
|
1.798
|
1011
|
MONTE I
BALZONI
|
1.753
|
1012
|
CIMA VISTA
DEL PARADISO
|
1.706
|
1013
|
IL PIZZO
|
1.703
|
1014
|
MONTE
SPIGOLINO
|
1.827
|
1015
|
MONTE IL
CUPOLINO
|
1.852
|
1016
|
MONTE
CORNACCIO
|
1.881
|
1017
|
PUNTA
GIORGINA
|
1.927
|
1018
|
CORNO ALLE
SCALE
|
1.944
|
1019
|
PUNTA
SOFIA
|
1.939
|
1020
|
MONTE
CUSNA
|
2.121
|
APPENNINO REGGIANO
|
Rifugio Monte Orsaro Mt. 1300 (Re) -
raggiungibile in 3 ore 00’
di macchina (200 km
circa) da Brescia. Prendere l’A21, poi poco prima di Piacenza inserirsi sulla
A1, uscire a Reggio Emilia, seguire le indicazioni per il Passo del Cerreto
immettendosi sulla S.S. 63. Giunti nei pressi di Magonfia, svoltare a
sinistra per Villa Minozzo mt. 680 e in 14 km raggiungerlo. Successivamente seguire
le indicazioni per la Località Monteorsaro mt. 1240. Una volta arrivati in
quest’ultima prendere la strada sterrata disagevole per l’omonimo rifugio che
in 600 mt. porta nei pressi dello stesso. Parcheggiare a fianco della
carreggiata.
|
RE
|
14/06/2007
|
Bellissimo itinerario abbastanza
frequentato nell'Appennino Reggiano in cui non è raro vedere marmotte, il
cervo europeo, caprioli e cinghiali. Lo stesso si presta benissimo a varianti
in aggiunta o riduzione rispetto a quanto proposto. Dal rifugio Monte Orsaro
proseguire per la strada sterrata abbastanza sconnessa aperta al traffico che
sale regolare nel bosco in direzione sud-ovest fino a pervenire dopo un’ora scarsa
di cammino ai mt. 1549 del Passo della Cisa dove è presente un luogo
attrezzato per il picnic. Da lì proseguire a sinistra per strada sterrata
chiusa al traffico con segnavia n. 623 fino a giungere dopo circa mezz’ora
nel vasto altopiano del Monte Bagioletto. Al bivio a mt. 1750 per prati di
Sara, dove e' già ben visibile l'imperioso ed erboso Monte Cusna, prendere a
sinistra il sentiero n. 623 che
semipianeggiante in pochi minuti porta alla base della cresta erbosa e in
rocciosa nord del Monte Cusna
(ricordarsi di evitare di percorrerla in presenza di forte vento, tra l’altro
non raro, o terreno ghiacciato e vetrato).Qui con logicità, abbandonare il
sentiero 623 che scende verso sud-ovest e invece affrontare con l’ausilio del
sentiero n. 625 senza particolari difficoltà la cresta non particolarmente
esposta. Il tratto più impegnativo è a circa mt. 1850 di quota, dove la
presenza di una ripida fascia rocciosa costringe ad un aggiramento sulla
sinistra, per poi recuperare in seguito la linea spartiacque.Superato questo
punto si alternano tratti più ripidi, a tratti più pianeggianti fino a
giungere sotto la pala finale del Cusna. Qui il sentiero sale lungo il pendio
verso destra fino a condurre dopo 3 ore scarse di cammino alla croce in ferro
della vetta del Monte Cusna. mt. 2121, la cima più alta dell'Appennino
Reggiano, ben visibile anche da molto lontano, descritta in molti libri come
“l’uomo addormentato” per la sua forma allungata, da cui si stacca
decisamente la Vetta, facendo assomigliare il crinale ad un profilo
umano. Logicamente la stessa può
essere raggiunta con diversi altri itinerari escursionistici e
scialpinistici, che in questa sede non vado ad illustrare. Fantastico
comunque il panorama sui monti posti sulla cresta di confine Tosco-Emiliana:
Monte Prado il piu’ alto della Toscana, Monte Sillanoe sulle Alpi Apuane.
Discesa seguendo i bollini rossi e bianchi per la breve ma espostissima,
tecnica e rocciosa cresta sud-est, da
affrontare con molta attenzione, che porta alla sella ricompresa tra Cima del
Cusna e anticima del Sasso del Morto. Da lì seguire il sentiero n. 607 a mezza costa in
direzione sud-est che conduce in breve sotto l’evidente cupola rocciosa del
Sasso del Morto mt. 1077. Staccarsi dal sentiero segnato che attraversa il
suo roccioso versante nord ed in breve risalire con attenzione e senza
percorso obbligato la esposta ma brevissima cresta ovest fino a toccare
l’aguzza sommità mt. 2077. Sublime il panorama sul Monte Cusna. Scendere
dalla cresta opposta con concentrazione e riportarsi nuovamente in pochi
minuti sul sentiero n. 607 che in poco tempo conduce all'arrivo dell’ultimo
troncone della funivia proveniente dal Rifugio Reggio 1500. Qui è posto il
Rifugio in cemento Emilia 2000. Proseguire poi sulla larga dorsale erbosa con
sentiero n. 607 con saliscendi continui in direzione sud-est fino a giungere
sull'ampia sommità prativa di Monte la Piella mt. 2077. Ritornare con il
medesimo itinerario fatto all’andata, tralasciando logicamente l’ascesa al
Sasso del Morto, alla sella ricompresa tra anticima di quest’ultimo e Cusna.
Stavolta tralasciare la difficile cresta sud-est proseguendo sul sentiero n.
607 che taglia a mezza costa in direzione nord il roccioso versante nord-est
del Cusna fino a congiungersi con il n. 619 proveniente dal Rifugio Zamboni.
Seguirlo in ascesa risalendo il facile versante erboso nord-est del Cusna
fino a ricongiungersi poco sotto la sommità dello stesso al sentiero n. 625
che con percorso in discesa, sulla cresta nord, a ritroso rispetto a quello
fatto all’andata, riporta al bivio per i prati di Sara. Seguire poi a
sinistra la strada sterrata proprio per quest'ultimi fino a portarsi ai piedi
dell’evidente versante sud-ovest erboso del monte Bagioletto mt. 1758 che si
affronta con facilità senza percorso obbligato fino a pervenire in breve
tempo sulla sommità prativa. Da qui ritorno al Passo della Cisa e poi al
Rifugio Monte Orsaro con identico percorso fatto all’andata. Tempo totale
dell'intera escursione: 7 ore. Dislivello totale: 1200 mt. Difficoltà: EE
|
1021
|
SASSO DEL
MORTO
|
2.077
|
1022
|
MONTE LA
PIELLA
|
2.077
|
1023
|
MONTE
BAGIOLETTO
|
1.758
|
1024
|
MONTE
ISCHIA
|
1.727
|
APPENNINO TOSCO-EMILIANO
|
Passo di Pradarena mt. 1579 (Re) -
raggiungibile in 3 ore 30’
di macchina (225 km
circa) da Brescia. Prendere l’A21, poi prima di Piacenza grazie all’innesto
della A21 inserirsi sulla A1, uscire a Reggio Emilia, seguire le indicazioni
per il Passo del Cerreto immettendosi sulla S.S. 63. Dopo 14 km dopo Castelnovo né
Molti, giunti nei pressi di Busana mt. 855 svoltare a sinistra per Ligonchio
mt. 949 e in 16 km
raggiungerlo. Successivamente seguire le indicazioni per il Passo di
Pradarena e in 10 km.
di strada anche ripida sempre asfaltata pervenire sullo stesso e parcheggiare
nei pressi dell’elegante ristorante.
|
RE
|
14/06/2007
|
Inedito itinerario in ambiente
dimenticato a ridosso del confine tra le regioni di Toscana ed Emilia. Dal
Passo di Pradarena mt. 1549 seguire la strada sterrata nel bosco con segnavia
00 che in direzione sud-ovest prima in salita e poi in discesa conduce ai mt.
1511 del boscoso Passo Cavorsella mt.
1511. Da lì proseguire su sentiero 00 per il Passo del Cerreto che sale
inizialmente ripido nel bosco e poi più dolce in mezzo ai prati in direzione
sud-ovest fino a pervenire alla sella compresa tra i Monti Ischia e
Scalocchi. Quindi abbandonare il sentiero segnato per percorrere su tracce la
facile cresta erbosa sud-ovest del Monte Ischia che porta in breve alla larga
panoramica sommità prativa a quota
1727. Per medesima cresta a ritroso tornare alla succitata sella e lanciarsi
stavolta sulla breve e non difficile anche se dimenticata cresta erbosa
nord-est del Monte Scalocchi fino a pervenire sulla sua sommità a quota mt.
1726 dove e' presente il cippo di confine. Discesa per tracce dalla selvaggia
cresta opposta fino a ricongiungersi sul sentiero 00 che si immerge per poco
nel bosco e in pochi minuti conduce ai mt. 1703 del boscoso Passo di Belfiore
dove si incrocia il sentiero n. 649 proveniente dalla Località Cerreto Laghi.
Continuare invece sul n. 00
in direzione nord-ovest, ben presto in campo aperto in
mezzo al prato, staccandosi pochi minuti dopo dallo stesso per salire a
sinistra per tracce sulla erbosa e poco evidente Cima Tre Potenze mt. 1771
(cippo di confine) . Facile e breve discesa dalla cresta nord alla sella
sottostante e poi salita con attenzione per impervia cresta fino a pervenire
sull’evidente Cima Erbosa di Belfiore m. 1810(cippo confine). Per il versante
opposto scendere in qualche maniera in mezzo all’erba alta fino a ritornare
sull'abbandonato sentiero n. 00 che prosegue in direzione nord-ovest a mezza
costa con saliscendi continui
lasciando sulla sinistra anche una
evidente vetta non nominata sulle cartine dell'Appennino Tosco-Emiliano a
quota 1855. Già è visibile l’imperioso Monte La Nuda a mt. 1895 il cui apice
si raggiunge con una breve salita su sentiero 00 passando in mezzo alla
pietraia e al prato fino a pervenire dapprima al cartello in legno poco sotto
la Vetta e poi sulla panoramica
sommità dove è presente una strana struttura abbandonata in cemento armato e
in ferro ben visibile anche da lontano. Fantastico il panorama sulla località
turistica laghi del Cerreto e sul roccioso Monte Scalocchio mt. 1810. Ritorno
per lo stesso itinerario dell’andata per sentiero n. 00 tralasciando
logicamente tutte le deviazioni proposte all'andata. Tempo totale intero
itinerario: 6 ore. dislivello: 800 mt.
Difficoltà: E.
|
1025
|
MONTE
SCALOCCHI
|
1.726
|
1026
|
MONTE LA
NUDA
|
1.895
|
1027
|
CIMA
BELFIORE
|
1.810
|
1028
|
CIMA TRE
POTENZE
|
1.771
|
1029
|
MONTE
SILLANO
|
1.847
|
APPENNINO TOSCO-EMILIANO
|
Passo di Pradarena mt. 1579 (Re) -
raggiungibile in 3 ore 30’
di macchina (225 km
circa) da Brescia. Prendere l’A21, poi prima di Piacenza grazie all’innesto
della A21 inserirsi sulla A1, uscire a Reggio Emilia, seguire le indicazioni
per il Passo del Cerreto immettendosi sulla S.S. 63. Dopo 14 km dopo Castelnovo né
Molti, giunti nei pressi di Busana mt. 855 svoltare a sinistra per Ligonchio
mt. 949 e in 16 km
raggiungerlo. Successivamente seguire le indicazioni per il Passo di
Pradarena e in 10 km.
di strada anche ripida sempre asfaltata pervenire sullo stesso e parcheggiare
nei pressi dell’elegante ristorante.
|
RE
|
14/06/2007
|
Bell'itinerario in ambiente
dimenticato. Dal Passo di Pradarena mt. 1549 seguire la strada sterrata con
segnavia 00 inizialmente nel bosco e poi in campo aperto che in direzione
sud-est prima in salita e poi in discesa conduce in 50’ di cammino ai mt.
1619 dell'erboso Passo della Comunella
(cartello in legno). Da lì proseguire su strada sterrata in salita in
direzione sud-est fino ad abbandonarla intuitivamente prima che questa
cominci a scendere. Salire pertanto per labili tracce il selvaggio versante
erboso in direzione nord fino a pervenire alla sella compresa tra una cima
quotata mt. 1814 ma non nominata sulla cartina dell'Appennino tosco-emiliano
e il Monte Sillano. Percorrere quindi a destra la banale e larga cresta
erbosa nord-ovest di quest'ultimo fino a pervenire dopo circa 2 ore di
cammino alla piccola croce in ferro, dotata di targhetta posta, sulla sommità
del Monte Sillano mt. 1847. Fantastico il panorama sui Monti Cusna, Prado e
Alpi Apuane. Scendere poi dalla semplice cresta opposta fino a pervenire alla
sella compresa tra Monti Sillano e di Soraggio. La dimenticata sommità di
quest’ultimo si raggiunge in pochi minuti agevolmente percorrendo la banale
cresta nord-ovest. Poi ritornare alla sella succitata e scendere per tracce
nel prato in direzione sud fino a congiungersi con il sottostante sentiero 00 che in breve riporta sulla
strada sterrata proveniente da Passo di Pradarena mt. 1549. Percorrerla a
ritroso rispetto all’andata fino a tornare al Passo della Comunella mt. 1619
dove la si abbandona nuovamente per salire attraverso la larga cresta sud-est
erbosa del Monte Asinara mt. 1730 sulla sua sommità dove è presente un
bastone in legno che sostiene il cartello in ferro del parco dell'Appennino
tosco-emiliano. Discesa dalla cresta erbosa opposta fino a ritornare sulla
solita strada sterrata che in pochi minuti riporta al Passo di Pradarena dove
termina l’escursione. Tempo totale intero itinerario: 4 ore Dislivello: 550
mt. Difficoltà: E.
|
1030
|
MONTE
SORAGGIO
|
1.849
|
1031
|
MONTE
ASINARA
|
1.730
|
1032
|
MONTE
CAVALBIANCO
|
1.854
|
APPENNINO
REGGIANO
|
Passo di
Pradarena mt. 1579 (Re) - raggiungibile in 3 ore 30’ di macchina (225 km circa) da Brescia.
Prendere l’A21, poi prima di Piacenza grazie all’innesto della A21 inserirsi
sulla A1, uscire a Reggio Emilia, seguire le indicazioni per il Passo del
Cerreto immettendosi sulla S.S. 63. Dopo 14 km dopo Castelnovo né
Molti, giunti nei pressi di Busana mt. 855 svoltare a sinistra per Ligonchio
mt. 949 e in 16 km
raggiungerlo. Successivamente seguire le indicazioni per il Passo di
Pradarena e in 10 km.
di strada anche ripida sempre asfaltata pervenire sullo stesso e parcheggiare
nei pressi dell’elegante ristorante.
|
RE
|
14/06/2007
|
Elegante
montagna erbosa ben visibile anche da lontano. Dall’unico albergo posto al
Passo di Pradarena mt. 1549 imboccare la strada sterrata che sale
regolarmente nel bosco in direzione nord con segnavia rosso e bianco e che
ben presto diviene sentiero. Al bivio per la località la Buca tenere la
sinistra per monte Cavalbianco e proseguire fino a sbucare in campo aperto
portandosi sulla facile cresta erbosa sud dello stesso. Proseguire su di essa
prestando attenzione comunque alle possibili raffiche di vento, fino a
pervenire sulla panoramica sommità erbosa mt. 1854. Superbo il panorama a
360°, sui vicini Monti Cusna, Ischia, La Nuda, Asinara, Sillano e sui paesi
sottostanti. Poco sotto la vetta sulla cresta erbosa nord-ovest del monte
Cavalbianco è presente la Madonnina. Ritorno per lo stesso itinerario
dell’andata. Tempo di sola ascesa: 1 ora scarsa. Dislivello: 300 mt.
Difficoltà: E.
|
1033
|
MONTE ALTO
|
1.904
|
APPENNINO
TOSCO-EMILIANO
|
Passo del Cerreto mt. 1261 (Re) -
raggiungibile in 3 ore 30’
di macchina (217 km
circa) da Brescia. Prendere l’A21, poi prima di Piacenza grazie all’innesto
della A21 inserirsi sulla A1, uscire a Reggio Emilia, seguire le indicazioni
per il Passo del Cerreto immettendosi sulla S.S. 63, superare Castelnovo né
Molti, Busana mt. 855 e giungere al Passo del Cerreto. Ottime possibilità di
parcheggio.
|
RE
|
15/06/2007
|
bInedita escursione in ambiente
selvaggio. Dal Passo del Cerreto mt. 1261, imboccare il sentiero 00 che in
direzione nord-ovest sale regolare prevalentemente nel bosco e in circa 40
minuti sbuca in una strada sterrata chiusa al traffico e quindi ai mt. 1271
del Passo dell'Ospedalaccio dove è presente una bacheca in legno. Da lì
proseguire ancora con il sentiero n. 00, tralasciando poco dopo la deviazione
a destra per le sorgenti del Secchia (segnavia n. 671). Il sentiero, a tratti
non evidente, sale ripido dapprima nel bosco e poi nel prato in direzione
nord-ovest. Poi il versante diventa più roccioso e ad un certo punto bisogna
prestare attenzione ad un tratto un po’ confuso in cui è facile confluire nel
sentiero 102 che scende a sinistra in direzione sud-ovest alla località
di Castello di Camporaghena. Si
perviene così alla rocciosa, erbosa
ed esposta cresta sud-est del
Monte Alto. Percorrerla con attenzione evitando i tratti più tecnici con
tracce di sentiero a mezza costa sul lato a est della stessa. Si Giunge così
dopo 3 ore sulla panoramica sommità mt. 1904 del Monte Alto dove sono
presenti grandi ometti di sassi ad indicarne la vetta. Discesa per la
rocciosa cresta nord-est, dove è presente un breve tratto di ferrata che
comunque è evitabile con il sentiero n. 673 in direzione nord-est
posto sul versante nord rispetto alla
cresta succitata. Si perviene così in circa mezz’ora ai mt. 1750 di Passo di
Pietra Tagliata. Da lì ci si immette sulla lunghissima cresta sud-ovest
dell'Alpe Succiso che inizialmente si presenta rocciosa ed imperiosa. Qui è
presente un breve tratto ferrata evitabile comunque con l’esposto sentiero n.
671 a
mezza costa sul versante est della cresta succitata. Usciti da questo
delicato tratto si continua sulla facile ma interminabile cresta erbosa fino a giungere dopo 4 ore e mezza
di cammino dalla partenza al punto trigonometrico e alla Madonnina posti
sulla sommità dell'Alpe Succiso mt. 2017. Sublime il panorama. Nelle giornate
più nitide si possono ammirare verso sud il Golfo della Spezia, la Corsica,
le principali Isole dell’Arcipelago Toscano e verso nord la Valle dell’Enza e
la Pianura Padana. Discesa per la
banale cresta sud-est che porta in breve ai mt. 1945 della sella di Casarola.
Da lì continuare in salita con sentiero segnato n. 651 per Fonte Capisola e
Cerreto Alpi che percorrendo la ampia cresta sud-ovest del Monte Casarola mt. 1979. Si perviene
così in pochi minuti sulla spaziosa sommità dove è presente la spezzata croce
metallica. Ritorno per medesimo itinerario dell’andata fino alla Sella della
Casarola dove stavolta si prende il sentiero n. 675 che scende regolarmente
senza difficoltà in direzione sud-ovest inizialmente nel prato e poi nel
bosco. Si arriva quindi alla tranquilla e rilassante località della Sorgente
del Secchia. Qui ci si immette sul sentiero n. 671 che in discesa riporta al
Passo dell’Ospedalaccio (Attenzione, a non sbagliare in questo frangente
finendo in direzione del Passo di Pietra Tagliata). Infine, con sentiero 00 in mezz’ora si ritorna
al Passo del Cerreto a chiudere l’affascinante escursione. Tempo totale: 7
ore. Dislivello: 1.100 mt. Difficoltà: EE.
|
1034
|
ALPE
SUCCISO
|
2.017
|
APPENNINO
REGGIANO
|
1035
|
MONTE
CASAROLA
|
1.979
|
APPENNINO
REGGIANO
|
1036
|
MONTE
VENEROCOLO O TRE CONFINI
|
2.590
|
VAL DI SCALVE
|
PASSO DEL VIVIONE MT. 1228 -
RAGGIUNGIBILE IN 1 ORA E 50' (92
KM) CIRCA DI MACCHINA DA BRESCIA
|
BG
|
07/07/2007
|
itinerario poco frequentato in
ambiente solitario. dal p.so seguire il segnavia 416 per il rif. tagliaferri.
inizialmente con strada sterrara quasi pianeggiate e poi con sentiero che
risale regolare la valbona in direzione nord-ovest senza difficolta'
incontrando dapprima una malga e poi il lago di valbona mt. 2035. progeguire
su sentiero segnato, solo in pochissimi tratti esposto che si porta sul
versante sud dei monti di valbona e prosegue sempre con pendenze non
eccessive fino a giungere dopo circa 2 ore al bellissimo passo del gatto mt.
2416.(scritta sulla roccia e sul cartello in ferro e madonnina). da li'
scendere dalla parte opposta nella valle del venerecolino sempre con sentiero
n. 416 per circa 20' fino ai laghi del venerecolo dove si stacca sulla destra
un sentiero segnato in direzione nord-est con segni rossi e bianchi senza
difficolta', che conduce in circa 20' al bellissimo passo del selerino mt.
2412. da li' seguire la rocciosa, ripida ed a tratti esposta cresta est del
venerecolo, seguendo gli ometti posizionati di tanto in tanto ad indicarne la
corretta via. mantenersi sempre sul filo della cresta o poco sotto lo stesso.
si perviene cosi' in circa 20' dal passo alla bellissima cima del monte
venerecolo o tre confini mt. 2590.(minuscola croce in ferro). ritornare per
lo stesso itinerario fino al passo del gatto e scendere in valbona su sent.
