GLI ARGOMENTI

IN QUESTO POST CON LA FUNZIONE “CTRL F” E’ POSSIBILE TROVARE LE RELAZIONI DI 198 CIME (DALLA N. 1.001 ALLA N. 1.198), ALCUNE DIMENTICATE ANCHE DA DIO.




Qui sotto si trova  il file in excel dell’elenco completo di  198 Cime, alcune dimenticate da Dio, con l’indicazione per ognuna di essa, della quota, della zona di ubicazione (Esempio: Val Camonica, Lago di Garda, ect.), della località, Provincia e quota di partenza,  della data e della relazione in cui si descrive il percorso per raggiungere la Cima,  il tempo di percorrenza dell’escursione, la difficoltà e il dislivello complessivo.

Le celle colorate in blu, sono quelle che possono contenere degli ERRORI DI ORTOGRAFIA.

Le celle colorate in verde sono quelle in cui la relazione non è ancora stata fatta.

Per trovare la descrizione, ubicazione e tutte le informazioni di una cima, bisogna digitare contemporaneamente “CTRL F” scrivendo successivamente il nome della Vetta desiderata oppure, se non si ricorda, la sua ubicazione o la Località di partenza, ect.

Importante sapere che qui si trovano relazioni di cime sconosciute ai più che è molto difficile trovare su internet.

Per quanto riguarda le fotografie esse si trovano nella pagina denominata le mie 1600 cime diverse - ricette, foto e video di dolci”. Esse sono numerate e catalogate (numero, nome e quota cima) in ordine progressivo seguendo l’excel succitato. Per trovare il numero, il nome e la quota della cima  corrispondente alla foto desiderata, aprire gli appositi 2 link  che compaiono qui sotto, tasto di destra sulla foto desiderata e con l'opzione "salva con nome" si apre una finestra dove c'è scritto il numero, il nome e la quota della cima corrispondente alla foto scelta. Un'altra opzione è quella di aprire la foto scelta, cliccare in fondo alla pagina su opzioni e poi cliccare su scarica a grandezza originale. Si apre una finestra dove c'è scritto il nome e la quota della cima corrispondente alla foto scelta. 









RELAZIONI CIME DALLA 1.001 ALLA 1.198
N.
NOME
ALT. MT.
UBICAZIONE
PUNTO DI PARTENZA
PROV. DI PART.
DATA
PICCOLA DESCRIZIONE SOGGETTIVA DEL PERCORSO,  CON INDICAZIONE DELLA DIFFICOLTA', DEI TEMPI DI PERCORRENZA CAI, DEL DISLIVELLO ALLA DATA IN CUI SI E' SVOLTA L'ESCURSIONE.
1001
MONTE CIMONE
2.165
APPENNINO MODENESE
Al Parcheggio a mt. 1530 circa, qualche centinaia di metri dopo il Rifugio Lago della Ninfa (Sestola – Mo), nei pressi della partenza della strada asfaltata militare per il Cimone chiusa al traffico - raggiungibile in 3 ore 30' di macchina (240 km circa) da Brescia. Prendere l’A4, poi poco prima di Verona immettersi sulla A22. Uscire a Modena Nord.  Con l’ausilio della Tangenziale sud raggiungere Formigone, poi Maranello e Pozza. Proseguire sulla S.S. 12 fino a Pavullo nel Frignano e Sestola dove si prende la strada asfaltata per il Passo del Lupo. Una volta raggiuntolo dopo 11 km, svoltare a sinistra e superare il lago della Ninfa. Un Km dopo parcheggiare nello spiazzo. Tenere conto che dal 23 dicembre al 7 di Gennaio e tutti i festivi e prefestivi dalle 7.30 alle 15.30 per accedervi bisogna pagare il pedaggio prima di Sestola.
MO
12/06/2007
Bell’itinerario molto frequentato in  ambiente tipicamente appenninico. Prima di esporlo è doveroso però fare un piccolo cenno sul Cimone che è il più alto rilievo dell’Appennino Settentrionale , nonchè dell'Emilia Romagna e della Provincia di Modena. E’ una montagna piuttosto tozza, con una vaga forma piramidale a tre facce ben visibile dalle province di Modena, Reggio Emilia, Pistoia e Bologna. La Cima del Monte Cimone è il punto geografico dal quale si vede più superficie italiana. In condizioni di ottima visibilità, infatti si può scorgere all’orizzonte tutto l’arco alpino, il mar Adriatico, il Monte Amiata, l’Argentario, il Mar Tirreno, l’Isola d’Elba, la Sardegna e l’Isola di Capraia. La montagna poi rappresenta un’importante stazione sciistica invernale ed è fornita di impianti di risalita che permettono di giungere non lontana dalla Vetta partendo dal centro abitato di Sestola, da Canevare, frazione di Fanano, dalla Località Le Polle di Riolunato e da Montecreto. Una Funivia, aperta anche nel periodo estivo, collega il Passo del Lupo a Pian Cavallaro, da cui è possibile raggiungere la sommità in circa un’ora. Nei pressi della Vetta sono state scoperte tracce di presenza umana risalente ai Romani. Dal punto di vista alpinistico il Monte Cimone è di scarso interesse: non presenta infatti pareti rocciose e canaloni interessanti. L’Ampia sommità sulla quale  e' presente un mare di cemento costituito da molteplici antenne per le telecomunicazioni ed in particolare un radiofaro per la navigazione aerea dell’Aereonautica Militare, da un Osservatorio Meteorologico, dalla stazione di ricerca”Ottavio Vittori” del Consiglio Nazionale delle Ricerche per lo studio dell’atmosfera e del clima, da alcuni Monumenti,  dalla terrazza del piccolo orizzonte, dalla Cappella della Madonna delle Nevi e infine dalla croce in ferro, si può raggiungere con diversi itinerari escursionistici ma quello che vado a proporre io è il più facile di tutti e adatto per la prima parte ai ciclisti. Dal parcheggio seguire i 5,5 km di strada asfaltata chiusa al traffico di proprietà dell’Aeronautica militare, che portano ai 1878 mt. dei Piani di Cavallaio (raggiungibili anche attraverso i sentieri n. 447 o n. 441), dove sorge l'ononimo Rifugio, dove arriva la funivia e dove termina la strada asfaltata militare. Da li' proseguire per la direttissima del Monte Cimone (segnavia n. 441, raccordo sentiero n. 13). Essa sale ripida in mezzo al prato in direzione sud-ovest fino a toccare l’ampia sommità del Cimone mt. 2165. Da lì prendere il sentiero n. 447 che scende facilmente in direzione sud. Percorrerlo abbandonandolo 2 volte per raggiungere in breve rispettivamente le cime del Monte Cimoncino mt. 2117 e del Monte la Piazza mt. 1870. Ritorno per lo stesso itinerario. Tempo totale tra andata e ritorno: 6 ore. Dislivello: 900 mt  Difficoltà: E.
1002
MONTE CIMONCINO
2.117
1003
MONTE LA PIAZZA
1.870
1004
MONTE MAIORI
1.560
APPENNINO TOSCO-EMILIANO
Passo dell'Abetone (Pt) mt. 1388(aperto tutto l'anno) - raggiungibile in 3 ore 30' di macchina (245 km circa) da Brescia. Prendere l’A4, poi poco prima di Verona immettersi sulla A22. Uscire a Modena Nord.  Con l’ausilio della Tangenziale sud raggiungere Formigone, poi Maranello e Pozza. Proseguire sulla S.S. 12 superando i paesi di Pavullo nel Frignano, Lama Mocogno e Pievepelago. Superatolo quest’ultimo, al bivio si prende a sinistra la larga strada asfaltata per il Passo dell’Abetone. Una volta raggiuntolo, prima del parcheggio gigantesco prendere a sinistra la strada asfaltata in salita; dopo 100 metri svoltare a destra e proseguire per poche centinaia di metri su strada asfaltata aperta al traffico in mezzo al bosco fino al divieto di transito e parcheggiare negli spazi a fianco della carreggiata.
PT
13/06/2007
Inedita traversata sulla cresta di confine tosco-emiliana in ambiente a tratti selvaggio.  Dal Passo dell’Abetone, proseguire in direzione nord- est sulla strada chiusa al traffico semipianeggiante nel bosco che diventa ben presto sterrata (segnavia 00). Giunti dopo mezz’ora ad un bivio, prendere il sentiero centrale che stavolta sale decisamente conducendo in 20 minuti ai mt. 1560 della sommità boscosa del Monte Maiore (cartello in legno ad indicarne la vetta). Proseguire in discesa dal versante opposto fino a ricongiungersi con una strada sterrata che in breve porta al bianco Rifugio Casetta mt. 1503 posto in località Serra delle Motte. Da lì proseguire in direzione sud-est su versante erboso fino a portarsi sulla larga cresta. Percorrerla senza difficoltà con persistenti saliscendi fino a pervenire ai piedi del versante ovest del Monte Rotondo. Qui senza indugi  abbandonare il sentiero principale 00 imboccando a sinistra quello a mezza costa che in direzione nord va’ a congiungersi con il n. 447. Continuare sullo stesso che sale e scende sulla cresta erbosa in direzione nord – ovest fino a valicare la sommità del Monte Lagoni mt. 1962. Sublime il panorama sul vicinissimo e imperioso Monte Cimone mt. 2165 che si può raggiungere in poco più di un’ora e mezza a piedi. Il mio itinerario invece non prevede invece la succitata ipotesi. Pertanto ritornare indietro dallo stesso sentiero 447. Stavolta però rimanere sempre in cresta, la quale diventa rocciosa nel tratto ricompreso tra le Cime di Libro Aperto mt. 1932 e Monte Rotondo mt. 1936. Con l’aiuto di un breve ed esposto tratto attrezzato si conquistano le 2 cime succitate tra l’altro molto vicine tra loro. Immettersi poi nuovamente sul sentiero 00 sulla cresta erbosa di confine tosco – emiliana. Percorrerlo con saliscendi continui in ambiente selvaggio e raramente frequentato prevalentemente prativo in direzione sud-est, a volte staccandosi leggermente dal sentiero segnato, raggiungendo rispettivamente le sommità non sempre facilmente individuabili di: Monte Cervinara mt. 1772, Monte Lancino 1700 e Cima Tauffi 1798 (attenzione nell'ascesa di quest'ultima a causa del terreno molto sdrucciolevole ed esposto della sua cresta ovest). Si perviene così dopo circa 5 ore e mezza di cammino alla sella prativa di Colle dell'Acqua Marcia mt.1632 dove si rileva la presenza di un vecchio cartello in legno. Continuare ancora su sentiero 00 in direzione sud-est in mezzo a verdi prati con continui saliscendi sulla larga e banale cresta pervenendo sulla Cima dei Balzoni mt. 1753, alla Sella di Colle Piaggiacalda mt. 1650, sulla Cima Vista del Paradiso mt. 1706 e sul Pizzo mt. 1703 fino a pervenire dopo 6 ore e mezza all’importante, storico e frequentato Passo di Croce Arcana mt. 1669(croce e cippo alpini) che collega Ospitale (Mo) con Cutigliano (Pt). Proseguire successivamente in salita verso sud – est  e raggiungere in breve il Rifugio Marzani 1714 mt.,posto nei pressi di una piccola sommità dove sono ubicati i ripetitori radio televisivi. Scendere dal versante opposto in mezzo al prato sempre su sentiero 00 e arrivare ai piedi della cresta ovest del piramidale Monte Spigolino mt. 1827(croce e altarino in vetta). Percorrere la cresta tralasciando il sentiero principale e pervenire in breve sulla panoramica sommità. Discesa dal facile ed erboso prativo versante sud-est fino a giungere in pochi minuti al Passo della Calanca m. 1731 (cartello in ferro). Proseguire verso sud-est, ignorare la deviazione a sinistra per il Lago Scaffaiolo, continuando invece sulla cresta nord-ovest del Monte Il Cupolino mt. 1852, la cui sommità erbosa, su cui è posizionata una croce arrugginita, si raggiunge senza particolari difficoltà. Discesa dalla cresta sud-est fino a pervenire in breve al Passo dei Tre Termini mt. 1780 (cartello in legno) (solo filmato). Proseguire poi su sentiero 00 semipianeggiante sempre verso sud-est, ma dopo pochi minuti con intuizione abbandonarlo e salire sul selvaggio ma semplice versante erboso nord-ovest del Monte Cornaccio mt. 1881, la cui ampia sommità si raggiunge facilmente in circa 20 minuti.. Discesa dal banale versante opposto fino a riammettersi sul sentiero 00 che in poco tempo conduce al Passo dello Strofinatoio  mt. 1847 (cartello). Da qui prendere il sentiero n. 129 che sale regolare verso nord. Pochi minuti dopo tralasciarlo e immettersi invece sulla erbosa cresta sud-ovest della poco accentuata Punta Giorgina mt. 1927, la cui sommità erbosa si raggiunge senza difficoltà in pochi minuti. Ritornare senza percorso obbligato sul visibile sottostante sentiero 129 che in breve conduce sulla larga e panoramica sommità del Corno alle Scale mt. 1944, posta completamente in Provincia di Bologna, dove sono presenti il punto trigonometrico, il cartello indicatore della vetta e gli impianti di risalita. Sono passate 10 ore dal via dell’escursione. Appare già vicinissima la gigantesca croce in ferro di Punta Sofia mt. 1939, posta anch’essa in Provincia di Bologna, che si raggiunge con estrema facilità in pochi minuti. Ritorno, per medesimo sentiero 129 fino al Passo tre Termini, tralasciando logicamente stavolta l’ascesa al Monte Cornaccio mt. 1881. Da lì stavolta proseguire a destra a mezza costa per  il Rifugio Duca degli Abruzzi mt. 1794 e Lago Scaffaiolo mt. 1787, che si raggiungono in pochi minuti. Percorrere poi su sentiero 00  tutta la sponda nord del piccolo lago in direzione ovest fino a pervenire al Bivacco in cemento Musiani mt. 1787. Ricongiungersi poi al percorso fatto all’andata e pervenire pertanto nuovamente Passo della Calanca. Continuare verso il Passo di Croce Arcana per pochi minuti fino ad imboccare sulla sinistra il sentiero n. 66 che in 40' porta alla località Doganaccia mt.1547 dove l’escursione termina. Per rientrare al Passo dell’Abetone e' bene avere una seconda auto oppure avvalersi di un improbabile autostop fino all’abitato di Pianosinatico e poi con pulman raggiungere l'Abetone. Tempo totale comprese tutte le evitabili deviazioni proposte che allungano di molto l’escursione: 12 ore e 30’. Dislivello totale: 1700 mt. Difficoltà: E, (EE soltanto 2 tratti: quello nei pressi del Libro Aperto e quello della cresta ovest di Cima Tauffi).
1005
MONTE LAGONI
1.962
1006
LIBRO APERTO
1.932
1007
MONTE ROTONDO
1.936
1008
MONTE CERVINARA
1.172
1009
MONTE LANCINO
1.700
1010
CIMA TAUFFI
1.798
1011
MONTE I BALZONI
1.753
1012
CIMA VISTA DEL PARADISO
1.706
1013
IL PIZZO
1.703
1014
MONTE SPIGOLINO
1.827
1015
MONTE IL CUPOLINO
1.852
1016
MONTE CORNACCIO
1.881
1017
PUNTA GIORGINA
1.927
1018
CORNO ALLE SCALE
1.944
1019
PUNTA SOFIA
1.939
1020
MONTE CUSNA
2.121
APPENNINO REGGIANO
Rifugio Monte Orsaro Mt. 1300 (Re) - raggiungibile in 3 ore 00’ di macchina (200 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, poi poco prima di Piacenza inserirsi sulla A1, uscire a Reggio Emilia, seguire le indicazioni per il Passo del Cerreto immettendosi sulla S.S. 63. Giunti nei pressi di Magonfia, svoltare a sinistra per Villa Minozzo mt. 680 e in 14 km raggiungerlo. Successivamente seguire le indicazioni per la Località Monteorsaro mt. 1240. Una volta arrivati in quest’ultima prendere la strada sterrata disagevole per l’omonimo rifugio che in 600 mt. porta nei pressi dello stesso. Parcheggiare a fianco della carreggiata.
RE
14/06/2007
Bellissimo itinerario abbastanza frequentato nell'Appennino Reggiano in cui non è raro vedere marmotte, il cervo europeo, caprioli e cinghiali. Lo stesso si presta benissimo a varianti in aggiunta o riduzione rispetto a quanto proposto. Dal rifugio Monte Orsaro proseguire per la strada sterrata abbastanza sconnessa aperta al traffico che sale regolare nel bosco in direzione sud-ovest fino a pervenire dopo un’ora scarsa di cammino ai mt. 1549 del Passo della Cisa dove è presente un luogo attrezzato per il picnic. Da lì proseguire a sinistra per strada sterrata chiusa al traffico con segnavia n. 623 fino a giungere dopo circa mezz’ora nel vasto altopiano del Monte Bagioletto. Al bivio a mt. 1750 per prati di Sara, dove e' già ben visibile l'imperioso ed erboso Monte Cusna, prendere a sinistra il sentiero  n. 623 che semipianeggiante in pochi minuti porta alla base della cresta erbosa e in rocciosa  nord del Monte Cusna (ricordarsi di evitare di percorrerla in presenza di forte vento, tra l’altro non raro, o terreno ghiacciato e vetrato).Qui con logicità, abbandonare il sentiero 623 che scende verso sud-ovest e invece affrontare con l’ausilio del sentiero n. 625 senza particolari difficoltà la cresta non particolarmente esposta. Il tratto più impegnativo è a circa mt. 1850 di quota, dove la presenza di una ripida fascia rocciosa costringe ad un aggiramento sulla sinistra, per poi recuperare in seguito la linea spartiacque.Superato questo punto si alternano tratti più ripidi, a tratti più pianeggianti fino a giungere sotto la pala finale del Cusna. Qui il sentiero sale lungo il pendio verso destra fino a condurre dopo 3 ore scarse di cammino alla croce in ferro della vetta del Monte Cusna. mt. 2121, la cima più alta dell'Appennino Reggiano, ben visibile anche da molto lontano, descritta in molti libri come “l’uomo addormentato” per la sua forma allungata, da cui si stacca decisamente la Vetta, facendo assomigliare il crinale ad un profilo umano.  Logicamente la stessa può essere raggiunta con diversi altri itinerari escursionistici e scialpinistici, che in questa sede non vado ad illustrare. Fantastico comunque il panorama sui monti posti sulla cresta di confine Tosco-Emiliana: Monte Prado il piu’ alto della Toscana, Monte Sillanoe sulle Alpi Apuane. Discesa seguendo i bollini rossi e bianchi per la breve ma espostissima, tecnica e  rocciosa cresta sud-est, da affrontare con molta attenzione, che porta alla sella ricompresa tra Cima del Cusna e anticima del Sasso del Morto. Da lì seguire il sentiero n. 607 a mezza costa in direzione sud-est che conduce in breve sotto l’evidente cupola rocciosa del Sasso del Morto mt. 1077. Staccarsi dal sentiero segnato che attraversa il suo roccioso versante nord ed in breve risalire con attenzione e senza percorso obbligato la esposta ma brevissima cresta ovest fino a toccare l’aguzza sommità mt. 2077. Sublime il panorama sul Monte Cusna. Scendere dalla cresta opposta con concentrazione e riportarsi nuovamente in pochi minuti sul sentiero n. 607 che in poco tempo conduce all'arrivo dell’ultimo troncone della funivia proveniente dal Rifugio Reggio 1500. Qui è posto il Rifugio in cemento Emilia 2000. Proseguire poi sulla larga dorsale erbosa con sentiero n. 607 con saliscendi continui in direzione sud-est fino a giungere sull'ampia sommità prativa di Monte la Piella mt. 2077. Ritornare con il medesimo itinerario fatto all’andata, tralasciando logicamente l’ascesa al Sasso del Morto, alla sella ricompresa tra anticima di quest’ultimo e Cusna. Stavolta tralasciare la difficile cresta sud-est proseguendo sul sentiero n. 607 che taglia a mezza costa in direzione nord il roccioso versante nord-est del Cusna fino a congiungersi con il n. 619 proveniente dal Rifugio Zamboni. Seguirlo in ascesa risalendo il facile versante erboso nord-est del Cusna fino a ricongiungersi poco sotto la sommità dello stesso al sentiero n. 625 che con percorso in discesa, sulla cresta nord, a ritroso rispetto a quello fatto all’andata, riporta al bivio per i prati di Sara. Seguire poi a sinistra la strada sterrata proprio per quest'ultimi fino a portarsi ai piedi dell’evidente versante sud-ovest erboso del monte Bagioletto mt. 1758 che si affronta con facilità senza percorso obbligato fino a pervenire in breve tempo sulla sommità prativa. Da qui ritorno al Passo della Cisa e poi al Rifugio Monte Orsaro con identico percorso fatto all’andata. Tempo totale dell'intera escursione: 7 ore. Dislivello totale: 1200 mt.  Difficoltà: EE  
1021
SASSO DEL MORTO
2.077
1022
MONTE LA PIELLA
2.077
1023
MONTE BAGIOLETTO
1.758
1024
MONTE ISCHIA
1.727
APPENNINO TOSCO-EMILIANO
Passo di Pradarena mt. 1579 (Re) - raggiungibile in 3 ore 30’ di macchina (225 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, poi prima di Piacenza grazie all’innesto della A21 inserirsi sulla A1, uscire a Reggio Emilia, seguire le indicazioni per il Passo del Cerreto immettendosi sulla S.S. 63. Dopo 14 km dopo Castelnovo né Molti, giunti nei pressi di Busana mt. 855 svoltare a sinistra per Ligonchio mt. 949 e in 16 km raggiungerlo. Successivamente seguire le indicazioni per il Passo di Pradarena e in 10 km. di strada anche ripida sempre asfaltata pervenire sullo stesso e parcheggiare nei pressi dell’elegante ristorante.
RE
14/06/2007
Inedito itinerario in ambiente dimenticato a ridosso del confine tra le regioni di Toscana ed Emilia. Dal Passo di Pradarena mt. 1549 seguire la strada sterrata nel bosco con segnavia 00 che in direzione sud-ovest prima in salita e poi in discesa conduce ai mt. 1511  del boscoso Passo Cavorsella mt. 1511. Da lì proseguire su sentiero 00 per il Passo del Cerreto che sale inizialmente ripido nel bosco e poi più dolce in mezzo ai prati in direzione sud-ovest fino a pervenire alla sella compresa tra i Monti Ischia e Scalocchi. Quindi abbandonare il sentiero segnato per percorrere su tracce la facile cresta erbosa sud-ovest del Monte Ischia che porta in breve alla larga panoramica sommità prativa  a quota 1727. Per medesima cresta a ritroso tornare alla succitata sella e lanciarsi stavolta sulla breve e non difficile anche se dimenticata cresta erbosa nord-est del Monte Scalocchi fino a pervenire sulla sua sommità a quota mt. 1726 dove e' presente il cippo di confine. Discesa per tracce dalla selvaggia cresta opposta fino a ricongiungersi sul sentiero 00 che si immerge per poco nel bosco e in pochi minuti conduce ai mt. 1703 del boscoso Passo di Belfiore dove si incrocia il sentiero n. 649 proveniente dalla Località Cerreto Laghi. Continuare invece sul n. 00 in direzione nord-ovest, ben presto in campo aperto in mezzo al prato, staccandosi pochi minuti dopo dallo stesso per salire a sinistra per tracce sulla erbosa e poco evidente Cima Tre Potenze mt. 1771 (cippo di confine) . Facile e breve discesa dalla cresta nord alla sella sottostante e poi salita con attenzione per impervia cresta fino a pervenire sull’evidente Cima Erbosa di Belfiore m. 1810(cippo confine). Per il versante opposto scendere in qualche maniera in mezzo all’erba alta fino a ritornare sull'abbandonato sentiero n. 00 che prosegue in direzione nord-ovest a mezza costa  con saliscendi continui lasciando  sulla sinistra anche una evidente vetta non nominata sulle cartine dell'Appennino Tosco-Emiliano a quota 1855. Già è visibile l’imperioso Monte La Nuda a mt. 1895 il cui apice si raggiunge con una breve salita su sentiero 00 passando in mezzo alla pietraia e al prato fino a pervenire dapprima al cartello in legno poco sotto la Vetta e poi  sulla panoramica sommità dove è presente una strana struttura abbandonata in cemento armato e in ferro ben visibile anche da lontano. Fantastico il panorama sulla località turistica laghi del Cerreto e sul roccioso Monte Scalocchio mt. 1810. Ritorno per lo stesso itinerario dell’andata per sentiero n. 00 tralasciando logicamente tutte le deviazioni proposte all'andata. Tempo totale intero itinerario: 6 ore. dislivello: 800 mt.  Difficoltà: E.