16 per pochi minuti fino a intraprendere sulla sinistra un labile sentiero
non segnato che conduce in breve sulla cresta rocciosa delle cime di valbona.
seguirla in direzione est con attenzione fino a pervenire alla rocciosa ed
erbosa vetta della cima di valbona occ. mt. 2400. continuare sulla cresta che
diventa molto facile con versante sud erboso e quello nord roccioso fino a
giungere alla vetta della cima di valbona orient. mt. 2362 e poi al monte del
matto mt. 2403(bastone in ferro). poi continuare con attenzione suula cresta
scendendo decisamente e poi risalendo al monte pertecata mt. 2270. da li'
ritornare indietro fino a ricongiungergi con il sentiero n. 416 che ci
riporta al passo del vivione. tempo tot: 7 h circa dislivello tot: circa 1300
mt. diff:ee
|
1037
|
CIMA DI
VAL BONA OCCIDENTALE
|
2.400
|
1038
|
CIMA DI
VAL BONA ORIENTALE
|
2.362
|
1039
|
MONTE DEL
MATTO
|
2.403
|
1040
|
MONTE
PERTECATA
|
2.270
|
1041
|
PIZZO
FARNO
|
2.506
|
VAL
BREMBANA
|
LOCALITA'
CONCA DI MEZZENO MT. 1576 (RONCOBELLO) - RAGGIUNGIBILE IN 2 ORE ABBONDANTI DI
MACCHINA DA BRESCIA SU STRADA QUASI TUTTA ASFALTATA TRANNE L'ULTIMO KM.
|
BG
|
14/07/2007
|
itinerario
abbastanza frequentato per la vicina presenzai del rif. laghi
gemelli..dall'ampio parcheggio seguire il sentiero n. 215 che con
facilita' in direzione nord conduce in
circa 1 h 30' alla croce del p.so di mezzeno mt. 2142. da li' proseguire in
direzione sud-est su facile sentiero segnato su e giu' a mezzacosta
pervenendo in circa 30' al p.so dei laghi gemelli mt. 2139. da li' per labili
tracce in direzione nord-est a mezzacosta(scarsi ometti e pallini rossi), si
giunge in circa 30' ai mt.2320 del p.so ovest di valsanguigno. (scritta su
pietra), ricompreso tra monte corte e pizzo farno.da li' proseguire, seguendo
gli ometti, sulla evidente cresta sud
del farno inizialmente erbosa e poi rocciosa aggirando a sinistra la rocciosa
cuspide finale e raggiungendo cosi' in 45' senza problemi la croce in ferro
del pizzo farno mt. 2506.fantastico il panorama sul pizzo del becco, monte
corte, cime di valsanguigno, monte pradella, laghi gemelli,ect. scendere in
direzione nord-est su facile sentiero sentiero che in circa 15' conduce al
p.so est di valsanguigno mt. 2380, ricompreso tra pizzo farno e cime di
valsanguigno. da li' scendere per semplice sentiero segnato in direzione
nord-ovest raggiungendo e costeggiando il bellissimo lago colombo e
pervenendo in breve al frequentatissimo rif. laghi gemelli mt. 1961. da li'
seguire il sentiero segnato che in
breve conduce al passo di mezzeno e poi da li' per sentiero n. 215 si ritorna
alla conca di mezzeno. tempo tot. intero itinerario: 6 h circa dislivello
tot: circa 1200 mt. difficolta': e
|
1042
|
MONTE
EMILIUS
|
3.559
|
GRUPPO
ALPI GRAIE, SOTTOGRUPPO DEL MONTE EMILIUS
|
Pila Mt.
1806 (Val D'aosta) - Raggiungibile In 3 Ore E Mezza Circa (280 Km Circa)Di Macchina
Da Brescia Su Strada Tutta Asfaltata. Ottime Possibilita' Di Parcheggio. Pila
Puo' Essere Raggiunta Anche Con Cabinovia Da Aosta Parcheggiando Nell'ampio
Parcheggio Posto A 1km Circa Dal Casello Di Aosta.
|
AO
|
17/07/2007
|
bell'itinerario
sul monte emilius mt. 3559 che, a dispetto dell' altezza ragguardevole, non
presenta difficolta' alpinistiche. si trova in val d' aosta, tra la valle
principale e quella di cogne. da pila prendere uno dei numerosi sentieri o
strade sterrate, oppure la seggiovia dello chamole', fino a pervenire a loc.
chamole' 2311. da li' seguire il sentiero 102 che conduce dapprima al lago
chamole' e poi ai mt. 2641 di colle chamole'. proseguire in discesa fino
giungendo in breve il rif. arbolle mt. 2500 (80 posti) e all' omonimo lago.
si prosegue su agevole sentiero 102 in direzione est che sale regolare
costeggiando il torrente. si guadagnano cosi'
500 mt che portano alla conca glaciale sotto la piramide dell'
emilius, dove si trova il lago gelato. da qui si prosegue con segnavia gialli
n. 102 e poi 14 in
direzione del "colle dei 3 cappuccini", sella posta sotto la cresta
finale, caratterizzata da tre evidenti spuntoni di roccia. avvicinandosi al
colle il sentiero si fa piu' impegnativo ma mai esposto, e bisogna
districarsi fra grossi massi, e sfasciumi. raggiuntolo, si piega a sinistra. dopo pochi metri di traverso esposto, le
tracce del sentiero un po' si perdono, ma la direzione da seguire e'
intuitiva, e non ci sono grossi problemi; il percorso qui e' piu' faticoso,
e' un classico crestone fra sfasciumi e grossi massi, piuttosto ripido, e la quota si comincia a sentire; comunque
non ci sono difficolta' particolari, e facendo attenzione si riescono a
evitare tratti esposti, arrivando in circa 1 h (dai cappuccini) alla croce e
madonnina di vetta dell'emilius. fantastico il panorama che si gode, verso il
gran paradiso,il ghiacciaio della tribolazione che scende verso cogne, aosta,
punta tersiva, il rosa, la grivola, monte bianco, grand combin, cervino,ect.
discesa per lo stesso itinerario. tempo tot. tra andata e ritorno: 12 h circa.
dislivello tot: 2000 mt. circa diff.: ee. i tempi si accorciano notevolmente
usufruendo della funivia.la cima e' raggiunta anche dalla ferrata sulla
cresta ovest dal biv. federigo mt. 2907.
|
1043
|
PUNTA DEL
COUIS
|
2.662
|
GRUPPO ALPI GRAIE, SOTTOGRUPPO DEL
MONTE EMILIUS
|
Pila Mt. 1806 (Val D'aosta) -
Raggiungibile In 3 Ore E Mezza Circa (280 Km Circa)Di Macchina Da Brescia Su Strada
Tutta Asfaltata. Ottime Possibilita' Di Parcheggio. Pila Puo' Essere
Raggiunta Anche Con Cabinovia Da Aosta Parcheggiando Nell'ampio Parcheggio
Posto A 1km Circa Dal Casello Di Aosta.
|
AO
|
18/07/2007
|
itinerario sulla cresta spartiacque
tra la valle centrale della dora baltea e la valle di cogne.questo percorso
aereo, che è stato recentemente (agosto 2003) dotato di protezioni metalliche
(cavi e gradini) nei punti più pericolosi, permette di ammirare le cime più
importanti della valle d’aosta.poco prima di arrivare al centro di pila, si
prende la seggiovia chamolé.che conduce all'ononima localita' mt. 2311. da
li' si piega a destra e si prende la strada sterrata indicata col n.19c in
giallo, che scende fino a raggiungere in circa 30' la stazione di partenza
della seggiovia del couis 2155 m. la si prende e si
raggiunge la cresta nei pressi della di punta del couis 2662 m (croce e punto
"belvedere" con indicate le cime. dalla vetta si piega a est e si
inizia a percorrerel'agevole "sentiero panorama", che presenta
pochi cavi di protezione solamente nei punti più esposti. si superano alcune
cime intermedie che si ergono sulla cresta: piatta di grevon 2753 m, punta di montpers 2794 m, punta tsa sèche 2824 m, per arrivare
finalmente al col tsa sèche 2815
m. si continua a salire per un erto sentiero che
raggiunge la sommità di uno sperone, erboso e roccioso conosciuto come quota
3070.da qui inizia il tratto più impegnativo. dopo un tratto in discesa,
agevolato da appoggi metallici infissi nella roccia, una serie di passaggi
aerei, protetti con cavi d’acciaio, permettono di vincere il bellissimo salto
roccioso dell’anticima. poi si supera un tratto molto articolato, facendosi
strada tra grandi massi sovrapposti, e pervenendo in vetta alla punta
valletta (3090 m)(croce).
il "sentiero attrezzato" panorama termina qui. discesa per la
facile cresta nord della punta
valletta toccando le cime mont belleface (2968 m) e testa nera (2820 m)(croce) e scendendo
poi su un ripido sentiero lungo la sua cresta nord-est e raggiungendo il
colle chamolé (2641 m)
e poi il lago ononimo e infine la stazione alta della seggiovia di chamolé
che riporta a pila. tempo tot: 5 h circa, con seggiovia, 9 h circa senza. dislivello tot.: circa 450 mt.
lunghezza tot. a piedi: 8 km
circa a piedi, dal couis a chamolé. diff.: eea. diff. del tratto ferrato:pd
|
1044
|
PIATTA DI
GREVON
|
2.753
|
1045
|
PUNTA DI
MONTPERS
|
2.794
|
1046
|
PUNTA TSA
SETSE
|
2.824
|
1047
|
PUNTA
QUOTA 3070
|
3.070
|
1048
|
PUNTA
DELLA VALLETTA
|
3.090
|
1049
|
MONT
BELLEFACE
|
2.968
|
1050
|
TESTA NERA
|
2.820
|
1051
|
LES
SASSIERES
|
3.041
|
FRANCIA -
PARC NATIONAL DE LA VENOISE
|
Col De
L'iseran Mt. 2770 - Raggiungibile In 6 Ore E Mezza Circa Di Macchina Da
Brescia Su Strada Tutta Asfaltata.
|
FR
|
19/07/2007
|
bella cima
rocciosa, ben visibile dal colle de l'iseran. vista da quest'ultimo sembra
molto aspra e invece si puo' raggiungere facilmente in circa 1 ora per
sentiero segnato n. 26, raramente esposto che percorre la rocciosa cresta
sud-est. il passaggio piu' esposto e' protetto da cavi metallici. sulla
sommita' ometti in pietra. bellissimo il panorama dalla vetta sul col
d'iseran, aig de la grande sassiere,aig le pers, ect. discesa per lo stesso
itinerario di salita. dislivello: circa 250 mt. difficolta': ee
|
1052
|
CIMA DEL
FORT DU TELEGRAPHE
|
1.612
|
FRANCIA
|
Col Du
Telegraphe Mt. 1566 - Raggiungibile In 5 Ore E Mezza Circa Di Macchina Da
Brescia Su Strada Tutta Asfaltata.
|
FR
|
19/07/2007
|
bella cima
rocciosa e boscosa , ben visibile dalla valle sottostante.la si raggiunge per strada sterrata in circa
30' senza difficolta' in direzione nord, fino a giungere alla panoramica
sommita' dove sorge il fort du telegraphe.la sommita' e' raggiunta anche da una ferrata.
bellissimo panorama dalla vetta. discesa per lo stesso itinerario di salita.
dislivello: circa 60 mt. difficolta':
t
|
1053
|
CLOT LA
CIME
|
2.735
|
FRANCIA
|
Col
D'izoard Mt. 2360 - Raggiungibile In 6 Ore Circa Di Macchina Da Brescia Su
Strada Tutta Asfaltata.
|
FR
|
20/07/2007
|
bella cima
rocciosa ed erbosa ben visibile dal colle de l'iszoar. si puo' raggiungere
facilmente in circa 1 ora per facile sentiero, raramente esposto che percorre
a mezzacosta il versante sud e poi lo sale senza difficolta' fino agli ometti
e struttura in pietra della sommita'. bellissimo il panorama dalla vetta sul
col d'izoar, gr. pic de rochebrune, ect. discesa per lo stesso itinerario di
salita. dislivello: circa 400 mt.
difficolta': e
|
1054
|
MONTE
EZENDOLA
|
2.174
|
VAL DI SCALVE
|
Località Grumello di Schilpario
(Bg) mt. 1152 - raggiungibile in 1 h
di 15’
di macchina da Brescia (80
km). Prendere la statale per Iseo e per la Valle
Camonica, uscire a Darfo Boario Terme, svoltare poi a sinistra e proseguire
per 1,5 km
scarsi fino allo stop. Girare a sinistra e dopo 1 km circa giungere ad un
semaforo adiacente alle Terme di Boario. Svoltare a destra per Angolo Terme e Schilpario e proseguire in
salita per 5 Km
fino a giungere ad Angolo Terme (Bs). Attraversare il paese ed entrare in Val
di Scalve, in Provincia di Bergamo. Percorrere pertanto la strada che sale, a
tratti stretta e tortuosa e giungere così
a Schilpario. Prima di entrare in centro imboccare sulla destra una
strada asfaltata che scende leggermente per qualche centinaia di metri. Al
successivo bivio svoltare a destra (indicazioni per Pradella.) e poche decine
di metri dopo si scorge sulla sinistra un ampio parcheggio. Attraversarlo
completamente in direzione nord e percorrere in seguito una stretta strada
asfaltata aperta al traffico che porta
al parcheggio adiacente all’impianto di risalita per Malga Epolo. Qui ha
inizio l’escursione.
|
BG
|
28/07/2007
|
itinerario dimenticato in ambiente
aspro e selvaggio ideale per gli amanti
di tale genere. dal parcheggio, seguire la strada sterrata chiusa al
traffico (via palodina), che scende e sale in mezzo al bosco in direzione
nord giungendo dopo 20' al bivio per malga ezendola. imboccare a destra il sentiero n. 421 che
sale ripido nel bosco in direzione sud-est e in circa 1 h conduce alla conca
prativa dove sorge la dirupata malga
ezendola m. 1604. da qui il passo ezendola e gia' visibili e la direzione
appare evidente.continuare per segnavia 421 in direzione sud-est,
inizialmente su labili tracce nell'erba e poi su evidente sentiero nel
ghiaione con qualche segno rosso e giallo. si perviene cosi' dopo 1 ora circa
dalla malga al passo ezendola mt. 1974. proseguire per sentiero segnato,
disagevole, nell'erba alta(facile perdere i segni gialli e rossi) per il
monte ezendola, che scende leggermente in direzione nord-est portandosi sul
versante est prativo dell'ezendola e lo risale fino a giungere ai m. 2174
della croce di vetta, posta nel 1969 dal gruppo tremendo di mariano al
brembo. discesa dalla sconnessa cresta nord-est mantenendosi sul versante
est, fino a giungere a p.so lifretto (m. 1996)(cartello). proseguire per
facile cresta sud-ovest del monte vai piane mantenendosi il piu' possibile
sul versante est prativo dello stesso fino a raggiungerne la sommita'.
ritornare indietro dalla stessa cresta e nel punto piu' idoneo scendere per
prati fino a congiungersi col sentiero proveniente dal lifretto in
prossimita' di malga vai piane m. 1999. proseguire in direzione nord-ovest su
sentiero disagevole in mezzo all'erba alta con pochi bollini rossi e gialli,
che poi terminano. continuare per tracce con attenzione attraversando ripidi
pendii prativi fino a giungere a p.so valzellazzo(m. 2088).discesa per ripido
sentiero 418, ben segnato ma
disagevole in mezzo a ghiaia e alla fitta vegetazione fino a
congiungersi con l'agevole sentiero nel bosco proveniente da loc. i fondi mt.
1261. seguirlo in direzione ovest in discesa fino a congiungersi con la
strada asfaltata per il vivione, che riporta a schilpario.temp tot: 8 h 30'
dist: 20 km.
disl.: 1500 diff.: ee
|
1055
|
MONTE DI
VAI PIANE
|
2.184
|
1056
|
CIMA DI
VEZZENA
|
1.908
|
ALTIPIANI DI LAVARONE
|
PASSO DI VEZZENA MT. 1402 -
ALTOPIANO DI LAVARONE - RAGGIUNGIBILE
IN 2 ORE E MEZZA DI MACCHINA DA BRESCIA
|
TN
|
31/07/2007
|
lunga ma facile traversarsata da
p.so vezzena 1402 a
p.zale lozze 1771. sulla cresta spartiacque tra val sugana e altopiano di
asiago (confine veneto- trentino, tra i resti della 1° guerra mondiale.
questa ha molti sbocchi di uscita e quindi il percorso puo' essere accorciato
a propprio piacimento. un su e giu' continuo su facile sentiero spesso in
mezzo ai mughi. dal p.so seguire la strada sterrata toccando il forte
austroungarico busa verle 1467, poi per sent. 205 si raggiunge cima vezzena
1908(ex forte e croce sulla vetta), bocca di forno 1788(cartello), cima
manderiolo 2051(croce su anticima e
scritta sulla pietra sulla cima) e porta manazzo 1795.da qui seguire sent.
209 passando per cima laste mt. 1930,bocch. larici mt.1876(cartello),cima
larici 2033, monte erba 2031, porta renzola 1949.proseguire su facile sent.
826 che sale a m. kempel 2295(cartello) e cima portule mt. 2308(scritta sulla
roccia e croce).scendere per tracce a porta kempel 2144. salire la facile ma
nn segnata cresta sud di m. trentin 2310. fino alla medesima cima passando
per cima val della sbetta 2300.
discesa dal facile versante opposto fino a congiungersi con sent. 208.
percorrere lo stesso e poi l'835 fino a cima dodici mt. 2336(2 croci e cartello).poi
seguir sent. 211 e 206 passando per biv. buse delle dodese 2050(sempre
aperto, posti letto). per chi ne ha e' possibile staccarsi dal sentiero per
raggiungere senza difficolta' le evidenti cime rocciose e piene di mughi di
dosso del cuvolin 2168, undici 2228, pra 2213 e castelnuovo 2118. e ppoi per
chi ne ha ancora seguire il segn. 839 fino al biv. cuvolin (sempre aperto). e
da li' raggiungere in mezzo ai mughi le dimenticate cime frate,colombaretta,
toro di pozze e chiesa(resti guerra). per chiudere ritornare verso nord-est e
raggiunger con sent. 839,840,841 i monti campigoletti(croce
arrugginita),ortigara (cippi e campana),p.so dell'agnella, monti campanaro,
della caldiera(croce), della campanella, lozze(madonnina), rif.cecchin
scender per strada sterrata fino ap.so stretto e piazzale lozze a chiuder la
traversata. tempo tot con dentro tutte le cime: 18 h circa. disliv: 3000 mt.
circa. diff: e
|
1057
|
CIMA
MANDERIOLO
|
2.051
|
1058
|
CIMA LASTE
|
1.930
|
1059
|
CIMA
LARICI
|
2.033
|
1060
|
MONTE ERBA
|
2.031
|
1061
|
MONTE
KEMPEL
|
2.295
|
1062
|
CIMA
PORTULE
|
2.308
|
1063
|
CIMA DELLA
VAL SBETTA
|
2.300
|
1064
|
MONTE
TRENTIN
|
2.310
|
1065
|
CIMA
DODICI
|
2.336
|
1066
|
DOSSO DEL
CUVOLIN
|
2.168
|
1067
|
CIMA
UNDICI
|
2.228
|
1068
|
CIMA DEL
PRA
|
2.213
|
1069
|
MONTE
CASTELNUOVO
|
2.215
|
1070
|
MONTE
ORTIGARA
|
2.106
|
1071
|
CIMA DELLA
CALDIERA
|
2.124
|
1072
|
MONTE
CAMPIGOLETTI
|
2.052
|
1073
|
MONTE
FRATE
|
2.048
|
1074
|
MONTE
COLOMBARETTA DI GALMARATA
|
2.047
|
1075
|
MONTE TORO
DI POZZE
|
2.032
|
1076
|
MONTE
CHIESA
|
2.061
|
1077
|
MONTE
LOZZE
|
1.959
|
1078
|
CIMA DELLA
CAMPANELLA
|
1.989
|
1079
|
MONTE
SISEMOL
|
1242
|
ALTIPIANO
DI ASIAGO
|
LOCALITA'
SISEMOL MT. 1216 - ALTOPIANO DI ASIAGO
- RAGGIUNGIBILE IN 3 ORE CIRCA DI MACCHINA DA BRESCIA
|
TN
|
01/08/2007
|
cima
erbosa ben visibile da gallio, sulla quale poco sotto la sommita' sorge il bel paesino che prende nome dalla
montagna stessa. da li' in pochi minuti tramite versante nord erboso si
raggiunge la panoramica sommita' dove sono e' presente oltre ai ripetitori
radio - televisivi, un bel monumento dedicato a volo a vela. montagna
fattibile in ogni periodo dell'anno. nessun pericolo oggettivo presente.
dislivello: 30 mt. circa. difficolta':
e
|
1080
|
MONTE
FERRAGH
|
1.110
|
ALTIPIANO
DI ASIAGO
|
GALLIO MT.
1090 - ALTOPIANO DI ASIAGO - RAGGIUNGIBILE
IN 3 CIRCA DI MACCHINA DA BRESCIA
|
TN
|
01/08/2007
|
cima sulla
quale sorge il bellissimo sacello. la si puo' raggiungere in macchina per 2 km circa di strada
asfaltata aperta al traffico da gallio, oppure a piedi in circa mezz'ora
oppure in bici. buone le possibilita' di parcheggio sulla sommita'.panoramica
la sommita'.fattibile in ogni periodo dell'anno. nessun pericolo oggettivo
presente.
|
1081
|
MONTE DI
VAL BELLA
|
1.314
|
ALTIPIANO
DI ASIAGO
|
NEI PRESSI
DELLA MALGA RONCO DI CARBON A QUOTA MT. 1120 CIRCA - ALTOPIANO DI ASIAGO - RAGGIUNGIBILE IN 3 CIRCA DI MACCHINA DA
BRESCIA PER STRADA ASFALTATA, RAGGIUNGENDO DAPPRIMA BERTIGO FRAZIONE DI
GALLIO E DA LI' PROSEGUIRE PER STRADA ASFALTATA FINO A DOVE TERMINA L'ASFALTO
E PARTE A DESTRA LA STRADA STERRATA PER LA VETTA. POCHE POSSIBILITA' DI
PARCHEGGIO. SI PUO' PARCHEGGIARE PERO' POCO PRIMA NELL'AMPIO PARCHEGGIO DEGLI
IMPIANTI DI RISALITA.
|
TN
|
01/08/2007
|
cima
erbosa ben visibile da gallio sulla quale arrivano gli impianti di sci. la si
raggiunge percorrendo la strada sterrata chiusa al traffico che sale in
direzione nord-est costeggiando la bella malga ronco di carbon mt. 1157
giungendo dopo circa 30' la piatta sommita' dove sono presenti: la croce
metallica di vetta, il cippo dedicato al corpo d'armata francese e il
monumento dedicato ai bersaglieri che hanno contribbuito alla conquista della
vetta nella 1° guerra mondiale. molto panoramica la sommita' . montagna
fattibile in ogni periodo dell'anno ideale per gli appassionati delle ruote
grasse. nessun pericolo oggettivo presente. dislivello: 200 mt. circa. difficolta': t
|
1082
|
MONTE
ECHAR
|
1.336
|
ALTIPIANO
DI ASIAGO
|
Località
Fontanelle mt. 1058 (Vi), sulla strada che da Asiago prosegue per Bassano del
Grappa - raggiungibile in 2 ore e mezza di macchina da Brescia. Buone
possibilità di parcheggio.
|
TN
|
02/08/2007
|
Cima
erbosa e boscosa ben visibile da Gallio sulla quale e' presente il bellissimo
Osservatorio astronomico Leonida Rosino. Essa viene raggiunta anche in
macchina percorrendo la strada asfaltata aperta al traffico per
l'Osservatorio Astronomico succitato in direzione nord-est in mezzo al bosco
che conduce in pochi chilometri a poche decine di metri dalla panoramica
sommità. In quel preciso istante in cui la strada diventa accessibile solo a
coloro che sono muniti di apposita autorizzazione, parcheggiare l’autovettura
a bordo strada e proseguire a piedi per circa 200 mt. pervenendo in pochi
minuti in Vetta. Escursione fattibile in ogni periodo dell'anno dato
l’assenza di alcun pericolo oggettivo. Ritorno per lo stesso itinerario
dell’andata. Tempo di sola ascesa: 20’ in automobile e 10’ a piedi. Dislivello a
piedi: 20 mt. Difficoltà: T.
|
1083
|
MONTE NASA
|
1.300
|
ALTIPIANO
DI ASIAGO
|
Località
Fontanelle mt. 1058 (Vi), sulla strada che da Asiago prosegue per Bassano del
Grappa - raggiungibile in 2 ore e mezza di macchina da Brescia. Buone
possibilità di parcheggio.
|
TN
|
02/08/2007
|
Cima
erbosa e boscosa dimenticata. La si raggiunge percorrendo anche in macchina
la strada asfaltata per l'Osservatorio Astronomico Leonida Rosino aperta al traffico, in direzione nord-est
in mezzo al bosco. Poi diverse
centinaia di metri prima di pervenire allo stesso, posto sulla vetta del
Monte Echar mt. 1336, ad un tornante, abbandonare l'automobile in fianco alla
carreggiata e imboccare sulla sinistra
una strada sterrata che conduce ai piedi dell'ampia sommità che in pochi
minuti si conquista rimontando il banale pendio. Escursione fattibile in ogni
periodo dell'anno dato l’assenza di alcun pericolo oggettivo. Ritorno per lo
stesso itinerario dell’andata. Tempo di sola ascesa: 15’ in automobile e 10’ a piedi. Dislivello a
piedi: 20 mt. Difficoltà: T.
|
1084
|
MONTE
CORNOSEGA
|
1.128
|
GRUPPO DEL
MONTE GRAPPA
|
Località
Campo Croce (Tv) mt. 1060, sulla strada di collegamento tra Semonzetto (Tv) e
il Monte Grappa - raggiungibile in 2 ore 30’ di macchina da Brescia – buone
possibilità di parcheggio.
|
TV
|
02/08/2007
|
Bella cima
dimenticata, rocciosa sul versante nord e boscosa su quello sud. La si
raggiunge in 30’
attraversando dapprima i verdi campi pianeggianti della bella località Campo
Croce e poi puntando decisamente in direzione sud verso il boscoso versante
nord del Monte Cornosega. Percorrerlo con intuizione senza contare sulla
presenza di tracce di sentiero. Giungere così poco sotto la croce di legno
della sommità che si tocca facendosi largo tra la fitta e selvaggia
vegetazione. Bellissimo il panorama su pianura Vicentina, Trevisana e
Padovana. Ritorno per lo stesso itinerario dell'andata. Tempo totale tra
andata e ritorno: 45’.
Dislivello: 70 mt. Difficoltà: E.
|
1085
|
MONTE
PALLA
|
1.353
|
GRUPPO DEL
MONTE GRAPPA
|
Località
Le Saline mt. 1320 (Tv), sulla strada di collegamento tra Semonzetto (Tv) e
il Monte Grappa - raggiungibile in 2 ore 40’ di macchina da Brescia – labili
possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
|
TV
|
02/08/2007
|
Bella e
rotonda cima erbosa e boscosa, poco frequentata. La sommità viene raggiunge
in pochi minuti di cammino con facilità percorrendo su tracce di sentiero il
versante erboso nord-ovest. Bellissimo il panorama su pianura Vicentina,
Trevisana e Padovana. Ritorno per lo stesso itinerario a ritroso. Tempo
totale tra andata e ritorno: 15’.
Dislivello: 30 mt. Difficoltà: E.
|
1086
|
MONTE
COLOMBERA
|
1.449
|
GRUPPO DEL
MONTE GRAPPA
|
A quota di
circa 1430 mt., in Provincia di Treviso, sulla strada di collegamento tra
Semonzetto (Tv) e il Monte Grappa, all'incrocio con sentiero n. 104 per
Covolo (cartelli indicatori) -
raggiungibile in 2 ore 45’
di macchina da Brescia – labili possibilità di parcheggio in fianco alla
carreggiata.
|
TV
|
02/08/2007
|
Impercettibile
cima se vista da sud-ovest. La si raggiunge in pochi minuti di cammino con
facilità percorrendo il facile sentiero n. 104 per Covolo. Sulla sommità è
presente una maestose croce.
Interessante il panorama su pianura Trevisana e Padovana. Ritorno per
lo stesso itinerario a ritroso. Tempo totale tra andata e ritorno: 10’. Dislivello: 20 mt.
Difficoltà: E.
|
1087
|
MONTE MEDA
|
1.628
|
GRUPPO DEL
MONTE GRAPPA
|
A quota di
circa 1600 mt., in Provincia di Treviso, sulla strada di collegamento tra
Semonzetto (Tv) e il Monte Grappa -Raggiungibile in 2 ore 50’ di macchina da Brescia –
labili possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
|
TV
|
02/08/2007
|
Cima
erbosa poco evidente e poco frequentata. La si raggiunge in pochi minuti di cammino
con facilità percorrendo il banale versante erboso nord-est. Gradevole il panorama sull’attiguo e
imponente Monte Grappa. Ritorno per lo stesso itinerario a ritroso. Tempo
totale tra andata e ritorno: 15’.
Dislivello: 30 mt. Difficoltà: E.
|
1088
|
MONTE
GRAPPA
|
1.775
|
GRUPPO DEL
MONTE GRAPPA
|
Al Rifugio
Bassano mt. 1745, in
Provincia di Treviso, - raggiungibile in 3 ore di macchina da Brescia –
gigantesco parcheggio. Giunti a Romano d'Ezzelino, imboccare la S.P. n. 148
che sale comoda e ampia fino a portare al Rifugio succitato.
|
VI
|
02/08/2007
|
Affascinante
monte storicamente importante per gli aspri combattimenti che su di esso si
svolsero nella prima guerra mondiale. Sulla sommità del Monte Grappa mt. 1775
sono presenti il Sacrario Austriaco e quello Italiano a ricordo delle
numerose vittime. Tutte le motivazioni sopra esposte aggiunti alla facilità
di accesso ne fanno una tra le vette più frequentate d’Italia. La stessa
viene raggiunta in pochi minuti attraverso una bellissima comoda scalinata.
Suggestivo il particolare clima di cordoglio che si respira sull’ampia
sommità. Ritorno per lo stesso itinerario a ritroso. Tempo totale tra andata
e ritorno: 15’.
Dislivello: 30 mt. Difficoltà: T.
|
1089
|
MONTE
RIVON
|
1.544
|
GRUPPO DEL MONTE GRAPPA
|
A quota di circa 1540 mt., in
Provincia di Treviso, sulla S.P. n. 148 di collegamento tra Romano d'Ezzelino
e Feltre, nei pressi dell’intersezione con sentiero segnato n. 20 per Monte
Asolone (cartelli indicatori e cartello di delimitazione del territorio
comunale di Borso del Grappa -Tv).- raggiungibile in 2 ore 50’ di macchina da Brescia –
labili possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
|
VI
|
02/08/2007
|
Facile, grazioso e breve itinerario
con partenza in Provincia di Treviso ma che si svolge completamente in territorio
Vicentino, ideale per gli appassionati delle ruote grasse, che si svolge
completamente su ampia dorsale erbosa, frequentemente in mezzo alle mucche al
pascolo. Seguire il sentiero n. 20 (a sinistra rispetto alla S.P. n. 148 per
chi proviene da Romano d'Ezzelino) che
scende leggermente in direzione ovest per poi salire e condurre in breve
sulla boscosa ed erbosa sommità del Monte Rivon mt. 1544. Successivamente
scendere dal versante opposto e risalire nuovamente sull’altra montagna
toccando pertanto la vetta del Monte Coston mt. 1.515 (cippo a identificare
la postazione di 2° linea nella 1° guerra mondiale). Poi, andare giù
dall’erboso pendio ovest, tenendosi sempre sul sentiero n. 20, fino a
pervenire ai mt. 1450 del ben visibile
Passo Croce del Termine. Risalire poi in direzione nord-ovest la banale
cresta sud-est del Col delle Farine mt. 1499 toccando in breve la sua ampia
sommità (cippo). Proseguire ancora in discesa e poi in salita giungendo così
alla croce in ferro e al libro di vetta del monte Asolone mt. 1520. Sublime
il panorama sul vicinissimo e imponente Monte Grappa. Ritorno per lo stesso
itinerario a ritroso. Tempo e distanza totale tra andata e ritorno: 2
ore, 7 km. Dislivello
complessivo: 400 mt. Difficoltà: E.
|
1090
|
MONTE
COSTON
|
1.515
|
1091
|
COL DELLE
FARINE
|
1.499
|
1092
|
MONTE
ASOLONE
|
1.520
|
1093
|
MONTE
PERTICA
|
1.549
|
GRUPPO DEL
MONTE GRAPPA
|
A quota di
circa 1500 mt., in Provincia di Vicenza, sulla S.P. n. 148 di collegamento
tra Romano d'Ezzelino e Feltre, nei pressi dell’intersezione con sentiero
segnato per Monte Pertica (cartelli indicatori) - raggiungibile in 3 ore
circa di macchina da Brescia – buone possibilità di parcheggio in fianco alla
carreggiata.
|
VI
|
02/08/2007
|
Bellissima
cima boscosa ed erbosa, storicamente molto importante a causa degli aspri
combattimenti che su di essa si svolsero nella prima guerra mondiale. Sul
monte Pertica e' presente una bella croce in ferro. La sommità viene
raggiunta in pochi minuti seguendo l'evidente sentiero segnato che percorre il
banale versante sud. Suggestivo il panorama sull’imponente Monte Grappa.
Ritorno per lo stesso itinerario dell’andata. Tempo di sola ascesa: 10’. Dislivello: mt. 50
Difficoltà: E.
|
1094
|
COL DI
BURATTO
|
1.468
|
GRUPPO DEL
MONTE GRAPPA
|
A quota di
circa 1350 mt., in Provincia di Vicenza, sulla S.P. n. 148 di collegamento
tra Romano d'Ezzelino e Feltre poche centinaia di metri dopo (a nord) il
Forcelletto, all'incrocio con la strada asfaltata che sale a sinistra verso
il Col di Buratto. - raggiungibile in 3 ore 10' circa di macchina da Brescia
– labili possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
|
VI
|
02/08/2007
|
Abbandonata
cima boscosa. La piatta, losca e larga sommità si raggiunge (anche in
automobile) attraverso l’ausilio di una abbandonata stretta strada asfaltata
ma sconnessa in mezzo al bosco, aperta al traffico, che si scorge sulla
sinistra della S.P. n. 148 per chi è diretto verso Feltre. Ritorno per lo
stesso itinerario. Tempo di sola ascesa a piedi: 20’. Dislivello: mt. 120.
Difficoltà: T.
|
1095
|
MONTE
PRASSOLAN
|
1.482
|
GRUPPO DEL
MONTE GRAPPA
|
A quota di
circa 1350 mt., in Provincia di Vicenza, sulla S.P. n. 148 di collegamento
tra Romano d'Ezzelino e Feltre poche centinaia di metri dopo (a nord) il
Forcelletto, all'incrocio con la strada asfaltata che sale a sinistra verso
il Col di Buratto. - raggiungibile in 3 ore 10' circa di macchina da Brescia
– labili possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
|
VI
|
02/08/2007
|
Poco
frequentata montagna boscosa ed erbosa. Sulla vetta si assiste alla presenza
di un punto trigonometrico a raso. La sommità erbosa la si può raggiungere
praticamente da ogni versante, ma la via più breve e semplice percorre il
poco pendente versante sud prativo e boschivo. Ritorno per lo stesso
itinerario. Tempo di sola ascesa: 20’.
Dislivello: mt. 135 Difficoltà: E.
|
1096
|
CIMA
VALTOSELLA
|
1.391
|
GRUPPO DEL
MONTE GRAPPA
|
PPoco
prima di Malga Valtosella, in Provincia di Belluno, a quota di circa 1360 mt.
sulla S.P. n. 148 di collegamento tra Romano d'Ezzelino e Feltre -
raggiungibile in 3 ore 25' circa di macchina da Brescia – labili possibilità
di parcheggio in fianco alla carreggiata.
|
BL
|
02/08/2007
|
Poco
accentuata montagna erbosa. Sulla vetta è presente una bella croce. La
sommità la si raggiungere in pochi minuti con facilità estrema dal versante
erboso sud-ovest. Ritorno per lo stesso itinerario. Tempo di sola ascesa: 10’. Dislivello: mt. 30
Difficoltà: T.
|
1097
|
COL
ZALOPPA
|
1.398
|
GRUPPO DEL
MONTE GRAPPA
|
Poco prima
di Malga Valtosella, in Provincia di Belluno, a quota di circa 1360 mt. sulla
S.P. n. 148 di collegamento tra Romano d'Ezzelino e Feltre - raggiungibile in
3 ore 25' circa di macchina da Brescia – labili possibilità di parcheggio in
fianco alla carreggiata.
|
BL
|
02/08/2007
|
Poco
accentuata e dimenticata montagna erbosa e boscosa. La sommità boscosa si raggiungere in pochi minuti dal versante
nord, prevalentemente erboso facendosi largo tra la fitta vegetazione.
Ritorno per lo stesso itinerario. Tempo di sola ascesa: 10’. Dislivello: mt. 40.
Difficoltà: E.
|
1098
|
MONTE
FREDINA
|
1.309
|
GRUPPO DEL
MONTE GRAPPA
|
A quota di
circa 1290 mt., in Provincia di Belluno, sulla S.P. n. 148 di collegamento
tra Romano d'Ezzelino e Feltre - raggiungibile in 3 ore 30' circa di macchina
da Brescia – labili possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
|
BL
|
02/08/2007
|
Poco
accentuata montagna erbosa. Sulla vetta è presente il cartello in legno a
segnalazione della sommità. La stessa si raggiunge in pochi minuti con
facilità estrema seguendo le tracce di sentiero sul versante erboso
sud-ovest. Ritorno per lo stesso itinerario dell’andata. Tempo di sola
ascesa: 5’.
Dislivello: mt. 20 Difficoltà: T.
|
1099
|
MONTE
CISMON
|
1.270
|
GRUPPO DEL
MONTE GRAPPA
|
A quota di
circa 1200 mt., in Provincia di Belluno, sulla S.P. n. 148 di collegamento
tra Romano d'Ezzelino e Feltre - raggiungibile in 3 ore 30' circa di macchina
da Brescia – labili possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
|
BL
|
02/08/2007
|
Monte
boscoso ben evidente dalla S.P. n. 148, ma dimenticato. La sommità si
raggiunge in circa mezz'ora, prendendo sulla destra (est) una stradina
privata sul versante sud-ovest del monte Cismon, che in breve conduce ad una
bella baita di montagna in stile alpino, posta sulla cresta sud del monte in
argomento. Proseguire quindi sulla stessa in direzione nord inizialmente in
mezzo all'erba alta e poi attraverso il fitto bosco in leggera salita fino a
pervenire sulla boscosa sommità. Ritorno per lo stesso itinerario
dell’andata. Tempo di sola ascesa: 30’. Dislivello: mt. 70. Difficoltà: E.
|
1100
|
MONTE
RONCON
|
1.168
|
GRUPPO DEL
MONTE GRAPPA
|
Località
“Villaggio Monte Roncon” a quota di circa 1000 mt. - raggiungibile in 3 ore
20' circa di macchina da Brescia. Provenendo da Feltre sulla S.P. n. 148 di
collegamento tra Romano d'Ezzelino e Feltre al bivio per Monte Roncone
svoltare a sinistra e percorrere la strettissima strada asfaltata che conduce
al Villaggio succitato. Attraversarlo completamente e non appena la strada
diventa sterrata parcheggiare ai lati della carreggiata.
|
BL
|
02/08/2007
|
Montagna
boscosa e non molto frequentata. Sull’ampia sommità sorgono i ripetitori
televisivi della RAI. Ben evidente dalla S.P. n. 148, la vetta viene
raggiunta in circa mezz'ora, percorrendo la strada sterrata in mezzo al bosco
in direzione nord-est. Ritorno per lo stesso itinerario dell’andata.
Difficoltà: T. Dislivello: mt. 170
|
1101
|
MONTE
AVENA
|
1.454
|
DOLOMITI
BELLUNESI
|
Col Melon
(Bl) mt. 1300 - Raggiungibile In 3 ore e 30' circa di macchina da Brescia.
|
BL
|
03/08/2007
|
Montagna
erbosa e tondeggiante. Sulla sua ampia sommità sorge la bella Malga Campon.
La cima mt. 1454 si può raggiungere praticamente anche in macchina attraverso
i pochi chilometri di strada inizialmente asfaltata e poi sterrata aperta al
traffico seguendo le indicazioni dal Col Melon per il Monte Avena.
Logicamente la stessa può essere raggiunta anche a piedi in circa 40’ seguendo la strada stessa
o uno dei sentieri che conducono alla sommità. Difficoltà: E.
|
1102
|
CORNA
PIANA
|
2.302
|
VAL
SERIANA - OROBIE ORIENTALI
|
Al
parcheggio sopra Valcanale di Ardesio (Bg) mt. 1100 - raggiungibile in 1 ora 30’ di macchina da Brescia (85 km). Recarsi in Val
Seriana e dirigersi verso Valbondione; in prossimità di Ardesio appena prima
di attraversare sulla destra il ponte del Serio svoltare a sinistra per
Valcanale; salire per diversi chilometri, attraversare tutto il paese
succitato e superare sulla sinistra il bellissimo laghetto. Proseguire infine
su strada sterrata e posteggiare nell’ampio parcheggio posto alla fine della
strada stessa.
|
BG
|
06/08/2007
|
Interessante
itinerario non molto frequentato in ambiente selvaggio e dimenticato. Dal
parcheggio imboccare sulla sinistra la strada asfaltata chiusa al traffico
che in breve conduce all'abbandonata Casa Montana per le Diocesi lombarde e
agli abbandonati impianti di risalita. Da lì procedere seguendo le piste di
sci in direzione sud-ovest fino a giungere a Baita Vaghetto. Trascurare il
sentiero n. 243 a
sinistra per il Passo del Re e proseguire a destra sulle piste di sci fino a
congiungersi con il sentiero n. 218 che con facilità in direzione sud-ovest
conduce ai mt. 2130 del Passo di Corna Piana (scritta sulla pietra). Da lì
svoltare a destra e percorrere per
tracce l'evidente cresta sud-est della Corna Piana che comoda ed erbosa
conduce in breve alla sella ricompresa tra la croce dell'anticima a est e la
cima vera e propria a ovest. Da qui proseguire a sinistra con attenzione in
direzione ovest sulla non banale, a volta tecnica ed esposta cresta rocciosa,
tenendosi sul versante sud rispetto al filo della stessa giungendo così in
pochi minuti alla croce metallica e alla bandiera tricolore in ferro della
sommità della Corna Piana mt. 2302. Fantastico il panorama sul vicinissimo
Pizzo Arera e sui Monti Corte, Spondone, Pietra Quadra, Farno, Becco, ect.
Discesa per lo stesso itinerario di salita.
Tempo di sola ascesa: 3 ore e mezza.
Dislivello: mt. 1200.
Difficoltà: EE.
|
1103
|
MONTE
TORENA OCCIDENTALE
|
2.910
|
VALTELLINA - VAL CARONELLA
|
Localita' Pra' Della Valle (So) Mt.
1363 - Raggiungibile in 125
Km di macchina da Brescia (2 Ore e mezza circa),
passando per il Passo dell'Aprica e 2 Km circa dopo lo stesso, svoltare a
sinistra seguendo le indicazioni per la centrale Edison. Poi proseguire per
la stretta strada asfaltata che conduce all’abitato di Carona (So) dove parte
una strada sterrata disagevole aperta al traffico che in circa 4 Km conduce in Localita'
Pra' della Valle. Possibilità di Parcheggio ai bordi della Strada.
|
SO
|
15/08/2007
|
Itinerario in ambiente aspro e
selvaggio. Seguire la strada sterrata (segnavia 318) e poi il sentiero n. 318
che sale regolare nel bosco fino ai mt. 1855 di Baita Caronella (1 h 30')
dove c'e' un bivacco in cemento armato sempre aperto con 3 posti letto
(nessuna coperta). Da li', trascurare il sentiero per il Passo Caronella e
proseguire verso sud-ovest nell'evidente canalone che inizialmente, è largo e facile in mezzo
alla pietraia ma poi nel finale diventa stretto, ripido, tecnico, ad alto rischio a causa del terreno
roccioso altamente instabile, conducendo al Passo Serio mt. 2694 dove c’è un
cartello indicatore in ferro. (poco sotto nasce il serio). Scendere per pochi
metri dalla parte opposta e svoltare a sinistra e proseguire seguendo i rari
ometti, sulla ripida dorsale ovest del
Monte Torena occidentale in mezzo a sfasciumi, con attenzione perche' frana
tutto, fino a giungere sulla cresta nord-ovest, in alcuni punti esposta ma
non difficile. Seguirla fino alla vetta del Monte Torena occidentale mt.
2910. Continuare sulla cresta in discesa fino alla sella tra le 2 cime del
Torena e risalire con attenzione la cresta nord-ovest del Torena orientale
mt. 2911 fino a pervenire alla croce della vetta. Sublime il panorama su
Monti Gleno, Pizzo Re Castello, Pizzo Strinato, ect. Discesa dallo stesso
itinerario fino al Passo del Serio dove si scende verso il Rifugio Barbellino seguendo
dapprima gli ometti su pietraia e poi il sentiero segnato a volte esposto che
và a ricongiungersi con il sent. 308
proveniente da lago del Barellino. Immettersi su di esso e in breve pervenire
al Bivacco in pietra A.E.S. mt. 2591(ex polveriera), sempre aperto, (tavoli,
panche e libro) e poi poco dopo al Bivacco in cemento armato A.E.M. mt. 2600
adiacente al lago della Cima, vicino al Passo Caronella mt. 2612. Raggiunto
quest'ultimo, seguire a sinistra il sent. 310 per il Passo Gelt. e poco prima
di scollinare su quest'ultimo,
lasciare il sentiero segnato e svoltare a sinistra in mezzo alla pietraia
giungendo cosi' sulla cresta est della cima Lago Gelt. mT. 2804. Percorrerla
con attenzione per pochi metri fino alla Vetta non segnata su carte kompass.
Ritornare con lo stesso itinerario fino a ricongiungersi al sent. 310 e
seguirlo in salita fino al Passo Lago Gelt
mt. 2750(non segnato su carte kompass). Ritorno per sent. 310 al Passo
Caronella dove si imbocca il sentiero n. 318 che con facilita' riconduce a
Baita Caronella e poi alla Localita' Pra' Della Valle Mt. 1363 dove termina
l’escursione. Tempo totale: 10 h circa. Dislivello totale: mt. 2100 circa.
Difficoltà: EE+
|
1104
|
MONTE
TORENA ORIENTALE
|
2.911
|
1105
|
CIMA LAGO
GELT
|
2.804
|
1106
|
MONTE
FOPPA
|
1.897
|
VAL
BREMBANA
|
Al Rif.
Monte Avaro Mt. 1700 (Cusio - Bg) - Raggiungibile in 2 ore circa di macchina
da Brescia uscendo a Dalmine dall'autostrada A4, proseguendo lungo La
provinciale Dalmine - Villa D'almé, quindi imboccando la provinciale per la
Valle Brembana fino a Lenna. Si continua poi sulla Provinciale Lenna -
Mezzoldo fino a Olmo Al Brembo dove si seguono le Indicazioni per Cusio. Si
oltrepassa Il paese e si continua fino al Rifugio. Ultimi 500 mt. sterrati.
Buone possibilita' di parcheggio.
|
BG
|
01/09/2007
|
Monte
erboso, non molto frequentato e poco accentuato se visto da sud. Lo si
raggiunge proseguendo in direzione nord oltre il Rifugio Monte Avaro
(segnavia 109) con l'ausilio di una strada sterrata che sale e poi
scende e poi sale ancora. Con
intuizione giunti alla base del facile versante ovest del Monte Foppa mt.