1025
MONTE SCALOCCHI
1.726
1026
MONTE LA NUDA
1.895
1027
CIMA BELFIORE
1.810
1028
CIMA TRE POTENZE
1.771
1029
MONTE SILLANO
1.847
APPENNINO TOSCO-EMILIANO
Passo di Pradarena mt. 1579 (Re) - raggiungibile in 3 ore 30’ di macchina (225 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, poi prima di Piacenza grazie all’innesto della A21 inserirsi sulla A1, uscire a Reggio Emilia, seguire le indicazioni per il Passo del Cerreto immettendosi sulla S.S. 63. Dopo 14 km dopo Castelnovo né Molti, giunti nei pressi di Busana mt. 855 svoltare a sinistra per Ligonchio mt. 949 e in 16 km raggiungerlo. Successivamente seguire le indicazioni per il Passo di Pradarena e in 10 km. di strada anche ripida sempre asfaltata pervenire sullo stesso e parcheggiare nei pressi dell’elegante ristorante.
RE
14/06/2007
Bell'itinerario in ambiente dimenticato. Dal Passo di Pradarena mt. 1549 seguire la strada sterrata con segnavia 00 inizialmente nel bosco e poi in campo aperto che in direzione sud-est prima in salita e poi in discesa conduce in 50’ di cammino ai mt. 1619  dell'erboso Passo della Comunella (cartello in legno). Da lì proseguire su strada sterrata in salita in direzione sud-est fino ad abbandonarla intuitivamente prima che questa cominci a scendere. Salire pertanto per labili tracce il selvaggio versante erboso in direzione nord fino a pervenire alla sella compresa tra una cima quotata mt. 1814 ma non nominata sulla cartina dell'Appennino tosco-emiliano e il Monte Sillano. Percorrere quindi a destra la banale e larga cresta erbosa nord-ovest di quest'ultimo fino a pervenire dopo circa 2 ore di cammino alla piccola croce in ferro, dotata di targhetta posta, sulla sommità del Monte Sillano mt. 1847. Fantastico il panorama sui Monti Cusna, Prado e Alpi Apuane. Scendere poi dalla semplice cresta opposta fino a pervenire alla sella compresa tra Monti Sillano e di Soraggio. La dimenticata sommità di quest’ultimo si raggiunge in pochi minuti agevolmente percorrendo la banale cresta nord-ovest. Poi ritornare alla sella succitata e scendere per tracce nel prato in direzione sud fino a congiungersi con il sottostante  sentiero 00 che in breve riporta sulla strada sterrata proveniente da Passo di Pradarena mt. 1549. Percorrerla a ritroso rispetto all’andata fino a tornare al Passo della Comunella mt. 1619 dove la si abbandona nuovamente per salire attraverso la larga cresta sud-est erbosa del Monte Asinara mt. 1730 sulla sua sommità dove è presente un bastone in legno che sostiene il cartello in ferro del parco dell'Appennino tosco-emiliano. Discesa dalla cresta erbosa opposta fino a ritornare sulla solita strada sterrata che in pochi minuti riporta al Passo di Pradarena dove termina l’escursione. Tempo totale intero itinerario: 4 ore Dislivello: 550 mt. Difficoltà: E.
1030
MONTE SORAGGIO
1.849
1031
MONTE ASINARA
1.730
1032
MONTE CAVALBIANCO
1.854
APPENNINO REGGIANO
Passo di Pradarena mt. 1579 (Re) - raggiungibile in 3 ore 30’ di macchina (225 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, poi prima di Piacenza grazie all’innesto della A21 inserirsi sulla A1, uscire a Reggio Emilia, seguire le indicazioni per il Passo del Cerreto immettendosi sulla S.S. 63. Dopo 14 km dopo Castelnovo né Molti, giunti nei pressi di Busana mt. 855 svoltare a sinistra per Ligonchio mt. 949 e in 16 km raggiungerlo. Successivamente seguire le indicazioni per il Passo di Pradarena e in 10 km. di strada anche ripida sempre asfaltata pervenire sullo stesso e parcheggiare nei pressi dell’elegante ristorante.
RE
14/06/2007
Elegante montagna erbosa ben visibile anche da lontano. Dall’unico albergo posto al Passo di Pradarena mt. 1549 imboccare la strada sterrata che sale regolarmente nel bosco in direzione nord con segnavia rosso e bianco e che ben presto diviene sentiero. Al bivio per la località la Buca tenere la sinistra per monte Cavalbianco e proseguire fino a sbucare in campo aperto portandosi sulla facile cresta erbosa sud dello stesso. Proseguire su di essa prestando attenzione comunque alle possibili raffiche di vento, fino a pervenire sulla panoramica sommità erbosa mt. 1854. Superbo il panorama a 360°, sui vicini Monti Cusna, Ischia, La Nuda, Asinara, Sillano e sui paesi sottostanti. Poco sotto la vetta sulla cresta erbosa nord-ovest del monte Cavalbianco è presente la Madonnina. Ritorno per lo stesso itinerario dell’andata. Tempo di sola ascesa: 1 ora scarsa. Dislivello: 300 mt. Difficoltà: E.
1033
MONTE ALTO
1.904
APPENNINO TOSCO-EMILIANO
Passo del Cerreto mt. 1261 (Re) - raggiungibile in 3 ore 30’ di macchina (217 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, poi prima di Piacenza grazie all’innesto della A21 inserirsi sulla A1, uscire a Reggio Emilia, seguire le indicazioni per il Passo del Cerreto immettendosi sulla S.S. 63, superare Castelnovo né Molti, Busana mt. 855 e giungere al Passo del Cerreto. Ottime possibilità di parcheggio.
RE
15/06/2007
bInedita escursione in ambiente selvaggio. Dal Passo del Cerreto mt. 1261, imboccare il sentiero 00 che in direzione nord-ovest sale regolare prevalentemente nel bosco e in circa 40 minuti sbuca in una strada sterrata chiusa al traffico e quindi ai mt. 1271 del Passo dell'Ospedalaccio dove è presente una bacheca in legno. Da lì proseguire ancora con il sentiero n. 00, tralasciando poco dopo la deviazione a destra per le sorgenti del Secchia (segnavia n. 671). Il sentiero, a tratti non evidente, sale ripido dapprima nel bosco e poi nel prato in direzione nord-ovest. Poi il versante diventa più roccioso e ad un certo punto bisogna prestare attenzione ad un tratto un po’ confuso in cui è facile confluire nel sentiero 102 che scende a sinistra in direzione sud-ovest alla località di  Castello di Camporaghena. Si perviene così alla rocciosa, erbosa  ed  esposta cresta sud-est del Monte Alto. Percorrerla con attenzione evitando i tratti più tecnici con tracce di sentiero a mezza costa sul lato a est della stessa. Si Giunge così dopo 3 ore sulla panoramica sommità mt. 1904 del Monte Alto dove sono presenti grandi ometti di sassi ad indicarne la vetta. Discesa per la rocciosa cresta nord-est, dove è presente un breve tratto di ferrata che comunque è evitabile con il sentiero n. 673 in direzione nord-est posto sul versante nord  rispetto alla cresta succitata. Si perviene così in circa mezz’ora ai mt. 1750 di Passo di Pietra Tagliata. Da lì ci si immette sulla lunghissima cresta sud-ovest dell'Alpe Succiso che inizialmente si presenta rocciosa ed imperiosa. Qui è presente un breve tratto ferrata evitabile comunque con l’esposto sentiero n. 671 a mezza costa sul versante est della cresta succitata. Usciti da questo delicato tratto si continua sulla facile ma interminabile cresta  erbosa fino a giungere dopo 4 ore e mezza di cammino dalla partenza al punto trigonometrico e alla Madonnina posti sulla sommità dell'Alpe Succiso mt. 2017. Sublime il panorama. Nelle giornate più nitide si possono ammirare verso sud il Golfo della Spezia, la Corsica, le principali Isole dell’Arcipelago Toscano e verso nord la Valle dell’Enza e la Pianura Padana.  Discesa per la banale cresta sud-est che porta in breve ai mt. 1945 della sella di Casarola. Da lì continuare in salita con sentiero segnato n. 651 per Fonte Capisola e Cerreto Alpi che percorrendo la ampia cresta sud-ovest  del Monte Casarola mt. 1979. Si perviene così in pochi minuti sulla spaziosa sommità dove è presente la spezzata croce metallica. Ritorno per medesimo itinerario dell’andata fino alla Sella della Casarola dove stavolta si prende il sentiero n. 675 che scende regolarmente senza difficoltà in direzione sud-ovest inizialmente nel prato e poi nel bosco. Si arriva quindi alla tranquilla e rilassante località della Sorgente del Secchia. Qui ci si immette sul sentiero n. 671 che in discesa riporta al Passo dell’Ospedalaccio (Attenzione, a non sbagliare in questo frangente finendo in direzione del Passo di Pietra Tagliata). Infine, con sentiero 00 in mezz’ora si ritorna al Passo del Cerreto a chiudere l’affascinante escursione. Tempo totale: 7 ore. Dislivello: 1.100 mt. Difficoltà: EE.
1034
ALPE SUCCISO
2.017
APPENNINO REGGIANO
1035
MONTE CASAROLA
1.979
APPENNINO REGGIANO
1036
MONTE VENEROCOLO O TRE CONFINI
2.590
VAL DI SCALVE
PASSO DEL VIVIONE MT. 1228 - RAGGIUNGIBILE IN 1 ORA E 50' (92 KM) CIRCA DI MACCHINA DA BRESCIA
BG
07/07/2007
itinerario poco frequentato in ambiente solitario. dal p.so seguire il segnavia 416 per il rif. tagliaferri. inizialmente con strada sterrara quasi pianeggiate e poi con sentiero che risale regolare la valbona in direzione nord-ovest senza difficolta' incontrando dapprima una malga e poi il lago di valbona mt. 2035. progeguire su sentiero segnato, solo in pochissimi tratti esposto che si porta sul versante sud dei monti di valbona e prosegue sempre con pendenze non eccessive fino a giungere dopo circa 2 ore al bellissimo passo del gatto mt. 2416.(scritta sulla roccia e sul cartello in ferro e madonnina). da li' scendere dalla parte opposta nella valle del venerecolino sempre con sentiero n. 416 per circa 20' fino ai laghi del venerecolo dove si stacca sulla destra un sentiero segnato in direzione nord-est con segni rossi e bianchi senza difficolta', che conduce in circa 20' al bellissimo passo del selerino mt. 2412. da li' seguire la rocciosa, ripida ed a tratti esposta cresta est del venerecolo, seguendo gli ometti posizionati di tanto in tanto ad indicarne la corretta via. mantenersi sempre sul filo della cresta o poco sotto lo stesso. si perviene cosi' in circa 20' dal passo alla bellissima cima del monte venerecolo o tre confini mt. 2590.(minuscola croce in ferro). ritornare per lo stesso itinerario fino al passo del gatto e scendere in valbona su sent. 16 per pochi minuti fino a intraprendere sulla sinistra un labile sentiero non segnato che conduce in breve sulla cresta rocciosa delle cime di valbona. seguirla in direzione est con attenzione fino a pervenire alla rocciosa ed erbosa vetta della cima di valbona occ. mt. 2400. continuare sulla cresta che diventa molto facile con versante sud erboso e quello nord roccioso fino a giungere alla vetta della cima di valbona orient. mt. 2362 e poi al monte del matto mt. 2403(bastone in ferro). poi continuare con attenzione suula cresta scendendo decisamente e poi risalendo al monte pertecata mt. 2270. da li' ritornare indietro fino a ricongiungergi con il sentiero n. 416 che ci riporta al passo del vivione. tempo tot: 7 h circa dislivello tot: circa 1300 mt. diff:ee
1037
CIMA DI VAL BONA OCCIDENTALE
2.400
1038
CIMA DI VAL BONA ORIENTALE
2.362
1039
MONTE DEL MATTO
2.403
1040
MONTE PERTECATA
2.270
1041
PIZZO FARNO
2.506
VAL BREMBANA
LOCALITA' CONCA DI MEZZENO MT. 1576 (RONCOBELLO) - RAGGIUNGIBILE IN 2 ORE ABBONDANTI DI MACCHINA DA BRESCIA SU STRADA QUASI TUTTA ASFALTATA TRANNE L'ULTIMO KM.
BG
14/07/2007
itinerario abbastanza frequentato per la vicina presenzai del rif. laghi gemelli..dall'ampio parcheggio seguire il sentiero n. 215 che con facilita'  in direzione nord conduce in circa 1 h 30' alla croce del p.so di mezzeno mt. 2142. da li' proseguire in direzione sud-est su facile sentiero segnato su e giu' a mezzacosta pervenendo in circa 30' al p.so dei laghi gemelli mt. 2139. da li' per labili tracce in direzione nord-est a mezzacosta(scarsi ometti e pallini rossi), si giunge in circa 30' ai mt.2320 del p.so ovest di valsanguigno. (scritta su pietra), ricompreso tra monte corte e pizzo farno.da li' proseguire, seguendo gli ometti,  sulla evidente cresta sud del farno inizialmente erbosa e poi rocciosa aggirando a sinistra la rocciosa cuspide finale e raggiungendo cosi' in 45' senza problemi la croce in ferro del pizzo farno mt. 2506.fantastico il panorama sul pizzo del becco, monte corte, cime di valsanguigno, monte pradella, laghi gemelli,ect. scendere in direzione nord-est su facile sentiero sentiero che in circa 15' conduce al p.so est di valsanguigno mt. 2380, ricompreso tra pizzo farno e cime di valsanguigno. da li' scendere per semplice sentiero segnato in direzione nord-ovest raggiungendo e costeggiando il bellissimo lago colombo e pervenendo in breve al frequentatissimo rif. laghi gemelli mt. 1961. da li' seguire il  sentiero segnato che in breve conduce al passo di mezzeno e poi da li' per sentiero n. 215 si ritorna alla conca di mezzeno. tempo tot. intero itinerario: 6 h circa dislivello tot: circa 1200 mt.  difficolta': e
1042
MONTE EMILIUS
3.559
GRUPPO ALPI GRAIE, SOTTOGRUPPO DEL MONTE EMILIUS
Pila Mt. 1806 (Val D'aosta) - Raggiungibile In 3 Ore E Mezza Circa (280 Km Circa)Di Macchina Da Brescia Su Strada Tutta Asfaltata. Ottime Possibilita' Di Parcheggio. Pila Puo' Essere Raggiunta Anche Con Cabinovia Da Aosta Parcheggiando Nell'ampio Parcheggio Posto A 1km Circa Dal Casello Di Aosta.
AO
17/07/2007
bell'itinerario sul monte emilius mt. 3559 che, a dispetto dell' altezza ragguardevole, non presenta difficolta' alpinistiche. si trova in val d' aosta, tra la valle principale e quella di cogne. da pila prendere uno dei numerosi sentieri o strade sterrate, oppure la seggiovia dello chamole', fino a pervenire a loc. chamole' 2311. da li' seguire il sentiero 102 che conduce dapprima al lago chamole' e poi ai mt. 2641 di colle chamole'. proseguire in discesa fino giungendo in breve il rif. arbolle mt. 2500 (80 posti) e all' omonimo lago. si prosegue su agevole sentiero 102 in direzione est che sale regolare costeggiando il torrente. si guadagnano cosi'  500 mt che portano alla conca glaciale sotto la piramide dell' emilius, dove si trova il lago gelato. da qui si prosegue con segnavia gialli n. 102 e poi 14 in direzione del "colle dei 3 cappuccini", sella posta sotto la cresta finale, caratterizzata da tre evidenti spuntoni di roccia. avvicinandosi al colle il sentiero si fa piu' impegnativo ma mai esposto, e bisogna districarsi fra grossi massi, e sfasciumi. raggiuntolo, si piega a sinistra.  dopo pochi metri di traverso esposto, le tracce del sentiero un po' si perdono, ma la direzione da seguire e' intuitiva, e non ci sono grossi problemi; il percorso qui e' piu' faticoso, e' un classico crestone fra sfasciumi e grossi massi, piuttosto ripido,  e la quota si comincia a sentire; comunque non ci sono difficolta' particolari, e facendo attenzione si riescono a evitare tratti esposti, arrivando in circa 1 h (dai cappuccini) alla croce e madonnina di vetta dell'emilius. fantastico il panorama che si gode, verso il gran paradiso,il ghiacciaio della tribolazione che scende verso cogne, aosta, punta tersiva, il rosa, la grivola, monte bianco, grand combin, cervino,ect. discesa per lo stesso itinerario. tempo tot. tra andata e ritorno: 12 h circa. dislivello tot: 2000 mt. circa diff.: ee. i tempi si accorciano notevolmente usufruendo della funivia.la cima e' raggiunta anche dalla ferrata sulla cresta ovest dal biv. federigo mt. 2907. 
1043
PUNTA DEL COUIS
2.662
GRUPPO ALPI GRAIE, SOTTOGRUPPO DEL MONTE EMILIUS
Pila Mt. 1806 (Val D'aosta) - Raggiungibile In 3 Ore E Mezza Circa (280 Km Circa)Di Macchina Da Brescia Su Strada Tutta Asfaltata. Ottime Possibilita' Di Parcheggio. Pila Puo' Essere Raggiunta Anche Con Cabinovia Da Aosta Parcheggiando Nell'ampio Parcheggio Posto A 1km Circa Dal Casello Di Aosta.
AO
18/07/2007
itinerario sulla cresta spartiacque tra la valle centrale della dora baltea e la valle di cogne.questo percorso aereo, che è stato recentemente (agosto 2003) dotato di protezioni metalliche (cavi e gradini) nei punti più pericolosi, permette di ammirare le cime più importanti della valle d’aosta.poco prima di arrivare al centro di pila, si prende la seggiovia chamolé.che conduce all'ononima localita' mt. 2311. da li' si piega a destra e si prende la strada sterrata indicata col n.19c in giallo, che scende fino a raggiungere in circa 30' la stazione di partenza della seggiovia del couis  2155 m. la si prende e si raggiunge la cresta nei pressi della di punta del couis 2662 m (croce e punto "belvedere" con indicate le cime. dalla vetta si piega a est e si inizia a percorrerel'agevole "sentiero panorama", che presenta pochi cavi di protezione solamente nei punti più esposti. si superano alcune cime intermedie che si ergono sulla cresta: piatta di grevon 2753 m, punta di montpers 2794 m, punta tsa sèche 2824 m, per arrivare finalmente al col tsa sèche 2815 m. si continua a salire per un erto sentiero che raggiunge la sommità di uno sperone, erboso e roccioso conosciuto come quota 3070.da qui inizia il tratto più impegnativo. dopo un tratto in discesa, agevolato da appoggi metallici infissi nella roccia, una serie di passaggi aerei, protetti con cavi d’acciaio, permettono di vincere il bellissimo salto roccioso dell’anticima. poi si supera un tratto molto articolato, facendosi strada tra grandi massi sovrapposti, e pervenendo in vetta alla punta valletta (3090 m)(croce). il "sentiero attrezzato" panorama termina qui. discesa per la facile  cresta nord della punta valletta toccando le cime mont belleface (2968 m) e testa nera (2820 m)(croce) e scendendo poi su un ripido sentiero lungo la sua cresta nord-est e raggiungendo il colle chamolé (2641 m) e poi il lago ononimo e infine la stazione alta della seggiovia di chamolé che riporta a pila. tempo tot: 5 h circa, con seggiovia, 9 h circa  senza. dislivello tot.: circa 450 mt. lunghezza tot. a piedi: 8 km circa a piedi, dal couis a chamolé. diff.: eea.  diff. del tratto ferrato:pd
1044
PIATTA DI GREVON
2.753
1045
PUNTA DI MONTPERS
2.794
1046
PUNTA TSA SETSE
2.824
1047
PUNTA QUOTA 3070
3.070
1048
PUNTA DELLA VALLETTA
3.090
1049
MONT BELLEFACE
2.968
1050
TESTA NERA
2.820
1051
LES SASSIERES
3.041
FRANCIA - PARC NATIONAL DE LA VENOISE
Col De L'iseran Mt. 2770 - Raggiungibile In 6 Ore E Mezza Circa Di Macchina Da Brescia Su Strada Tutta Asfaltata.
FR
19/07/2007
bella cima rocciosa, ben visibile dal colle de l'iseran. vista da quest'ultimo sembra molto aspra e invece si puo' raggiungere facilmente in circa 1 ora per sentiero segnato n. 26, raramente esposto che percorre la rocciosa cresta sud-est. il passaggio piu' esposto e' protetto da cavi metallici. sulla sommita' ometti in pietra. bellissimo il panorama dalla vetta sul col d'iseran, aig de la grande sassiere,aig le pers, ect. discesa per lo stesso itinerario di salita. dislivello: circa 250 mt.  difficolta': ee
1052
CIMA DEL FORT DU TELEGRAPHE
1.612
FRANCIA
Col Du Telegraphe Mt. 1566 - Raggiungibile In 5 Ore E Mezza Circa Di Macchina Da Brescia Su Strada Tutta Asfaltata.
FR
19/07/2007
bella cima rocciosa e boscosa , ben visibile dalla valle sottostante.la  si raggiunge per strada sterrata in circa 30' senza difficolta' in direzione nord, fino a giungere alla panoramica sommita' dove sorge il fort du telegraphe.la sommita'  e' raggiunta anche da una ferrata. bellissimo panorama dalla vetta. discesa per lo stesso itinerario di salita. dislivello: circa 60 mt.  difficolta': t
1053
CLOT LA CIME
2.735
FRANCIA
Col D'izoard Mt. 2360 - Raggiungibile In 6 Ore Circa Di Macchina Da Brescia Su Strada Tutta Asfaltata.