1897, abbandonare la strada sterrata per raggiungere con semplicita' in pochi
minuti la sommita'.Interessante il panorama sulla Val Brembana. Ritorno per
lo stesso itinerario dell'andata. Tempo di sola ascesa: 45' Dislivello: mt. 200 circa. Difficolta': E
|
1107
|
MONTE
AVARO
|
2.088
|
VAL BREMBANA
|
Al Rif. Monte Avaro Mt. 1700 (Cusio
- Bg) - Raggiungibile in 2 ore circa di macchina da Brescia uscendo a Dalmine
dall'autostrada A4, proseguendo lungo La provinciale Dalmine - Villa D'almé,
quindi imboccando la provinciale per la Valle Brembana fino a Lenna. Si
continua poi sulla Provinciale Lenna - Mezzoldo fino a Olmo Al Brembo dove si
seguono le Indicazioni per Cusio. Si oltrepassa Il paese e si continua fino
al Rifugio. Ultimi 500 mt. sterrati. Buone possibilita' di parcheggio.
|
BG
|
01/09/2007
|
Insolito itinerario escursionistico
a tratti dimenticato e a tratti molto frequentato. Dal rifugio Monte Avaro
proseguire in direzione nord (segnavia 109) mediante l'ausilio di una strada sterrata che scende e poi
sale leggermente fino ad incrociare a sinistra la deviazione per il Rif.
Benigni. Seguirla e proseguire sul facile sentiero n. 109 che sale regolare
in direzione nord passando accanto ad una malga sempre aperta fino a
congiungersi con l'Alta Via delle Orobie Occidentali, segnavia 101.
Immettersi sulla stessa in direzione ovest fino a giungere dopo pochi minuti
ai piedi della erbosa, facilissima, cortissima ed evidentissima cresta nord
del Monte Avaro. Percorrerla seguendo le labili tracce con facilita' fino a
giungere all'ampia sommita' mt. 2088, dalla quale si gode di un panorama
incomparabile sui sottostanti Piani d'Avaro. Ritornare sul sentiero 101 e
subito abbandonarlo per proseguire in direzione nord-est su sent. segnato con
rari bolli bianchi su versante prativo che in circa 15' conduce ai mt. 2200
del Passo del Valletto(non segnato su carte kompass). Per raggiungere i mt.
2251 del Monte Triomen, è opportuno infilarsi sulla destra in un sentiero
raramente esposto che percorre a mezza costa il ripido costone sud erboso e
roccioso del Monte stesso, evitando così pertanto di percorrere la
frastagliatissima anche se breve cresta rocciosa nord-ovest e adducendomi in
pochi minuti alla erbosa sommita' solitamente invasa da escrementi di capre.
Sublime il panorama sui sottostanti laghi di Ponteranica e sulle medesime
Cime. Ritorno alla selletta del Valletto dove si prosegue dalla parte opposta
in leggera discesa su evidente sentiero, tenendosi comunque in quota rispetto
ai sottostanti laghetti, fino a giungere sul facile versante sud del
Ponteranica Centrale. Affrontarlo senza difficolta' grazie all'ausilio di un
sentiero con rari segni che velocemente conduce alla cresta di collegamento
tra Monti Ponteranica Centrale e Orientale. Svoltare a sinistra e portarsi
alla base del piccolo salto roccioso che si supera con attenzione aggirandolo
a nor-ovest fino a giungere all'ometto e bastone in ferro del Monte
Ponteranica Centrale mt. 2372. Esorbitante il colpo d'occhio sulla parete
nord-est del Monte Valletto. Ritorno per lo stesso itinerario fino a
ricongiungersi con l'Alta Via delle Orobie Occidentali. Continuare su di essa
in direzione del Benigni con tendenza a scendere leggermente fino a pervenire
ad un grande masso, sotto il quale e' possibile trovare riparo in caso di
maltempo, oltre il quale si trova la deviazione a destra per il
Valletto(scritta bianca "M.V. 25"). Percorrere quindi il facile versante prativo in direzione nord-ovest con
l'aiuto di labili segni bianchi fino a sopprangiungere sulla cresta
sud-ovest. Inizialmente la stessa appare erbosa e molto confortevole e in
breve in leggera salita rimanendo sul filo conduce ai mt. 2270 del
tondeggiante Monte Di Sopra (non segnato su carta kompass). Proseguire in
leggera discesa sempre in cresta che ben presto diventa piu' rocciosa ma non
difficile. Superare sulla sinistra l'imponente masso che ci si trova davanti
e giungere quindi alla base del salto roccioso finale. Affrontarlo con attenzione
seguendo l'evidente sentiero (ometti), che lo percorre nel suo versante
nord-ovest, fino alla piccola croce in ferro dell'aguzza sommita' mt. 2371.
Ritorno per la cresta sud-ovet del Valletto da percorrere interamente fino a
ricongiuungersi al sent. 101 nei pressi del Passo Salmurano mt. 2017 che si
raggiunge in pochi minuti. Da li' in
45' circa, con l'ausilio del sent. 101 che passa attraverso un ripido ma non
difficile canale roccioso, si raggiunge il Rif. Benigni mt. 2222, nei pressi
dei laghi Piazzotti. Da li' seguire
l'indicazione in legno per Cima
piazzotti. Il frequentato sentiero
(ometti) percorre il facile versante nord-est di cima di Valpianella detta
anche Piazzotti occidentale mt. 2349 e in circa 20' raggiunge la croce in
ferro della vetta. Eccezzionale il
panorama su Lago di Trona, Pizzi di Trona e Tronella. Discesa per il ripido versante erboso sud
per tracce, mantenendosi il piu' possibile sulla sinistra lontano dal
precipizio. Si giunge cosi' in breve ai mt.
2224 della Bocchetta di Trona. Da li'
percorrere l'Alta Via delle Orobie Occidentali e poco prima di
giungere al Passo Salmurano, imboccare il sent. n. 108 che scende lungo la
valle di Salmurano conducendo ai mt.
1500 della localita' Sciocc di Cusio. Da qui percorrere i 3 km circa di strada
asfaltata nel bosco che riportano al Rifugio Monte Avaro a chiudere l'anello.
Tempo totale intero giro: 10 ore circa. Dislivello totale: 2100 mt.
circa. Difficolta': EE
|
1108
|
MONTE
TRIOMEN
|
2.251
|
1109
|
MONTE
PONTERANICA CENTRALE
|
2.372
|
1110
|
MONTE DI
SOPRA
|
2.270
|
1111
|
MONTE
VALLETTO
|
2.371
|
1112
|
CIMA
PIAZZOTTI OCCIDENTALE O DI VAL PIANELLA
|
2.349
|
1113
|
COLLINA
DELLA CROCE
|
1.725
|
VAL
BREMBANA
|
Al Rif.
Monte Avaro Mt. 1700 (Cusio - Bg) - Raggiungibile in 2 ore circa di macchina
da Brescia uscendo a Dalmine dall'autostrada A4, proseguendo lungo La
provinciale Dalmine - Villa D'almé, quindi imboccando la provinciale per la
Valle Brembana fino a Lenna. Si continua poi sulla Provinciale Lenna -
Mezzoldo fino a Olmo Al Brembo dove si seguono le Indicazioni per Cusio. Si
oltrepassa Il paese e si continua fino al Rifugio. Ultimi 500 mt. sterrati.
Buone possibilita' di parcheggio.
|
BG
|
01/09/2007
|
1. Bella
montagna erbosa posta poco sopra i Piani d'Avaro. Sulla vetta arriva la vecchia
seggiovia denominata "Santella". La si raggiunge in circa 15' di
cammino percorrendo la strada sterrata che insiste sul suo erboso e
confortevole versante ovest fino a raggiungere l'ampia sommita'. Fantastico
il panorama sul gruppo del Pegherolo e su quello dei Tre Signori. Ascesa
fattibile tutto l'anno in assenza di pericoli oggettivi. Poco sotto la
sommita' c'e' una bellissima Santella e una croce in legno. Ritorno per lo
stesso itinerario dell'andata. Dislivello: mt. 30 circa. Difficolta': T
|
1114
|
MONTE
SEROSINE
|
2.582
|
GRUPPO DELL'ADAMELLO
|
Locanda Gaver mt.1511 al Gaver
(Bagolino - Bs) - Raggiungibile in 2 Ore e 15' circa di macchina da Brescia,
dove si prende la strada per Salo',
proseguendo invece per il Lago d'Idro. Qualche chilometro dopo Anfo,
svoltare a sinistra per Bagolino, superarlo fino a pervenire al Gaver. Da qui
seguire le indicazioni per la Locanda Gaver percorrendo i 2 Km circa di strada
Sterrata aperta al traffico che conducono al grande parcheggio.
|
BS
|
08/09/2007
|
Interessante itinerario
escursionistico in ambiente selvaggio e a tratti dimenticato. Dalla locanda
Gaver proseguire sulla strada sterrata in direzione nord in mezzo al bosco
fino a giungere dinnanzi alla Centrale idroelettrica di Gaver di proprietà
della Società Caffaro, dove si imbocca a sinistra il sent. n. 26 che sale
regolare dapprima in mezzo al bosco e poi in campo libero fino a giungere
dopo circa 2 ore ai mt. 2099 della località Casinello di Blumone dove si
rileva la presenza di ruderi di una malga. Da lì svoltare a destra e
inerpicarsi per facile sentiero n. 28A in direzione est fino a scollinare al
Passo Serosine mt. 2426 dopo circa 1 ora e 10' (resti miltari 1° guerra
mondiale). Poi procedere, sul versante ovest rispetto alla frastagliata
cresta di collegamento tra Passo e Monte Serosine mediante l'ausilio di
tracce di sentiero (ometti) su e giu'
in mezzo alla pietraia in direzione nord fino a pervenire sul versante
sud-ovest di quest'ultimo. Affrontarlo con attenzione con percorso non
obbligato e raggiungere velocemente la sommita' mt. 2582 (piccolo ometto).
Eccezionale il panorama su Blumone, Carè Alto, Bruffione, Val Daone, ect.
Scendere dal versante nord-ovest del Serosine e continuare per tracce in
direzione nord per pochi minuti fino ad abbandonarle con intuizione per
infilarsi sull'evidentissimo, ripido e non banale versante sud-ovest del
Monte del Gelo. Rimontarlo con molta attenzione nella parte piu' agevole fino
a giungere sulla rocciosa cresta sud dello stesso a poche decine di metri
dalla sommità mt. 2623 che si conquista in pochi minuti percorrendola con
molta concentrazione. Discesa per lo stesso itinerario fino a ricongiungersi
con le tracce di sentiero provenienti dal Passo Serosine che in breve
conducono all'evidente sella erbosa del Passo del Gelo mt. 2315 (resti di
postazioni miltari). Da lì proseguire in direzione ovest su evidente sentiero
in leggera discesa fino a tagliare l'erbosa cresta sud-est della Cima di
Blumone. Immettersi quindi con facilità su quest’ultima che inizialmente si
presenta agevole salendo regolare in direzione nord-ovest, ma diventando ben
presto a tratti affilata e rocciosa e conducendo ai mt. 2566 della croce in
ferro piegata della sommità. Eccezionale il colpo d'occhio su Cornone di
Blumone, Scoglio di Laione, Listino, Monoccola, Monte Re di Castello, ect.
Discesa per la medesima cresta fino ad individuare ad ovest un versante
prativo accessibile. Percorrerlo intuitivamente fino ad immettersi sul
sentiero n. 26 che in salita in breve conduce ai mt. 2334 del Passo del
Termine di confine tra Lombardia e Trento, teatro del 36° pellegrinaggio
degli alpini nel 1999 (resti militari). Proseguire a sinistra per sent. n. 26
fino a congiungersi con il sent. n. 1 dell'Alta Via dell'Adamello. Percorrelo
per pochi metri verso nord fino a giungere al bivio per il Monte Listino mt.
2746. Raggiungere quest'ultimo in circa 1 ora scarsa mediante l'ausilio di un
ex sentiero militare (segnato) con bellissima scalinata in pietra. Sull'ampia
e panoramica sommita' si segnala la presenza di una croce in legno, Madonnina
color dorato, libro di vetta e resti militari. Da li' continuare in discesa
in direzione nord sull'evidente facile sentiero militare che scende a tratti
esposto fino a giungere ai mt. 2635 del Passo del Listino. Proseguire ancora
su sentiero agevole che si sposta sul versante opposto nella Valle della
Monoccola prima in discesa e poi in salita fino a giungere a mt. 2594 del
Bivacco in pietra sempre aperto “Capanna Mattia” accessoriato di tavolo,
sedie, 4 posti letto, fornello, cassetta pronto soccorso, ect., rivestito
internamente in legno, inaugurato nel Giugno del 1990, posto nei pressi del
Passo della Monoccola (resti militari). Dal Passo proseguire su evidente
facile sentiero militare che sale in direzione nord, poco sotto il filo della
cresta sud, sul versante sud-ovest del monte Monoccola mt. 2686 e in mezz'ora
circa raggiungere il grande ometto della sommita'. Incomparabile il panorama.
Ritornare indietro fino a congiungersi col sentiero segnato con bolli bianco
e rossi che scende decisamente in direzione nord-ovest e poi sale in
direzione nord-est in mezzo al ghiaione raggiungendo i mt. 2595 del
dimenticato Passo della Rossola dove sorge una abbandonata malga sempre
aperta, utile in caso di maltempo. Discesa per labili tracce e labili segni
sull'opposto versante prativo e
ghiaioso fino a ricongiungersi all'Alta Via dell'Adamello. Proseguire
per quest’ultima in salita fino a ritornare al bivio per il Passo Termine che
si raggiunge in discesa con sent. n. 26. Poi da li' si continua con lo stesso
sentiero in discesa passando vicino ai resti dell'ex ospedale militare e
proseguendo fino a giungere al Gaver a chiudere la lunga escursione. Tempo
totale intero giro: 12 ore circa. Dislivello: 2500 mt. circa difficoltà: EE
|
1115
|
MONTE DEL
GELO
|
2.623
|
1116
|
CIMA DI
BLUMONE
|
2.566
|
1117
|
MONTE
LISTINO
|
2.746
|
1118
|
MONTE
MONOCCOLA
|
2.686
|
1119
|
MONTE
VALEGINO
|
2415
|
VAL BREMBANA
|
Foppolo (Bg) (località K2, piazzale
degli alberghi, nella parte alta del paese) mt. 1600 - raggiungibile in 2
ore di macchina da Brescia (105 Km. Circa)
|
BG
|
23/09/2007
|
Bel itinerario molto panoramico che
si svolge parte a cavallo tra la Val Brembana e la Valtellina. Dal grande
parcheggio degli alberghi seguire la strada sterrata a mezza costa,
semipianeggiante che rimanendo poco sopra il paese punta decisa in direzione
nord-ovest. Trascurare le deviazioni
per i Passi della Croce e Dordona seguendo le indicazioni per il Passo del
Porcile. Dopo circa 20’
di cammino la strada lascia spazio ad un comodo sentiero che sale regolare in
direzione nord-ovest dapprima nel bosco e poi in mezzo ai prati. Proseguire,
finchè il sent. 201 passa parallelo, non lontano dalla evidente cresta sud
del monte Valegino. Per ripido prato salire con intuizione sulla stessa nel
punto in cui il dislivello tra sent. n. 201 e il filo della cresta stessa non
supera ad occhio i 100 mt, sbucando
piu' o meno alla selletta ricompresa tra monte Arele e Monte Valegino. Una
volta raggiunta la cresta erbosa seguirla in direzione nord in salita con
attenzione fino a raggiungere la minuscola croce in ferro del monte Valegino
mt. 2415. Eccellente il panorama sui Monti Pegherolo, Cadelle, laghi Porcile.
Discesa con attenzione dalla cresta rocciosa ed erbosa nord-ovest, a volte
esposta, finche' il versante nord della stessa piano piano si addolcisce
consentendo quindi la discesa nella sottostante conca della Valle dei Lupi.
Scendere finche' si raggiunge la quota necessaria per consentire di
traversare la pietraia in assenza di esposizione puntando diritto verso il
gia' evidente Passo del Porcile mt. 2290 di confine tra Valtellina e Val
Brembana e tra Province di Bergamo e Sondrio, che si raggiunge dopo circa 4
ore di cammino. Dal cartello del Passo, intraprendere un traverso in
direzione est su sentiero a mezza costa in mezzo al prato (ometti e qualche
bollo), fino a congiungersi con l'evidente sentiero proveniente da sud.
Proseguire con salita regolare in direzione nord-est in mezzo al prato del
versante sud del Cadelle mt. 2483 fino a raggiungere dopo circa 5 ore la
bellissima statua dell'Angelo delle Cadelle posta proprio sulla vetta.
Eccezzionale il panorama sui monti Toro, Vallocci, gruppi del Disgrazia,
Bernina, ect. Scendere per poche decine di metri dallo stesso sentiero
finche' sulla destra non appare il ripido e roccioso canale nord del Cadelle
che osservato da sopra incute timore ma poi percorrendolo non presenta
particolari difficolta' tecniche. Affrontarlo comunque con attenzione
trascurando la sdrucciolevole traccia ma restando sulle pietre adiacenti.
Giunti ad un piccolo salto roccioso di 3 mt. circa anche se sembra
conveniente superarlo sulla sinistra, mantenersi sulla destra e con qualche
passo di facile arrampicata lasciarselo alle spalle. Continuare nel canale
che si allarga sempre piu' fino a condurre nella sottostante conca della
Valle dei Lupi. Una volta raggiunta la stessa, con un traverso in mezzo alla
pietraia in direzione nord-est ricongiungersi al sent. n. 201/A e in breve
scollinare alla Bocchetta dei Lupi mt. 2316 (cartello). Continuare in discesa
su sentiero 201/A in direzione est fino a giungere al Rifugio Dordona mt. 1944 in Val Madre. Da li'
proseguire sull'evidente strada sterrata segnavia 201/a che in breve conduce
ai mt. 2061 del frequentatissimo Passo Dordona di confine tra province di
Bergamo e Sondrio (trincee prima guerra mondiale, cartello indicatore e
Madonnina). Imboccare l'evidente erbosa e rocciosa cresta nord-ovest del
Monte Toro rimanendo sul filo o poco sotto la stessa e prestando attenzione
ad alcuni brevi passaggi esposti sopratutto sul versante nord. Proseguire
finche' essa si allarga decisamente e si incontrano degli ometti. Poi pero'
essa diventa improvvisamente affilata e rocciosa. Con attenzione affrontarla
per pochi metri finche sulla sinistra appare un ripido ma breve canalino che
permettere di uscire dal pericolo. Scendere dallo stesso con attenzione fino
a giungere alla pietraia sottostante. Proseguire ora in direzione sud-est in
mezzo alla stessa portandosi sulla ripida cresta nord-est del Monte Toro. Ora
per tracce di sentiero salire quest'ultima con facilita' fino alla croce in
ferro della Vetta mt. 2524(dopo 8 ore circa). Fantastico il panorama sul
Corno Stella. Discesa per la frastagliata cresta sud-ovest (bollini),
rocciosa a tratti tecnica ed esposta. Da affrontare con attenzione. Poi il
percorso diventa facile, ma in mezzo al prato e' facile perdere il sentiero
segnato. Comunque con intuizione pervenire al sottostante e ben evidente Lago
delle Trote mt. 2124. Da li' proseguire su sentiero segnato a mezzacosta in
direzione sud verso le piste di Montebello. Una volta raggiunte si scende
dalle stesse fino a giungere alla macchina.
Tempo totale: 10 ore circa circa. Dislivello: mt. 1800 circa.
Difficolta': EE
|
1120
|
MONTE
CADELLE
|
2483
|
1121
|
MONTE TORO
|
2524
|
1122
|
CORNO
DELL'USSOL
|
1978
|
LAGO DI GARDA SETTENTRIONALE - ALPI
DI LEDRO-CATENA DELL'ALTISSIMO
|
Rifugio al Faggio mt. 1002 in Val di Concei -
Tn (Lago di Ledro) - raggiungibile in 2 ore e mezza scarse di macchina da
Brescia (110 km
circa) su strada tutta asfaltata. Ottime possibilita' di parcheggio.
|
TN
|
28/10/2007
|
Bella traversata panoramica e poco
frequentata sull'Alta Via dei Concei. Dal Rif. proseguire in Val dei Concei,
su strada sterrata e poi su sent. 414 in mezzo al bosco in direzione nord
giungendo dapprima a malga Gul mt.
1445 e poi a Bocca Lomar mt. 1600(2 h). Da li' trascurare il sent. 414 e
percorrere la facile cresta boscosa ed erbosa sud-ovest del Corno dell'Ussol
mt. 1978 (non presente su carte kompass, ma sulle relazioni dei Monti
d'Italia nella sezione delle "Prealpi Bresciane - Catena di Cadria”, a
pg. 368), che si raggiunge in 45' circa. Scendere con facilità dalla cresta
opposta fino all'evidente Bocca dell'Ussol mt. 1878(cartello). Proseguire poi
per sent. N. 455 sulla facile cresta erbosa del monte Gavardina mt. 2047 che
si raggiunge in circa 30'(cartello e resti militari). Successivamente
scendere per sent. n. 463 e in breve in direzione nord raggiungere la Sella
delle Pozze mt. 1950. Proseguire sempre su sentiero segnato in salita fino
alla sommità di Monte Rodola mt. 2020. Per chi ha tante energie in corpo in
breve è possibile con facilità salire sul non lontano Monte Altissimo.
Ritorno per lo stesso itinerario fino al Monte Gavardina dove ci si immette
sul sentiero n. 455 che con su e giu' in mezzo a guglie rocciose in direzione
sud-est con facilita' conduce ai piedi dell'evidente versante sud-ovest del
Dosso della Torta. Tralasciare quindi
il sent. 455 per seguire quello che lo percorre fino ai mt. 2156 della vetta(punto
trigonometrico e struttura in ferro). Proseguire in discesa in cresta con
attenzione fino a ricongiungersi col sent. 455 che conduce ai mt. 2100 della
Sella della Torta (cartello). Procedere poi per sentiero n. 420 che con
l'aiuto di un breve cavo metallico conduce in circa 30' ai mt. 2048 di
Bocchetta Slavazi. Una volta superatola, continuare per facile e lungo
sentiero n. 420 con saliscendi continui rimanendo sul filo o poco sotto il
filo della cresta erbosa e raramente rocciosa fino a pervenire sulla sommità
del Monte Tofino mt. 2151 (cartello). Insistere ancora su sentiero n. 420 in discesa e poi in
salita fino a portarsi nei pressi delle due Cime di Pichea. Abbandonarlo con
facile intuizione per raggiungere facilmente su versante prativo dapprima
quella nord(ometto in Vetta) e poi quella meridionale. Successivamente
ricongiungersi al sentiero 420 che scende con regolarità in direzione sud in
mezzo ai mughi. Giunti al bivio per Mazza di Pichea (cartello), svoltare a
sinistra per quest'ultimo e dapprima mediante facile sentiero segnato e poi
con l'ausilio di catene che aiutano a superare la parte piu' esposta si
arriva alla croce di Vetta mt 1879.
Ritornare su sent. 420 che scende fino a Bocca Trat mt. 1581, ad un
passo dal vicino Rif. Pernici. Poi scendere per sentiero n. 403 a Malga Trat mt. 1500 dove termina
l’escursione. Qui, con una seconda auto o con un improbabile autostop
ritornare al Rif. al Faggio. Tempo
totale: 11 ore circa. Dislivello complessivo:
mt. 1800 circa. Difficoltà: EE.
|
1123
|
MONTE
GAVARDINA
|
2047
|
1124
|
MONTE
RODOLA
|
2047
|
1125
|
DOSSO
DELLA TORTA
|
2020
|
1126
|
MONTE
TOFINO
|
2151
|
1127
|
CORNO DI
PICHEA SETTENTRIONALE O CIMA OBELISCO
|
2147
|
1128
|
CORNO DI
PICHEA MERIDIONALE
|
2138
|
1129
|
MAZZA DI
PICHEA
|
1879
|
1130
|
COL SANTO
|
2.112
|
GRUPPO DEL PASUBIO
|
Località malga keserle (Tn) mt.