FR
20/07/2007
bella cima rocciosa ed erbosa ben visibile dal colle de l'iszoar. si puo' raggiungere facilmente in circa 1 ora per facile sentiero, raramente esposto che percorre a mezzacosta il versante sud e poi lo sale senza difficolta' fino agli ometti e struttura in pietra della sommita'. bellissimo il panorama dalla vetta sul col d'izoar, gr. pic de rochebrune, ect. discesa per lo stesso itinerario di salita. dislivello: circa 400 mt.  difficolta': e
1054
MONTE EZENDOLA
2.174
VAL DI SCALVE
Località Grumello di Schilpario (Bg) mt. 1152 -  raggiungibile in 1 h di 15’ di macchina da Brescia (80 km). Prendere la statale per Iseo e per la Valle Camonica, uscire a Darfo Boario Terme, svoltare poi a sinistra e proseguire per 1,5 km scarsi fino allo stop. Girare a sinistra e dopo 1 km circa giungere ad un semaforo adiacente alle Terme di Boario. Svoltare a destra per  Angolo Terme e Schilpario e proseguire in salita per 5 Km fino a giungere ad Angolo Terme (Bs). Attraversare il paese ed entrare in Val di Scalve, in Provincia di Bergamo. Percorrere pertanto la strada che sale, a tratti stretta e tortuosa e giungere così  a Schilpario. Prima di entrare in centro imboccare sulla destra una strada asfaltata che scende leggermente per qualche centinaia di metri. Al successivo bivio svoltare a destra (indicazioni per Pradella.) e poche decine di metri dopo si scorge sulla sinistra un ampio parcheggio. Attraversarlo completamente in direzione nord e percorrere in seguito una stretta strada asfaltata aperta al  traffico che porta al parcheggio adiacente all’impianto di risalita per Malga Epolo. Qui ha inizio l’escursione.
BG
28/07/2007
itinerario dimenticato in ambiente aspro e selvaggio ideale per gli amanti  di tale genere. dal parcheggio, seguire la strada sterrata chiusa al traffico (via palodina), che scende e sale in mezzo al bosco in direzione nord giungendo dopo 20' al bivio per malga ezendola.  imboccare a destra il sentiero n. 421 che sale ripido nel bosco in direzione sud-est e in circa 1 h conduce alla conca prativa dove sorge la  dirupata malga ezendola m. 1604. da qui il passo ezendola e gia' visibili e la direzione appare evidente.continuare per segnavia 421 in direzione sud-est, inizialmente su labili tracce nell'erba e poi su evidente sentiero nel ghiaione con qualche segno rosso e giallo. si perviene cosi' dopo 1 ora circa dalla malga al passo ezendola mt. 1974. proseguire per sentiero segnato, disagevole, nell'erba alta(facile perdere i segni gialli e rossi) per il monte ezendola, che scende leggermente in direzione nord-est portandosi sul versante est prativo dell'ezendola e lo risale fino a giungere ai m. 2174 della croce di vetta, posta nel 1969 dal gruppo tremendo di mariano al brembo. discesa dalla sconnessa cresta nord-est mantenendosi sul versante est, fino a giungere a p.so lifretto (m. 1996)(cartello). proseguire per facile cresta sud-ovest del monte vai piane mantenendosi il piu' possibile sul versante est prativo dello stesso fino a raggiungerne la sommita'. ritornare indietro dalla stessa cresta e nel punto piu' idoneo scendere per prati fino a congiungersi col sentiero proveniente dal lifretto in prossimita' di malga vai piane m. 1999. proseguire in direzione nord-ovest su sentiero disagevole in mezzo all'erba alta con pochi bollini rossi e gialli, che poi terminano. continuare per tracce con attenzione attraversando ripidi pendii prativi fino a giungere a p.so valzellazzo(m. 2088).discesa per ripido sentiero 418, ben segnato ma  disagevole in mezzo a ghiaia e alla fitta vegetazione fino a congiungersi con l'agevole sentiero nel bosco proveniente da loc. i fondi mt. 1261. seguirlo in direzione ovest in discesa fino a congiungersi con la strada asfaltata per il vivione, che riporta a schilpario.temp tot: 8 h 30' dist: 20 km. disl.: 1500 diff.: ee
1055
MONTE DI VAI PIANE
2.184
1056
CIMA DI VEZZENA
1.908
ALTIPIANI DI LAVARONE
PASSO DI VEZZENA MT. 1402 - ALTOPIANO DI LAVARONE  - RAGGIUNGIBILE IN 2 ORE E MEZZA DI MACCHINA DA BRESCIA
TN
31/07/2007
lunga ma facile traversarsata da p.so vezzena 1402 a p.zale lozze 1771. sulla cresta spartiacque tra val sugana e altopiano di asiago (confine veneto- trentino, tra i resti della 1° guerra mondiale. questa ha molti sbocchi di uscita e quindi il percorso puo' essere accorciato a propprio piacimento. un su e giu' continuo su facile sentiero spesso in mezzo ai mughi. dal p.so seguire la strada sterrata toccando il forte austroungarico busa verle 1467, poi per sent. 205 si raggiunge cima vezzena 1908(ex forte e croce sulla vetta), bocca di forno 1788(cartello), cima manderiolo  2051(croce su anticima e scritta sulla pietra sulla cima) e porta manazzo 1795.da qui seguire sent. 209 passando per cima laste mt. 1930,bocch. larici mt.1876(cartello),cima larici 2033, monte erba 2031, porta renzola 1949.proseguire su facile sent. 826 che sale a m. kempel 2295(cartello) e cima portule mt. 2308(scritta sulla roccia e croce).scendere per tracce a porta kempel 2144. salire la facile ma nn segnata cresta sud di m. trentin 2310. fino alla medesima cima passando per cima val della sbetta 2300.   discesa dal facile versante opposto fino a congiungersi con sent. 208. percorrere lo stesso e poi l'835 fino a cima dodici mt. 2336(2 croci e cartello).poi seguir sent. 211 e 206 passando per biv. buse delle dodese 2050(sempre aperto, posti letto). per chi ne ha e' possibile staccarsi dal sentiero per raggiungere senza difficolta' le evidenti cime rocciose e piene di mughi di dosso del cuvolin 2168, undici 2228, pra 2213 e castelnuovo 2118. e ppoi per chi ne ha ancora seguire il segn. 839 fino al biv. cuvolin (sempre aperto). e da li' raggiungere in mezzo ai mughi le dimenticate cime frate,colombaretta, toro di pozze e chiesa(resti guerra). per chiudere ritornare verso nord-est e raggiunger con sent. 839,840,841 i monti campigoletti(croce arrugginita),ortigara (cippi e campana),p.so dell'agnella, monti campanaro, della caldiera(croce), della campanella, lozze(madonnina), rif.cecchin scender per strada sterrata fino ap.so stretto e piazzale lozze a chiuder la traversata. tempo tot con dentro tutte le cime: 18 h circa. disliv: 3000 mt. circa. diff: e
1057
CIMA MANDERIOLO
2.051
1058
CIMA LASTE
1.930
1059
CIMA LARICI
2.033
1060
MONTE ERBA
2.031
1061
MONTE KEMPEL
2.295
1062
CIMA PORTULE
2.308
1063
CIMA DELLA VAL SBETTA
2.300
1064
MONTE TRENTIN
2.310
1065
CIMA DODICI
2.336
1066
DOSSO DEL CUVOLIN
2.168
1067
CIMA UNDICI
2.228
1068
CIMA DEL PRA
2.213
1069
MONTE CASTELNUOVO
2.215
1070
MONTE ORTIGARA
2.106
1071
CIMA DELLA CALDIERA
2.124
1072
MONTE CAMPIGOLETTI
2.052
1073
MONTE FRATE
2.048
1074
MONTE COLOMBARETTA DI GALMARATA
2.047
1075
MONTE TORO DI POZZE
2.032
1076
MONTE CHIESA
2.061
1077
MONTE LOZZE
1.959
1078
CIMA DELLA CAMPANELLA
1.989
1079
MONTE SISEMOL
1242
ALTIPIANO DI ASIAGO
LOCALITA' SISEMOL MT. 1216 - ALTOPIANO DI ASIAGO  - RAGGIUNGIBILE IN 3 ORE CIRCA DI MACCHINA DA BRESCIA
TN
01/08/2007
cima erbosa ben visibile da gallio, sulla quale poco sotto la sommita' sorge  il bel paesino che prende nome dalla montagna stessa. da li' in pochi minuti tramite versante nord erboso si raggiunge la panoramica sommita' dove sono e' presente oltre ai ripetitori radio - televisivi, un bel monumento dedicato a volo a vela. montagna fattibile in ogni periodo dell'anno. nessun pericolo oggettivo presente. dislivello: 30 mt. circa.  difficolta': e
1080
MONTE FERRAGH
1.110
ALTIPIANO DI ASIAGO
GALLIO MT. 1090 - ALTOPIANO DI ASIAGO  - RAGGIUNGIBILE IN 3 CIRCA DI MACCHINA DA BRESCIA
TN
01/08/2007
cima sulla quale sorge il bellissimo sacello. la si puo' raggiungere in macchina per 2 km circa di strada asfaltata aperta al traffico da gallio, oppure a piedi in circa mezz'ora oppure in bici. buone le possibilita' di parcheggio sulla sommita'.panoramica la sommita'.fattibile in ogni periodo dell'anno. nessun pericolo oggettivo presente.
1081
MONTE DI VAL BELLA
1.314
ALTIPIANO DI ASIAGO
NEI PRESSI DELLA MALGA RONCO DI CARBON A QUOTA MT. 1120 CIRCA - ALTOPIANO DI ASIAGO  - RAGGIUNGIBILE IN 3 CIRCA DI MACCHINA DA BRESCIA PER STRADA ASFALTATA, RAGGIUNGENDO DAPPRIMA BERTIGO FRAZIONE DI GALLIO E DA LI' PROSEGUIRE PER STRADA ASFALTATA FINO A DOVE TERMINA L'ASFALTO E PARTE A DESTRA LA STRADA STERRATA PER LA VETTA. POCHE POSSIBILITA' DI PARCHEGGIO. SI PUO' PARCHEGGIARE PERO' POCO PRIMA NELL'AMPIO PARCHEGGIO DEGLI IMPIANTI DI RISALITA.
TN
01/08/2007
cima erbosa ben visibile da gallio sulla quale arrivano gli impianti di sci. la si raggiunge percorrendo la strada sterrata chiusa al traffico che sale in direzione nord-est costeggiando la bella malga ronco di carbon mt. 1157 giungendo dopo circa 30' la piatta sommita' dove sono presenti: la croce metallica di vetta, il cippo dedicato al corpo d'armata francese e il monumento dedicato ai bersaglieri che hanno contribbuito alla conquista della vetta nella 1° guerra mondiale. molto panoramica la sommita' . montagna fattibile in ogni periodo dell'anno ideale per gli appassionati delle ruote grasse. nessun pericolo oggettivo presente. dislivello: 200 mt. circa.  difficolta': t
1082
MONTE ECHAR
1.336
ALTIPIANO DI ASIAGO
Località Fontanelle mt. 1058 (Vi), sulla strada che da Asiago prosegue per Bassano del Grappa - raggiungibile in 2 ore e mezza di macchina da Brescia. Buone possibilità di parcheggio.
TN
02/08/2007
Cima erbosa e boscosa ben visibile da Gallio sulla quale e' presente il bellissimo Osservatorio astronomico Leonida Rosino. Essa viene raggiunta anche in macchina percorrendo la strada asfaltata aperta al traffico per l'Osservatorio Astronomico succitato in direzione nord-est in mezzo al bosco che conduce in pochi chilometri a poche decine di metri dalla panoramica sommità. In quel preciso istante in cui la strada diventa accessibile solo a coloro che sono muniti di apposita autorizzazione, parcheggiare l’autovettura a bordo strada e proseguire a piedi per circa 200 mt. pervenendo in pochi minuti in Vetta. Escursione fattibile in ogni periodo dell'anno dato l’assenza di alcun pericolo oggettivo. Ritorno per lo stesso itinerario dell’andata. Tempo di sola ascesa: 20’ in automobile e 10’ a piedi. Dislivello a piedi: 20 mt. Difficoltà: T.
1083
MONTE NASA
1.300
ALTIPIANO DI ASIAGO
Località Fontanelle mt. 1058 (Vi), sulla strada che da Asiago prosegue per Bassano del Grappa - raggiungibile in 2 ore e mezza di macchina da Brescia. Buone possibilità di parcheggio.
TN
02/08/2007
Cima erbosa e boscosa dimenticata. La si raggiunge percorrendo anche in macchina la strada asfaltata per l'Osservatorio Astronomico Leonida Rosino  aperta al traffico, in direzione nord-est in mezzo al bosco. Poi  diverse centinaia di metri prima di pervenire allo stesso, posto sulla vetta del Monte Echar mt. 1336, ad un tornante, abbandonare l'automobile in fianco alla carreggiata e  imboccare sulla sinistra una strada sterrata che conduce ai piedi dell'ampia sommità che in pochi minuti si conquista rimontando il banale pendio. Escursione fattibile in ogni periodo dell'anno dato l’assenza di alcun pericolo oggettivo. Ritorno per lo stesso itinerario dell’andata. Tempo di sola ascesa: 15’ in automobile e 10’ a piedi. Dislivello a piedi: 20 mt. Difficoltà: T.
1084
MONTE CORNOSEGA
1.128
GRUPPO DEL MONTE GRAPPA
Località Campo Croce (Tv) mt. 1060, sulla strada di collegamento tra Semonzetto (Tv) e il Monte Grappa - raggiungibile in 2 ore 30’ di macchina da Brescia – buone possibilità di parcheggio.
TV
02/08/2007
Bella cima dimenticata, rocciosa sul versante nord e boscosa su quello sud. La si raggiunge in 30’ attraversando dapprima i verdi campi pianeggianti della bella località Campo Croce e poi puntando decisamente in direzione sud verso il boscoso versante nord del Monte Cornosega. Percorrerlo con intuizione senza contare sulla presenza di tracce di sentiero. Giungere così poco sotto la croce di legno della sommità che si tocca facendosi largo tra la fitta e selvaggia vegetazione. Bellissimo il panorama su pianura Vicentina, Trevisana e Padovana. Ritorno per lo stesso itinerario dell'andata. Tempo totale tra andata e ritorno: 45’. Dislivello: 70 mt. Difficoltà: E. 
1085
MONTE PALLA
1.353
GRUPPO DEL MONTE GRAPPA
Località Le Saline mt. 1320 (Tv), sulla strada di collegamento tra Semonzetto (Tv) e il Monte Grappa - raggiungibile in 2 ore 40’ di macchina da Brescia – labili possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
TV
02/08/2007
Bella e rotonda cima erbosa e boscosa, poco frequentata. La sommità viene raggiunge in pochi minuti di cammino con facilità percorrendo su tracce di sentiero il versante erboso nord-ovest. Bellissimo il panorama su pianura Vicentina, Trevisana e Padovana. Ritorno per lo stesso itinerario a ritroso. Tempo totale tra andata e ritorno: 15’. Dislivello: 30 mt. Difficoltà: E.
1086
MONTE COLOMBERA
1.449
GRUPPO DEL MONTE GRAPPA
A quota di circa 1430 mt., in Provincia di Treviso, sulla strada di collegamento tra Semonzetto (Tv) e il Monte Grappa, all'incrocio con sentiero n. 104 per Covolo (cartelli indicatori)  - raggiungibile in 2 ore 45’ di macchina da Brescia – labili possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
TV
02/08/2007
Impercettibile cima se vista da sud-ovest. La si raggiunge in pochi minuti di cammino con facilità percorrendo il facile sentiero n. 104 per Covolo. Sulla sommità è presente una maestose croce.  Interessante il panorama su pianura Trevisana e Padovana. Ritorno per lo stesso itinerario a ritroso. Tempo totale tra andata e ritorno: 10’. Dislivello: 20 mt. Difficoltà: E.
1087
MONTE MEDA
1.628
GRUPPO DEL MONTE GRAPPA
A quota di circa 1600 mt., in Provincia di Treviso, sulla strada di collegamento tra Semonzetto (Tv) e il Monte Grappa -Raggiungibile in 2 ore 50’ di macchina da Brescia – labili possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
TV
02/08/2007
Cima erbosa poco evidente e poco frequentata. La si raggiunge in pochi minuti di cammino con facilità percorrendo il banale versante erboso nord-est.  Gradevole il panorama sull’attiguo e imponente Monte Grappa. Ritorno per lo stesso itinerario a ritroso. Tempo totale tra andata e ritorno: 15’. Dislivello: 30 mt. Difficoltà: E.
1088
MONTE GRAPPA
1.775
GRUPPO DEL MONTE GRAPPA
Al Rifugio Bassano mt. 1745, in Provincia di Treviso, - raggiungibile in 3 ore di macchina da Brescia – gigantesco parcheggio. Giunti a Romano d'Ezzelino, imboccare la S.P. n. 148 che sale comoda e ampia fino a portare al Rifugio succitato.
VI
02/08/2007
Affascinante monte storicamente importante per gli aspri combattimenti che su di esso si svolsero nella prima guerra mondiale. Sulla sommità del Monte Grappa mt. 1775 sono presenti il Sacrario Austriaco e quello Italiano a ricordo delle numerose vittime. Tutte le motivazioni sopra esposte aggiunti alla facilità di accesso ne fanno una tra le vette più frequentate d’Italia. La stessa viene raggiunta in pochi minuti attraverso una bellissima comoda scalinata. Suggestivo il particolare clima di cordoglio che si respira sull’ampia sommità. Ritorno per lo stesso itinerario a ritroso. Tempo totale tra andata e ritorno: 15’. Dislivello: 30 mt. Difficoltà: T. 
1089
MONTE RIVON
1.544
GRUPPO DEL MONTE GRAPPA
A quota di circa 1540 mt., in Provincia di Treviso, sulla S.P. n. 148 di collegamento tra Romano d'Ezzelino e Feltre, nei pressi dell’intersezione con sentiero segnato n. 20 per Monte Asolone (cartelli indicatori e cartello di delimitazione del territorio comunale di Borso del Grappa -Tv).- raggiungibile in 2 ore 50’ di macchina da Brescia – labili possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
VI
02/08/2007
Facile, grazioso e breve itinerario con partenza in Provincia di Treviso ma che si svolge completamente in territorio Vicentino, ideale per gli appassionati delle ruote grasse, che si svolge completamente su ampia dorsale erbosa, frequentemente in mezzo alle mucche al pascolo. Seguire il sentiero n. 20 (a sinistra rispetto alla S.P. n. 148 per chi proviene da Romano d'Ezzelino)  che scende leggermente in direzione ovest per poi salire e condurre in breve sulla boscosa ed erbosa sommità del Monte Rivon mt. 1544. Successivamente scendere dal versante opposto e risalire nuovamente sull’altra montagna toccando pertanto la vetta del Monte Coston mt. 1.515 (cippo a identificare la postazione di 2° linea nella 1° guerra mondiale). Poi, andare giù dall’erboso pendio ovest, tenendosi sempre sul sentiero n. 20, fino a pervenire  ai mt. 1450 del ben visibile Passo Croce del Termine. Risalire poi in direzione nord-ovest la banale cresta sud-est del Col delle Farine mt. 1499 toccando in breve la sua ampia sommità (cippo). Proseguire ancora in discesa e poi in salita giungendo così alla croce in ferro e al libro di vetta del monte Asolone mt. 1520. Sublime il panorama sul vicinissimo e imponente Monte Grappa. Ritorno per lo stesso itinerario a ritroso. Tempo e distanza totale tra andata e ritorno: 2 ore,  7 km. Dislivello complessivo: 400 mt. Difficoltà: E. 
1090
MONTE COSTON
1.515
1091
COL DELLE FARINE
1.499
1092
MONTE ASOLONE
1.520
1093
MONTE PERTICA
1.549
GRUPPO DEL MONTE GRAPPA
A quota di circa 1500 mt., in Provincia di Vicenza, sulla S.P. n. 148 di collegamento tra Romano d'Ezzelino e Feltre, nei pressi dell’intersezione con sentiero segnato per Monte Pertica (cartelli indicatori) - raggiungibile in 3 ore circa di macchina da Brescia – buone possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
VI
02/08/2007
Bellissima cima boscosa ed erbosa, storicamente molto importante a causa degli aspri combattimenti che su di essa si svolsero nella prima guerra mondiale. Sul monte Pertica e' presente una bella croce in ferro. La sommità viene raggiunta in pochi minuti seguendo l'evidente sentiero segnato che percorre il banale versante sud. Suggestivo il panorama sull’imponente Monte Grappa. Ritorno per lo stesso itinerario dell’andata. Tempo di sola ascesa: 10’. Dislivello: mt. 50 Difficoltà: E.
1094
COL DI BURATTO
1.468
GRUPPO DEL MONTE GRAPPA
A quota di circa 1350 mt., in Provincia di Vicenza, sulla S.P. n. 148 di collegamento tra Romano d'Ezzelino e Feltre poche centinaia di metri dopo (a nord) il Forcelletto, all'incrocio con la strada asfaltata che sale a sinistra verso il Col di Buratto. - raggiungibile in 3 ore 10' circa di macchina da Brescia – labili possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
VI
02/08/2007
Abbandonata cima boscosa. La piatta, losca e larga sommità si raggiunge (anche in automobile) attraverso l’ausilio di una abbandonata stretta strada asfaltata ma sconnessa in mezzo al bosco, aperta al traffico, che si scorge sulla sinistra della S.P. n. 148 per chi è diretto verso Feltre. Ritorno per lo stesso itinerario. Tempo di sola ascesa a piedi: 20’. Dislivello: mt. 120. Difficoltà: T.
1095
MONTE PRASSOLAN
1.482
GRUPPO DEL MONTE GRAPPA
A quota di circa 1350 mt., in Provincia di Vicenza, sulla S.P. n. 148 di collegamento tra Romano d'Ezzelino e Feltre poche centinaia di metri dopo (a nord) il Forcelletto, all'incrocio con la strada asfaltata che sale a sinistra verso il Col di Buratto. - raggiungibile in 3 ore 10' circa di macchina da Brescia – labili possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
VI
02/08/2007
Poco frequentata montagna boscosa ed erbosa. Sulla vetta si assiste alla presenza di un punto trigonometrico a raso. La sommità erbosa la si può raggiungere praticamente da ogni versante, ma la via più breve e semplice percorre il poco pendente versante sud prativo e boschivo. Ritorno per lo stesso itinerario. Tempo di sola ascesa: 20’. Dislivello: mt. 135 Difficoltà: E.
1096
CIMA VALTOSELLA
1.391
GRUPPO DEL MONTE GRAPPA
PPoco prima di Malga Valtosella, in Provincia di Belluno, a quota di circa 1360 mt. sulla S.P. n. 148 di collegamento tra Romano d'Ezzelino e Feltre - raggiungibile in 3 ore 25' circa di macchina da Brescia – labili possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
BL
02/08/2007
Poco accentuata montagna erbosa. Sulla vetta è presente una bella croce. La sommità la si raggiungere in pochi minuti con facilità estrema dal versante erboso sud-ovest. Ritorno per lo stesso itinerario. Tempo di sola ascesa: 10’. Dislivello: mt. 30 Difficoltà: T.
1097
COL ZALOPPA
1.398
GRUPPO DEL MONTE GRAPPA
Poco prima di Malga Valtosella, in Provincia di Belluno, a quota di circa 1360 mt. sulla S.P. n. 148 di collegamento tra Romano d'Ezzelino e Feltre - raggiungibile in 3 ore 25' circa di macchina da Brescia – labili possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
BL
02/08/2007
Poco accentuata e dimenticata montagna erbosa e boscosa. La sommità boscosa  si raggiungere in pochi minuti dal versante nord, prevalentemente erboso facendosi largo tra la fitta vegetazione. Ritorno per lo stesso itinerario. Tempo di sola ascesa: 10’. Dislivello: mt. 40. Difficoltà: E.
1098
MONTE FREDINA
1.309
GRUPPO DEL MONTE GRAPPA
A quota di circa 1290 mt., in Provincia di Belluno, sulla S.P. n. 148 di collegamento tra Romano d'Ezzelino e Feltre - raggiungibile in 3 ore 30' circa di macchina da Brescia – labili possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
BL
02/08/2007
Poco accentuata montagna erbosa. Sulla vetta è presente il cartello in legno a segnalazione della sommità. La stessa si raggiunge in pochi minuti con facilità estrema seguendo le tracce di sentiero sul versante erboso sud-ovest. Ritorno per lo stesso itinerario dell’andata. Tempo di sola ascesa: 5’. Dislivello: mt. 20 Difficoltà: T.
1099
MONTE CISMON
1.270
GRUPPO DEL MONTE GRAPPA
A quota di circa 1200 mt., in Provincia di Belluno, sulla S.P. n. 148 di collegamento tra Romano d'Ezzelino e Feltre - raggiungibile in 3 ore 30' circa di macchina da Brescia – labili possibilità di parcheggio in fianco alla carreggiata.
BL
02/08/2007
Monte boscoso ben evidente dalla S.P. n. 148, ma dimenticato. La sommità si raggiunge in circa mezz'ora, prendendo sulla destra (est) una stradina privata sul versante sud-ovest del monte Cismon, che in breve conduce ad una bella baita di montagna in stile alpino, posta sulla cresta sud del monte in argomento. Proseguire quindi sulla stessa in direzione nord inizialmente in mezzo all'erba alta e poi attraverso il fitto bosco in leggera salita fino a pervenire sulla boscosa sommità. Ritorno per lo stesso itinerario dell’andata. Tempo di sola ascesa: 30’. Dislivello: mt. 70. Difficoltà: E.
1100
MONTE RONCON
1.168
GRUPPO DEL MONTE GRAPPA
Località “Villaggio Monte Roncon” a quota di circa 1000 mt. - raggiungibile in 3 ore 20' circa di macchina da Brescia. Provenendo da Feltre sulla S.P. n. 148 di collegamento tra Romano d'Ezzelino e Feltre al bivio per Monte Roncone svoltare a sinistra e percorrere la strettissima strada asfaltata che conduce al Villaggio succitato. Attraversarlo completamente e non appena la strada diventa sterrata parcheggiare ai lati della carreggiata.
BL
02/08/2007
Montagna boscosa e non molto frequentata. Sull’ampia sommità sorgono i ripetitori televisivi della RAI. Ben evidente dalla S.P. n. 148, la vetta viene raggiunta in circa mezz'ora, percorrendo la strada sterrata in mezzo al bosco in direzione nord-est. Ritorno per lo stesso itinerario dell’andata. Difficoltà: T. Dislivello: mt. 170
1101
MONTE AVENA
1.454
DOLOMITI BELLUNESI
Col Melon (Bl) mt. 1300 - Raggiungibile In 3 ore e 30' circa di macchina da Brescia.
BL
03/08/2007
Montagna erbosa e tondeggiante. Sulla sua ampia sommità sorge la bella Malga Campon. La cima mt. 1454 si può raggiungere praticamente anche in macchina attraverso i pochi chilometri di strada inizialmente asfaltata e poi sterrata aperta al traffico seguendo le indicazioni dal Col Melon per il Monte Avena. Logicamente la stessa può essere raggiunta anche a piedi in circa 40’ seguendo la strada stessa o uno dei sentieri che conducono alla sommità. Difficoltà: E.
1102
CORNA PIANA
2.302
VAL SERIANA - OROBIE ORIENTALI
Al parcheggio sopra Valcanale di Ardesio (Bg) mt. 1100 -  raggiungibile in 1 ora 30’ di macchina da Brescia (85 km). Recarsi in Val Seriana e dirigersi verso Valbondione; in prossimità di Ardesio appena prima di attraversare sulla destra il ponte del Serio svoltare a sinistra per Valcanale; salire per diversi chilometri, attraversare tutto il paese succitato e superare sulla sinistra il bellissimo laghetto. Proseguire infine su strada sterrata e posteggiare nell’ampio parcheggio posto alla fine della strada stessa.
BG
06/08/2007
Interessante itinerario non molto frequentato in ambiente selvaggio e dimenticato. Dal parcheggio imboccare sulla sinistra la strada asfaltata chiusa al traffico che in breve conduce all'abbandonata Casa Montana per le Diocesi lombarde e agli abbandonati impianti di risalita. Da lì procedere seguendo le piste di sci in direzione sud-ovest fino a giungere a Baita Vaghetto. Trascurare il sentiero n. 243 a sinistra per il Passo del Re e proseguire a destra sulle piste di sci fino a congiungersi con il sentiero n. 218 che con facilità in direzione sud-ovest conduce ai mt. 2130 del Passo di Corna Piana (scritta sulla pietra). Da lì svoltare a destra e percorrere  per tracce l'evidente cresta sud-est della Corna Piana che comoda ed erbosa conduce in breve alla sella ricompresa tra la croce dell'anticima a est e la cima vera e propria a ovest. Da qui proseguire a sinistra con attenzione in direzione ovest sulla non banale, a volta tecnica ed esposta cresta rocciosa, tenendosi sul versante sud rispetto al filo della stessa giungendo così in pochi minuti alla croce metallica e alla bandiera tricolore in ferro della sommità della Corna Piana mt. 2302. Fantastico il panorama sul vicinissimo Pizzo Arera e sui Monti Corte, Spondone, Pietra Quadra, Farno, Becco, ect. Discesa per lo stesso itinerario di salita.  Tempo di sola ascesa: 3 ore e mezza.  Dislivello: mt. 1200.  Difficoltà: EE.
1103
MONTE TORENA OCCIDENTALE
2.910
VALTELLINA - VAL CARONELLA
Localita' Pra' Della Valle (So) Mt. 1363 - Raggiungibile in 125 Km di macchina da Brescia (2 Ore e mezza circa), passando per il Passo dell'Aprica e 2 Km circa dopo lo stesso, svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per la centrale Edison. Poi proseguire per la stretta strada asfaltata che conduce all’abitato di Carona (So) dove parte una strada sterrata disagevole aperta al traffico che in circa 4 Km conduce in Localita' Pra' della Valle. Possibilità di Parcheggio ai bordi della Strada.
SO
15/08/2007
Itinerario in ambiente aspro e selvaggio. Seguire la strada sterrata (segnavia 318) e poi il sentiero n. 318 che sale regolare nel bosco fino ai mt. 1855 di Baita Caronella (1 h 30') dove c'e' un bivacco in cemento armato sempre aperto con 3 posti letto (nessuna coperta). Da li', trascurare il sentiero per il Passo Caronella e proseguire verso sud-ovest nell'evidente canalone che  inizialmente, è largo e facile in mezzo alla pietraia ma poi nel finale diventa stretto, ripido, tecnico,  ad alto rischio a causa del terreno roccioso altamente instabile, conducendo al Passo Serio mt. 2694 dove c’è un cartello indicatore in ferro. (poco sotto nasce il serio). Scendere per pochi metri dalla parte opposta e svoltare a sinistra e proseguire seguendo i rari ometti, sulla ripida dorsale ovest  del Monte Torena occidentale in mezzo a sfasciumi, con attenzione perche' frana tutto, fino a giungere sulla cresta nord-ovest, in alcuni punti esposta ma non difficile. Seguirla fino alla vetta del Monte Torena occidentale mt. 2910. Continuare sulla cresta in discesa fino alla sella tra le 2 cime del Torena e risalire con attenzione la cresta nord-ovest del Torena orientale mt. 2911 fino a pervenire alla croce della vetta. Sublime il panorama su Monti Gleno, Pizzo Re Castello, Pizzo Strinato, ect. Discesa dallo stesso itinerario fino al Passo del Serio dove si scende  verso il Rifugio Barbellino seguendo dapprima gli ometti su pietraia e poi il sentiero segnato a volte esposto che và a ricongiungersi con il  sent. 308 proveniente da lago del Barellino. Immettersi su di esso e in breve pervenire al Bivacco in pietra A.E.S. mt. 2591(ex polveriera), sempre aperto, (tavoli, panche e libro) e poi poco dopo al Bivacco in cemento armato A.E.M. mt. 2600 adiacente al lago della Cima, vicino al Passo Caronella mt. 2612. Raggiunto quest'ultimo, seguire a sinistra il sent. 310 per il Passo Gelt. e poco prima di scollinare  su quest'ultimo, lasciare il sentiero segnato e svoltare a sinistra in mezzo alla pietraia giungendo cosi' sulla cresta est della cima Lago Gelt. mT. 2804. Percorrerla con attenzione per pochi metri fino alla Vetta non segnata su carte kompass. Ritornare con lo stesso itinerario fino a ricongiungersi al sent. 310 e seguirlo in salita fino al Passo Lago Gelt  mt. 2750(non segnato su carte kompass). Ritorno per sent. 310 al Passo Caronella dove si imbocca il sentiero n. 318 che con facilita' riconduce a Baita Caronella e poi alla Localita' Pra' Della Valle Mt. 1363 dove termina l’escursione. Tempo totale: 10 h circa. Dislivello totale: mt. 2100 circa. Difficoltà: EE+
1104
MONTE TORENA ORIENTALE
2.911
1105
CIMA LAGO GELT
2.804
1106
MONTE FOPPA
1.897
VAL BREMBANA
Al Rif. Monte Avaro Mt. 1700 (Cusio - Bg) - Raggiungibile in 2 ore circa di macchina da Brescia uscendo a Dalmine dall'autostrada A4, proseguendo lungo La provinciale Dalmine - Villa D'almé, quindi imboccando la provinciale per la Valle Brembana fino a Lenna. Si continua poi sulla Provinciale Lenna - Mezzoldo fino a Olmo Al Brembo dove si seguono le Indicazioni per Cusio. Si oltrepassa Il paese e si continua fino al Rifugio. Ultimi 500 mt. sterrati. Buone possibilita' di parcheggio.
BG
01/09/2007
Monte erboso, non molto frequentato e poco accentuato se visto da sud. Lo si raggiunge proseguendo in direzione nord oltre il Rifugio Monte Avaro (segnavia 109)  con l'ausilio  di una strada sterrata che sale e poi scende e  poi sale ancora. Con intuizione giunti alla base del facile versante ovest del Monte Foppa mt. 1897, abbandonare la strada sterrata per raggiungere con semplicita' in pochi minuti la sommita'.Interessante il panorama sulla Val Brembana. Ritorno per lo stesso itinerario dell'andata. Tempo di sola ascesa: 45'   Dislivello: mt. 200 circa.  Difficolta': E
1107
MONTE AVARO
2.088
VAL BREMBANA
Al Rif. Monte Avaro Mt. 1700 (Cusio - Bg) - Raggiungibile in 2 ore circa di macchina da Brescia uscendo a Dalmine dall'autostrada A4, proseguendo lungo La provinciale Dalmine - Villa D'almé, quindi imboccando la provinciale per la Valle Brembana fino a Lenna. Si continua poi sulla Provinciale Lenna - Mezzoldo fino a Olmo Al Brembo dove si seguono le Indicazioni per Cusio. Si oltrepassa Il paese e si continua fino al Rifugio. Ultimi 500 mt. sterrati. Buone possibilita' di parcheggio.
BG
01/09/2007
Insolito itinerario escursionistico a tratti dimenticato e a tratti molto frequentato. Dal rifugio Monte Avaro proseguire in direzione nord (segnavia 109) mediante l'ausilio  di una strada sterrata che scende e poi sale leggermente fino ad incrociare a sinistra la deviazione per il Rif. Benigni. Seguirla e proseguire sul facile sentiero n. 109 che sale regolare in direzione nord passando accanto ad una malga sempre aperta fino a congiungersi con l'Alta Via delle Orobie Occidentali, segnavia 101. Immettersi sulla stessa in direzione ovest fino a giungere dopo pochi minuti ai piedi della erbosa, facilissima, cortissima ed evidentissima cresta nord del Monte Avaro. Percorrerla seguendo le labili tracce con facilita' fino a giungere all'ampia sommita' mt. 2088, dalla quale si gode di un panorama incomparabile sui sottostanti Piani d'Avaro. Ritornare sul sentiero 101 e subito abbandonarlo per proseguire in direzione nord-est su sent. segnato con rari bolli bianchi su versante prativo che in circa 15' conduce ai mt. 2200 del Passo del Valletto(non segnato su carte kompass). Per raggiungere i mt. 2251 del Monte Triomen, è opportuno infilarsi sulla destra in un sentiero raramente esposto che percorre a mezza costa il ripido costone sud erboso e roccioso del Monte stesso, evitando così pertanto di percorrere la frastagliatissima anche se breve cresta rocciosa nord-ovest e adducendomi in pochi minuti alla erbosa sommita' solitamente invasa da escrementi di capre. Sublime il panorama sui sottostanti laghi di Ponteranica e sulle medesime Cime. Ritorno alla selletta del Valletto dove si prosegue dalla parte opposta in leggera discesa su evidente sentiero, tenendosi comunque in quota rispetto ai sottostanti laghetti, fino a giungere sul facile versante sud del Ponteranica Centrale. Affrontarlo senza difficolta' grazie all'ausilio di un sentiero con rari segni che velocemente conduce alla cresta di collegamento tra Monti Ponteranica Centrale e Orientale. Svoltare a sinistra e portarsi alla base del piccolo salto roccioso che si supera con attenzione aggirandolo a nor-ovest fino a giungere all'ometto e bastone in ferro del Monte Ponteranica Centrale mt. 2372. Esorbitante il colpo d'occhio sulla parete nord-est del Monte Valletto. Ritorno per lo stesso itinerario fino a ricongiungersi con l'Alta Via delle Orobie Occidentali. Continuare su di essa in direzione del Benigni con tendenza a scendere leggermente fino a pervenire ad un grande masso, sotto il quale e' possibile trovare riparo in caso di maltempo, oltre il quale si trova la deviazione a destra per il Valletto(scritta bianca "M.V. 25"). Percorrere quindi il facile  versante prativo in direzione nord-ovest con l'aiuto di labili segni bianchi fino a sopprangiungere sulla cresta sud-ovest. Inizialmente la stessa appare erbosa e molto confortevole e in breve in leggera salita rimanendo sul filo conduce ai mt. 2270 del tondeggiante Monte Di Sopra (non segnato su carta kompass). Proseguire in leggera discesa sempre in cresta che ben presto diventa piu' rocciosa ma non difficile. Superare sulla sinistra l'imponente masso che ci si trova davanti e giungere quindi alla base del salto roccioso finale. Affrontarlo con attenzione seguendo l'evidente sentiero (ometti), che lo percorre nel suo versante nord-ovest, fino alla piccola croce in ferro dell'aguzza sommita' mt. 2371. Ritorno per la cresta sud-ovet del Valletto da percorrere interamente fino a ricongiuungersi al sent. 101 nei pressi del Passo Salmurano mt. 2017 che si raggiunge in pochi minuti.  Da li' in 45' circa, con l'ausilio del sent. 101 che passa attraverso un ripido ma non difficile canale roccioso, si raggiunge il Rif. Benigni mt. 2222, nei pressi dei laghi Piazzotti.  Da li' seguire l'indicazione in legno per  Cima piazzotti.  Il frequentato sentiero (ometti) percorre il facile versante nord-est di cima di Valpianella detta anche Piazzotti occidentale mt. 2349 e in circa 20' raggiunge la croce in ferro della vetta.  Eccezzionale il panorama su Lago di Trona, Pizzi di Trona e Tronella.  Discesa per il ripido versante erboso sud per tracce, mantenendosi il piu' possibile sulla sinistra lontano dal precipizio. Si giunge cosi' in breve ai mt.  2224 della Bocchetta di Trona. Da li'  percorrere l'Alta Via delle Orobie Occidentali e poco prima di giungere al Passo Salmurano, imboccare il sent. n. 108 che scende lungo la valle di Salmurano  conducendo ai mt. 1500 della localita' Sciocc di Cusio. Da qui percorrere i 3 km circa di strada asfaltata nel bosco che riportano al Rifugio Monte Avaro a chiudere l'anello. Tempo totale intero giro: 10 ore circa. Dislivello totale: 2100 mt. circa.  Difficolta': EE  
1108
MONTE TRIOMEN
2.251
1109
MONTE PONTERANICA CENTRALE
2.372
1110
MONTE DI SOPRA
2.270
1111
MONTE VALLETTO
2.371
1112
CIMA PIAZZOTTI OCCIDENTALE O DI VAL PIANELLA
2.349
1113
COLLINA DELLA CROCE
1.725
VAL BREMBANA
Al Rif. Monte Avaro Mt. 1700 (Cusio - Bg) - Raggiungibile in 2 ore circa di macchina da Brescia uscendo a Dalmine dall'autostrada A4, proseguendo lungo La provinciale Dalmine - Villa D'almé, quindi imboccando la provinciale per la Valle Brembana fino a Lenna. Si continua poi sulla Provinciale Lenna - Mezzoldo fino a Olmo Al Brembo dove si seguono le Indicazioni per Cusio. Si oltrepassa Il paese e si continua fino al Rifugio. Ultimi 500 mt. sterrati. Buone possibilita' di parcheggio.
BG
01/09/2007
1. Bella montagna erbosa posta poco sopra i Piani d'Avaro. Sulla vetta arriva la vecchia seggiovia denominata "Santella". La si raggiunge in circa 15' di cammino percorrendo la strada sterrata che insiste sul suo erboso e confortevole versante ovest fino a raggiungere l'ampia sommita'. Fantastico il panorama sul gruppo del Pegherolo e su quello dei Tre Signori. Ascesa fattibile tutto l'anno in assenza di pericoli oggettivi. Poco sotto la sommita' c'e' una bellissima Santella e una croce in legno. Ritorno per lo stesso itinerario dell'andata. Dislivello: mt. 30 circa. Difficolta': T
1114
MONTE SEROSINE
2.582
GRUPPO DELL'ADAMELLO
Locanda Gaver mt.1511 al Gaver (Bagolino - Bs) - Raggiungibile in 2 Ore e 15' circa di macchina da Brescia, dove si prende la strada per Salo',  proseguendo invece per il Lago d'Idro. Qualche chilometro dopo Anfo, svoltare a sinistra per Bagolino, superarlo fino a pervenire al Gaver. Da qui seguire le indicazioni per la Locanda Gaver percorrendo i 2 Km circa di strada Sterrata aperta al traffico che conducono al grande parcheggio.