1402, raggiungibile in 3 ore circa di macchina da Brescia. Recarsi a Rovereto
dove si prende la strada per Vicenza e dopo qualche chilometro si svolta a
sinistra per Giazzera. Proseguire oltre il paese per il Rif. Lancia per
diversi chilometri con strada per gran parte sterrata e a tratti molto
sconnessa fino al grande parcheggio posto appena prima del divieto di
transito.
|
TN
|
04/11/2007
|
Entusiasmante itinerario a tratti
abbastanza frequentato. Dal parcheggio proseguire sulla strada sterrata con
divieto di traffico (segnavia n. 101). Essa sale regolare nel bosco in
direzione sud-est e conduce dopo circa 1 ora e 10' ai mt. 1825 del frequentatissimo Rifugio Lancia
aperto nel fine settimana anche d'inverno, di proprieta' del Cai S.A.T. di
Rovereto (Tn). Dal rifugio prendere a destra il sentiero n. 102 e seguirlo
per qualche minuto fino al bivio per il Monte Testo. Da li' imboccare il
sent. n. 102a che sale regolare in mezzo al bosco in direzione sud-ovest fino al punto
trigonometrico a raso della panoramica sommita' del Monte Testo mt. 1986 (40' circa dal rifugio). Discesa dallo
stesso itinerario dell’andata fino a ricongiungersi con il sent. 102.
Seguirlo in direzione sud-est fino a valicare i 1900 mt. della Bocchetta
delle Corde(cartelli segnavia). Proseguire quindi, per sent. n. 105 in direzione sud-est
verso la Cima Palon e quando lo stesso passa evidentemente pochi metri sotto
il filo della cresta nord-ovest del Roite in corrispondenza di una
depressione della stessa, portarsi con facilita' su di essa e percorrela
senza particolari problemi fino ai mt. 2144 della Croce e Madonnina del Monte
Roite. Eccezionale il panorama sul gruppo del Pasubio. Scendere in direzione
sud-est dalla parte opposta con logicita', fino a congiungersi con il
sentiero segnato proveniente dal Rif. Papa che conduce ad una baita in legno
collocata alla Sella Ovest di Campiluzzi mt. 2000 ricompresa tra Monti Roite
e Monte Campiluzzi. Da li' seguire il facile sentiero segnato che conduce in
breve alla Santellina in legno del Monte Campiluzzi mt. 2040. Ritorno alla
Sella Ovest di Campiluzzi, dove si prende un sentiero che scende in direzione
nord-est congiungendosi ben presto pero' al sent. n. 120 proveniente dalla Sella
di Pozze. Percorrerlo in salita fino a giungere ai mt. 2002 della Sella Est
dei Campiluzzi. Poi, abbandonare il sentiero segnato e portarsi sulla lunga e
facile cresta sud-est del Monte Duso, ricca di Mughi. Percorrerla fino ai mt.
2080 della Vetta. Ritornare con lo stesso itinerario alla Sella succitata e
scendere con sent. n. 120 fino a raggiungere la Sella di Pozze. Da li'
seguire la strada in discesa verso il Rifugio Lancia per poche centinaia di
metri fino ad imboccare sulla destra il lungo sentiero segnato che sale con
pendenze poco accentuate il versante sud del Cool di Dentro fino a toccarne
la sommita' dello stesso mt. 2122(ometto), rappresentata da una delle tante
guglie rocciose, posta all’estremo est rispetto alle altre. Da li' scendere un
attimo per lo stesso itinerario dell’andata, ma poi proseguire in direzione
nord-ovest con evidente sentiero segnato a mezza costa che passando sotto le guglie descritte in
precedenza in discesa conduce ai mt. 1980 della Sella del Cool Santo. Da li'
con facilità proseguire per sentiero n. 131 che percorrendo il versante
prativo sud-est del Col Santo conduce alla bella croce in ferro posta Poco
sotto la Vetta vera e propria (mt. 2112). Fantastico il panorama su Gruppi
del Bondone, Paganella, Becco di Filadonna, ect. Infine Proseguire in discesa
per sent. n. 131 fino a raggiungere la vicinissima Sommità erbosa del Dos
dell'Anziana mt. 2001. Da li' percorrere la sua cresta sud-ovest e
congiungersi al sentiero n. 132b che riporta alla Località di partenza. Tempo
totale: 11 ore circa. Dislivello
totale: mt. 1900. Difficolta': EE.
|
1131
|
DOS
DELL'ANZIANA
|
2.001
|
1132
|
MONTE
TESTO
|
1.986
|
1133
|
MONTE
ROITE
|
2.144
|
1134
|
MONTE
CAMPILUZZI
|
2.040
|
1135
|
MONTE DUSO
|
2.080
|
1136
|
COL SANTO
DI DENTRO
|
2.122
|
1137
|
VETTA
DELLE BUSE
|
2.155
|
LAGO DI GARDA ORIENTALE - GRUPPO
DEL BALDO
|
In localita' Novezza (Tn) mt. 1550
circa, all'altezza del cartello indicatore "segnavia n. 652" sulla
strada asfaltata S.P. n. 3 del Monte Baldo, che negli ultimi anni, è interdetta
al traffico nella stagione invernale da Novembre a Maggio da un'ordinanza
comunale per via di ghiaccio e neve che non sono più rimossi da mezzi
spazzaneve - raggiungibile in 2 ore e 10' circa di macchina da Brescia.
Pochissime possibilita' di parcheggio.
|
TN
|
05/11/2007
|
Bella traversata molto panoramica.
Imboccare il sentiero n. 652 che sale regolare in direzione sud-ovest
inizialmente nel bosco e poi a campo libero fino a giungere dopo circa 1 ora e 30' al bivio per il Rif.
Telegrafo. Tralasciare la deviazione per quest’ultimo e continuare per
sentiero 658 per il Rif. Chierego che sale leggermente in direzione sud-ovest
in mezzo a guglie rocciose fino a giungere allo stretto intaglio del Passo
del Cammino mt. 2128. Svoltare a
destra e proseguire sul versante sud erboso della Vetta delle Buse mt. 2155
che si raggiunge in breve senza difficolta'. (grosso ometto sulla
sommita'). Ritornare al Passo del
Cammino e proseguire per stradina sterrata in discesa in direzione sud-ovest
fino a giungere alla selletta ricompresa tra Coal Santo e Passo del Cammino.
Qui è posizionato un cartello non corretto che indica il Coal Santo verso
nord. Trascurarlo ed immettersi invece in direzione sud sulla facile cresta
nord erbosa del Coal Santo segnata con qualche bollo blu. Si perviene cosi' in pochi minuti ai mt.
2072 della sommita' (ometto). Ritornare con l’analogo itinerario dell'andata
superando il Passo del Cammino fino a giungere sempre su sent. 658 nei pressi
di uno stretto intaglio della cresta sud della punta Sascaga, dove parte
sulla sinistra un sentiero alternativo per raggiungere il gia' evidente
rifugio Gaetano Barana. Trascurare quest'ultimo portandosi in cresta (segno blu) superando
con attenzione l'iniziale tratto roccioso ed esposto. Proseguire quindi sulla
frastagliata cresta rocciosa sud di Punta Sascaga mt. 2152 (segni blu) con un
continuo saliscendi fino al raggiungimento della croce metallica. Poi andare
avanti brevemente sulla cresta fino a giungere al Bel Rif. Gaetano Barana mt. 2147 di proprieta' del
Cai di Verona e alla adiacente Chiesetta di Santa Rosa. Salire indi tramite
sentiero segnato il facile versante prativo sud-ovest della Punta Telegrafo
mt. 2200 che si raggiunge in pochi minuti con facilita' (croce in ferro e
punto trigonometrico). Sublime il panorama su tutto il Gruppo del Baldo e sul
Lago di Garda. Da lì proseguire sulla facile cresta nord-est del Telegrafo
che scende, sale e scende ancora congiungendosi al sottostante sentiero. n.
651. Camminare su di esso in direzione nord-est fino a giungere alla
deviazione a sinistra per punta Pettorina (cartello in legno). Prendere
quest’ultima ed in breve giungere sulla cresta nord di Punta Pettorina.
Percorrerla in direzione sud senza difficolta' fino a toccare la Madonnina di
Punta Pettorina mt. 2192. Ritornare poi su sentiero 651 e proseguire sullo
stesso in direzione nord con un continuo saliscendi a mezza costa poco
sottostante le belle guglie rocciose che caratterizzano questo scorcio di
paesaggio. Trascurare tutte le deviazioni proposte tranne quella a sinistra
per la Cima Valdritta mt. 2218, la piu' alta del Gruppo del Baldo. Dal bivio,
in mezz'ora circa con comodo sentiero in mezzo a cuspidi rocciose si
conquista la bella Croce in ferro della panoramica Vetta. Ritornare velocemente su sent. 651,
raramente esposto in questi frangenti, che scende e sale passando anche sulla
quasi impercettibile sommita' della Cima di Val Finestra mt. 2086. Continuare
su e giu' in mezzo ai mughi giungendo a circa mt. 2100, ai piedi della cresta
sud-est della cima del Longino. Qui con intuizione e attenzione abbandonare
il sent. 651 e immettersi sulla cresta erbosa e raggiungere la sommita' mt.
2179 (grande ometto). Ritornare con identico percorso sul sent. n. 651 che
scende e poi sale alla piccola croce in legno della cima delle Pozzette mt.
2132. Da qui una lunga discesa in direzione nord-est su sent. 651 in mezzo ai mughi
conduce ai mt. 1720 di Bocca di Tratto di Spino e poi in pochi minuti alla
localita' Funivia Tredes Pin mt. 1752 (Malcesine). Da qui per facile versante
sud erboso in pochi minuti si raggiunge la Vetta del Monte Grande mt. 1783.
Infine ritornare velocemente all'arrivo della Funivia proveniente da
Malcesine e percorrere la strada sterrata chiusa al traffico che scende a
Bocca Navene. Prima di sopraggiungervi la strada diventa asfaltata e aperta
al traffico. Pertanto lì finisce l'escursione. Per tornare alla macchina
logicamente bisogna disporre di una 2° auto, qui parcheggiata oppure tentare
un improbabile autostop. Per i piu' coraggiosi e' possibile tornare a piedi
per la S.P. n. 3 (8 km
circa, 2 ore da aggiungere al tempo complessivo della gita). Tempo totale: 11
ore circa. Dislivello: mt. 2400 circa. Difficolta': EE.
|
1138
|
PUNTA
SASCAGA
|
2.152
|
1139
|
PUNTA
PETTORINA
|
2.192
|
1140
|
CIMA VALDRITTA
|
2.218
|
1141
|
CIMA DI
VAL FINESTRA
|
2.086
|
1142
|
CIMA DEL
LONGINO
|
2.179
|
1143
|
CIMA DELLE
POZZETTE
|
2.132
|
1144
|
MONTE
GRANDE
|
1.783
|
1145
|
MONTE
RANZO
|
1.833
|
GRUPPO DELLA PAGANELLA
|
Poco dopo il paese di Margone di
Mezzano (Tn) mt. 946, nei pressi del cartello di divieto di transito, sulla
strada forestale di collegamento tra Margone e Malga gazza - raggiungibile in
2 ore e 30' circa di macchina da Brescia. Labili possibilita' di parcheggio.
|
TN
|
12/11/2007
|
Interessante itinerario molto lungo
e molto adatto agli appassionati del montembike. Lasciata la macchina sulla
destra poco prima del divieto di accesso, proseguire sulla strada forestale
asfaltata nel bosco in direzione nord-ovest per circa 5 km fino a giungere un
piccolo piazzale dove l'asfalto termina. Continuare quindi su ripida strada
sterrata in direzione nord con segnavia 602 e in pochi minuti raggiungere la
splendida Malga Gazza mt. 1549. Insistere sulla medesima strada sterrata con
pendenze piu' agevoli e a volta in leggera discesa godendosi il panorama sul
gruppo del Bondone, lago di Garda, Dolomiti del Brenta, ect. fino a giungere
ad un bivio dove la strada sterrata scende asinistra con segnavia 602 per
Passo San Giovanni, mentre a destra sale in direzione est non segnata. Imboccare
quest’ultima fino a pervenire ai piedi della banale cresta nord del Monte
Ranzo. Svoltare a destra e percorrerla sempre mediante l'ausilio di una
strada sterrata in mezzo ai mughi e all'erba che in breve conduce dapprima ad
una croce in legno e poi, dopo circa 1h30' da Malga Gazza, alla panoramica
erbosa sommità del Monte Ranzo mt. 1833
(grosso ometto e scritta sulla pietra). Ritorno per lo stesso
itinerario fino a ricongiungersi la strada sterrata (segnavia n. 602).
Seguirla inizialmente in discesa e poi in salita. Successivamente essa si
restringe divenendo sentiero che porta fino ai mt. 1667 dell'erboso Passo San
Giovanni (cartelli) - 30' da Monte Ranzo. Proseguire quindi su strada
sterrata inizialmente nel bosco e poi in mezzo ai prati con segnavia n. 602 in direzione nord-est
fino a raggiungere la splendida Malga Covelo mt. 1781. Continuare sempre su
strada sterrata e abbandonarla poco prima del Passo San Giacomo per
intraprendere il facilissimo versante nord-ovest del Monte Gazza mt. 1985 ed in
breve raggiungere la tonda ed erbosa sommita'(piccolo ometto). Da lì scendere
all'evidente e vicino Passo San Giacomo mt. 1963 - 1 ora da Passo San. Giovanni (santellina in
pietra e cartelli indicatori). Procedere con segnavia 602 e abbandonarlo per
raggiungere in breve sulla destra la croce
metallica e l'osservatorio in pietra del Monte Canfedin mt. 2034. In seguito
ritornare su sentiero 602
in direzione nord, abbandonandolo poco dopo per salire
in breve a sinistra la Vetta del Dos Negro mt. 2000. Proseguire in discesa
sempre sul 602 e raggiungere la sella erbosa di passo San Antonio. Svoltare a
sinistra su sent. 606 e percorrerlo per pochi minuti fino a giungere ad un
bivio dove a destra si imbocca la strada sterrata con segnavia 605, adiacente
alle piste di sci che in circa 40' conduce alla panoramica Vetta della
Paganella mt.2125 dove oltre all'arrivo degli impianti di risalita sono
presenti la Stazione Meteo Militare e il Rif. la Roda. Ridiscendere alla
selletta ricompresa tra Cime Paganella e La Roda e in pochi minuti grazie
all'ausilio di una strada sterrata si raggiunge l’ampia sommità di
quest'ultima mt. 2104 dove sorgono numerosi impianti radio-televisivi e l'ex
Rifugio Battisti. Eccezionale il panorama su Trento e La Marzola. Ritorno per
lo stesso itinerario fino a Malga Terlago mt. 1826, proseguire su
carreggiabile (segnavia n. 610) verso Dos Pela' e poi poco prima di
raggiungerlo, svoltare a sinistra in discesa per strada sterrata con segnavia
n. 610 in
mezzo al bosco in direzione sud-ovest passando per il ristorante Paganella 2.
Giunti ad un tornante abbandonare la strada che scende ad Andalo e proseguire verso sud ber Baita del
Germano su strada sterrata su e giu' sbucando nei pressi di Malga Covelo e procedendo
in seguito in discesa fino ai mt. 1572 di Bocca San Giovanni (cartelli). Da
li' per strada sterrata con segnavia 612 in salita tornare in circa 30' a Passo S.
Giovanni e da li' con lo stesso percorso proposto all'andata tornare a
Margone di Mezzano. Distanza e tempo totale intero itinerario: 42 km in 12 ore circa a
piedi. Dislivello: 2200 mt. circa. Difficolta': E
|
1146
|
MONTE
GAZZA
|
1.985
|
1147
|
MONTE
CANFEDIN
|
2.034
|
1148
|
DOS NEGRO
|
2.000
|
1149
|
CIMA
PAGANELLA
|
2.125
|
1150
|
CIMA LA
RODA
|
2.104
|
1151
|
MONTE
CORNETTO
|
1.786
|
VAL SERIANA - OROBIE ORIENTALI
|
Nei pressi dell'Albergo Stampatti
mt. 1260 (Bg), 1 km.
circa prima del Passo della Presolana per chi proviene da Castione della
Presolana - raggiungibile in 1 ora e mezza circa di macchina da Brescia.
|
BG
|
18/11/2007
|
Dall'albergo Stampatti prendere la
strada sterrata chiusa al traffico per Malga Cornetto (Via del latte), che
sale in direzione nord-ovest. Seguirla tralasciando tutte le deviazioni
proposte fino a giungere dopo circa 45' a quella per il Colle della Presolana.
Li’, imboccare a destra il sentiero n. 319 che sale regolare in mezzo a prati
e boschi, in direzione nord-ovest portando in circa mezz'ora ai mt. 1698 del
Colle della Presolana. Quindi, proseguire a sinistra per Malga cornetto per
diversi minuti su sentiero segnato in leggera discesa in mezzo al bosco fino
a quando il versante est della cresta sud del Monte Cornetto diventa erboso,
permettendo di recarsi sul filo della cresta succitata affrontando con
attenzione il ripido pendio. Scendere
poi dalla parte opposta boscosa e selvaggia e con intuizione proseguire in
mezzo alla fitta vegetazione fino a portarsi ai piedi del versante sud del
Monte Cornetto. Affrontarlo con prudenza fino a toccare la panoramica e
dimenticata sommita' mt. 1786. Ritorno con lo stesso percorso dell'andata
fino a Colle Presolana dove si prende il sentiero segnato per il Pizzo
Corzene che percorre il versante sud-est
erboso e ghiaioso dello stesso con facilita' fino a giungere,
tralasciando le deviazioni per il Rifugio olmo e Baita Cassinelli, in
prossimità delle roccette finali del Pizzo Corzene. Affrontarle con
attenzione e giungere ai mt. 2196 dell’aguzza sommita'. Meraviglioso il
panorama sul vicinissimo Massiccio della Presolana. Discesa dalla brevissima
ma a tratti esposta cresta nord-est fino ai mt. 2136 di Passo di Pozzera. In
seguito prendere a sinistra il sent. 320 che in direzione ovest prima in
discesa e poi in salita conduce ai mt. 1940 del Colle degli Agnelli (45'
circa da Passo Pozzera). Da li' con attenzione percorrere la breve, erbosa ma
affilata e ripida cresta nord-est del Pizzo Olone mt. 1983 fino alla
panoramica sommita'. Discesa per stesso itinerario fino a Colle degli
Agnelli, proseguendo poi per pochi minuti per sent. n. 320 in discesa fino a
raggiungere il bel Rifugio Rino Olmo mt. 1819 di proprieta' del Cai di
Clusone. Continuare per il sent. segnato n. 317 e in circa 15' raggiungere il
vicino Passo Olone mt. 1850. Da qui sulla destra sono ben visibili le
rocciose Coste di Bares. Addentrarsi in esse proprio grazie all’ausilio del
sentiero n. 317 che pur passando vicino ad affascinanti guglie rocciose non
diventa mai troppo impegnativo ed esposto conducendo comunque poco sotto la
guglia piu' alta (Cima di Bares mt. 1974), che si raggiunge senza troppo
difficolta' staccandosi per pochi minuti dal sentiero. Sublime il panorama
sul Gruppo della Presolana. Ritornare su sentiero 317 che prosegue ancora in
direzione sud-ovest, con un continuo sali scendi ancora in mezzo a guglie
rocciose fino a sbucare poco sotto un dosso erboso che rappresenta la cima
del Monte Campo mt.1952 che si raggiunge in pochi minuti (croce in ferro). Da
lì imboccare il sent. basso n. 317 e seguirlo in discesa fino ad incrociare
la evidentissima strada sterrata proveniente da Castione della Presolana.
Percorrerla in direzione nord-est fino a giungere ai mt. 1538 di Malga
Presolana. Da li' salire in pochi minuti sul vicinissimo Pizzo Cremisano mt.
1558 attraverso il facile versante boscoso nord-est. Ritornare rapidamente
alla Malga e proseguire su strada e poi sent. con segnavia n. 319 fino a
pervenire nuovamente all'evidente Colle Presolana, dove con percorso fatto
all'andata si torna all'Albergo Stampatti. Tempo totale intero itinerario: 11
ore circa. Dislivello complessivo: 1900 mt. circa. Difficolta': EE.
|
1152
|
PIZZO
CORZENE
|
2.196
|
1153
|
PIZZO
OLONE
|
1.983
|
1154
|
CIMA BARES
|
1.974
|
1155
|
MONTE
CAMPO
|
1.952
|
1156
|
PIZZO
CREMISANO
|
1.558
|
1157
|
MONTE CAS
|
779
|
LAGO DI
GARDA OCCIDENTALE
|
Al
santuario di Montecastello (Bs) mt. 683 - Raggiungibile in circa 1 ora di
macchina da Brescia (60 km.
circa). Giunti a Gargnano proseguire per Riva, dopo la Galleria svoltare a
sinistra per Tignale, salire su ampia strada a doppia corsia fino a Gardola
di Tignale; da lì seguire le indicazioni per il Santuario di Montecastello e
al bivio per quest'ultimo (Santella), svoltare a destra e percorrere la breve
ma ripida strada cementata e asfaltata che conduce al piccolo parcheggio del
Santuario succitato.
|
BS
|
29/12/2007
|
Imponente
scogliera a picco sul Benaco tra Tignale e Campione del Garda. A nord-ovest digrada con dolci pendii
boscosi, mentre a sud-est s'abbassa con un'alta bastionata rocciosa calcarea,
modellata dall'antico ghiacciaio che caratterizza il paesaggio dell'alto lago
di Garda. Visibile da quasi tutti i punti della Riviera Benacense, sul suo
crinale sud-ovest sorge il Santuario della Madonna del Castello, edificato
nel 802 sui resti di un precedente tempio e ampliato nel 1300 quando venne
costruita una fortezza utilizzata da Trentini e Scaligeri e poi abbandonata.
Sulla Vetta sorge una croce metallica sui resti di un osservatorio di guerra
mentre numerose caverne e gallerie s'aprono nei pressi della cresta
sommitale. La vetta è spesso affollata e viene salita sopratutto per il
grandioso panorama che abbraccia il lago di Garda da Malcesine a Sirmione. La
sommità viene raggiunta dal Santuario succitato in circa 20' col facile
sentiero "Montagnoli" n. 266 in mezzo al bosco, in direzione nord-est,
oppure da Campione del Garda sempre con sentiero n. 266 in circa 1 ora e 40'.
Dislivello dal Santuario della Madonna del Castello: 100 mt. circa. Dislivello da Campione del Garda: 600 mt.
circa Difficoltà di entrambi gli itinerari: E
|
1158
|
MONTE DI
NEVESE
|
783
|
LAGO DI
GARDA OCCIDENTALE
|
Bocca
Nevese mt 750 - Tremosine (Bs)
|
BS
|
29/12/2007
|
|
1159
|
COLLE
DALL'ESTRE
|
683
|
LAGO DI
GARDA OCCIDENTALE
|
Mezzema di
Tremosine mt 561
|
BS
|
29/12/2007
|
|
1160
|
MONTE DINAVOLO
|
702
|
APPENNINO
PIACENTINO - VAL TREBBIA
|
Chiulano
mt. 525 frazione di Vigolzone (Pc) -
raggiungibile in 2 ore 15’
di macchina (117 km
circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, prendere la
tangenziale sud e percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45
della Val Trebbia. Continuare sulla stessa fino a pervenire 15 km prima di Bobbio alla
località Quadrelli, dove si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per
Fellino. Percorrere tortuosa e stretta strada asfaltata aperta al traffico
che sale per circa 10 km,
evitando la deviazione a sinistra per il Castellaro fino a pervenire al
piccolo paese di Chiulano. Pochissime possibilità di parcheggio.
|
PC
|
24/03/2008
|
Bel Monte
prevalentemente boscoso raggiungibile praticamente in ogni periodo dell'anno
da tutti i versanti senza nessuna difficoltà. Molto frequentato dagli
appassionati di montembike. Sulla Vetta è posta una croce metallica e una
piccola madonnina. La stessa è spesso affollata e viene salita sopratutto dai
bikers della zona per allenamento. Interessante il panorama che si gode dalla
sommità su gran parte della Val Trebbia e sull'imponente Pietra Parcellara.