BS
08/09/2007
Interessante itinerario escursionistico in ambiente selvaggio e a tratti dimenticato. Dalla locanda Gaver proseguire sulla strada sterrata in direzione nord in mezzo al bosco fino a giungere dinnanzi alla Centrale idroelettrica di Gaver di proprietà della Società Caffaro, dove si imbocca a sinistra il sent. n. 26 che sale regolare dapprima in mezzo al bosco e poi in campo libero fino a giungere dopo circa 2 ore ai mt. 2099 della località Casinello di Blumone dove si rileva la presenza di ruderi di una malga. Da lì svoltare a destra e inerpicarsi per facile sentiero n. 28A in direzione est fino a scollinare al Passo Serosine mt. 2426 dopo circa 1 ora e 10' (resti miltari 1° guerra mondiale). Poi procedere, sul versante ovest rispetto alla frastagliata cresta di collegamento tra Passo e Monte Serosine mediante l'ausilio di tracce di sentiero (ometti) su e giu'  in mezzo alla pietraia in direzione nord fino a pervenire sul versante sud-ovest di quest'ultimo. Affrontarlo con attenzione con percorso non obbligato e raggiungere velocemente la sommita' mt. 2582 (piccolo ometto). Eccezionale il panorama su Blumone, Carè Alto, Bruffione, Val Daone, ect. Scendere dal versante nord-ovest del Serosine e continuare per tracce in direzione nord per pochi minuti fino ad abbandonarle con intuizione per infilarsi sull'evidentissimo, ripido e non banale versante sud-ovest del Monte del Gelo. Rimontarlo con molta attenzione nella parte piu' agevole fino a giungere sulla rocciosa cresta sud dello stesso a poche decine di metri dalla sommità mt. 2623 che si conquista in pochi minuti percorrendola con molta concentrazione. Discesa per lo stesso itinerario fino a ricongiungersi con le tracce di sentiero provenienti dal Passo Serosine che in breve conducono all'evidente sella erbosa del Passo del Gelo mt. 2315 (resti di postazioni miltari). Da lì proseguire in direzione ovest su evidente sentiero in leggera discesa fino a tagliare l'erbosa cresta sud-est della Cima di Blumone. Immettersi quindi con facilità su quest’ultima che inizialmente si presenta agevole salendo regolare in direzione nord-ovest, ma diventando ben presto a tratti affilata e rocciosa e conducendo ai mt. 2566 della croce in ferro piegata della sommità. Eccezionale il colpo d'occhio su Cornone di Blumone, Scoglio di Laione, Listino, Monoccola, Monte Re di Castello, ect. Discesa per la medesima cresta fino ad individuare ad ovest un versante prativo accessibile. Percorrerlo intuitivamente fino ad immettersi sul sentiero n. 26 che in salita in breve conduce ai mt. 2334 del Passo del Termine di confine tra Lombardia e Trento, teatro del 36° pellegrinaggio degli alpini nel 1999 (resti militari). Proseguire a sinistra per sent. n. 26 fino a congiungersi con il sent. n. 1 dell'Alta Via dell'Adamello. Percorrelo per pochi metri verso nord fino a giungere al bivio per il Monte Listino mt. 2746. Raggiungere quest'ultimo in circa 1 ora scarsa mediante l'ausilio di un ex sentiero militare (segnato) con bellissima scalinata in pietra. Sull'ampia e panoramica sommita' si segnala la presenza di una croce in legno, Madonnina color dorato, libro di vetta e resti militari. Da li' continuare in discesa in direzione nord sull'evidente facile sentiero militare che scende a tratti esposto fino a giungere ai mt. 2635 del Passo del Listino. Proseguire ancora su sentiero agevole che si sposta sul versante opposto nella Valle della Monoccola prima in discesa e poi in salita fino a giungere a mt. 2594 del Bivacco in pietra sempre aperto “Capanna Mattia” accessoriato di tavolo, sedie, 4 posti letto, fornello, cassetta pronto soccorso, ect., rivestito internamente in legno, inaugurato nel Giugno del 1990, posto nei pressi del Passo della Monoccola (resti militari). Dal Passo proseguire su evidente facile sentiero militare che sale in direzione nord, poco sotto il filo della cresta sud, sul versante sud-ovest del monte Monoccola mt. 2686 e in mezz'ora circa raggiungere il grande ometto della sommita'. Incomparabile il panorama. Ritornare indietro fino a congiungersi col sentiero segnato con bolli bianco e rossi che scende decisamente in direzione nord-ovest e poi sale in direzione nord-est in mezzo al ghiaione raggiungendo i mt. 2595 del dimenticato Passo della Rossola dove sorge una abbandonata malga sempre aperta, utile in caso di maltempo. Discesa per labili tracce e labili segni sull'opposto versante prativo e  ghiaioso fino a ricongiungersi all'Alta Via dell'Adamello. Proseguire per quest’ultima in salita fino a ritornare al bivio per il Passo Termine che si raggiunge in discesa con sent. n. 26. Poi da li' si continua con lo stesso sentiero in discesa passando vicino ai resti dell'ex ospedale militare e proseguendo fino a giungere al Gaver a chiudere la lunga escursione. Tempo totale intero giro: 12 ore circa. Dislivello: 2500 mt. circa  difficoltà: EE    
1115
MONTE DEL GELO
2.623
1116
CIMA DI BLUMONE
2.566
1117
MONTE LISTINO
2.746
1118
MONTE MONOCCOLA
2.686
1119
MONTE VALEGINO
2415
VAL BREMBANA
Foppolo (Bg) (località K2, piazzale degli alberghi, nella parte alta del paese) mt. 1600 - raggiungibile in 2 ore  di macchina da Brescia (105  Km. Circa)
BG
23/09/2007
Bel itinerario molto panoramico che si svolge parte a cavallo tra la Val Brembana e la Valtellina. Dal grande parcheggio degli alberghi seguire la strada sterrata a mezza costa, semipianeggiante che rimanendo poco sopra il paese punta decisa in direzione nord-ovest.  Trascurare le deviazioni per i Passi della Croce e Dordona seguendo le indicazioni per il Passo del Porcile. Dopo circa 20’ di cammino la strada lascia spazio ad un comodo sentiero che sale regolare in direzione nord-ovest dapprima nel bosco e poi in mezzo ai prati. Proseguire, finchè il sent. 201 passa parallelo, non lontano dalla evidente cresta sud del monte Valegino. Per ripido prato salire con intuizione sulla stessa nel punto in cui il dislivello tra sent. n. 201 e il filo della cresta stessa non supera ad occhio i 100 mt,  sbucando piu' o meno alla selletta ricompresa tra monte Arele e Monte Valegino. Una volta raggiunta la cresta erbosa seguirla in direzione nord in salita con attenzione fino a raggiungere la minuscola croce in ferro del monte Valegino mt. 2415. Eccellente il panorama sui Monti Pegherolo, Cadelle, laghi Porcile. Discesa con attenzione dalla cresta rocciosa ed erbosa nord-ovest, a volte esposta, finche' il versante nord della stessa piano piano si addolcisce consentendo quindi la discesa nella sottostante conca della Valle dei Lupi. Scendere finche' si raggiunge la quota necessaria per consentire di traversare la pietraia in assenza di esposizione puntando diritto verso il gia' evidente Passo del Porcile mt. 2290 di confine tra Valtellina e Val Brembana e tra Province di Bergamo e Sondrio, che si raggiunge dopo circa 4 ore di cammino. Dal cartello del Passo, intraprendere un traverso in direzione est su sentiero a mezza costa in mezzo al prato (ometti e qualche bollo), fino a congiungersi con l'evidente sentiero proveniente da sud. Proseguire con salita regolare in direzione nord-est in mezzo al prato del versante sud del Cadelle mt. 2483 fino a raggiungere dopo circa 5 ore la bellissima statua dell'Angelo delle Cadelle posta proprio sulla vetta. Eccezzionale il panorama sui monti Toro, Vallocci, gruppi del Disgrazia, Bernina, ect. Scendere per poche decine di metri dallo stesso sentiero finche' sulla destra non appare il ripido e roccioso canale nord del Cadelle che osservato da sopra incute timore ma poi percorrendolo non presenta particolari difficolta' tecniche. Affrontarlo comunque con attenzione trascurando la sdrucciolevole traccia ma restando sulle pietre adiacenti. Giunti ad un piccolo salto roccioso di 3 mt. circa anche se sembra conveniente superarlo sulla sinistra, mantenersi sulla destra e con qualche passo di facile arrampicata lasciarselo alle spalle. Continuare nel canale che si allarga sempre piu' fino a condurre nella sottostante conca della Valle dei Lupi. Una volta raggiunta la stessa, con un traverso in mezzo alla pietraia in direzione nord-est ricongiungersi al sent. n. 201/A e in breve scollinare alla Bocchetta dei Lupi mt. 2316 (cartello). Continuare in discesa su sentiero 201/A in direzione est fino a giungere al Rifugio Dordona mt. 1944 in Val Madre. Da li' proseguire sull'evidente strada sterrata segnavia 201/a che in breve conduce ai mt. 2061 del frequentatissimo Passo Dordona di confine tra province di Bergamo e Sondrio (trincee prima guerra mondiale, cartello indicatore e Madonnina). Imboccare l'evidente erbosa e rocciosa cresta nord-ovest del Monte Toro rimanendo sul filo o poco sotto la stessa e prestando attenzione ad alcuni brevi passaggi esposti sopratutto sul versante nord. Proseguire finche' essa si allarga decisamente e si incontrano degli ometti. Poi pero' essa diventa improvvisamente affilata e rocciosa. Con attenzione affrontarla per pochi metri finche sulla sinistra appare un ripido ma breve canalino che permettere di uscire dal pericolo. Scendere dallo stesso con attenzione fino a giungere alla pietraia sottostante. Proseguire ora in direzione sud-est in mezzo alla stessa portandosi sulla ripida cresta nord-est del Monte Toro. Ora per tracce di sentiero salire quest'ultima con facilita' fino alla croce in ferro della Vetta mt. 2524(dopo 8 ore circa). Fantastico il panorama sul Corno Stella. Discesa per la frastagliata cresta sud-ovest (bollini), rocciosa a tratti tecnica ed esposta. Da affrontare con attenzione. Poi il percorso diventa facile, ma in mezzo al prato e' facile perdere il sentiero segnato. Comunque con intuizione pervenire al sottostante e ben evidente Lago delle Trote mt. 2124. Da li' proseguire su sentiero segnato a mezzacosta in direzione sud verso le piste di Montebello. Una volta raggiunte si scende dalle stesse fino a giungere alla macchina.  Tempo totale: 10 ore circa circa. Dislivello: mt. 1800 circa. Difficolta': EE      
1120
MONTE CADELLE
2483
1121
MONTE TORO
2524
1122
CORNO DELL'USSOL
1978
LAGO DI GARDA SETTENTRIONALE - ALPI DI LEDRO-CATENA DELL'ALTISSIMO
Rifugio al Faggio mt. 1002 in Val di Concei - Tn (Lago di Ledro) - raggiungibile in 2 ore e mezza scarse di macchina da Brescia (110 km circa) su strada tutta asfaltata. Ottime possibilita' di parcheggio.
TN
28/10/2007
Bella traversata panoramica e poco frequentata sull'Alta Via dei Concei. Dal Rif. proseguire in Val dei Concei, su strada sterrata e poi su sent. 414 in mezzo al bosco in direzione nord giungendo dapprima  a malga Gul mt. 1445 e poi a Bocca Lomar mt. 1600(2 h). Da li' trascurare il sent. 414 e percorrere la facile cresta boscosa ed erbosa sud-ovest del Corno dell'Ussol mt. 1978 (non presente su carte kompass, ma sulle relazioni dei Monti d'Italia nella sezione delle "Prealpi Bresciane - Catena di Cadria”, a pg. 368), che si raggiunge in 45' circa. Scendere con facilità dalla cresta opposta fino all'evidente Bocca dell'Ussol mt. 1878(cartello). Proseguire poi per sent. N. 455 sulla facile cresta erbosa del monte Gavardina mt. 2047 che si raggiunge in circa 30'(cartello e resti militari). Successivamente scendere per sent. n. 463 e in breve in direzione nord raggiungere la Sella delle Pozze mt. 1950. Proseguire sempre su sentiero segnato in salita fino alla sommità di Monte Rodola mt. 2020. Per chi ha tante energie in corpo in breve è possibile con facilità salire sul non lontano Monte Altissimo. Ritorno per lo stesso itinerario fino al Monte Gavardina dove ci si immette sul sentiero n. 455 che con su e giu' in mezzo a guglie rocciose in direzione sud-est con facilita' conduce ai piedi dell'evidente versante sud-ovest del Dosso della Torta.  Tralasciare quindi il sent. 455 per seguire quello che lo percorre fino ai mt. 2156 della vetta(punto trigonometrico e struttura in ferro). Proseguire in discesa in cresta con attenzione fino a ricongiungersi col sent. 455 che conduce ai mt. 2100 della Sella della Torta (cartello). Procedere poi per sentiero n. 420 che con l'aiuto di un breve cavo metallico conduce in circa 30' ai mt. 2048 di Bocchetta Slavazi. Una volta superatola, continuare per facile e lungo sentiero n. 420 con saliscendi continui rimanendo sul filo o poco sotto il filo della cresta erbosa e raramente rocciosa fino a pervenire sulla sommità del Monte Tofino mt. 2151 (cartello). Insistere ancora su sentiero n. 420 in discesa e poi in salita fino a portarsi nei pressi delle due Cime di Pichea. Abbandonarlo con facile intuizione per raggiungere facilmente su versante prativo dapprima quella nord(ometto in Vetta) e poi quella meridionale. Successivamente ricongiungersi al sentiero 420 che scende con regolarità in direzione sud in mezzo ai mughi. Giunti al bivio per Mazza di Pichea (cartello), svoltare a sinistra per quest'ultimo e dapprima mediante facile sentiero segnato e poi con l'ausilio di catene che aiutano a superare la parte piu' esposta si arriva alla croce di Vetta mt 1879.  Ritornare su sent. 420 che scende fino a Bocca Trat mt. 1581, ad un passo dal vicino Rif. Pernici. Poi scendere per sentiero n.  403 a Malga Trat mt. 1500 dove termina l’escursione. Qui, con una seconda auto o con un improbabile autostop ritornare al Rif. al Faggio.  Tempo totale: 11 ore circa.  Dislivello complessivo: mt. 1800 circa. Difficoltà: EE.
1123
MONTE GAVARDINA
2047
1124
MONTE RODOLA
2047
1125
DOSSO DELLA  TORTA
2020
1126
MONTE TOFINO
2151
1127
CORNO DI PICHEA SETTENTRIONALE O CIMA OBELISCO
2147
1128
CORNO DI PICHEA MERIDIONALE
2138
1129
MAZZA DI PICHEA
1879
1130
COL SANTO
2.112
GRUPPO DEL PASUBIO
Località malga keserle (Tn) mt. 1402, raggiungibile in 3 ore circa di macchina da Brescia. Recarsi a Rovereto dove si prende la strada per Vicenza e dopo qualche chilometro si svolta a sinistra per Giazzera. Proseguire oltre il paese per il Rif. Lancia per diversi chilometri con strada per gran parte sterrata e a tratti molto sconnessa fino al grande parcheggio posto appena prima del divieto di transito.
TN
04/11/2007
Entusiasmante itinerario a tratti abbastanza frequentato. Dal parcheggio proseguire sulla strada sterrata con divieto di traffico (segnavia n. 101). Essa sale regolare nel bosco in direzione sud-est e conduce dopo circa 1 ora e 10' ai mt.  1825 del frequentatissimo Rifugio Lancia aperto nel fine settimana anche d'inverno, di proprieta' del Cai S.A.T. di Rovereto (Tn). Dal rifugio prendere a destra il sentiero n. 102 e seguirlo per qualche minuto fino al bivio per il Monte Testo. Da li' imboccare il sent. n. 102a che sale regolare in mezzo al bosco  in direzione sud-ovest fino al punto trigonometrico a raso della panoramica sommita' del Monte Testo mt.  1986 (40' circa dal rifugio). Discesa dallo stesso itinerario dell’andata fino a ricongiungersi con il sent. 102. Seguirlo in direzione sud-est fino a valicare i 1900 mt. della Bocchetta delle Corde(cartelli segnavia). Proseguire quindi, per sent. n. 105 in direzione sud-est verso la Cima Palon e quando lo stesso passa evidentemente pochi metri sotto il filo della cresta nord-ovest del Roite in corrispondenza di una depressione della stessa, portarsi con facilita' su di essa e percorrela senza particolari problemi fino ai mt. 2144 della Croce e Madonnina del Monte Roite. Eccezionale il panorama sul gruppo del Pasubio. Scendere in direzione sud-est dalla parte opposta con logicita', fino a congiungersi con il sentiero segnato proveniente dal Rif. Papa che conduce ad una baita in legno collocata alla Sella Ovest di Campiluzzi mt. 2000 ricompresa tra Monti Roite e Monte Campiluzzi. Da li' seguire il facile sentiero segnato che conduce in breve alla Santellina in legno del Monte Campiluzzi mt. 2040. Ritorno alla Sella Ovest di Campiluzzi, dove si prende un sentiero che scende in direzione nord-est congiungendosi ben presto pero' al sent. n. 120 proveniente dalla Sella di Pozze. Percorrerlo in salita fino a giungere ai mt. 2002 della Sella Est dei Campiluzzi. Poi, abbandonare il sentiero segnato e portarsi sulla lunga e facile cresta sud-est del Monte Duso, ricca di Mughi. Percorrerla fino ai mt. 2080 della Vetta. Ritornare con lo stesso itinerario alla Sella succitata e scendere con sent. n. 120 fino a raggiungere la Sella di Pozze. Da li' seguire la strada in discesa verso il Rifugio Lancia per poche centinaia di metri fino ad imboccare sulla destra il lungo sentiero segnato che sale con pendenze poco accentuate il versante sud del Cool di Dentro fino a toccarne la sommita' dello stesso mt. 2122(ometto), rappresentata da una delle tante guglie rocciose, posta all’estremo est rispetto alle altre. Da li' scendere un attimo per lo stesso itinerario dell’andata, ma poi proseguire in direzione nord-ovest con evidente sentiero segnato a mezza costa  che passando sotto le guglie descritte in precedenza in discesa conduce ai mt. 1980 della Sella del Cool Santo. Da li' con facilità proseguire per sentiero n. 131 che percorrendo il versante prativo sud-est del Col Santo conduce alla bella croce in ferro posta Poco sotto la Vetta vera e propria (mt. 2112). Fantastico il panorama su Gruppi del Bondone, Paganella, Becco di Filadonna, ect. Infine Proseguire in discesa per sent. n. 131 fino a raggiungere la vicinissima Sommità erbosa del Dos dell'Anziana mt. 2001. Da li' percorrere la sua cresta sud-ovest e congiungersi al sentiero n. 132b che riporta alla Località di partenza. Tempo totale: 11 ore circa.  Dislivello totale: mt. 1900.  Difficolta': EE.
1131
DOS DELL'ANZIANA
2.001
1132
MONTE TESTO
1.986
1133
MONTE ROITE
2.144
1134
MONTE CAMPILUZZI
2.040
1135
MONTE DUSO
2.080
1136
COL SANTO DI DENTRO
2.122
1137
VETTA DELLE BUSE
2.155
LAGO DI GARDA ORIENTALE - GRUPPO DEL BALDO
In localita' Novezza (Tn) mt. 1550 circa, all'altezza del cartello indicatore "segnavia n. 652" sulla strada asfaltata S.P. n. 3 del Monte Baldo, che negli ultimi anni, è interdetta al traffico nella stagione invernale da Novembre a Maggio da un'ordinanza comunale per via di ghiaccio e neve che non sono più rimossi da mezzi spazzaneve - raggiungibile in 2 ore e 10' circa di macchina da Brescia. Pochissime possibilita' di parcheggio.
TN
05/11/2007
Bella traversata molto panoramica. Imboccare il sentiero n. 652 che sale regolare in direzione sud-ovest inizialmente nel bosco e poi a campo libero fino a giungere  dopo circa 1 ora e 30' al bivio per il Rif. Telegrafo. Tralasciare la deviazione per quest’ultimo e continuare per sentiero 658 per il Rif. Chierego che sale leggermente in direzione sud-ovest in mezzo a guglie rocciose fino a giungere allo stretto intaglio del Passo del Cammino mt. 2128.  Svoltare a destra e proseguire sul versante sud erboso della Vetta delle Buse mt. 2155 che si raggiunge in breve senza difficolta'. (grosso ometto sulla sommita').  Ritornare al Passo del Cammino e proseguire per stradina sterrata in discesa in direzione sud-ovest fino a giungere alla selletta ricompresa tra Coal Santo e Passo del Cammino. Qui è posizionato un cartello non corretto che indica il Coal Santo verso nord. Trascurarlo ed immettersi invece in direzione sud sulla facile cresta nord erbosa del Coal Santo segnata con qualche bollo blu.  Si perviene cosi' in pochi minuti ai mt. 2072 della sommita' (ometto). Ritornare con l’analogo itinerario dell'andata superando il Passo del Cammino fino a giungere sempre su sent. 658 nei pressi di uno stretto intaglio della cresta sud della punta Sascaga, dove parte sulla sinistra un sentiero alternativo per raggiungere il gia' evidente rifugio Gaetano Barana. Trascurare quest'ultimo  portandosi in cresta (segno blu) superando con attenzione l'iniziale tratto roccioso ed esposto. Proseguire quindi sulla frastagliata cresta rocciosa sud di Punta Sascaga mt. 2152 (segni blu) con un continuo saliscendi fino al raggiungimento della croce metallica. Poi andare avanti brevemente sulla cresta fino a giungere al Bel Rif.  Gaetano Barana mt. 2147 di proprieta' del Cai di Verona e alla adiacente Chiesetta di Santa Rosa. Salire indi tramite sentiero segnato il facile versante prativo sud-ovest della Punta Telegrafo mt. 2200 che si raggiunge in pochi minuti con facilita' (croce in ferro e punto trigonometrico). Sublime il panorama su tutto il Gruppo del Baldo e sul Lago di Garda. Da lì proseguire sulla facile cresta nord-est del Telegrafo che scende, sale e scende ancora congiungendosi al sottostante sentiero. n. 651. Camminare su di esso in direzione nord-est fino a giungere alla deviazione a sinistra per punta Pettorina (cartello in legno). Prendere quest’ultima ed in breve giungere sulla cresta nord di Punta Pettorina. Percorrerla in direzione sud senza difficolta' fino a toccare la Madonnina di Punta Pettorina mt. 2192. Ritornare poi su sentiero 651 e proseguire sullo stesso in direzione nord con un continuo saliscendi a mezza costa poco sottostante le belle guglie rocciose che caratterizzano questo scorcio di paesaggio. Trascurare tutte le deviazioni proposte tranne quella a sinistra per la Cima Valdritta mt. 2218, la piu' alta del Gruppo del Baldo. Dal bivio, in mezz'ora circa con comodo sentiero in mezzo a cuspidi rocciose si conquista la bella Croce in ferro della panoramica Vetta.  Ritornare velocemente su sent. 651, raramente esposto in questi frangenti, che scende e sale passando anche sulla quasi impercettibile sommita' della Cima di Val Finestra mt. 2086. Continuare su e giu' in mezzo ai mughi giungendo a circa mt. 2100, ai piedi della cresta sud-est della cima del Longino. Qui con intuizione e attenzione abbandonare il sent. 651 e immettersi sulla cresta erbosa e raggiungere la sommita' mt. 2179 (grande ometto). Ritornare con identico percorso sul sent. n. 651 che scende e poi sale alla piccola croce in legno della cima delle Pozzette mt. 2132. Da qui una lunga discesa in direzione nord-est su sent. 651 in mezzo ai mughi conduce ai mt. 1720 di Bocca di Tratto di Spino e poi in pochi minuti alla localita' Funivia Tredes Pin mt. 1752 (Malcesine). Da qui per facile versante sud erboso in pochi minuti si raggiunge la Vetta del Monte Grande mt. 1783. Infine ritornare velocemente all'arrivo della Funivia proveniente da Malcesine e percorrere la strada sterrata chiusa al traffico che scende a Bocca Navene. Prima di sopraggiungervi la strada diventa asfaltata e aperta al traffico. Pertanto lì finisce l'escursione. Per tornare alla macchina logicamente bisogna disporre di una 2° auto, qui parcheggiata oppure tentare un improbabile autostop. Per i piu' coraggiosi e' possibile tornare a piedi per la S.P. n. 3 (8 km circa, 2 ore da aggiungere al tempo complessivo della gita). Tempo totale: 11 ore circa. Dislivello: mt. 2400 circa. Difficolta': EE.
1138
PUNTA SASCAGA
2.152
1139
PUNTA PETTORINA
2.192
1140
CIMA VALDRITTA
2.218
1141
CIMA DI VAL FINESTRA
2.086
1142
CIMA DEL LONGINO
2.179
1143
CIMA DELLE POZZETTE
2.132
1144
MONTE GRANDE
1.783
1145
MONTE RANZO
1.833
GRUPPO DELLA PAGANELLA
Poco dopo il paese di Margone di Mezzano (Tn) mt. 946, nei pressi del cartello di divieto di transito, sulla strada forestale di collegamento tra Margone e Malga gazza - raggiungibile in 2 ore e 30' circa di macchina da Brescia. Labili possibilita' di parcheggio.
TN
12/11/2007
Interessante itinerario molto lungo e molto adatto agli appassionati del montembike. Lasciata la macchina sulla destra poco prima del divieto di accesso, proseguire sulla strada forestale asfaltata nel bosco in direzione nord-ovest per circa 5 km fino a giungere un piccolo piazzale dove l'asfalto termina. Continuare quindi su ripida strada sterrata in direzione nord con segnavia 602 e in pochi minuti raggiungere la splendida Malga Gazza mt. 1549. Insistere sulla medesima strada sterrata con pendenze piu' agevoli e a volta in leggera discesa godendosi il panorama sul gruppo del Bondone, lago di Garda, Dolomiti del Brenta, ect. fino a giungere ad un bivio dove la strada sterrata scende asinistra con segnavia 602 per Passo San Giovanni, mentre a destra sale in direzione est non segnata. Imboccare quest’ultima fino a pervenire ai piedi della banale cresta nord del Monte Ranzo. Svoltare a destra e percorrerla sempre mediante l'ausilio di una strada sterrata in mezzo ai mughi e all'erba che in breve conduce dapprima ad una croce in legno e poi, dopo circa 1h30' da Malga Gazza, alla panoramica erbosa sommità del Monte Ranzo mt. 1833  (grosso ometto e scritta sulla pietra). Ritorno per lo stesso itinerario fino a ricongiungersi la strada sterrata (segnavia n. 602). Seguirla inizialmente in discesa e poi in salita. Successivamente essa si restringe divenendo sentiero che porta fino ai mt. 1667 dell'erboso Passo San Giovanni (cartelli) - 30' da Monte Ranzo. Proseguire quindi su strada sterrata inizialmente nel bosco e poi in mezzo ai prati con segnavia n. 602 in direzione nord-est fino a raggiungere la splendida Malga Covelo mt. 1781. Continuare sempre su strada sterrata e abbandonarla poco prima del Passo San Giacomo per intraprendere il facilissimo versante nord-ovest del Monte Gazza mt. 1985 ed in breve raggiungere la tonda ed erbosa sommita'(piccolo ometto). Da lì scendere all'evidente e vicino Passo San Giacomo mt. 1963 -  1 ora da Passo San. Giovanni (santellina in pietra e cartelli indicatori). Procedere con segnavia 602 e abbandonarlo per raggiungere in breve sulla destra la croce  metallica e l'osservatorio in pietra del Monte Canfedin mt. 2034. In seguito ritornare su sentiero 602 in direzione nord, abbandonandolo poco dopo per salire in breve a sinistra la Vetta del Dos Negro mt. 2000. Proseguire in discesa sempre sul 602 e raggiungere la sella erbosa di passo San Antonio. Svoltare a sinistra su sent. 606 e percorrerlo per pochi minuti fino a giungere ad un bivio dove a destra si imbocca la strada sterrata con segnavia 605, adiacente alle piste di sci che in circa 40' conduce alla panoramica Vetta della Paganella mt.2125 dove oltre all'arrivo degli impianti di risalita sono presenti la Stazione Meteo Militare e il Rif. la Roda. Ridiscendere alla selletta ricompresa tra Cime Paganella e La Roda e in pochi minuti grazie all'ausilio di una strada sterrata si raggiunge l’ampia sommità di quest'ultima mt. 2104 dove sorgono numerosi impianti radio-televisivi e l'ex Rifugio Battisti. Eccezionale il panorama su Trento e La Marzola. Ritorno per lo stesso itinerario fino a Malga Terlago mt. 1826, proseguire su carreggiabile (segnavia n. 610) verso Dos Pela' e poi poco prima di raggiungerlo, svoltare a sinistra in discesa per strada sterrata con segnavia n. 610 in mezzo al bosco in direzione sud-ovest passando per il ristorante Paganella 2. Giunti ad un tornante abbandonare la strada che scende ad Andalo  e proseguire verso sud ber Baita del Germano su strada sterrata su e giu' sbucando nei pressi di Malga Covelo e procedendo in seguito in discesa fino ai mt. 1572 di Bocca San Giovanni (cartelli). Da li' per strada sterrata con segnavia 612 in salita tornare in circa 30' a Passo S. Giovanni e da li' con lo stesso percorso proposto all'andata tornare a Margone di Mezzano. Distanza e tempo totale intero itinerario: 42 km in 12 ore circa a piedi. Dislivello: 2200 mt. circa. Difficolta': E 
1146
MONTE GAZZA
1.985
1147
MONTE CANFEDIN
2.034
1148
DOS NEGRO
2.000
1149
CIMA PAGANELLA
2.125
1150
CIMA LA RODA
2.104
1151
MONTE CORNETTO
1.786
VAL SERIANA - OROBIE ORIENTALI
Nei pressi dell'Albergo Stampatti mt. 1260 (Bg), 1 km. circa prima del Passo della Presolana per chi proviene da Castione della Presolana - raggiungibile in 1 ora e mezza circa di macchina da Brescia.