La cima può essere raggiunta da diverse località quali Rallio, Fabbiano con
itinerari tutti facili ma quello che vado a proporre in questa sede è il più
breve, percorre il versante sud del Dinavolo iniziando dal tranquillo abitato
di Chiulano mt. 527 dove si prende la strada sterrata che sale regolare in
direzione nord-ovest. Si giunge così nei pressi di una cascina in località Cà
del Monte a mt. 617 dove si incrocia la strada sterrata con segnavia 001-173
proveniente dall'Oratorio del Castellaro. Svoltare a destra e proseguire in
salita verso nord sulla stessa per qualche centinaia di metri. Poi
abbandonarla immettendosi invece sul sentiero segnato sulla destra che sale
deciso in mezzo al bosco. Si perviene così pochi minuti dopo ad un bivio,
dove si prende a sinistra il sentiero n .173 che in breve conduce alla larga
sommità. Discesa per lo stesso itinerario. Distanza e tempo totale tra andata
e ritorno: 3,5 km,
1 ora. Dislivello totale: 230 mt. Difficoltà: E
|
1161
|
PIETRA
PARCELLARA
|
836
|
APPENNINO PIACENTINO - VAL TREBBIA
|
A circa mt. 670 poco a monte
rispetto la località Pietra frazione di Travo (Pc) - raggiungibile in 2 ore 15’ di macchina (115 km circa) da Brescia.
Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, immettersi sulla tangenziale sud e
percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia.
Continuare sulla stessa fino a pervenire 17 km prima di Bobbio alla
deviazione sulla destra per Pietra Parcellara. Attraversato il ponte sul
Trebbia e il paese di Travo si prosegue per Bobbiano su ampia strada
asfaltata in salita, quindi, oltrepassato il cimitero sulla destra,
all’altezza dell’imponente Torre di Bobbiano, la strada, rimanendo sempre
asfaltata, si stringe scendendo leggermente per poi risalire decisamente a tornati
fino a pervenire al grazioso abitato di Pietra. Superarlo e continuare per
circa 1 km
fino a individuare sulla sinistra una strada sterrata che sale decisa verso
sud con indicazione per Pietra Parcellara. Parcheggiare a fianco della
carreggiata.
|
PC
|
24/03/2008
|
La Pietra Parcellara, che si erge
imponente a dominare il lato sinistro della Val Trebbia, in provincia di
Piacenza, è un vistoso roccione oflolitico, ovvero una parte del mantello
litosferico, l'elemento viscoso del nostro pianeta che si trova sotto la
crosta superficiale, solidificatosi e risalito alla superficie dell'allora
fondale oceanico. Nonostante la sua vetta raggiunga la modesta quota di 836 metri, per le sue
linee rocciose e verticali che contrastano in modo violento con quelle
tondeggianti dei paesaggi argillosi circostanti, la Parcellara si è
guadagnata il nome, un po' enfatico, di "Cervino
piacentino".Prendere sulla sinistra la strada sterrata con segnavia 167
che sale evidentemente in direzione nord verso la vicina e imponente Pietra Parcellara.
Proseguire sulla stessa, tralasciando pochi minuti dopo, la deviazione a
sinistra per Pietra Perduca (sentiero n. 185), giungendo in un quarto d’ora
ai mt. 670 del bellissimo Oratorio di Parcellara posto in un bel boschetto
alla base del versante nord-ovest di Pietra Parcellara, costruita dagli
abitanti di Brodo, Gazzoli, Pietra, restaurata nel Settembre 1990, con il
contributo della Banca di Piacenza. Tralasciare la deviazione per Pietra
Parcellara (segnavia 169) e proseguire verso sud-est in discesa su strada sterrata e poi poche
decine di metri dopo sulla sinistra imboccare il sentiero n. 167 che con
saliscendi nel bosco in un quarto d’ora porta alla boscosa sella di Rocca
Marcia mt. 650. Qui abbandonare il sentiero segnato e prendere invece sulla
destra quello che sale nel bosco in direzione sud e in pochi minuti porta
sulla dimenticata e selvaggia sommità della Rocca Marcia mt. 700 (non segnata sulla cartina
dell’Appennino piacentino). Discesa per il medesimo sentiero fino alla
succitata Sella che separa la Pietra Marcia con la Pietra Parcellara. L'
itinerario proposto diventa ora un EE, più impegnativo anche se mai difficile
e percorre interamente l'aerea cresta sud, con qualche passaggio di I grado.
Seguire il sentiero con segnavia n. 169, che rimane sempre ben visibile,
supera subito diversi passaggi verticali, congiungendo le diverse creste che
caratterizzano questo versante roccioso. In breve, oltrepassati alcuni
contrafforti, oltre ad uno spettacolare e stretto camino, ci si trova a superare
una breve placca orizzontale (attrezzata con un cavo di sicurezza). Il
percorso ora si sposta sul fianco sinistro della cresta e, dopo aver superato
ancora alcuni risalti di roccia friabile, si sale una lunga parete verticale
(non esposta) dove, da qui in poi, la sensazione aerea si fa massima e la
cresta molto sottile. Per un breve tratto si ha di fronte solo un'affilata
cresta rocciosa appuntita verso il blu. Scendere solo per alcuni metri fino
ad un avvallamento franoso di detriti rocciosi (ancora un cavo d'acciaio),
risalire il versante opposto e in breve giungerete sulla larga sommità mt.
836 (45 minuti dalla Sella di Rocca Marcia), dove è posta una bella croce in
ferro e da cui si gode un vastissimo panorama circolare sull'intera Valle del
Trebbia e fino alle lontane montagne dell'alto Appennino e delle Alpi.
Particolarmente bella, verso la pianura, è la veduta delle colline argillose
minutamente coltivate, dove spiccano torrioni, borgate e belle chiesette, fra
cui è particolarmente rilevante il vicino Oratorio di Pietra Perduca (S.
Anna), arroccato su di uno scuro roccione. Per la discesa, seguire il
segnavia n. 169 che percorrendo la fiancata rocciosa nord-ovest su sfasciumi
e detriti vi riporta, in circa 15 minuti, fino all’Oratorio di Parcellara mt.
670. Da lì pochi metri a nord rispetto allo stesso, imboccare il sentiero n.
185 che scende nel bosco in direzione nord-est andando a confluire ben presto
sulla strada sterrata proveniente da quella asfaltata per la Località Pietra
e in circa mezz’ora si perviene alla bellissima panoramica sommità rocciosa
di Pietra Perduca mt. 548, ben visibile anche da lontano, sul cui versante si
trovano numerose vie di arrampicata e sul cui versante ovest è edificata la
bellissima chiesetta di S. Anna , antico luogo di culto dapprima celtico e
poi cristiano, risalente al Mille e dedicato alla sposa di Gioacchino che in
età avanzata miracolosamente generò Maria Vergine. Ritornare in circa 45
minuti all’Oratorio di Pietra Porcellana per il medesimo itinerario fatto all’andata
e da lì in pochi minuti in discesa raggiungere la macchina e concludere la
bella escursione. Tempo totale: 3 ore. Dislivello: 500 mt. Difficoltà: EE
|
1162
|
ROCCA MARCIA
|
721
|
24/03/2008
|
1163
|
PIETRA
PERDUCA
|
548
|
24/03/2008
|
1164
|
MONTE
LAZZARO
|
987
|
APPENNINO
PIACENTINO - VAL TREBBIA
|
Passo Caldarola mt. 747 (Pc) - raggiungibile in 2 ore 20’ di macchina (120 km circa) da Brescia.
Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, immettersi sulla tangenziale sud e
percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia.
Continuare sulla stessa fino a pervenire 17 km prima di Bobbio alla
deviazione sulla destra per Pietra Parcellara. Attraversato il ponte sul
Trebbia e il paese di Travo si prosegue per Bobbiano su ampia strada
asfaltata in salita, quindi, oltrepassato il cimitero sulla destra,
all’altezza dell’imponente Torre di Bobbiano, la strada, rimanendo sempre
asfaltata, si stringe scendendo leggermente per poi risalire decisamente a
tornati fino a pervenire al grazioso abitato di Pietra. Superarlo e
continuare per circa 6 km
con saliscendi tendendo a salire fino a pervenire al Passo Caldarola.
Parcheggiare a fianco della carreggiata.
|
PC
|
24/03/2008
|
Monte
boscoso dimenticato raggiungibile praticamente in ogni periodo dell'anno da
tutti i versanti senza nessuna difficoltà. La cima può essere conseguita da
diverse località quali Sevizzano, Corneto di Sopra e altre ancora con
itinerari tutti facili, ma quello che vado a proporre in questa sede è il più
breve e percorre il versante nord-est
del Lazzaro prendendo il via dal Passo di Caldarola mt. 747 dove si prende la
stretta strada sterrata con segnavia 101 che sale in mezzo al bosco in
direzione ovest. Poi la stessa con pendenze varie e meno accentuate punta
decisamente in direzione nord-ovest portandosi sul fresco versante nord-est
del Monte Lazzaro e piegando infine a sud e conducendo così sul crinale
nord-est. Qui la strada termina lasciando spazio ad un comodo sentiero che a
mezza costa in leggera discesa conduce ai piedi dell'ultima asperità che si
supera facilmente in pochi minuti mediante l'ausilio di un ripido sentiero in
mezzo al bosco. Si perviene così sulla larga sommità boscosa. Discesa per lo
stesso itinerario. Distanza e tempo totale tra andata e ritorno: 4,5 km, 1 ora e mezza. Dislivello
totale: 330 mt. Difficoltà: E
|
1165
|
MONTE BOGO
|
900
|
APPENNINO
PIACENTINO - VAL TREBBIA
|
Nei pressi di Passo Caldarola mt.
747 (Pc) - raggiungibile in 2 ore 20’ di macchina (120 km circa) da Brescia.
Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, immettersi sulla tangenziale sud e
percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia.
Continuare sulla stessa fino a pervenire 17 km prima di Bobbio alla
deviazione sulla destra per Pietra Parcellara. Attraversato il ponte sul
Trebbia e il paese di Travo si prosegue per Bobbiano su ampia strada
asfaltata in salita, quindi, oltrepassato il cimitero sulla destra,
all’altezza dell’imponente Torre di Bobbiano, la strada, rimanendo sempre
asfaltata, si stringe scendendo leggermente per poi risalire decisamente a
tornati fino a pervenire al grazioso abitato di Pietra. Superarlo e
continuare per 6 km
scarsi con saliscendi tendendo a salire fino ad individuare sulla destra,
qualche centinaia di metri prima del Passo Caldarola, una strada sterrata consegnavia
101. Parcheggiare a fianco della carreggiata.
|
PC
|
24/03/2008
|
Monte
boscoso dimenticato, solitamente non segnato sulle cartine della zona,
raggiungibile praticamente in ogni periodo dell'anno. L’itinerario proposto
prende il via qualche centinaia di metri prima del Passo di Caldarola mt.
747, per chi proviene da Travo, dove
si nota sulla destra un bivio con due strade sterrate. Seguire quella più a
est (segnavia 101 per Travo) che sale nel bosco regolarmente in direzione
nord-est. Ben presto la stessa diviene sentiero che con un po’ di saliscendi
aggira il versante ovest del Monte Bogo e conduce poi su quello nord. In un
preciso punto in cui lo stesso tende a scendere evidentemente verso Travo,
imboccare sulla destra un ben visibile sentiero che sale deciso verso nord in
mezzo alla vegetazione portando in pochi minuti sulla sommità boscosa del
Monte Bogo mt. 900. Discesa per lo stesso itinerario. Distanza e tempo totale
tra andata e ritorno: 2,5
km, 45’.
Dislivello totale: 150 mt. Difficoltà: E
|
1166
|
MONTE S.
AGOSTINO
|
1.242
|
APPENNINO PIACENTINO - VALLE DI
NURE
|
Passo di Santa Barbara mt. 1136
(Pc) - raggiungibile in 2 ore 45’ di macchina (140 km circa) da Brescia.
Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, immettersi sulla tangenziale sud e
percorrerla quasi completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 654 della Valle
di Nure (uscita Bettola). Continuare sulla stessa fino a pervenire 9 km dopo Bettola al paese
di Farini (Pc) mt. 424 dove si svolta a destra per Pradovera. L'ampia strada
asfaltata sale per circa 9 km
fino al bel Passo della Cappelletta mt. 1025. Poi scende per pochi chilometri
e successivamente sale giungendo in 6 km al grazioso abitato di Pradovera mt.
937. Attraversarlo e continuare sulla stretta strada asfaltata che dapprima
scende e poi sale fino a condurre in 4 km. circa alla bella statua del Passo di
Santa Barbara. Parcheggiare a fianco della carreggiata.
|
PC
|
25/03/2008
|
Itinerario poco frequentato ma
comunque interessante e a tratti panoramico. Dal Passo S. Barbara prendere
sulla destra la strada sterrata con
segnavia 151 che punta verso nord inizialmente nel bosco semipianeggiante, poi in campo aperto in
discesa e poi nuovamente nel bosco ma in salita. Dopo circa qualche
chilometro tralasciare sulla destra la deviazione per Cocrena rimanendo cosi
sulla strada sterrata stavolta però con segnavia n. 159. La stessa piega leggermente verso
ovest. Tralasciare successivamente la
deviazione per il Monte Capra e proseguire invece ancora per qualche minuto
sulla stessa. Poi ad un certo punto abbandonarla imboccando sulla destra il
sentiero n. 159 che sale verso nord nel bosco. Pochi minuti dopo, si perviene
ad un bivio. Tenere la sinistra per il Monte S. Agostino mt. 1242, la cui sommità prevalentemente boscosa
si raggiunge in breve percorrendo il facile sentiero 159 in direzione
ovest. Ritornare con percorso a
ritroso fino al bivio per il Monte Capra e seguendo le indicazioni per lo
stesso (segnavia 159) portarsi in breve sulla sua rocciosa, facile e
panoramica cresta sud-ovest che conduce alla piccolissima croce in legno
della sommità mt. 1297. Discesa dal ripido ma breve versante nord-est fino a
ritornare nel bosco e a ricongiungersi
al sentiero n. 151. Svoltare a sinistra
per Cocrena e percorrere lo stesso verso nord per pochissimi minuti fino a
giungere ad un bel laghetto. Aggirarlo sulla sinistra abbandonando il
sentiero n. 151 e su tracce affrontare il banale versante prativo sud-ovest
del Poggio Vaccari mt. 1226 fino a toccare la sua panoramica sommità.
Ritornare poi sul sentiero n. 151 e percorrerlo stavolta in direzione
sud-ovest per il Passo S. Barbara, nel bosco prevalentemente in discesa, fino
a ricongiungersi sulla strada sterrata transitata all’andata che riporta al
Passo succitato. Si conclude così la
bella escursione. Distanza e tempo totale: 10 km, 3 h 30’. Dislivello totale: 550
mt. Difficoltà: E
|
1167
|
MONTE
CAPRA
|
1.297
|
1168
|
POGGIO
VACCARI
|
1.226
|
1169
|
MONTE
PIATTELLO
|
1.232
|
APPENNINO
PIACENTINO - VALLE DI NURE
|
A quota di circa mt. 1200, sulla
strada di collegamento tra Passo di Santa Barbara e Mareto (Pc) - raggiungibile in 2 ore 50’ di macchina (141 km circa) da Brescia.
Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, immettersi sulla tangenziale sud e
prendere l’uscita per Bettola. Inserirsi pertanto sulla S.S. n. 654 della
Valle di Nure. Continuare sulla stessa fino a pervenire 9 km dopo Bettola al paese
di Farini (Pc) mt. 424 dove si svolta a destra per Pradovera. L'ampia strada
asfaltata sale per circa 9 km
fino al bel Passo della Cappelletta mt. 1025. Poi scende per pochi chilometri
e successivamente sale giungendo in 5 km al grazioso abitato di Pradovera mt.
937. Attraversarlo e continuare sulla stretta strada asfaltata che dapprima
scende e poi sale fino a giungere in 4 km circa alla bella statua del Passo di
Santa Barbara. Lì svoltare a sinistra per Mareto e proseguire sulla strada
sterrata per circa 1 km
abbondante e parcheggiare a fianco della carreggiata.
|
PC
|
25/03/2008
|
Monte,
poco evidente, di non facile individuazione, dimenticato. Lo si raggiunge in
pochi minuti dalla strada di collegamento tra Passo di Santa Barbara e Mareto
(Pc), in direzione est su percorso facile e non obbligato. Difficoltà: E
|
1170
|
CIMA
LISDARO
|
1.306
|
APPENNINO
PIACENTINO - VALLE DI NURE
|
A quota di circa mt. 1250, sulla
strada di collegamento tra Passo di Santa Barbara e Mareto (Pc) - raggiungibile in 2 ore 55’ di macchina (142 km circa) da Brescia.
Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, immettersi sulla tangenziale sud e
prendere l’uscita per Bettola. Inserirsi pertanto sulla S.S. n. 654 della
Valle di Nure. Continuare sulla stessa fino a pervenire 9 km dopo Bettola al paese
di Farini (Pc) mt. 424 dove si svolta a destra per Pradovera. L'ampia strada
asfaltata sale per circa 9 km
fino al bel Passo della Cappelletta mt. 1025. Poi scende per pochi chilometri
e successivamente sale giungendo in 5 km al grazioso abitato di Pradovera mt.
937. Attraversarlo e continuare sulla stretta strada asfaltata che dapprima
scende e poi sale fino a giungere in 4 km circa alla bella statua del Passo di
Santa Barbara. Lì svoltare a sinistra per Mareto e proseguire sulla strada
sterrata per circa 1 km
abbondante e parcheggiare a fianco della carreggiata.
|
PC
|
25/03/2008
|
Monte
prevalentemente erboso, poco evidente, dimenticato. La sua sommità viene
raggiunta in pochi minuti dalla strada di collegamento tra Passo di Santa
Barbara e Mareto (Pc), in direzione sud - ovest su percorso facile e non
obbligato.
Difficoltà: E
|
1171
|
MONTE
ASEREI
|
1.432
|
APPENNINO
PIACENTINO - VALLE DI NURE
|
A quota di circa mt. 1250, alla
base del versante nord del Monte Aserei sulla strada di collegamento tra
Passo di Santa Barbara e Mareto (Pc) -
raggiungibile in 2 ore 40’
di macchina (135 km
circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, immettersi sulla
tangenziale sud e prendere l’uscita per Bettola. Inserirsi pertanto sulla
S.S. n. 654 della Valle di Nure. Continuare sulla stessa fino a pervenire 9 km dopo Bettola al paese
di Farini (Pc) mt. 424 dove si svolta a destra per Mareto. La strada
asfaltata sale per 10 km
fino a Mareto dove si svolta a destra per Passo di Santa Barbara e si
prosegue per la strada sterrata per diversi Km fino a pervenire nel punto in
cui la strada taglia il versante nord del Monte Aserei e si incrocia con il
segnavia rosso e bianco n. 151. Parcheggiare a fianco della carreggiata.
|
PC
|
25/03/2008
|
Monte
prevalentemente boscoso non molto frequentato, che può essere salito in ogni
periodo dell’anno dato l’assenza di pericoli oggettivi. Provenendo da Mareto,
dopo aver superato e tralasciato in automobile un cartello rosso e bianco con
segnavia n. 27 per il Monte Aserei posto sul versante est dello stesso, sul
lato destro della strada sterrata, che però non è seguito da un sentiero
segnato vero e proprio, si giunge poco dopo a quota di circa mt. 1250, alla
base del versante nord del Monte Aserei, dove si nota sulla sinistra una
stradina sterrata con segnavia n. 151. Parcheggiare l’auto e immettersi sulla
stessa e salire decisamente verso sud giungendo in circa 40’ scarsi sulla larga sommità prativa e boschiva, dove è
posto il cartello rosso e bianco con citata la cima e la quota di mt. 1432.
Ottimo il panorama sulla catena dell’Appennino emiliano – ligure. Discesa per il medesimo
itinerario. Distanza e tempo totale tra andata e ritorno: 3,5 km, 1h 00’. Dislivello totale: 250
mt. Difficoltà: E
|
1172
|
MONTE
OSERO
|
1.298
|
APPENNINO
PIACENTINO - VALLE DI NURE
|
Passo
della Cappelletta mt. 1025 (Pc) -
raggiungibile in 2 ore 30’
di macchina (128 km
circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, immettersi sulla tangenziale
sud e prendere l'uscita per Bettola. Inserirsi pertanto sulla S.S. n. 654
della Valle di Nure. Continuare sulla stessa fino a pervenire 9 km dopo Bettola al paese
di Farini (Pc) mt. 424 dove si svolta a destra per Pradovera. L'ampia strada
asfaltata sale per circa 9 km
fino al bel Passo della Cappelletta mt. 1025. Parcheggiare a fianco della
carreggiata.
|
PC
|
25/03/2008
|
Monte
abbastanza evidente, ben visibile anche da considerevole distanza che offre
sulla sua vetta un panorama interessante a 360°. Fattibile tutto l’anno.
Dal Passo della Cappelletta mt. 1025
(Pc), prendere la strada sterrata con segnavia n. 101 che sale inizialmente nel bosco in
direzione nord-est. Ad un bivio proseguire sempre diritto; lambire
successivamente i ruderi di Capanna Monte Osero e continuare sempre con
banale mulattiera verso nord, stavolta in campo aperto su versante prativo,
fino ad ottenere la sommità erbosa dove è posta sotto un albero una graziosa
Madonnina. Discesa per lo stesso itinerario. Distanza e tempo totale tra
andata e ritorno: 6,5 km,
1h 30’.
Dislivello totale: 300 mt. Difficoltà: E
|
1173
|
MONTE
GHERARDO ( COLLINA GELLERT)
|
235
|
A SUD
-OVEST DI BUDAPEST (UNGHERIA), SULLA SPONDA OVEST DEL DANUBIO
|
Nei pressi
del bianco Ponte Elisabetta, a mt. 150 a sud-ovest rispetto al centro di
Budapest sulla sponda Ovest del Danubio -
raggiungibile in 1 ora 40’
circa di aereo da Orio al Serio. Pi dall’aereoporto di Budapest, con il pulmino raggiungere il centro della
città e da lì a piedi o con la
metropolitana il Ponte Elisabetta. Attraversarlo e portarsi all’inizio della
salita.
|
|
10/04/2008
|
Bellissimo
monte ben visibile dal centro della città. Sulla sommità sono presenti la
bellissima Cittadella, un museo, un ristorante, un bar e il bellissimo monumento della liberazione.
Sublime il panorama sul centro di Budapest, sul Danubio, e sui Ponti Petofi,
dell’Indipendenza in stile art – noveau, Elisabetta, delle Catene, Margherita
e Arpad. Dal Ponte Elisabetta, imboccare la scalinata che in mezz’ora scarsa
percorre in mezzo al bosco il versante nord – est del Monte Gerardo
conducendo sulla ampia sommità. Discesa per il versante sud-ovest grazie all’ausilio di una panoramica
scalinata che in pochi minuti conduce dapprima dinnanzi ad una bellissima
croce e poi alla anomala Chiesa della grotta costruita nel 1926 in una grotta santa
dentro la montagna, posta davanti all’Hotel Gellert, splendido albergo in
stile art – noveau. Qui di fronte al Ponte dell’Indipendenza termina la corta
ma divertente escursione. Tempo totale: 1 ora scarsa. Dislivello: 85 mt. Difficoltà: T.
|
1174
|
MONTE S.