BG
18/11/2007
Dall'albergo Stampatti prendere la strada sterrata chiusa al traffico per Malga Cornetto (Via del latte), che sale in direzione nord-ovest. Seguirla tralasciando tutte le deviazioni proposte fino a giungere dopo circa 45' a quella per il Colle della Presolana. Li’, imboccare a destra il sentiero n. 319 che sale regolare in mezzo a prati e boschi, in direzione nord-ovest portando in circa mezz'ora ai mt. 1698 del Colle della Presolana. Quindi, proseguire a sinistra per Malga cornetto per diversi minuti su sentiero segnato in leggera discesa in mezzo al bosco fino a quando il versante est della cresta sud del Monte Cornetto diventa erboso, permettendo di recarsi sul filo della cresta succitata affrontando con attenzione il ripido pendio.  Scendere poi dalla parte opposta boscosa e selvaggia e con intuizione proseguire in mezzo alla fitta vegetazione fino a portarsi ai piedi del versante sud del Monte Cornetto. Affrontarlo con prudenza fino a toccare la panoramica e dimenticata sommita' mt. 1786. Ritorno con lo stesso percorso dell'andata fino a Colle Presolana dove si prende il sentiero segnato per il Pizzo Corzene che percorre il versante sud-est  erboso e ghiaioso dello stesso con facilita' fino a giungere, tralasciando le deviazioni per il Rifugio olmo e Baita Cassinelli, in prossimità delle roccette finali del Pizzo Corzene. Affrontarle con attenzione e giungere ai mt. 2196 dell’aguzza sommita'. Meraviglioso il panorama sul vicinissimo Massiccio della Presolana. Discesa dalla brevissima ma a tratti esposta cresta nord-est fino ai mt. 2136 di Passo di Pozzera. In seguito prendere a sinistra il sent. 320 che in direzione ovest prima in discesa e poi in salita conduce ai mt. 1940 del Colle degli Agnelli (45' circa da Passo Pozzera). Da li' con attenzione percorrere la breve, erbosa ma affilata e ripida cresta nord-est del Pizzo Olone mt. 1983 fino alla panoramica sommita'. Discesa per stesso itinerario fino a Colle degli Agnelli, proseguendo poi per pochi minuti per sent. n. 320 in discesa fino a raggiungere il bel Rifugio Rino Olmo mt. 1819 di proprieta' del Cai di Clusone. Continuare per il sent. segnato n. 317 e in circa 15' raggiungere il vicino Passo Olone mt. 1850. Da qui sulla destra sono ben visibili le rocciose Coste di Bares. Addentrarsi in esse proprio grazie all’ausilio del sentiero n. 317 che pur passando vicino ad affascinanti guglie rocciose non diventa mai troppo impegnativo ed esposto conducendo comunque poco sotto la guglia piu' alta (Cima di Bares mt. 1974), che si raggiunge senza troppo difficolta' staccandosi per pochi minuti dal sentiero. Sublime il panorama sul Gruppo della Presolana. Ritornare su sentiero 317 che prosegue ancora in direzione sud-ovest, con un continuo sali scendi ancora in mezzo a guglie rocciose fino a sbucare poco sotto un dosso erboso che rappresenta la cima del Monte Campo mt.1952 che si raggiunge in pochi minuti (croce in ferro). Da lì imboccare il sent. basso n. 317 e seguirlo in discesa fino ad incrociare la evidentissima strada sterrata proveniente da Castione della Presolana. Percorrerla in direzione nord-est fino a giungere ai mt. 1538 di Malga Presolana. Da li' salire in pochi minuti sul vicinissimo Pizzo Cremisano mt. 1558 attraverso il facile versante boscoso nord-est. Ritornare rapidamente alla Malga e proseguire su strada e poi sent. con segnavia n. 319 fino a pervenire nuovamente all'evidente Colle Presolana, dove con percorso fatto all'andata si torna all'Albergo Stampatti. Tempo totale intero itinerario: 11 ore circa. Dislivello complessivo: 1900 mt. circa. Difficolta': EE.
1152
PIZZO CORZENE
2.196
1153
PIZZO OLONE
1.983
1154
CIMA BARES
1.974
1155
MONTE CAMPO
1.952
1156
PIZZO CREMISANO
1.558
1157
MONTE CAS
779
LAGO DI GARDA OCCIDENTALE
Al santuario di Montecastello (Bs) mt. 683 - Raggiungibile in circa 1 ora di macchina da Brescia (60 km. circa). Giunti a Gargnano proseguire per Riva, dopo la Galleria svoltare a sinistra per Tignale, salire su ampia strada a doppia corsia fino a Gardola di Tignale; da lì seguire le indicazioni per il Santuario di Montecastello e al bivio per quest'ultimo (Santella), svoltare a destra e percorrere la breve ma ripida strada cementata e asfaltata che conduce al piccolo parcheggio del Santuario succitato.
BS
29/12/2007
Imponente scogliera a picco sul Benaco tra Tignale e Campione del Garda.  A nord-ovest digrada con dolci pendii boscosi, mentre a sud-est s'abbassa con un'alta bastionata rocciosa calcarea, modellata dall'antico ghiacciaio che caratterizza il paesaggio dell'alto lago di Garda. Visibile da quasi tutti i punti della Riviera Benacense, sul suo crinale sud-ovest sorge il Santuario della Madonna del Castello, edificato nel 802 sui resti di un precedente tempio e ampliato nel 1300 quando venne costruita una fortezza utilizzata da Trentini e Scaligeri e poi abbandonata. Sulla Vetta sorge una croce metallica sui resti di un osservatorio di guerra mentre numerose caverne e gallerie s'aprono nei pressi della cresta sommitale. La vetta è spesso affollata e viene salita sopratutto per il grandioso panorama che abbraccia il lago di Garda da Malcesine a Sirmione. La sommità viene raggiunta dal Santuario succitato in circa 20' col facile sentiero "Montagnoli" n. 266 in mezzo al bosco, in direzione nord-est, oppure da Campione del Garda sempre con sentiero n. 266 in circa 1 ora e 40'. Dislivello dal Santuario della Madonna del Castello: 100 mt. circa.  Dislivello da Campione del Garda: 600 mt. circa Difficoltà di entrambi gli itinerari: E
1158
MONTE DI NEVESE
783
LAGO DI GARDA OCCIDENTALE
Bocca Nevese mt 750 - Tremosine (Bs)
BS
29/12/2007

1159
COLLE DALL'ESTRE
683
LAGO DI GARDA OCCIDENTALE
Mezzema di Tremosine mt 561
BS
29/12/2007

1160
MONTE  DINAVOLO
702
APPENNINO PIACENTINO - VAL TREBBIA
Chiulano mt. 525 frazione di Vigolzone (Pc) -  raggiungibile in 2 ore 15’ di macchina (117 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, prendere la tangenziale sud e percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia. Continuare sulla stessa fino a pervenire 15 km prima di Bobbio alla località Quadrelli, dove si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Fellino. Percorrere tortuosa e stretta strada asfaltata aperta al traffico che sale per circa 10 km, evitando la deviazione a sinistra per il Castellaro fino a pervenire al piccolo paese di Chiulano. Pochissime possibilità di parcheggio.
PC
24/03/2008
Bel Monte prevalentemente boscoso raggiungibile praticamente in ogni periodo dell'anno da tutti i versanti senza nessuna difficoltà. Molto frequentato dagli appassionati di montembike. Sulla Vetta è posta una croce metallica e una piccola madonnina. La stessa è spesso affollata e viene salita sopratutto dai bikers della zona per allenamento. Interessante il panorama che si gode dalla sommità su gran parte della Val Trebbia e sull'imponente Pietra Parcellara. La cima può essere raggiunta da diverse località quali Rallio, Fabbiano con itinerari tutti facili ma quello che vado a proporre in questa sede è il più breve, percorre il versante sud del Dinavolo iniziando dal tranquillo abitato di Chiulano mt. 527 dove si prende la strada sterrata che sale regolare in direzione nord-ovest. Si giunge così nei pressi di una cascina in località Cà del Monte a mt. 617 dove si incrocia la strada sterrata con segnavia 001-173 proveniente dall'Oratorio del Castellaro. Svoltare a destra e proseguire in salita verso nord sulla stessa per qualche centinaia di metri. Poi abbandonarla immettendosi invece sul sentiero segnato sulla destra che sale deciso in mezzo al bosco. Si perviene così pochi minuti dopo ad un bivio, dove si prende a sinistra il sentiero n .173 che in breve conduce alla larga sommità. Discesa per lo stesso itinerario. Distanza e tempo totale tra andata e ritorno: 3,5 km, 1 ora. Dislivello totale: 230 mt. Difficoltà: E
1161
PIETRA PARCELLARA
836
APPENNINO PIACENTINO - VAL TREBBIA
A circa mt. 670 poco a monte rispetto la località Pietra frazione di Travo (Pc) -  raggiungibile in 2 ore 15’ di macchina (115 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, immettersi sulla tangenziale sud e percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia. Continuare sulla stessa fino a pervenire 17 km prima di Bobbio alla deviazione sulla destra per Pietra Parcellara. Attraversato il ponte sul Trebbia e il paese di Travo si prosegue per Bobbiano su ampia strada asfaltata in salita, quindi, oltrepassato il cimitero sulla destra, all’altezza dell’imponente Torre di Bobbiano, la strada, rimanendo sempre asfaltata, si stringe scendendo leggermente per poi risalire decisamente a tornati fino a pervenire al grazioso abitato di Pietra. Superarlo e continuare per circa 1 km fino a individuare sulla sinistra una strada sterrata che sale decisa verso sud con indicazione per Pietra Parcellara. Parcheggiare a fianco della carreggiata.
PC
24/03/2008
La Pietra Parcellara, che si erge imponente a dominare il lato sinistro della Val Trebbia, in provincia di Piacenza, è un vistoso roccione oflolitico, ovvero una parte del mantello litosferico, l'elemento viscoso del nostro pianeta che si trova sotto la crosta superficiale, solidificatosi e risalito alla superficie dell'allora fondale oceanico. Nonostante la sua vetta raggiunga la modesta quota di 836 metri, per le sue linee rocciose e verticali che contrastano in modo violento con quelle tondeggianti dei paesaggi argillosi circostanti, la Parcellara si è guadagnata il nome, un po' enfatico, di "Cervino piacentino".Prendere sulla sinistra la strada sterrata con segnavia 167 che sale evidentemente in direzione nord verso la vicina e imponente Pietra Parcellara. Proseguire sulla stessa, tralasciando pochi minuti dopo, la deviazione a sinistra per Pietra Perduca (sentiero n. 185), giungendo in un quarto d’ora ai mt. 670 del bellissimo Oratorio di Parcellara posto in un bel boschetto alla base del versante nord-ovest di Pietra Parcellara, costruita dagli abitanti di Brodo, Gazzoli, Pietra, restaurata nel Settembre 1990, con il contributo della Banca di Piacenza. Tralasciare la deviazione per Pietra Parcellara (segnavia 169) e proseguire verso sud-est  in discesa su strada sterrata e poi poche decine di metri dopo sulla sinistra imboccare il sentiero n. 167 che con saliscendi nel bosco in un quarto d’ora porta alla boscosa sella di Rocca Marcia mt. 650. Qui abbandonare il sentiero segnato e prendere invece sulla destra quello che sale nel bosco in direzione sud e in pochi minuti porta sulla dimenticata e selvaggia sommità della Rocca Marcia mt.  700 (non segnata sulla cartina dell’Appennino piacentino). Discesa per il medesimo sentiero fino alla succitata Sella che separa la Pietra Marcia con la Pietra Parcellara. L' itinerario proposto diventa ora un EE, più impegnativo anche se mai difficile e percorre interamente l'aerea cresta sud, con qualche passaggio di I grado. Seguire il sentiero con segnavia n. 169, che rimane sempre ben visibile, supera subito diversi passaggi verticali, congiungendo le diverse creste che caratterizzano questo versante roccioso. In breve, oltrepassati alcuni contrafforti, oltre ad uno spettacolare e stretto camino, ci si trova a superare una breve placca orizzontale (attrezzata con un cavo di sicurezza). Il percorso ora si sposta sul fianco sinistro della cresta e, dopo aver superato ancora alcuni risalti di roccia friabile, si sale una lunga parete verticale (non esposta) dove, da qui in poi, la sensazione aerea si fa massima e la cresta molto sottile. Per un breve tratto si ha di fronte solo un'affilata cresta rocciosa appuntita verso il blu. Scendere solo per alcuni metri fino ad un avvallamento franoso di detriti rocciosi (ancora un cavo d'acciaio), risalire il versante opposto e in breve giungerete sulla larga sommità mt. 836 (45 minuti dalla Sella di Rocca Marcia), dove è posta una bella croce in ferro e da cui si gode un vastissimo panorama circolare sull'intera Valle del Trebbia e fino alle lontane montagne dell'alto Appennino e delle Alpi. Particolarmente bella, verso la pianura, è la veduta delle colline argillose minutamente coltivate, dove spiccano torrioni, borgate e belle chiesette, fra cui è particolarmente rilevante il vicino Oratorio di Pietra Perduca (S. Anna), arroccato su di uno scuro roccione. Per la discesa, seguire il segnavia n. 169 che percorrendo la fiancata rocciosa nord-ovest su sfasciumi e detriti vi riporta, in circa 15 minuti, fino all’Oratorio di Parcellara mt. 670. Da lì pochi metri a nord rispetto allo stesso, imboccare il sentiero n. 185 che scende nel bosco in direzione nord-est andando a confluire ben presto sulla strada sterrata proveniente da quella asfaltata per la Località Pietra e in circa mezz’ora si perviene alla bellissima panoramica sommità rocciosa di Pietra Perduca mt. 548, ben visibile anche da lontano, sul cui versante si trovano numerose vie di arrampicata e sul cui versante ovest è edificata la bellissima chiesetta di S. Anna , antico luogo di culto dapprima celtico e poi cristiano, risalente al Mille e dedicato alla sposa di Gioacchino che in età avanzata miracolosamente generò Maria Vergine. Ritornare in circa 45 minuti all’Oratorio di Pietra Porcellana per il medesimo itinerario fatto all’andata e da lì in pochi minuti in discesa raggiungere la macchina e concludere la bella escursione. Tempo totale: 3 ore. Dislivello: 500 mt. Difficoltà: EE
1162
ROCCA  MARCIA
721
24/03/2008
1163
PIETRA PERDUCA
548
24/03/2008
1164
MONTE LAZZARO
987
APPENNINO PIACENTINO - VAL TREBBIA
Passo Caldarola mt. 747 (Pc) -  raggiungibile in 2 ore 20’ di macchina (120 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, immettersi sulla tangenziale sud e percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia. Continuare sulla stessa fino a pervenire 17 km prima di Bobbio alla deviazione sulla destra per Pietra Parcellara. Attraversato il ponte sul Trebbia e il paese di Travo si prosegue per Bobbiano su ampia strada asfaltata in salita, quindi, oltrepassato il cimitero sulla destra, all’altezza dell’imponente Torre di Bobbiano, la strada, rimanendo sempre asfaltata, si stringe scendendo leggermente per poi risalire decisamente a tornati fino a pervenire al grazioso abitato di Pietra. Superarlo e continuare per circa 6 km con saliscendi tendendo a salire fino a pervenire al Passo Caldarola. Parcheggiare a fianco della carreggiata.
PC
24/03/2008
Monte boscoso dimenticato raggiungibile praticamente in ogni periodo dell'anno da tutti i versanti senza nessuna difficoltà. La cima può essere conseguita da diverse località quali Sevizzano, Corneto di Sopra e altre ancora con itinerari tutti facili, ma quello che vado a proporre in questa sede è il più breve e  percorre il versante nord-est del Lazzaro prendendo il via dal Passo di Caldarola mt. 747 dove si prende la stretta strada sterrata con segnavia 101 che sale in mezzo al bosco in direzione ovest. Poi la stessa con pendenze varie e meno accentuate punta decisamente in direzione nord-ovest portandosi sul fresco versante nord-est del Monte Lazzaro e piegando infine a sud e conducendo così sul crinale nord-est. Qui la strada termina lasciando spazio ad un comodo sentiero che a mezza costa in leggera discesa conduce ai piedi dell'ultima asperità che si supera facilmente in pochi minuti mediante l'ausilio di un ripido sentiero in mezzo al bosco. Si perviene così sulla larga sommità boscosa. Discesa per lo stesso itinerario. Distanza e tempo totale tra andata e ritorno: 4,5 km, 1 ora e mezza. Dislivello totale: 330 mt. Difficoltà: E
1165
MONTE BOGO
900
APPENNINO PIACENTINO - VAL TREBBIA
Nei pressi di Passo Caldarola mt. 747 (Pc) -  raggiungibile in 2 ore 20’ di macchina (120 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, immettersi sulla tangenziale sud e percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia. Continuare sulla stessa fino a pervenire 17 km prima di Bobbio alla deviazione sulla destra per Pietra Parcellara. Attraversato il ponte sul Trebbia e il paese di Travo si prosegue per Bobbiano su ampia strada asfaltata in salita, quindi, oltrepassato il cimitero sulla destra, all’altezza dell’imponente Torre di Bobbiano, la strada, rimanendo sempre asfaltata, si stringe scendendo leggermente per poi risalire decisamente a tornati fino a pervenire al grazioso abitato di Pietra. Superarlo e continuare per 6 km scarsi con saliscendi tendendo a salire fino ad individuare sulla destra, qualche centinaia di metri prima del Passo Caldarola, una strada sterrata consegnavia 101. Parcheggiare a fianco della carreggiata.
PC
24/03/2008
Monte boscoso dimenticato, solitamente non segnato sulle cartine della zona, raggiungibile praticamente in ogni periodo dell'anno. L’itinerario proposto prende il via qualche centinaia di metri prima del Passo di Caldarola mt. 747, per chi proviene da Travo,  dove si nota sulla destra un bivio con due strade sterrate. Seguire quella più a est (segnavia 101 per Travo) che sale nel bosco regolarmente in direzione nord-est. Ben presto la stessa diviene sentiero che con un po’ di saliscendi aggira il versante ovest del Monte Bogo e conduce poi su quello nord. In un preciso punto in cui lo stesso tende a scendere evidentemente verso Travo, imboccare sulla destra un ben visibile sentiero che sale deciso verso nord in mezzo alla vegetazione portando in pochi minuti sulla sommità boscosa del Monte Bogo mt. 900. Discesa per lo stesso itinerario. Distanza e tempo totale tra andata e ritorno: 2,5 km, 45’. Dislivello totale: 150 mt. Difficoltà: E
1166
MONTE S. AGOSTINO
1.242
APPENNINO PIACENTINO - VALLE DI NURE
Passo di Santa Barbara mt. 1136 (Pc) -  raggiungibile in 2 ore 45’ di macchina (140 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, immettersi sulla tangenziale sud e percorrerla quasi completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 654 della Valle di Nure (uscita Bettola). Continuare sulla stessa fino a pervenire 9 km dopo Bettola al paese di Farini (Pc) mt. 424 dove si svolta a destra per Pradovera. L'ampia strada asfaltata sale per circa 9 km fino al bel Passo della Cappelletta mt. 1025. Poi scende per pochi chilometri e successivamente sale giungendo in 6 km al grazioso abitato di Pradovera mt. 937. Attraversarlo e continuare sulla stretta strada asfaltata che dapprima scende e poi sale fino a condurre in 4 km. circa alla bella statua del Passo di Santa Barbara. Parcheggiare a fianco della carreggiata.
PC
25/03/2008
Itinerario poco frequentato ma comunque interessante e a tratti panoramico. Dal Passo S. Barbara prendere sulla destra la strada sterrata  con segnavia 151 che punta verso nord inizialmente nel bosco  semipianeggiante, poi in campo aperto in discesa e poi nuovamente nel bosco ma in salita. Dopo circa qualche chilometro tralasciare sulla destra la deviazione per Cocrena rimanendo cosi sulla strada sterrata stavolta però con segnavia n.  159. La stessa piega leggermente verso ovest.  Tralasciare successivamente la deviazione per il Monte Capra e proseguire invece ancora per qualche minuto sulla stessa. Poi ad un certo punto abbandonarla imboccando sulla destra il sentiero n. 159 che sale verso nord nel bosco. Pochi minuti dopo, si perviene ad un bivio. Tenere la sinistra per il Monte S. Agostino mt.  1242, la cui sommità prevalentemente boscosa si raggiunge in breve percorrendo il facile sentiero 159 in direzione ovest.  Ritornare con percorso a ritroso fino al bivio per il Monte Capra e seguendo le indicazioni per lo stesso (segnavia 159) portarsi in breve sulla sua rocciosa, facile e panoramica cresta sud-ovest che conduce alla piccolissima croce in legno della sommità mt. 1297. Discesa dal ripido ma breve versante nord-est fino a ritornare nel bosco e a  ricongiungersi al sentiero n. 151.  Svoltare a sinistra per Cocrena e percorrere lo stesso verso nord per pochissimi minuti fino a giungere ad un bel laghetto. Aggirarlo sulla sinistra abbandonando il sentiero n. 151 e su tracce affrontare il banale versante prativo sud-ovest del Poggio Vaccari mt. 1226 fino a toccare la sua panoramica sommità. Ritornare poi sul sentiero n. 151 e percorrerlo stavolta in direzione sud-ovest per il Passo S. Barbara, nel bosco prevalentemente in discesa, fino a ricongiungersi sulla strada sterrata transitata all’andata che riporta al Passo succitato.  Si conclude così la bella escursione. Distanza e tempo totale: 10 km, 3 h 30’. Dislivello totale: 550 mt. Difficoltà: E
1167
MONTE CAPRA
1.297
1168
POGGIO VACCARI
1.226
1169
MONTE PIATTELLO
1.232
APPENNINO PIACENTINO - VALLE DI NURE
A quota di circa mt. 1200, sulla strada di collegamento tra Passo di Santa Barbara e Mareto (Pc) -  raggiungibile in 2 ore 50’ di macchina (141 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, immettersi sulla tangenziale sud e prendere l’uscita per Bettola. Inserirsi pertanto sulla S.S. n. 654 della Valle di Nure. Continuare sulla stessa fino a pervenire 9 km dopo Bettola al paese di Farini (Pc) mt. 424 dove si svolta a destra per Pradovera. L'ampia strada asfaltata sale per circa 9 km fino al bel Passo della Cappelletta mt. 1025. Poi scende per pochi chilometri e successivamente sale giungendo in 5 km al grazioso abitato di Pradovera mt. 937. Attraversarlo e continuare sulla stretta strada asfaltata che dapprima scende e poi sale fino a giungere in 4 km circa alla bella statua del Passo di Santa Barbara. Lì svoltare a sinistra per Mareto e proseguire sulla strada sterrata per circa 1 km abbondante e parcheggiare a fianco della carreggiata. 