ONOFRIO
|
420
|
FRANCIACORTA
|
In Via S.
Onofrio a Capriolo a mt. 260 (Bs) -
raggiungibile in 40’
di macchina (33 km
circa) da Brescia. Prendere l’A4, uscire a Rovato, alla 1° rotonda svoltare a
sinistra e alla successiva rotonda “Bonomelli” seguire per Erbusco - Adro e
proseguire fino alla rotonda di Capriolo dove si svolta a destra e si inizia
a salire su strada asfaltata in mezzo al paese. Poco prima di pervenire ad un
tornate, posteggiare sui parcheggi segnalati sulla destra della carreggiata.
|
BS
|
02/05/2008
|
Interessante
e facile itinerario escursionistico, adatto anche ai bikers più preparati,
sui Monti Alto e S. Onofrio, prevalentemente boscosi, posti in Franciacorta,
fattibile tutto l’anno che offre graziosi scorci panoramici sul lago d’Iseo,
sulla pianura Padana e sulle montagne adiacenti a quest’ultimo. Parcheggiata
l’automobile, proseguire per strada asfaltata per qualche centinaia di metri
(2 tornati), fino a individuare sulla destra la deviazione per la pineta di
S. Onofrio. Intraprendere pertanto la strada per la stessa che diventa ben
presto sterrata e sale leggermente in direzione nord-est. Dopo 1 Km abbondante, immettersi
sulla sinistra su di una strada sterrata che sale regolarmente a tornanti in
direzione nord - est. A fianco della stessa si notano le Santelline in legno
della Via Crucis. Si perviene così dopo 40 minuti di cammino alla grande
croce in ferro e alla graziosa Chiesetta di S. Onofrio mt. 435 posti sul
versante sud del Monte stesso a poche decine di metri dalla sommità mt. 462
la quale si raggiunge con facilità in pochi minuti in direzione nord, su
strada sterrata e poi sentiero passando vicino ad una antenna radio –
televisiva. Discesa dal sentiero non segnato che scende ripido in mezzo al
bosco in direzione sud-est e in pochi minuti conduce alla Santella della
Costa mt. 357, nei pressi della quale si riconfluisce nella strada sterrata
principale e dove si può godere di un interessante scorcio panoramico sul
lago d’Iseo. Proseguire quindi sulla strada sterrata in direzione sud-est che
sale a strappi nel bosco. Si perviene così ad un bivio (attenzione a non
confonderlo con quello precedente che è simile), dove si svolta a sinistra
staccandosi pertanto dalla strada principale che scende verso Adro. Salire
per poche decine di metri e poi svoltare nuovamente a destra immettendosi su
un’altra stradina sterrata che si innalza decisa verso sud fino a pervenire
ad un piccolo casolare. Qui si svolta a sinistra e ci si immette così sulla
cresta sud-est percorsa da una comoda mulattiera che in un quarto d’ora
scarso conduce alla bellissima croce metallica posta sulla sommità dove si
può godere di un panorama mozzafiato sui sottostanti paesi della
Franciacorta, sulle Torbiere, sul lago d’Iseo e sulle prealpi Bresciane.
Sulla Vetta è posta anche una artigianale bacheca in legno ad indicarne il
nome e la quota del monte in questione. Per la discesa proseguire sul
sentiero sassoso sul versante opposto per qualche decina di metri e poi
svoltare a sinistra e percorrere il ripido e cupo sentiero che scende ripido
in direzione nord in mezzo alla fitta boscaglia e và poi a ricongiungersi con
la strada sterrata sottostante. Svoltare pertanto a sinistra e seguire la
stessa in direzione ovest fino a giungere nuovamente al bivio toccato
all’andata in cui a sinistra si scende ad Adro. Svoltare invece a destra per
Capriolo e in mezz’ora abbondate su percorso a ritroso fatto all’andata,
evitando logicamente l’ascesa al Monte S. Onofrio, si ritorna alla macchina.
Tempo e distanza totale di percorrenza a piedi: 3 ore, 12 km. Dislivello: totale:
350 mt. Difficoltà: E.
|
1175
|
PUNTA ALTA
|
953
|
LAGO D'ISEO (SEBINO) OCCIDENTALE
|
A quota 870 mt. sulla strada di
collegamento tra Viadanica (Bg) e Colle d’Oregia - raggiungibile in 1 h di macchina (50 km circa) da Brescia.
Prendere l’A4, uscire a Rovato, alla 1° rotonda svoltare a sinistra e alla
successiva rotonda “Bonomelli” seguire per Erbusco – Adro, superare Capriolo
e giungere a Paratico. Attraversare il ponte e tutto il paese di Sarnico e
portarsi pertanto sulla Statale per Lovere. Proseguire nella direzione
opposta verso Villongo e raggiungere quest’ultimo. Al primo semaforo,
svoltare a destra per i Colli di San Fermo e dopo 2 km, svoltare a destra per
Viadanica. Attraversare in salita tutto il paese e continuare successivamente
su stretta e tortuosa ripida strada cementata aperta al traffico. Dopo alcuni
chilometri la stessa diventa sterrata e disagevole. E’ questo il momento buono per parcheggiare in uno dei
pochi spazi di sosta posti a fianco della carreggiata.
|
BG
|
10/05/2008
|
Anomalo itinerario a tratti
selvaggio e dimenticato, per escursionisti amanti dell’avventura. Con uno dei
tanti sentieri o stradine sterrate della zona portarsi in direzione sud-est e
in pochi minuti raggiungere l’erboso Dosso del Brugo mt. 966, dove si trova
una piccola stazione meteo e sul quale solitamente partono i parapendii e poi
la grande croce in ferro della Mezza Torre a quota di mt. 942 con favoloso
panorama sul lago d’Iseo. Poi dopo essere ritornati sul Dosso Brugo rimanere
sulla larga cresta erbosa e dirigersi verso nord-ovest toccando la Località
Prati Chierego mt. 916 e successivamente addentrarsi nel bosco e giungere in
pochi minuti al boscoso Colle d’Oregia mt. 918 dove sono presenti una piccola pozza
d’acqua e il cartello in legno del a indicarne il valico con la quota
sbagliata di mt. 940. Proseguire poi in direzione nord-ovest con segnavia n.
701 dapprima su sentiero e poi su strada sterrata portandosi sul banale
versante sud del Monte Bronzone che si supera agevolmente con facile sentiero
n. 701 inizialmente in mezzo al bosco e poi in campo aperto su terreno
pietroso. Si perviene così dopo circa 1 ora e mezzo di cammino alla
gigantesca campana in metallo posta sulla sommità prativa del Monte Bronzone
mt. 1334. Sublime il panorama a 360°. Nelle giornate più limpide si possono
vedere le Orobie Orientali, parte delle Vette della Valle Camonica, il lago
d’Iseo e l’estesa pianura padana. Discesa dal ripido sentiero sul versante
opposto nord-est inizialmente nel prato e poi nel bosco fino a giungere in
circa un quarto d’ora alla sella prativa di Combio Alto mt. 1189, ricompresa
tra Monte Bronzone e Punta Piagnola mt. 1226. La selvaggia e dimenticata
sommità di quest’ultima si conquista in pochi minuti affrontando su tracce di
sentiero inizialmente nel prato e poi nel bosco il suo banale versante sud.
Ritornati alla sella di Combio Alto mt. 1189 si nota poco sotto una graziosa
baita. Raggiungerla e percorrere in discesa la strada adiacente che scende in
direzione sud-est addentrandosi nel bosco. Dopo circa 2 km scarsi si perviene ad
un tornante. Qui con intuizione abbandonare la strada e immettersi invece
sulla destra sul sentiero n. 729. Questo sale nel bosco in direzione sud-est
porta ad una piccola area attrezzata per il pic – nic. In questo punto
confluisce anche il sentiero n,. 701 proveniente dal Colle d’Oregia.
Proseguire pertanto verso sud-est su sentieri 701-729 e superata l’area pic –
nic il sentiero si divide in due: il 701 scende sulla destra e il 729 sale
sulla sinistra. Prendere quest’ultimo e in pochi minuti pervenire sulla la boscosa e selvaggia
sommità del Dosso di Brugo mt. 948.
A questo punto il sentiero 729 scende decisamente in
direzione est in mezzo al bosco e ad certo punto svolta improvvisamente a
destra (prestare attenzione a non sbagliare visto che i segnali sono poco
evidenti in questa fase). Continuare pertanto in discesa fino a immettersi
sul sentiero 701C.G.
proveniente da Vigolo. Svoltare a destra e in leggera salita raggiungere in
pochi minuti la bella Chiesetta, (circondata da recinzione muraria con 2
cancelli solitamente chiusi), posta in una posizione decisamente panoramica
al Passo del Giogo mt. 810. Sono passati circa 3 ore dal via dell’escursione.
Aggirare grazie al sentiero 701 la muraglia succitata e puntare decisamente
verso sud-est con sentiero n. 701 per Punta Alta attraversando dapprima un
grazioso prato e poi addentrandosi nel fresco bosco in salita. Si perviene
così in mezz’ora all’anticima boscosa di Punta Alta dove è presente un
ripetitore radio televisivo dismesso. Continuare in leggerissima discesa sul
sentiero segnato tralasciando poco dopo la deviazione a sinistra per Mondara
(segnavia n.730) Salire ancora per qualche minuto e giungere al cartello in legno
posto sulla sommità prativa e boscosa di Punta Alta mt. 953 dove si può
godere di graziosi scorci di panorama. Discesa sempre dal medesimo itinerario
per qualche decina di metri fino a giungere alla deviazione per Mondara
(segnavia n.730) tralasciata in precedenza. Imboccarla e seguire pertanto il
sentiero a mezza costa che scende con decisione nel bosco verso nord-est e in
pochi minuti porta alla località Casella di Mondara mt. 821 dove sono posti casolari e appostamenti di
caccia. Superare sulla sinistra un cancello ed entrare così nel prato in
proprietà privata. Percorrerlo completamente in direzione nord-est
immettendosi poi su di un sentiero in mezzo alla fitta e selvaggia boscaglia
che conduce velocissimamente alla dimenticata sommità del Monte Pingiolo mt.
841. Ritornare con percorso a ritroso
fino al Colle del Gioco dove stavolta si rimane sul sentiero 701 che nel
bosco a mezza costa in direzione nord - ovest conduce alla succitata area pic – nic . Insistere sul 701 tenendo la
sinistra e in breve tempo pervenire a raggiunge nuovamente Colle d’Oregia mt.
918. Logicamente su strada sterrata in discesa verso sud in pochi minuti si
raggiunge la macchina. Tempo totale: 5
ore 30’ Dislivello: 800 mt. Difficoltà: E
|
1176
|
MONTE
PINGIOLO
|
841
|
1177
|
VETTA DEL
MONTE SEDRINA
|
350
|
VAL CALEPIO
|
In Via
Roma a Villongo (Bg) mt. 233 -
raggiungibile in 40’
di macchina (38 km)
da Brescia. Prendere l’A4, uscire a Rovato, alla 1° rotonda svoltare a
sinistra e alla successiva rotonda “Bonomelli” seguire per Erbusco – Adro,
superare Capriolo e giungere a Paratico. Attraversare il ponte e tutto il
paese di Sarnico e portarsi pertanto sulla Statale per Lovere. Proseguire
nella direzione opposta verso Villongo e raggiungere quest’ultimo. Seguire le
indicazione per il municipio posto in Via Roma e parcheggiare in uno dei
tanti parcheggi adiacenti.
|
BG
|
31/05/2008
|
Itinerario in Val Calepio poco
frequentato in ambiente dimenticato. Fattibile tutto l’anno. Evitare di
effettuarlo dopo periodi di cospicue piogge in quanto i sentieri di questa
zona diventano ostruiti dalla fitta e selvaggia vegetazione che prende il
sopravvento rendendoli impraticabili. In quest’ultimo caso la semplice
escursione può diventare un vero e proprio inferno pieno di spine in cui la
persona che tenta l’ascesa in vetta rischia di tramutarsi in un captus. Dal
municipio, percorrere Via Roma in direzione sud-ovest, fino a confluire in
Via Gennaro Sora leggendario alpino vissuto dal 1892 al 1949. Svoltare a
destra e proseguire per Foresto Sparso per qualche centinaia di metri fino ad
individuare sulla destra Via Sella, aperta al traffico. Percorrerla in
salita. La stessa si innalza tortuosa in direzione nord-est inizialmente
asfaltata e poi cementata nel bosco con pendenze importanti. Trascurare tutte
le deviazioni proposte mantenendosi sempre evidentemente sulla via
principale. Dopo l’ultimo tornante, superare sulla destra una bella
abitazione e giungere ad una sbarra. Poco oltre la stessa, la strada finisce e si apre sulla sinistra
un piccolo prato. Ascenderlo completamente nel mezzo fino ad individuare
sull’estremità a monte dello stello un gruppo di piante oltre il quale parte
un sentiero poco visibile che sale in direzione nord-ovest per qualche decina
di metri congiungendosi poi ad una stradina erbosa che conduce ad una baita
fatiscente e disabitata che, secondo quanto scritto nel cartello di cantiere,
doveva essere ristrutturata nel 1998. Aggirarla, pervenendo così su di una
selletta attraversata da una strada sterrata. Trascurare quest’ultima e puntare
invece decisamente verso nord attraversando in salita il piccolo e
abbandonato praticello. Al termine dello stesso individuare sulla destra un
sentiero nascosto spesso invaso dalla selvaggia vegetazione che sale in
direzione nord – ovest conducendo in circa 15’ alla dimenticata ma
particolare croce piatta in ferro spesso invasa dalla fitta vegetazione,
posta sulla sommità del Monte Dratto mt. 550. Interessante il panorama sul
sottostante paese di Villongo mt. 233. Proseguire poi in direzione nord-ovest
con sentiero che in certi periodi dell’anno quando la vegetazione è
rigogliosa diventa veramente impercorribile. Lo stesso inizialmente scende
leggermente e poi tende a salire conducendo alla non lontana vetta di Punta
Pomaride mt. 550. Discesa per lo stesso itinerario dell’andata fino alla
baita disabitata succitata. Poi da lì invece scendere a destra per la
stradina sterrata in direzione est che và a congiungersi successivamente con
una cementata che offre interessanti scorci di panoramici sul Lago d’Iseo. Si
perviene così ad una stupenda villa posta in posizione strategica, poco sotto
la impercettibile Vetta del Monte Sedrina mt.. 350, la cui sommità si
raggiunge attraversando in leggera salita in direzione ovest il piccolo
vigneto posto a nord della stessa. Discesa poi per la bella e ripida strada
cementata a tornanti (Via dei Ronchi) a servizio della Villa Stessa che
conduce ad un cancello che ne delimita la proprietà privata. Superarlo in
qualche maniera e continuare in discesa su strada asfaltata notando sulla
sinistra un’orribile condominio di colore verdastro posizionato però in
posizione panoramica. Si giunge così nuovamente in Via Roma. Svoltare a
destra e percorrerla per qualche centinaia di metri fino a individuare
nuovamente la sagoma del palazzo comunale che sancisce la fine
dell’escursione. Tempo totale: 2 ore. dislivello: 350 mt. Difficoltà: E.
|
1178
|
MONTE
DRATTO
|
550
|
01/06/2008
|
1179
|
PUNTA
POMARIDE
|
550
|
1180
|
MONTE
CIME'
|
1.200
|
VAL
TROMPIA
|
Alla
Pizzeria “Genzianella” in Località Pineta di Lodrino (Bs) a mt. 900 -
raggiungibile in 40’
di macchina (32 km) da Brescia.
Imboccare la Val Trompia, superati Villa Carcina, Gardone Val Trompia e
Marcheno e giunti a Brozzo svoltare a destra per Lodrino e percorrendo
l’ampia strada asfaltata in salita a doppia corsia in 6 km si giunge al grazioso
paese di Lodrino mt. 700. Continuare sulla Provinciale fino ad individuare
sulla sinistra Via Crocetta (indicazioni per località La Pineta, Dae e parco
degli Alpini). Proseguire su quest’ultima e confluire dopo qualche centinaio
di metri in Via Pineta. Procedere
sulla stessa che diventa ben presto stretta e ripida (pendenze fino al 19%) e
giungere così in pochi chilometri alla Pizzeria succitata, di fronte alla bella
scalinata del monumento degli alpini. Parcheggiare nei pochi posteggi a
disposizione oppure se sono tutti occupati continuare sulla strada asfaltata
e collocare l’autovettura negli spazi a fianco della carreggiata.
|
BS
|
02/06/2008
|
Interessante escursione in ambiente dimenticato. Dalla
Pizzeria “Genzianella” seguire a destra la strada asfaltata con segnavia
bianco azzurra 3V. Poco dopo abbandonarla per intraprendere il
sentiero 3V che sale in mezzo al bosco in direzione nord-est ricongiungendosi
alla strada sterrata proveniente dalla località Pineta di Lodrino. Seguire
sempre i bolli bianchi e azzurri sulla strada e riportarsi poi nuovamente sul
sentiero 3V che sale decisamente in direzione nord in ambiente dimenticato
fino a giungere dopo 45’
all’evidente boscoso Passo della Cavada mt. 1158, ricompreso tra la Corna di
Caspai mt. 1391 e Monte Palo mt. 1461.
Da lì svoltare a sinistra e percorrere
in direzione nord- ovest il panoramico sentiero a mezza costa che sale e
scende continuamente costeggiando diverse postazioni di caccia fino a pervenire
in 30’
ad un evidente bivio. Prendere il sentiero a destra e proseguire sullo stesso
in direzione nord fino a pervenire ad una postazione di caccia. Superare il
cancellino che la delimita e scendere per tracce in discesa per pochi minuti alla sottostante sella. Da lì imboccare la breve e banale cresta sud del Monte Cimè
mt. 1200 e raggiungere la boscosa ed erbosa sommità. Bello il panorama sulla
vicina Corna di Caspai e sul Monte Palo. Ritorno per lo stesso itinerario.
Tempo totale tra andata e ritorno: 2 ore 30’. Dislivello: 350 mt. Difficoltà: E. Cima
descritta al punto 163 a
pg. 230 delle relazioni dei monti d'Italia - prealpi bresciane.
|
1181
|
MONTE
INFERNI
|
1.268
|
VAL TROMPIA
|
Alla Pizzeria “Genzianella” in
Località Pineta di Lodrino (Bs) a mt. 900 - raggiungibile in 40’ di macchina (32 km) da Brescia. Imboccare la Val Trompia,
superati Villa Carcina, Gardone Val Trompia e Marcheno e giunti a Brozzo
svoltare a destra per Lodrino e percorrendo l’ampia strada asfaltata in
salita a doppia corsia in 6
km si giunge al grazioso paese di Lodrino mt. 700.
Continuare sulla Provinciale fino ad individuare sulla sinistra Via Crocetta
(indicazioni per località La Pineta, Dae e parco degli Alpini). Proseguire su
quest’ultima e confluire dopo qualche centinaio di metri in Via Pineta. Procedere sulla stessa che
diventa ben presto stretta e ripida (pendenze fino al 19%) e giungere così in
pochi chilometri alla Pizzeria succitata, di fronte alla bella scalinata del
monumento degli alpini. Parcheggiare nei pochi posteggi a disposizione oppure
se sono tutti occupati continuare sulla strada asfaltata e collocare
l’autovettura negli spazi a fianco della carreggiata.
|
BS
|
02/06/2008
|
Interessante escursione in ambiente
dimenticato. Dalla Pizzeria “Genzianella” seguire a destra la strada
asfaltata con segnavia bianco azzurra
3V. Poco dopo abbandonarla per
intraprendere il sentiero 3V che sale in mezzo al bosco in direzione nord-est
ricongiungendosi alla strada sterrata proveniente dalla località Pineta di
Lodrino. Seguire sempre i bolli bianchi e azzurri sulla strada e riportarsi
poi nuovamente sul sentiero 3V che sale decisamente in direzione nord in
ambiente dimenticato fino a giungere dopo 45’ all’evidente boscoso Passo della Cavada
mt. 1158, ricompreso tra la Corna di Caspai
mt. 1391 e Monte Palo mt. 1461. Da lì
svoltare a sinistra e percorrere in direzione nord- ovest il
panoramico sentiero a mezza costa che sale e scende continuamente costeggiando
diverse postazioni di caccia fino a pervenire in 40’ al grazioso e boscoso
Passo della Cisa mt.. 1227 , dove è presente la bella Baita dei Fratelli
Ghisa, sempre aperta (tavolino e camino), utile in caso di maltempo. Prendere
poi il sentiero a monte della stessa che a mezza costa in direzione
nord-ovest costeggia il versante nord-est del Monte Inferni. Proseguire per
circa 15’
fino a notare sulla destra poco sotto il sentiero una piccola sorgente.
Qualche decina di metri prima della stessa, svoltare a sinistra e
catapultarsi sul ripido erboso versante nord del Monte Inferni. Si perviene
così a poche decine di metri dalla vetta che si raggiunge infilandosi nello
stretto e ripido canalino boscoso, ricompreso nel piccolo salto roccioso di
questo versante. Superarlo con attenzione, tenendo presente che rimanendo a
nord e quindi riparato dal sole, tende a restare spesso umido e quindi
scivoloso e pericoloso. Si perviene così alla panoramica e dimenticata
sommità mt. 1368. A
est si scorgono la bellissima Corna di Caspai e l’imperioso Monte Palo, a
sud-est invece il bel paese di Lodrino.. Ritorno per medesimo itinerario fino
al Passo della Cisa dove si imbocca stavolta l’evidente traccia di sentiero
che percorre la panoramica cresta nord-ovest del Caspai. Percorrerla
mantenendosi quasi sempre sul fino e solo a volte spostarsi poco sotto la
stessa su ambedue i versanti (nord e sud). Tenere presente che gran parte
della stessa è erbosa e agevole e solo in alcuni tratti e soprattutto nella
parte finale diventa rocciosa, esposta e abbastanza affilata. Si giunge così
dopo 45’
di cammino alla panoramica sommità della Corna di Caspai mt. 1391, dove è
presente sul versante nord un piccolo boschetto. Eccezionale il panorama sul
vicinissimo Monte Palo. Discesa a ritroso dalla succitata cresta fino a
pervenire al Passo della Cisa dove si imbocca sulla sinistra l’evidente
sentiero che presenta dei rari bolli rossi e che scende in direzione sud- est
inizialmente su versante prativo e poi boscoso conducendo in mezz’ora scarsa ad una cascina dove arriva
una strada bianca. Percorrerla verso ovest fino a giungere ad un tornate di
Via Genzianella, dove c’è la sede della Lattoneria “Le Valli”. Tenere la destra e percorrere pertanto la
strada asfaltata che inizialmente scende e poi sale fino a portare alla
Pizzeria “Genzianella” che sancisce la
fine dell’escursione. Tempo totale: 4 ore. Dislivello: 700 mt. Difficoltà: EE.
|
1182
|
CORNA DI
CASPAI
|
1.291
|
1183
|
MONTE
CAMPO CASTELLO
|
848
|
VAL TROMPIA
|
Alla Località Cocca di Lodrino (Bs)
mt. 735 - raggiungibile in 35’
di macchina (30 km) da Brescia.