PC
25/03/2008
Monte, poco evidente, di non facile individuazione, dimenticato. Lo si raggiunge in pochi minuti dalla strada di collegamento tra Passo di Santa Barbara e Mareto (Pc), in direzione est su percorso facile e non obbligato. Difficoltà: E
1170
CIMA LISDARO
1.306
APPENNINO PIACENTINO - VALLE DI NURE
A quota di circa mt. 1250, sulla strada di collegamento tra Passo di Santa Barbara e Mareto (Pc) -  raggiungibile in 2 ore 55’ di macchina (142 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, immettersi sulla tangenziale sud e prendere l’uscita per Bettola. Inserirsi pertanto sulla S.S. n. 654 della Valle di Nure. Continuare sulla stessa fino a pervenire 9 km dopo Bettola al paese di Farini (Pc) mt. 424 dove si svolta a destra per Pradovera. L'ampia strada asfaltata sale per circa 9 km fino al bel Passo della Cappelletta mt. 1025. Poi scende per pochi chilometri e successivamente sale giungendo in 5 km al grazioso abitato di Pradovera mt. 937. Attraversarlo e continuare sulla stretta strada asfaltata che dapprima scende e poi sale fino a giungere in 4 km circa alla bella statua del Passo di Santa Barbara. Lì svoltare a sinistra per Mareto e proseguire sulla strada sterrata per circa 1 km abbondante e parcheggiare a fianco della carreggiata. 
PC
25/03/2008
Monte prevalentemente erboso, poco evidente, dimenticato. La sua sommità viene raggiunta in pochi minuti dalla strada di collegamento tra Passo di Santa Barbara e Mareto (Pc), in direzione sud - ovest su percorso facile e non obbligato.
 Difficoltà: E
1171
MONTE ASEREI
1.432
APPENNINO PIACENTINO - VALLE DI NURE
A quota di circa mt. 1250, alla base del versante nord del Monte Aserei sulla strada di collegamento tra Passo di Santa Barbara e Mareto (Pc) -  raggiungibile in 2 ore 40’ di macchina (135 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, immettersi sulla tangenziale sud e prendere l’uscita per Bettola. Inserirsi pertanto sulla S.S. n. 654 della Valle di Nure. Continuare sulla stessa fino a pervenire 9 km dopo Bettola al paese di Farini (Pc) mt. 424 dove si svolta a destra per Mareto. La strada asfaltata sale per 10 km fino a Mareto dove si svolta a destra per Passo di Santa Barbara e si prosegue per la strada sterrata per diversi Km fino a pervenire nel punto in cui la strada taglia il versante nord del Monte Aserei e si incrocia con il segnavia rosso e bianco n. 151. Parcheggiare a fianco della carreggiata. 
PC
25/03/2008
Monte prevalentemente boscoso non molto frequentato, che può essere salito in ogni periodo dell’anno dato l’assenza di pericoli oggettivi. Provenendo da Mareto, dopo aver superato e tralasciato in automobile un cartello rosso e bianco con segnavia n. 27 per il Monte Aserei posto sul versante est dello stesso, sul lato destro della strada sterrata, che però non è seguito da un sentiero segnato vero e proprio, si giunge poco dopo a quota di circa mt. 1250, alla base del versante nord del Monte Aserei, dove si nota sulla sinistra una stradina sterrata con segnavia n. 151. Parcheggiare l’auto e immettersi sulla stessa e salire decisamente verso sud giungendo in circa 40’ scarsi sulla  larga sommità prativa e boschiva, dove è posto il cartello rosso e bianco con citata la cima e la quota di mt. 1432. Ottimo il panorama sulla catena dell’Appennino  emiliano – ligure. Discesa per il medesimo itinerario. Distanza e tempo totale tra andata e ritorno: 3,5 km, 1h 00’. Dislivello totale: 250 mt. Difficoltà: E
1172
MONTE OSERO
1.298
APPENNINO PIACENTINO - VALLE DI NURE
Passo della Cappelletta mt. 1025 (Pc) -  raggiungibile in 2 ore 30’ di macchina (128 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, immettersi sulla tangenziale sud e prendere l'uscita per Bettola. Inserirsi pertanto sulla S.S. n. 654 della Valle di Nure. Continuare sulla stessa fino a pervenire 9 km dopo Bettola al paese di Farini (Pc) mt. 424 dove si svolta a destra per Pradovera. L'ampia strada asfaltata sale per circa 9 km fino al bel Passo della Cappelletta mt. 1025. Parcheggiare a fianco della carreggiata.
PC
25/03/2008
Monte abbastanza evidente, ben visibile anche da considerevole distanza che offre sulla sua vetta un panorama interessante a 360°. Fattibile tutto l’anno. Dal  Passo della Cappelletta mt. 1025 (Pc), prendere la strada sterrata con segnavia n. 101  che sale inizialmente nel bosco in direzione nord-est. Ad un bivio proseguire sempre diritto; lambire successivamente i ruderi di Capanna Monte Osero e continuare sempre con banale mulattiera verso nord, stavolta in campo aperto su versante prativo, fino ad ottenere la sommità erbosa dove è posta sotto un albero una graziosa Madonnina. Discesa per lo stesso itinerario. Distanza e tempo totale tra andata e ritorno: 6,5 km, 1h 30’. Dislivello totale: 300 mt. Difficoltà: E
1173
MONTE GHERARDO ( COLLINA GELLERT)
235
A SUD -OVEST DI BUDAPEST (UNGHERIA), SULLA SPONDA OVEST DEL DANUBIO
Nei pressi del bianco Ponte Elisabetta, a mt. 150 a sud-ovest rispetto al centro di Budapest sulla sponda Ovest del Danubio -  raggiungibile in 1 ora 40’ circa di aereo da Orio al Serio. Pi dall’aereoporto di Budapest,  con il pulmino raggiungere il centro della città e  da lì a piedi o con la metropolitana il Ponte Elisabetta. Attraversarlo e portarsi all’inizio della salita.

10/04/2008
Bellissimo monte ben visibile dal centro della città. Sulla sommità sono presenti la bellissima Cittadella, un museo, un ristorante, un bar e il  bellissimo monumento della liberazione. Sublime il panorama sul centro di Budapest, sul Danubio, e sui Ponti Petofi, dell’Indipendenza in stile art – noveau, Elisabetta, delle Catene, Margherita e Arpad. Dal Ponte Elisabetta, imboccare la scalinata che in mezz’ora scarsa percorre in mezzo al bosco il versante nord – est del Monte Gerardo conducendo sulla ampia sommità. Discesa per il versante sud-ovest  grazie all’ausilio di una panoramica scalinata che in pochi minuti conduce dapprima dinnanzi ad una bellissima croce e poi alla anomala Chiesa della grotta costruita nel 1926 in una grotta santa dentro la montagna, posta davanti all’Hotel Gellert, splendido albergo in stile art – noveau. Qui di fronte al Ponte dell’Indipendenza termina la corta ma divertente escursione. Tempo totale: 1 ora scarsa.  Dislivello: 85 mt.  Difficoltà: T.
1174
MONTE S. ONOFRIO
420
FRANCIACORTA
In Via S. Onofrio a Capriolo a mt. 260 (Bs) -  raggiungibile in 40’ di macchina (33 km circa) da Brescia. Prendere l’A4, uscire a Rovato, alla 1° rotonda svoltare a sinistra e alla successiva rotonda “Bonomelli” seguire per Erbusco - Adro e proseguire fino alla rotonda di Capriolo dove si svolta a destra e si inizia a salire su strada asfaltata in mezzo al paese. Poco prima di pervenire ad un tornate, posteggiare sui parcheggi segnalati sulla destra della carreggiata.
BS
02/05/2008
Interessante e facile itinerario escursionistico, adatto anche ai bikers più preparati, sui Monti Alto e S. Onofrio, prevalentemente boscosi, posti in Franciacorta, fattibile tutto l’anno che offre graziosi scorci panoramici sul lago d’Iseo, sulla pianura Padana e sulle montagne adiacenti a quest’ultimo. Parcheggiata l’automobile, proseguire per strada asfaltata per qualche centinaia di metri (2 tornati), fino a individuare sulla destra la deviazione per la pineta di S. Onofrio. Intraprendere pertanto la strada per la stessa che diventa ben presto sterrata e sale leggermente in direzione nord-est. Dopo 1 Km abbondante, immettersi sulla sinistra su di una strada sterrata che sale regolarmente a tornanti in direzione nord - est. A fianco della stessa si notano le Santelline in legno della Via Crucis. Si perviene così dopo 40 minuti di cammino alla grande croce in ferro e alla graziosa Chiesetta di S. Onofrio mt. 435 posti sul versante sud del Monte stesso a poche decine di metri dalla sommità mt. 462 la quale si raggiunge con facilità in pochi minuti in direzione nord, su strada sterrata e poi sentiero passando vicino ad una antenna radio – televisiva. Discesa dal sentiero non segnato che scende ripido in mezzo al bosco in direzione sud-est e in pochi minuti conduce alla Santella della Costa mt. 357, nei pressi della quale si riconfluisce nella strada sterrata principale e dove si può godere di un interessante scorcio panoramico sul lago d’Iseo. Proseguire quindi sulla strada sterrata in direzione sud-est che sale a strappi nel bosco. Si perviene così ad un bivio (attenzione a non confonderlo con quello precedente che è simile), dove si svolta a sinistra staccandosi pertanto dalla strada principale che scende verso Adro. Salire per poche decine di metri e poi svoltare nuovamente a destra immettendosi su un’altra stradina sterrata che si innalza decisa verso sud fino a pervenire ad un piccolo casolare. Qui si svolta a sinistra e ci si immette così sulla cresta sud-est percorsa da una comoda mulattiera che in un quarto d’ora scarso conduce alla bellissima croce metallica posta sulla sommità dove si può godere di un panorama mozzafiato sui sottostanti paesi della Franciacorta, sulle Torbiere, sul lago d’Iseo e sulle prealpi Bresciane. Sulla Vetta è posta anche una artigianale bacheca in legno ad indicarne il nome e la quota del monte in questione. Per la discesa proseguire sul sentiero sassoso sul versante opposto per qualche decina di metri e poi svoltare a sinistra e percorrere il ripido e cupo sentiero che scende ripido in direzione nord in mezzo alla fitta boscaglia e và poi a ricongiungersi con la strada sterrata sottostante. Svoltare pertanto a sinistra e seguire la stessa in direzione ovest fino a giungere nuovamente al bivio toccato all’andata in cui a sinistra si scende ad Adro. Svoltare invece a destra per Capriolo e in mezz’ora abbondate su percorso a ritroso fatto all’andata, evitando logicamente l’ascesa al Monte S. Onofrio, si ritorna alla macchina. Tempo e distanza totale di percorrenza a piedi: 3 ore, 12 km. Dislivello: totale: 350 mt.  Difficoltà: E.
1175
PUNTA ALTA
953
LAGO D'ISEO (SEBINO) OCCIDENTALE
A quota 870 mt. sulla strada di collegamento tra Viadanica (Bg) e Colle d’Oregia -  raggiungibile in 1 h di macchina (50 km circa) da Brescia. Prendere l’A4, uscire a Rovato, alla 1° rotonda svoltare a sinistra e alla successiva rotonda “Bonomelli” seguire per Erbusco – Adro, superare Capriolo e giungere a Paratico. Attraversare il ponte e tutto il paese di Sarnico e portarsi pertanto sulla Statale per Lovere. Proseguire nella direzione opposta verso Villongo e raggiungere quest’ultimo. Al primo semaforo, svoltare a destra per i Colli di San Fermo e dopo 2 km, svoltare a destra per Viadanica. Attraversare in salita tutto il paese e continuare successivamente su stretta e tortuosa ripida strada cementata aperta al traffico. Dopo alcuni chilometri la stessa diventa sterrata e disagevole. E’ questo il  momento buono per parcheggiare in uno dei pochi spazi di sosta posti a fianco della carreggiata.
BG
10/05/2008
Anomalo itinerario a tratti selvaggio e dimenticato, per escursionisti amanti dell’avventura. Con uno dei tanti sentieri o stradine sterrate della zona portarsi in direzione sud-est e in pochi minuti raggiungere l’erboso Dosso del Brugo mt. 966, dove si trova una piccola stazione meteo e sul quale solitamente partono i parapendii e poi la grande croce in ferro della Mezza Torre a quota di mt. 942 con favoloso panorama sul lago d’Iseo. Poi dopo essere ritornati sul Dosso Brugo rimanere sulla larga cresta erbosa e dirigersi verso nord-ovest toccando la Località Prati Chierego mt. 916 e successivamente addentrarsi nel bosco e giungere in pochi minuti al boscoso Colle d’Oregia mt. 918  dove sono presenti una piccola pozza d’acqua e il cartello in legno del a indicarne il valico con la quota sbagliata di mt. 940. Proseguire poi in direzione nord-ovest con segnavia n. 701 dapprima su sentiero e poi su strada sterrata portandosi sul banale versante sud del Monte Bronzone che si supera agevolmente con facile sentiero n. 701 inizialmente in mezzo al bosco e poi in campo aperto su terreno pietroso. Si perviene così dopo circa 1 ora e mezzo di cammino alla gigantesca campana in metallo posta sulla sommità prativa del Monte Bronzone mt. 1334. Sublime il panorama a 360°. Nelle giornate più limpide si possono vedere le Orobie Orientali, parte delle Vette della Valle Camonica, il lago d’Iseo e l’estesa pianura padana. Discesa dal ripido sentiero sul versante opposto nord-est inizialmente nel prato e poi nel bosco fino a giungere in circa un quarto d’ora alla sella prativa di Combio Alto mt. 1189, ricompresa tra Monte Bronzone e Punta Piagnola mt. 1226. La selvaggia e dimenticata sommità di quest’ultima si conquista in pochi minuti affrontando su tracce di sentiero inizialmente nel prato e poi nel bosco il suo banale versante sud.
Ritornati alla sella di Combio Alto mt. 1189 si nota poco sotto una graziosa baita. Raggiungerla e percorrere in discesa la strada adiacente che scende in direzione sud-est addentrandosi nel bosco. Dopo circa 2 km scarsi si perviene ad un tornante. Qui con intuizione abbandonare la strada e immettersi invece sulla destra sul sentiero n. 729. Questo sale nel bosco in direzione sud-est porta ad una piccola area attrezzata per il pic – nic. In questo punto confluisce anche il sentiero n,. 701 proveniente dal Colle d’Oregia. Proseguire pertanto verso sud-est su sentieri 701-729 e superata l’area pic – nic il sentiero si divide in due: il 701 scende sulla destra e il 729 sale sulla sinistra. Prendere quest’ultimo e in pochi minuti  pervenire sulla la boscosa e selvaggia sommità del Dosso di Brugo mt. 948. A questo punto il sentiero 729 scende decisamente in direzione est in mezzo al bosco e ad certo punto svolta improvvisamente a destra (prestare attenzione a non sbagliare visto che i segnali sono poco evidenti in questa fase). Continuare pertanto in discesa fino a immettersi sul sentiero 701C.G. proveniente da Vigolo. Svoltare a destra e in leggera salita raggiungere in pochi minuti la bella Chiesetta, (circondata da recinzione muraria con 2 cancelli solitamente chiusi), posta in una posizione decisamente panoramica al Passo del Giogo mt. 810. Sono passati circa 3 ore dal via dell’escursione. Aggirare grazie al sentiero 701 la muraglia succitata e puntare decisamente verso sud-est con sentiero n. 701 per Punta Alta attraversando dapprima un grazioso prato e poi addentrandosi nel fresco bosco in salita. Si perviene così in mezz’ora all’anticima boscosa di Punta Alta dove è presente un ripetitore radio televisivo dismesso. Continuare in leggerissima discesa sul sentiero segnato tralasciando poco dopo la deviazione a sinistra per Mondara (segnavia n.730) Salire ancora per qualche minuto e giungere al cartello in legno posto sulla sommità prativa e boscosa di Punta Alta mt. 953 dove si può godere di graziosi scorci di panorama. Discesa sempre dal medesimo itinerario per qualche decina di metri fino a giungere alla deviazione per Mondara (segnavia n.730) tralasciata in precedenza. Imboccarla e seguire pertanto il sentiero a mezza costa che scende con decisione nel bosco verso nord-est e in pochi minuti porta alla località Casella di Mondara mt. 821 dove  sono posti casolari e appostamenti di caccia. Superare sulla sinistra un cancello ed entrare così nel prato in proprietà privata. Percorrerlo completamente in direzione nord-est immettendosi poi su di un sentiero in mezzo alla fitta e selvaggia boscaglia che conduce velocissimamente alla dimenticata sommità del Monte Pingiolo mt. 841.   Ritornare con percorso a ritroso fino al Colle del Gioco dove stavolta si rimane sul sentiero 701 che nel bosco a mezza costa in direzione nord - ovest conduce alla succitata area  pic – nic . Insistere sul 701 tenendo la sinistra e in breve tempo pervenire a raggiunge nuovamente Colle d’Oregia mt. 918. Logicamente su strada sterrata in discesa verso sud in pochi minuti si raggiunge la macchina. Tempo totale:  5 ore 30’  Dislivello: 800 mt. Difficoltà: E
1176
MONTE PINGIOLO
841
1177
VETTA DEL MONTE SEDRINA
350
VAL CALEPIO
In Via Roma a Villongo (Bg) mt. 233 -  raggiungibile in 40’ di macchina (38 km) da Brescia. Prendere l’A4, uscire a Rovato, alla 1° rotonda svoltare a sinistra e alla successiva rotonda “Bonomelli” seguire per Erbusco – Adro, superare Capriolo e giungere a Paratico. Attraversare il ponte e tutto il paese di Sarnico e portarsi pertanto sulla Statale per Lovere. Proseguire nella direzione opposta verso Villongo e raggiungere quest’ultimo. Seguire le indicazione per il municipio posto in Via Roma e parcheggiare in uno dei tanti parcheggi adiacenti.
BG
31/05/2008
Itinerario in Val Calepio poco frequentato in ambiente dimenticato. Fattibile tutto l’anno. Evitare di effettuarlo dopo periodi di cospicue piogge in quanto i sentieri di questa zona diventano ostruiti dalla fitta e selvaggia vegetazione che prende il sopravvento rendendoli impraticabili. In quest’ultimo caso la semplice escursione può diventare un vero e proprio inferno pieno di spine in cui la persona che tenta l’ascesa in vetta rischia di tramutarsi in un captus. Dal municipio, percorrere Via Roma in direzione sud-ovest, fino a confluire in Via Gennaro Sora leggendario alpino vissuto dal 1892 al 1949. Svoltare a destra e proseguire per Foresto Sparso per qualche centinaia di metri fino ad individuare sulla destra Via Sella, aperta al traffico. Percorrerla in salita. La stessa si innalza tortuosa in direzione nord-est inizialmente asfaltata e poi cementata nel bosco con pendenze importanti. Trascurare tutte le deviazioni proposte mantenendosi sempre evidentemente sulla via principale. Dopo l’ultimo tornante, superare sulla destra una bella abitazione e giungere ad una sbarra. Poco oltre la stessa,  la strada finisce e si apre sulla sinistra un piccolo prato. Ascenderlo completamente nel mezzo fino ad individuare sull’estremità a monte dello stello un gruppo di piante oltre il quale parte un sentiero poco visibile che sale in direzione nord-ovest per qualche decina di metri congiungendosi poi ad una stradina erbosa che conduce ad una baita fatiscente e disabitata che, secondo quanto scritto nel cartello di cantiere, doveva essere ristrutturata nel 1998. Aggirarla, pervenendo così su di una selletta attraversata da una strada sterrata. Trascurare quest’ultima e puntare invece decisamente verso nord attraversando in salita il piccolo e abbandonato praticello. Al termine dello stesso individuare sulla destra un sentiero nascosto spesso invaso dalla selvaggia vegetazione che sale in direzione nord – ovest conducendo in circa 15’ alla dimenticata ma particolare croce piatta in ferro spesso invasa dalla fitta vegetazione, posta sulla sommità del Monte Dratto mt. 550. Interessante il panorama sul sottostante paese di Villongo mt. 233. Proseguire poi in direzione nord-ovest con sentiero che in certi periodi dell’anno quando la vegetazione è rigogliosa diventa veramente impercorribile. Lo stesso inizialmente scende leggermente e poi tende a salire conducendo alla non lontana vetta di Punta Pomaride mt. 550. Discesa per lo stesso itinerario dell’andata fino alla baita disabitata succitata. Poi da lì invece scendere a destra per la stradina sterrata in direzione est che và a congiungersi successivamente con una cementata che offre interessanti scorci di panoramici sul Lago d’Iseo. Si perviene così ad una stupenda villa posta in posizione strategica, poco sotto la impercettibile Vetta del Monte Sedrina mt.. 350, la cui sommità si raggiunge attraversando in leggera salita in direzione ovest il piccolo vigneto posto a nord della stessa. Discesa poi per la bella e ripida strada cementata a tornanti (Via dei Ronchi) a servizio della Villa Stessa che conduce ad un cancello che ne delimita la proprietà privata. Superarlo in qualche maniera e continuare in discesa su strada asfaltata notando sulla sinistra un’orribile condominio di colore verdastro posizionato però in posizione panoramica. Si giunge così nuovamente in Via Roma. Svoltare a destra e percorrerla per qualche centinaia di metri fino a individuare nuovamente la sagoma del palazzo comunale che sancisce la fine dell’escursione. Tempo totale: 2 ore. dislivello: 350 mt.   Difficoltà: E.   
1178
MONTE DRATTO
550
01/06/2008
1179
PUNTA POMARIDE
550
1180
MONTE CIME'
1.200
VAL TROMPIA
Alla Pizzeria “Genzianella” in Località Pineta di Lodrino (Bs) a mt. 900 - raggiungibile in 40’ di macchina  (32 km) da Brescia. Imboccare la Val Trompia, superati Villa Carcina, Gardone Val Trompia e Marcheno e giunti a Brozzo svoltare a destra per Lodrino e percorrendo l’ampia strada asfaltata in salita a doppia corsia in 6 km si giunge al grazioso paese di Lodrino mt. 700. Continuare sulla Provinciale fino ad individuare sulla sinistra Via Crocetta (indicazioni per località La Pineta, Dae e parco degli Alpini). Proseguire su quest’ultima e confluire dopo qualche centinaio di metri  in Via Pineta. Procedere sulla stessa che diventa ben presto stretta e ripida (pendenze fino al 19%) e giungere così in pochi chilometri alla Pizzeria succitata, di fronte alla bella scalinata del monumento degli alpini. Parcheggiare nei pochi posteggi a disposizione oppure se sono tutti occupati continuare sulla strada asfaltata e collocare l’autovettura negli spazi a fianco della carreggiata.