Imboccare la Val Trompia, superati Villa Carcina, Gardone Val Trompia e
Marcheno e giunti a Brozzo svoltare a destra per Lodrino e percorrendo
l’ampia strada asfaltata in salita a doppia corsia in 6 km si giunge al grazioso
paese di Lodrino mt. 700. Continuare sulla Provinciale fino ad individuare
sulla destra il cartello bianco e azzurro del sentiero 3V che cita proprio la
località in argomento. Parcheggiare nei pochi posteggi a disposizione.
|
BS
|
02/06/2008
|
Facile e breve itinerario a dire il
vero non particolarmente frequentato. Dal parcheggio della Località Cocca di
Lodrino mt. 735, prendere a destra la strada asfaltata (segnavia bianco e
azzurro 3V) che corre pianeggiante in direzione sud-ovest. La stessa ben
presto diventa sterrata e si addentra nel bosco. Dopo qualche centinaia di
metri si perviene alla croce in legno e della località Sorgente Acqua Fredda.
In quel punto abbandonare la strada sterrata e infilarsi sul sentiero 3V che
sale regolarmente in direzione sud - est nel conducendo ad un prato dove si scorge sulla sinistra un
tavolo con panchine. Abbandonare il sentiero segnato e indirizzarsi oltre
quel tavolo e per tracce salire il facile versante sud-ovest del Monte Campo
Castello mt. 848 fino a pervenire sulla boscosa sommità. Discesa per lo
stesso percorso fino a giungere al prato succitato dove si prende il sentiero
3V , tralasciando la strada che invece, sempre con segnavia 3V, scende a sinistra. Insistere pertanto sullo
stesso che sale in direzione sud-ovest inizialmente nel bosco e poi in campo
aperto, conducendo ad una baita abbandonata posta alla sella boschiva a quota
di mt. 1159 ricompresa tra anticima e
cima di Punta di Reai mt. 1247. Proseguire sul sentiero 3V ed affrontare il
ripido ma facile versante nord-est del Monte succitato pervenendo ben presto
sulla sommità erbosa e boscosa. Brevissima discesa dalla facile cresta sud
per poi risalire, mantenendosi logicamente sul sentiero 3V, quella nord del
Punta Ortosei mt. 1272 fino a pervenire dopo 1 ora e 40’ di cammino alla sommità
boscosa ed erbosa dove è presente il cartello ad indicarne la vetta. Discesa
dalla banale cresta sud raggiungendo così in 20’ dapprima alcuni casotti
di caccia e poi la rilassante località “La Passata di Vallazzo” mt.
1185. Svoltare poi a sinistra e
percorrere in discesa la Valle Duppo mediante ripida mulattiera (segnavia 3V
- variante bassa) in direzione nord-est. Pervenire così in 50’ ai mt. 770 del bellissimo
poligono del Centro Sportivo di tiro a volo con annesso bar, posto nel
territorio del Comune di Lodrino. Continuare quindi su strada sterrata in
discesa, che ben presto diventa asfaltata. Al successivo bivio tenere la
sinistra (segnavia 3V), percorrendo così la stretta strada asfaltata ricca di
saliscendi in direzione nord che percorre il fianco nord-est del Monte Campo
Castello, riportando in 30’
alla Cocca di Lodrino mt. 735 dove
termina l’escursione. Tempo totale: 3 ore 20’. dislivello: 600 mt. Difficoltà: E.
|
1184
|
PUNTA DI
REAI
|
1.247
|
1185
|
PUNTA
ORTOSEI
|
1.272
|
1186
|
MONTE
TESORO
|
1032
|
LAGO D'ISEO
(SEBINO) ORIENTALE
|
Parcheggio
a mt. 940 in
località Santa Maria del Gioco - raggiungibile in 40’ di macchina (30 km) da Brescia. Imboccare la Statale per
la Val Camonica, uscire a Sulzano, svoltare a destra e proseguire sulla
ripida strada quasi interamente asfaltata per Nistisino/Santa Maria del
Gioco. Dopo pochi chilometri si nota sulla sinistra una deviazione per S.
Maria del Giogo. Abbandonare pertanto la strada principale e percorrere
invece i 3 km
di ripida, tortuosa e stretta strada asfaltata aperta al traffico (Via S.
Maria) che porta al grande ma spesso affollato parcheggio di Santa Maria del
Giogo dove oltre ad esserci il bellissimo Santuario è presente anche una
frequentata trattoria aperta nei fine settimana praticamente tutto l’anno.
|
BS
|
08/06/2008
|
Interessante,
lunga e faticosa escursione fattibile praticamente 10 mesi all’anno. Da
evitare solamente in caso di ghiaccio o neve
oppure dopo periodi di pioggia intensi e prolungati in quanto il fango
allunga notevolmente i tempi della stessa. Dal parcheggio, proseguire nel
bosco in direzione nord sul sentiero 3V (Tre Valli Bresciane) con segnavia
bianco e azzurro. Esso sale regolarmente portandosi ben presto sulla facile e
ampia cresta con banali tratti di sentiero roccioso ma mai esposto. Si perviene
così in 45’
alla panoramica sommità boscosa ed erbosa del Monte Rodondone mt. 1143 dove è
presente il cartello in legno che ne indica la Vetta. Discesa dall’opposto
boscoso versante nord che in 10’
conduce alla Baita Spiedo mt. 1050 posta alla
sella ricompresa tra Monti Rodondone ed Eclinetto. Qui abbandonare il sentiero 3V e per tracce percorrere la facile ma poco
frequentata cresta sud del Monte Eclinetto e in circa 20’ giungere alla minuscola
croce in ferro posta sulla sommità. Discesa dal selvaggio versante opposto su labili tracce nel bosco e nel
prato fino a ricongiungersi nuovamente con il sentiero 3V. Continuare sullo
stesso con tendenza a scendere fino a perviene dapprima alla località
Folcione mt. 1005 e poi alla bella sella della Croce di Pezzoro mt. 937 dove
è presente una gigantesca croce in ferro. E’ passata 1 ora e 45’ dalla partenza
dell’escursione. Successivamente proseguire ancora in salita in direzione
nord-est sulla facile e panoramica cresta sud-ovest, prevalentemente erbosa.
Superare sempre in cresta l’impercettibile sommità del Dosso Pelato mt. 1088.
Scendere leggermente e continuare poi a salire con pendenze importanti. La
cresta non diventa mai tecnicamente impegnativa e non è praticamente mai
esposta. In 1 ora si giunge così alla gigantesca croce in ferro posta sulla
sommità di Punta Almana mt. 1390, spartiacque tra Sebino orientale e Val
Trompia. Stupendo il panorama sull’imperioso e vicinissimo Monte Guglielmo,
sul sottostante Lago d’Iseo e cime adiacenti e sulla Val Trompia.
Successivamente scendere dalla cresta opposta in direzione nord-est,
tralasciando subito sulla sinistra il sentiero per esperti per la Forcella di
Sale e pervenendo dopo 5 minuti ad un bivio dove si imbocca sulla destra il
poco frequentato sentiero n. 332 per Gardone Val Trompia che scende a mezza costa nel prato sul versante est di
Punta Almana in direzione sud-est. Dopo 15 minuti si perviene nuovamente ad
un bivio; tralasciare le deviazioni proposte continuando sul sentiero 332. Lo
stesso si porta su una banale cresta. Si perviene così ai piedi di quella
nord-ovest della non evidentissima Punta Tesoro mt. 1032. In quel preciso
momento il sentiero devia leggermente a destra per superare a mezza costa il
vessante sud del Monte succitato. Abbandonarlo e imbattersi invece sulla
brevissima, selvaggia ma tecnicamente facile cresta nord-ovest del Monte
Tesoro. Tenersi sul filo, o poco sotto lo stesso sul versante nord,
facendosi largo tra la vegetazione. Si perviene così in pochi minuti sulla
dimenticata sommità mt. 1032. Discesa per la medesima cresta fino a
ricongiungersi nuovamente sul sentiero n.. 332 che in breve conduce alla
tranquilla località boscosa “la Passata” mt. 960 (cartello). Qui il sentiero va’ a confluire in una strada
privata, sterrata e cementata, che in caso di pioggia diventa molto
scivolosa, che scende in direzione sud nel bosco. Si percorrono diversi
chilometri; poi si attraversa il ponte superando così il Torrente Tronto e
pervenendo così ai mt. 420, della località val Gardone (cartello), che
rappresenta il punto più basso dell’intera escursione (1 ora 45’ da Punta Almana).
Proseguire poi in salita nella Valle succitata in direzione nord-ovest, nel
bosco dapprima su strada sterrata e poi
su comodo sentiero con segnavia rosso e bianco n. 312 che in 1 ora e 10’ riporta ai mt. 937 della Croce di
Pezzoro. Da lì a ritroso rispetto all’andata percorrere il sentiero 3V,
evitando logicamente stavolta l’ascesa al Monte Eclinetto e giungendo così in
1 ora e 30’
a Santa Maria del Gioco dove termina l’escursione. Tempo totale: 7 ore 10’. dislivello: 1.500
mt. Difficoltà: E.
|
1187
|
GROTTA
ROSSA
|
2192
|
GRUPPO DELL'ADAMELLO
|
Malga Serolo mt. 1710 (Tn) -
raggiungibile in 2 ore e mezza di
macchina da Brescia (110 Km
circa), dove si prende la strada per il Lago d'Idro. Superare quest’ultimo
fino a pervenire a Condino mt. 444.
Abbandonare la statale ed entrare a sinistra in centro al paese e individuare
dopo 2 km
scarsi la deviazione a sinistra per Brione. Percorrere i 6 km di agevole Strada
Provinciale n. 123 interamente asfaltata fino a pervenire nel pressi della
chiesa di Brione. Qui seguire la strada asfaltata che sale a sinistra. Al
successivo bivio svoltare ancora a sinistra per Malmarum. La stretta strada
asfaltata aperta al traffico sale regolarmente nel bosco in direzione
nord-ovest. Al successivo bivio tenere la sinistra seguendo le indicazioni
per Coldom, Romantera, Prasarol, Malmarone, Falerno, ect,. La strada
asfaltata stavolta punta decisamente verso sud-ovest. Ai successivi due bivi
tenere sempre la destra trascurando le deviazioni proposte per Coldom e
Faserno. Successivamente, dopo un tornante a destra, diversi chilometri da
Brione, la strada sale stavolta verso nord-ovest diventando sterrata e
disagevole, solo per qualche chilometro però, perché poi la stessa torna
asfaltata fino alla Malga Serolo. Notevoli possibilità di parcheggio.
|
TN
|
10/06/2008
|
Entusiasmante itinerario in
ambiente completamente dimenticato da tutto e da tutti. Dalla Malga Serolo
mt. 1710 (Tn), imboccare il sentiero segnato n. 258 che sale regolarmente in
direzione ovest aggirando il versante nord della Cima di Serolo. Si perviene
così in mezz’ora alla sella ricompresa tra la Cima Pissalat e Dos di
Pilastraghe o Cima Davert mt. 2029 e subito dopo alla sottostante strada sterrata
proveniente da Malga Romanterra mt. 1715. Proseguire sulla stessa in leggera
salita in direzione nord-ovest, superare una piccola grotta e con intuizione
nei pressi della Porta del Davert mt. 1950, abbandonare la strada e
raggiungere per tracce la bocchetta succitata ricompresa tra Dos di
Pilastraghe o Cima Davert mt. 2029 e Grotta Rossa mt. 2192. Quindi
intraprendere la ripida cresta sud-est di quest’ultima che in circa mezz’ora
senza particolari difficoltà conduce
alla croce in ferro e al libro di vetta posti sulla panoramica sommità.
Discesa dall’opposta e facile cresta sud-ovest. Rimanere sulla stessa fino a
che essa si avvicina in maniera considerevole alla sottostante strada
sterrata percorsa in precedenza. Per tracce di sentiero riportarsi su di essa
e continuare in salita in direzione ovest. Poco dopo trascurare la deviazione
a sinistra per Malga Dosso Rotondo, Passo Cornelle, Malga Vacil, Falerno,
infilandosi così sul sentiero n. 259 che in 10 minuti conduce al Passo del
Brealone mt. 2109 (cartello segnalatore). Valicarlo e immettersi qualche
decina di metri dopo sulla evidente mulattiera (segnavia 258) che taglia il
versante ovest del Monte Brealone. Percorrerla in direzione nord per qualche
minuto per poi abbandonarla per portarsi per tracce sulla banale cresta
erbosa sud del Monte succitato che in breve conduce sulla dimenticata sommità
mt. 2268 dove è presente un grande ometto di sassi. Discesa per l’opposta
facile, breve e ripida cresta nord che
in pochi minuti riporta sulla sottostante mulattiera. Percorrerla ancora per
una manciata di minuti, a mezza costa sul versante ovest del Monte Pietra da
Rasoio mt. 2245, fino a scorgere sulla destra alcune tracce di sentiero che
immettono sulla semplice cresta nord del Monte succitato la cui sommità si
raggiunge senza problemi in poco tempo. Ritornare poi indietro dalla medesima
cresta e raggiungere così l’evidente e vicinissimo Passo del Bruffione mt.
2145 di collegamento tra Valle Aperta e Valle Bruffione dove è presente una
baita, quasi sempre aperta, utilissima in caso di maltempo. Dall’inizio
dell’escursione sono trascorse 3 ore e mezza.
Continuare poi sul ripidissimo versante sud della Cima di Bondolo per
esili tracce di sentiero. Inizialmente mantenersi sul filo della cresta, poi
quando la stessa diventa più rocciosa ed esposta spostarsi con attenzione
sulla sinistra sul ripido prato, insidioso n caso di terreno bagnato. Passato
il punto più critico riportarsi gradualmente sul filo della succitata cresta
e raggiungere in 1 ora il grosso ometto in sassi della panoramica sommità di
Cima di Bondolo mt. 2384 da dove si scorgono ormai i vicinissimi Monti
Bruffione e Boia. Ritorno per medesimo itinerario fino al Passo Bruffione.
Poi continuare sulla mulattiera (segnavia 258) in direzione del Passo di Brealone
fino ad attraversare la cresta di collegamento tra Monte Brealone e Dosso dei
Laghi mt. 2126. In
quel preciso punto, abbandonare pertanto la mulattiera e immettersi sulla
cresta succitata in discesa fino a pervenire alla sella ricompresa fra i succitati
monti. Da lì salire facilmente la erbosa e banale cresta est del Dosso dei
Laghi mt. 2126 fino a toccarne la sua sommità prativa. Ritorno con medesimo
itinerario fino alla solita mulattiera che in breve riporta al già cavalcato
Passo del Brealone. Da lì imboccare la cresta nord-est del Monte Trabacu mt.
2150 che inizialmente si presenta abbastanza affilata, rocciosa ed esposta ma
successivamente larga e comoda, con continui saliscendi. Si giunge così in 1
ora alla panoramica sommità mt. 2150. Ritorno al Passo del Brealone per la
medesima cresta a ritroso. Poi con lo
stesso itinerario dell’andata stavolta in discesa si ritorna alla Malga
Serolo mt. 1710 a
chiudere la faticosa escursione. Tempo totale: 9 ore. Dislivello: mt. 1250
Difficoltà: EE.
|
1188
|
MONTE
BREALONE
|
2268
|
1189
|
MONTE
PIETRA DA RASOIO
|
2245
|
1190
|
CIMA DI
BONDOLO
|
2384
|
1191
|
DOSSO DEI
LAGHI
|
2126
|
1192
|
DOSSO
TRABACU
|
2150
|
1193
|
DOS DI
PILASTRAGHE O CIMA DAVERT
|
2029
|
GRUPPO DELL'ADAMELLO
|
Malga Serolo mt. 1710 (Tn) - raggiungibile
in 2 ore e mezza di macchina da
Brescia (110 Km
circa), dove si prende la strada per il Lago d'Idro. Superare quest’ultimo
fino a pervenire a Condino mt. 444.
Abbandonare la statale ed entrare a sinistra in centro al paese e individuare
dopo 2 km
scarsi la deviazione a sinistra per Brione. Percorrere i 6 km di agevole Strada
Provinciale n. 123 interamente asfaltata fino a pervenire nel pressi della
chiesa di Brione. Qui seguire la strada asfaltata che sale a sinistra. Al
successivo bivio svoltare ancora a sinistra per Malmarum. La stretta strada
asfaltata aperta al traffico sale regolarmente nel bosco in direzione
nord-ovest. Al successivo bivio tenere la sinistra seguendo le indicazioni
per Coldom, Romantera, Prasarol, Malmarone, Falerno, ect,. La strada
asfaltata stavolta punta decisamente verso sud-ovest. Ai successivi due bivi
tenere sempre la destra trascurando le deviazioni proposte per Coldom e
Faserno. Successivamente, dopo un tornante a destra, diversi chilometri da
Brione, la strada sale stavolta verso nord-ovest diventando sterrata e
disagevole, solo per qualche chilometro però, perché poi la stessa torna
asfaltata fino alla Malga Serolo. Notevoli possibilità di parcheggio.
|
TN
|
10/06/2008
|
Anomalo itinerario in ambiente
completamente dimenticato da tutto e da tutti. Ideale da compiere quando le
cime vicine notevolmente più alte sono ancora ricoperte di neve. Dalla Malga
Serolo mt. 1710, imboccare il sentiero segnato n. 258 che sale regolarmente
in direzione ovest aggirando il versante nord della Cima di Serolo. Con
intuizione dopo circa 25’,
abbandonarlo e salire in mezzo al prato alla sella ricompressa tra Cima
Pissalat e Cima di Serolo; quindi affrontare l’ascesa della facile cresta
ovest di quest’ultima fino a pervenire
sulla panoramica sommità erbosa. Scendere dal medesimo itinerario, fino a
riportarsi sul sottostante sentiero n. 258 che in poco tempo porta alla
selletta ricompresa tra la Cima Pissalat e Dos di Pilastraghe o Cima Davert
mt. 2029. Abbandonarlo nuovamente e intraprendere la facile e larga cresta
erbosa est di quest’ultima vetta fino a raggiungere la ampia sommità.
Ritornare per medesima cresta alla selletta
succitata. Da lì portarsi con intuizione per labili tracce in mezzo al
prato ai piedi del breve ma ripidissimo versante boscoso ed erboso nord della
Cima Pissalat mt. 1944. Superarlo con
attenzione e pervenire in Vetta. Scendere poi dalla non banale cresta
opposta erbosa e rocciosa. Affrontarla con molta attenzione, dato che questo
passaggio rappresenta il punto più tecnico e pericoloso dell’intera
escursione. Si perviene così alla selletta ricompresa tra Cima Pissalat e Col
Palaboc. Attaccare stavolta il ripido versante nord boscoso di quest’ultimo e
pervenire ai mt. 1915 della cima. Scendere dal facile pendio erboso in
direzione sud fino ad immettersi sulla sottostante strada sterrata aperta al
traffico di collegamento tra Malga Romanterra mt. 1715 e Malga Serolo mt. 1710. In discesa
percorrerla in direzione nord-est e in breve raggiungere la Malga succitata e
quindi la macchina. Tempo totale: 3 ore. Dislivello: mt. 400 Difficoltà: EE.
|
1194
|
CIMA
PISSALAT
|
1944
|
1195
|
CIMA DI
SEROLO
|
1907
|
1196
|
COL
PALABOC
|
1915
|
1197
|
DOS DI
VALCAREZZO
|
1781
|
GRUPPO
DELL'ADAMELLO
|
Malga
Serolo mt. 1710 (Tn) - raggiungibile in
2 ore e mezza di macchina da Brescia (110 Km circa), dove si
prende la strada per il Lago d'Idro. Superare quest’ultimo fino a pervenire a Condino mt. 444. Abbandonare la
statale ed entrare a sinistra in centro al paese e individuare dopo 2 km scarsi la deviazione a
sinistra per Brione. Percorrere i 6 km di agevole Strada Provinciale n. 123
interamente asfaltata fino a pervenire nel pressi della chiesa di Brione. Qui
seguire la strada asfaltata che sale a sinistra. Al successivo bivio svoltare
ancora a sinistra per Malmarum. La stretta strada asfaltata aperta al
traffico sale regolarmente nel bosco in direzione nord-ovest. Al successivo
bivio tenere la sinistra seguendo le indicazioni per Coldom, Romantera,
Prasarol, Malmarone, Falerno, ect,. La strada asfaltata stavolta punta
decisamente verso sud-ovest. Ai successivi due bivi tenere sempre la destra
trascurando le deviazioni proposte per Coldom e Faserno. Successivamente,
dopo un tornante a destra, diversi chilometri da Brione, la strada sale
stavolta verso nord-ovest diventando sterrata e disagevole, solo per qualche
chilometro però, perché poi la stessa torna asfaltata fino alla Malga Serolo.
Notevoli possibilità di parcheggio.
|
TN
|
10/06/2008
|
Cima
dimenticata, poco evidente se vista da nord. La si raggiunge in circa
mezz’ora proseguendo in salita in direzione sud-ovest sulla strada sterrata
aperta al traffico per Malga Romanterra mt. 1715. Poco prima che la stessa cominci a scendere
per raggiungere la Malga succitata, abbandonarla e percorrere sulla sinistra
il pendio prativo semipianeggiante che in pochi minuti conduce alla larga
sommità di Dos di Valcarezzo mt. 1781. Ritorno per lo stesso percorso
dell’andata. Tempo totale tra andata e ritorno: 45’ dislivello: 70 mt.
Difficoltà: T.
|
1198
|
DOS DI LAVEN
|
1885
|
GRUPPO
DELL'ADAMELLO
|
Malga
Serolo mt. 1710 (Tn) - raggiungibile in
2 ore e mezza di macchina da Brescia (110 Km circa), dove si
prende la strada per il Lago d'Idro. Superare quest’ultimo fino a pervenire a Condino mt. 444. Abbandonare la
statale ed entrare a sinistra in centro al paese e individuare dopo 2 km scarsi la deviazione a
sinistra per Brione. Percorrere i 6 km di agevole Strada Provinciale n. 123
interamente asfaltata fino a pervenire nel pressi della chiesa di Brione. Qui
seguire la strada asfaltata che sale a sinistra. Al successivo bivio svoltare
ancora a sinistra per Malmarum. La stretta strada asfaltata aperta al
traffico sale regolarmente nel bosco in direzione nord-ovest. Al successivo
bivio tenere la sinistra seguendo le indicazioni per Coldom, Romantera,
Prasarol, Malmarone, Falerno, ect,. La strada asfaltata stavolta punta
decisamente verso sud-ovest. Ai successivi due bivi tenere sempre la destra
trascurando le deviazioni proposte per Coldom e Faserno. Successivamente,
dopo un tornante a destra, diversi chilometri da Brione, la strada sale
stavolta verso nord-ovest diventando sterrata e disagevole, solo per qualche
chilometro però, perché poi la stessa torna asfaltata fino alla Malga Serolo.
Notevoli possibilità di parcheggio.
|
TN
|
10/06/2008
|
Cima
dimenticata , molto evidente se vista da ovest. La si raggiunge in circa 40’. Attraversare il prato
semipianeggiante in direzione est fino a portarsi velocemente alla base della
cresta nord-ovest. Affrontare il ripido bosco su labili
tracce tenendosi a sinistra
fino a pervenire velocemente sulla erbosa cresta nord semipianeggiante,
facile e ampia quasi completamente tranne un piccolo tratto dove bisogna
prestare un pochino di attenzione. Percorrerla in direzione sud fino a
giungere sulla panoramica sommità erbosa del Dos di Laven mt. 1855. Ritorno
per lo stesso percorso dell’ascesa. Tempo totale tra andata e ritorno: 1 ora
e 15’.
Dislivello: 150 mt. Difficoltà: E.
|