BS
02/06/2008
Interessante escursione in ambiente dimenticato. Dalla Pizzeria “Genzianella” seguire a destra la strada asfaltata con segnavia bianco azzurra  3V.  Poco dopo abbandonarla per intraprendere il sentiero 3V che sale in mezzo al bosco in direzione nord-est ricongiungendosi alla strada sterrata proveniente dalla località Pineta di Lodrino. Seguire sempre i bolli bianchi e azzurri sulla strada e riportarsi poi nuovamente sul sentiero 3V che sale decisamente in direzione nord in ambiente dimenticato fino a giungere dopo 45’ all’evidente boscoso Passo della Cavada mt. 1158, ricompreso tra la Corna di Caspai  mt. 1391 e Monte Palo mt. 1461. Da lì  svoltare a sinistra e percorrere in direzione nord- ovest il panoramico sentiero a mezza costa che sale e scende continuamente costeggiando diverse postazioni di caccia fino a pervenire in 30’ ad un evidente bivio. Prendere il sentiero a destra e proseguire sullo stesso in direzione nord fino a pervenire ad una postazione di caccia. Superare il cancellino che la delimita e scendere per tracce in discesa per pochi minuti  alla sottostante sella. Da lì  imboccare la  breve e banale cresta sud del Monte Cimè mt. 1200 e raggiungere la boscosa ed erbosa sommità. Bello il panorama sulla vicina Corna di Caspai e sul Monte Palo. Ritorno per lo stesso itinerario. Tempo totale tra andata e ritorno: 2 ore 30’. Dislivello: 350 mt.   Difficoltà: E. Cima descritta al punto 163 a pg. 230 delle relazioni dei monti d'Italia - prealpi bresciane.
1181
MONTE INFERNI
1.268
VAL TROMPIA
Alla Pizzeria “Genzianella” in Località Pineta di Lodrino (Bs) a mt. 900 - raggiungibile in 40’ di macchina  (32 km) da Brescia. Imboccare la Val Trompia, superati Villa Carcina, Gardone Val Trompia e Marcheno e giunti a Brozzo svoltare a destra per Lodrino e percorrendo l’ampia strada asfaltata in salita a doppia corsia in 6 km si giunge al grazioso paese di Lodrino mt. 700. Continuare sulla Provinciale fino ad individuare sulla sinistra Via Crocetta (indicazioni per località La Pineta, Dae e parco degli Alpini). Proseguire su quest’ultima e confluire dopo qualche centinaio di metri  in Via Pineta. Procedere sulla stessa che diventa ben presto stretta e ripida (pendenze fino al 19%) e giungere così in pochi chilometri alla Pizzeria succitata, di fronte alla bella scalinata del monumento degli alpini. Parcheggiare nei pochi posteggi a disposizione oppure se sono tutti occupati continuare sulla strada asfaltata e collocare l’autovettura negli spazi a fianco della carreggiata.
BS
02/06/2008
Interessante escursione in ambiente dimenticato. Dalla Pizzeria “Genzianella” seguire a destra la strada asfaltata con segnavia bianco azzurra  3V.  Poco dopo abbandonarla per intraprendere il sentiero 3V che sale in mezzo al bosco in direzione nord-est ricongiungendosi alla strada sterrata proveniente dalla località Pineta di Lodrino. Seguire sempre i bolli bianchi e azzurri sulla strada e riportarsi poi nuovamente sul sentiero 3V che sale decisamente in direzione nord in ambiente dimenticato fino a giungere dopo 45’ all’evidente boscoso Passo della Cavada mt. 1158, ricompreso tra la Corna di Caspai  mt. 1391 e Monte Palo mt. 1461. Da lì  svoltare a sinistra e percorrere in direzione nord- ovest il panoramico sentiero a mezza costa che sale e scende continuamente costeggiando diverse postazioni di caccia fino a pervenire in 40’ al grazioso e boscoso Passo della Cisa mt.. 1227 , dove è presente la bella Baita dei Fratelli Ghisa, sempre aperta (tavolino e camino), utile in caso di maltempo. Prendere poi il sentiero a monte della stessa che a mezza costa in direzione nord-ovest costeggia il versante nord-est del Monte Inferni. Proseguire per circa 15’ fino a notare sulla destra poco sotto il sentiero una piccola sorgente. Qualche decina di metri prima della stessa, svoltare a sinistra e catapultarsi sul ripido erboso versante nord del Monte Inferni. Si perviene così a poche decine di metri dalla vetta che si raggiunge infilandosi nello stretto e ripido canalino boscoso, ricompreso nel piccolo salto roccioso di questo versante. Superarlo con attenzione, tenendo presente che rimanendo a nord e quindi riparato dal sole, tende a restare spesso umido e quindi scivoloso e pericoloso. Si perviene così alla panoramica e dimenticata sommità mt. 1368. A est si scorgono la bellissima Corna di Caspai e l’imperioso Monte Palo, a sud-est invece il bel paese di Lodrino.. Ritorno per medesimo itinerario fino al Passo della Cisa dove si imbocca stavolta l’evidente traccia di sentiero che percorre la panoramica cresta nord-ovest del Caspai. Percorrerla mantenendosi quasi sempre sul fino e solo a volte spostarsi poco sotto la stessa su ambedue i versanti (nord e sud). Tenere presente che gran parte della stessa è erbosa e agevole e solo in alcuni tratti e soprattutto nella parte finale diventa rocciosa, esposta e abbastanza affilata. Si giunge così dopo 45’ di cammino alla panoramica sommità della Corna di Caspai mt. 1391, dove è presente sul versante nord un piccolo boschetto. Eccezionale il panorama sul vicinissimo Monte Palo. Discesa a ritroso dalla succitata cresta fino a pervenire al Passo della Cisa dove si imbocca sulla sinistra l’evidente sentiero che presenta dei rari bolli rossi e che scende in direzione sud- est inizialmente su versante prativo e poi boscoso conducendo in  mezz’ora scarsa ad una cascina dove arriva una strada bianca. Percorrerla verso ovest fino a giungere ad un tornate di Via Genzianella, dove c’è la sede della Lattoneria “Le Valli”.  Tenere la destra e percorrere pertanto la strada asfaltata che inizialmente scende e poi sale fino a portare alla Pizzeria “Genzianella”  che sancisce la fine dell’escursione. Tempo totale: 4 ore. Dislivello: 700 mt.   Difficoltà: EE.
1182
CORNA DI CASPAI
1.291
1183
MONTE CAMPO CASTELLO
848
VAL TROMPIA
Alla Località Cocca di Lodrino (Bs) mt. 735 - raggiungibile in 35’ di macchina  (30 km) da Brescia. Imboccare la Val Trompia, superati Villa Carcina, Gardone Val Trompia e Marcheno e giunti a Brozzo svoltare a destra per Lodrino e percorrendo l’ampia strada asfaltata in salita a doppia corsia in 6 km si giunge al grazioso paese di Lodrino mt. 700. Continuare sulla Provinciale fino ad individuare sulla destra il cartello bianco e azzurro del sentiero 3V che cita proprio la località in argomento. Parcheggiare nei pochi posteggi  a disposizione.
BS
02/06/2008
Facile e breve itinerario a dire il vero non particolarmente frequentato. Dal parcheggio della Località Cocca di Lodrino mt. 735, prendere a destra la strada asfaltata (segnavia bianco e azzurro 3V) che corre pianeggiante in direzione sud-ovest. La stessa ben presto diventa sterrata e si addentra nel bosco. Dopo qualche centinaia di metri si perviene alla croce in legno e della località Sorgente Acqua Fredda. In quel punto abbandonare la strada sterrata e infilarsi sul sentiero 3V che sale regolarmente in direzione sud - est nel conducendo ad un  prato dove si scorge sulla sinistra un tavolo con panchine. Abbandonare il sentiero segnato e indirizzarsi oltre quel tavolo e per tracce salire il facile versante sud-ovest del Monte Campo Castello mt. 848 fino a pervenire sulla boscosa sommità. Discesa per lo stesso percorso fino a giungere al prato succitato dove si prende il sentiero 3V , tralasciando la strada che invece, sempre con segnavia 3V,  scende a sinistra. Insistere pertanto sullo stesso che sale in direzione sud-ovest inizialmente nel bosco e poi in campo aperto, conducendo ad una baita abbandonata posta alla sella boschiva a quota di  mt. 1159 ricompresa tra anticima e cima di Punta di Reai mt. 1247. Proseguire sul sentiero 3V ed affrontare il ripido ma facile versante nord-est del Monte succitato pervenendo ben presto sulla sommità erbosa e boscosa. Brevissima discesa dalla facile cresta sud per poi risalire, mantenendosi logicamente sul sentiero 3V, quella nord del Punta Ortosei mt. 1272 fino a pervenire dopo 1 ora e 40’ di cammino alla sommità boscosa ed erbosa dove è presente il cartello ad indicarne la vetta. Discesa dalla banale cresta sud raggiungendo così in 20’ dapprima alcuni casotti di caccia e poi la rilassante località “La Passata di Vallazzo” mt. 1185.  Svoltare poi a sinistra e percorrere in discesa la Valle Duppo mediante ripida mulattiera (segnavia 3V - variante bassa) in direzione nord-est. Pervenire così in 50’ ai mt. 770 del bellissimo poligono del Centro Sportivo di tiro a volo con annesso bar, posto nel territorio del Comune di Lodrino. Continuare quindi su strada sterrata in discesa, che ben presto diventa asfaltata. Al successivo bivio tenere la sinistra (segnavia 3V), percorrendo così la stretta strada asfaltata ricca di saliscendi in direzione nord che percorre il fianco nord-est del Monte Campo Castello, riportando in 30’ alla Cocca di Lodrino mt. 735  dove termina l’escursione. Tempo totale: 3 ore 20’. dislivello: 600 mt.   Difficoltà: E.   
1184
PUNTA DI REAI
1.247
1185
PUNTA ORTOSEI
1.272
1186
MONTE TESORO
1032
LAGO D'ISEO (SEBINO) ORIENTALE
Parcheggio a mt. 940 in località Santa Maria del Gioco - raggiungibile in 40’ di macchina  (30 km) da Brescia. Imboccare la Statale per la Val Camonica, uscire a Sulzano, svoltare a destra e proseguire sulla ripida strada quasi interamente asfaltata per Nistisino/Santa Maria del Gioco. Dopo pochi chilometri si nota sulla sinistra una deviazione per S. Maria del Giogo. Abbandonare pertanto la strada principale e percorrere invece i 3 km di ripida, tortuosa e stretta strada asfaltata aperta al traffico (Via S. Maria) che porta al grande ma spesso affollato parcheggio di Santa Maria del Giogo dove oltre ad esserci il bellissimo Santuario è presente anche una frequentata trattoria aperta nei fine settimana praticamente tutto l’anno.
BS
08/06/2008
Interessante, lunga e faticosa escursione fattibile praticamente 10 mesi all’anno. Da evitare solamente in caso di ghiaccio o neve  oppure dopo periodi di pioggia intensi e prolungati in quanto il fango allunga notevolmente i tempi della stessa. Dal parcheggio, proseguire nel bosco in direzione nord sul sentiero 3V (Tre Valli Bresciane) con segnavia bianco e azzurro. Esso sale regolarmente portandosi ben presto sulla facile e ampia cresta con banali tratti di sentiero roccioso ma mai esposto. Si perviene così in 45’ alla panoramica sommità boscosa ed erbosa del Monte Rodondone mt. 1143 dove è presente il cartello in legno che ne indica la Vetta. Discesa dall’opposto boscoso versante nord che in 10’ conduce alla Baita Spiedo mt. 1050 posta alla  sella ricompresa tra Monti Rodondone ed Eclinetto. Qui  abbandonare il sentiero 3V e per  tracce percorrere la facile ma poco frequentata cresta sud del Monte Eclinetto e in circa 20’ giungere alla minuscola croce in ferro posta sulla sommità. Discesa dal selvaggio versante  opposto su labili tracce nel bosco e nel prato fino a ricongiungersi nuovamente con il sentiero 3V. Continuare sullo stesso con tendenza a scendere fino a perviene dapprima alla località Folcione mt. 1005 e poi alla bella sella della Croce di Pezzoro mt. 937 dove è presente una gigantesca croce in ferro. E’ passata 1 ora e 45’ dalla partenza dell’escursione. Successivamente proseguire ancora in salita in direzione nord-est sulla facile e panoramica cresta sud-ovest, prevalentemente erbosa. Superare sempre in cresta l’impercettibile sommità del Dosso Pelato mt. 1088. Scendere leggermente e continuare poi a salire con pendenze importanti. La cresta non diventa mai tecnicamente impegnativa e non è praticamente mai esposta. In 1 ora si giunge così alla gigantesca croce in ferro posta sulla sommità di Punta Almana mt. 1390, spartiacque tra Sebino orientale e Val Trompia. Stupendo il panorama sull’imperioso e vicinissimo Monte Guglielmo, sul sottostante Lago d’Iseo e cime adiacenti e sulla Val Trompia. Successivamente scendere dalla cresta opposta in direzione nord-est, tralasciando subito sulla sinistra il sentiero per esperti per la Forcella di Sale e pervenendo dopo 5 minuti ad un bivio dove si imbocca sulla destra il poco frequentato sentiero n. 332 per Gardone Val Trompia che scende  a mezza costa nel prato sul versante est di Punta Almana in direzione sud-est. Dopo 15 minuti si perviene nuovamente ad un bivio; tralasciare le deviazioni proposte continuando sul sentiero 332. Lo stesso si porta su una banale cresta. Si perviene così ai piedi di quella nord-ovest della non evidentissima Punta Tesoro mt. 1032. In quel preciso momento il sentiero devia leggermente a destra per superare a mezza costa il vessante sud del Monte succitato. Abbandonarlo e imbattersi invece sulla brevissima, selvaggia ma tecnicamente facile cresta nord-ovest del Monte Tesoro. Tenersi  sul filo,  o poco sotto lo stesso sul versante nord, facendosi largo tra la vegetazione. Si perviene così in pochi minuti sulla dimenticata sommità mt. 1032. Discesa per la medesima cresta fino a ricongiungersi nuovamente sul sentiero n.. 332 che in breve conduce alla tranquilla località boscosa “la Passata” mt. 960 (cartello). Qui  il sentiero va’ a confluire in una strada privata, sterrata e cementata, che in caso di pioggia diventa molto scivolosa, che scende in direzione sud nel bosco. Si percorrono diversi chilometri; poi si attraversa il ponte superando così il Torrente Tronto e pervenendo così ai mt. 420, della località val Gardone (cartello), che rappresenta il punto più basso dell’intera escursione (1 ora 45’ da Punta Almana). Proseguire poi in salita nella Valle succitata in direzione nord-ovest, nel bosco dapprima su strada sterrata e poi  su comodo sentiero con segnavia rosso e bianco n. 312 che in  1 ora e 10’ riporta ai mt. 937 della Croce di Pezzoro. Da lì a ritroso rispetto all’andata percorrere il sentiero 3V, evitando logicamente stavolta l’ascesa al Monte Eclinetto e giungendo così in 1 ora e 30’ a Santa Maria del Gioco dove termina l’escursione. Tempo totale: 7 ore 10’. dislivello: 1.500 mt.   Difficoltà: E.
1187
GROTTA ROSSA
2192
GRUPPO DELL'ADAMELLO
Malga Serolo mt. 1710 (Tn) - raggiungibile in  2 ore e mezza di macchina da Brescia (110 Km circa), dove si prende la strada per il Lago d'Idro. Superare quest’ultimo fino a  pervenire a Condino mt. 444. Abbandonare la statale ed entrare a sinistra in centro al paese e individuare dopo 2 km scarsi la deviazione a sinistra per Brione. Percorrere i 6 km di agevole Strada Provinciale n. 123 interamente asfaltata fino a pervenire nel pressi della chiesa di Brione. Qui seguire la strada asfaltata che sale a sinistra. Al successivo bivio svoltare ancora a sinistra per Malmarum. La stretta strada asfaltata aperta al traffico sale regolarmente nel bosco in direzione nord-ovest. Al successivo bivio tenere la sinistra seguendo le indicazioni per Coldom, Romantera, Prasarol, Malmarone, Falerno, ect,. La strada asfaltata stavolta punta decisamente verso sud-ovest. Ai successivi due bivi tenere sempre la destra trascurando le deviazioni proposte per Coldom e Faserno. Successivamente, dopo un tornante a destra, diversi chilometri da Brione, la strada sale stavolta verso nord-ovest diventando sterrata e disagevole, solo per qualche chilometro però, perché poi la stessa torna asfaltata fino alla Malga Serolo. Notevoli possibilità di parcheggio.
TN
10/06/2008
Entusiasmante itinerario in ambiente completamente dimenticato da tutto e da tutti. Dalla Malga Serolo mt. 1710 (Tn), imboccare il sentiero segnato n. 258 che sale regolarmente in direzione ovest aggirando il versante nord della Cima di Serolo. Si perviene così in mezz’ora alla sella ricompresa tra la Cima Pissalat e Dos di Pilastraghe o Cima Davert mt. 2029 e subito dopo alla sottostante strada sterrata proveniente da Malga Romanterra mt. 1715. Proseguire sulla stessa in leggera salita in direzione nord-ovest, superare una piccola grotta e con intuizione nei pressi della Porta del Davert mt. 1950, abbandonare la strada e raggiungere per tracce la bocchetta succitata ricompresa tra Dos di Pilastraghe o Cima Davert mt. 2029 e Grotta Rossa mt. 2192. Quindi intraprendere la ripida cresta sud-est di quest’ultima che in circa mezz’ora senza particolari difficoltà  conduce alla croce in ferro e al libro di vetta posti sulla panoramica sommità. Discesa dall’opposta e facile cresta sud-ovest. Rimanere sulla stessa fino a che essa si avvicina in maniera considerevole alla sottostante strada sterrata percorsa in precedenza. Per tracce di sentiero riportarsi su di essa e continuare in salita in direzione ovest. Poco dopo trascurare la deviazione a sinistra per Malga Dosso Rotondo, Passo Cornelle, Malga Vacil, Falerno, infilandosi così sul sentiero n. 259 che in 10 minuti conduce al Passo del Brealone mt. 2109 (cartello segnalatore). Valicarlo e immettersi qualche decina di metri dopo sulla evidente mulattiera (segnavia 258) che taglia il versante ovest del Monte Brealone. Percorrerla in direzione nord per qualche minuto per poi abbandonarla per portarsi per tracce sulla banale cresta erbosa sud del Monte succitato che in breve conduce sulla dimenticata sommità mt. 2268 dove è presente un grande ometto di sassi. Discesa per l’opposta facile,  breve e ripida cresta nord che in pochi minuti riporta sulla sottostante mulattiera. Percorrerla ancora per una manciata di minuti, a mezza costa sul versante ovest del Monte Pietra da Rasoio mt. 2245, fino a scorgere sulla destra alcune tracce di sentiero che immettono sulla semplice cresta nord del Monte succitato la cui sommità si raggiunge senza problemi in poco tempo. Ritornare poi indietro dalla medesima cresta e raggiungere così l’evidente e vicinissimo Passo del Bruffione mt. 2145 di collegamento tra Valle Aperta e Valle Bruffione dove è presente una baita, quasi sempre aperta, utilissima in caso di maltempo. Dall’inizio dell’escursione sono trascorse 3 ore e mezza.  Continuare poi sul ripidissimo versante sud della Cima di Bondolo per esili tracce di sentiero. Inizialmente mantenersi sul filo della cresta, poi quando la stessa diventa più rocciosa ed esposta spostarsi con attenzione sulla sinistra sul ripido prato, insidioso n caso di terreno bagnato. Passato il punto più critico riportarsi gradualmente sul filo della succitata cresta e raggiungere in 1 ora il grosso ometto in sassi della panoramica sommità di Cima di Bondolo mt. 2384 da dove si scorgono ormai i vicinissimi Monti Bruffione e Boia. Ritorno per medesimo itinerario fino al Passo Bruffione. Poi continuare sulla mulattiera (segnavia 258) in direzione del Passo di Brealone fino ad attraversare la cresta di collegamento tra Monte Brealone e Dosso dei Laghi mt. 2126. In quel preciso punto, abbandonare pertanto la mulattiera e immettersi sulla cresta succitata in discesa fino a pervenire alla sella ricompresa fra i succitati monti. Da lì salire facilmente la erbosa e banale cresta est del Dosso dei Laghi mt. 2126 fino a toccarne la sua sommità prativa. Ritorno con medesimo itinerario fino alla solita mulattiera che in breve riporta al già cavalcato Passo del Brealone. Da lì imboccare la cresta nord-est del Monte Trabacu mt. 2150 che inizialmente si presenta abbastanza affilata, rocciosa ed esposta ma successivamente larga e comoda, con continui saliscendi. Si giunge così in 1 ora alla panoramica sommità mt. 2150. Ritorno al Passo del Brealone per la medesima cresta a ritroso. Poi con  lo stesso itinerario dell’andata stavolta in discesa si ritorna alla Malga Serolo mt. 1710 a chiudere la faticosa escursione. Tempo totale: 9 ore. Dislivello:   mt. 1250  Difficoltà: EE.
1188
MONTE BREALONE
2268
1189
MONTE PIETRA DA RASOIO
2245
1190
CIMA DI BONDOLO
2384
1191
DOSSO DEI LAGHI
2126
1192
DOSSO TRABACU
2150
1193
DOS DI PILASTRAGHE O CIMA DAVERT
2029
GRUPPO DELL'ADAMELLO
Malga Serolo mt. 1710 (Tn) - raggiungibile in  2 ore e mezza di macchina da Brescia (110 Km circa), dove si prende la strada per il Lago d'Idro. Superare quest’ultimo fino a  pervenire a Condino mt. 444. Abbandonare la statale ed entrare a sinistra in centro al paese e individuare dopo 2 km scarsi la deviazione a sinistra per Brione. Percorrere i 6 km di agevole Strada Provinciale n. 123 interamente asfaltata fino a pervenire nel pressi della chiesa di Brione. Qui seguire la strada asfaltata che sale a sinistra. Al successivo bivio svoltare ancora a sinistra per Malmarum. La stretta strada asfaltata aperta al traffico sale regolarmente nel bosco in direzione nord-ovest. Al successivo bivio tenere la sinistra seguendo le indicazioni per Coldom, Romantera, Prasarol, Malmarone, Falerno, ect,. La strada asfaltata stavolta punta decisamente verso sud-ovest. Ai successivi due bivi tenere sempre la destra trascurando le deviazioni proposte per Coldom e Faserno. Successivamente, dopo un tornante a destra, diversi chilometri da Brione, la strada sale stavolta verso nord-ovest diventando sterrata e disagevole, solo per qualche chilometro però, perché poi la stessa torna asfaltata fino alla Malga Serolo. Notevoli possibilità di parcheggio.
TN
10/06/2008
Anomalo itinerario in ambiente completamente dimenticato da tutto e da tutti. Ideale da compiere quando le cime vicine notevolmente più alte sono ancora ricoperte di neve. Dalla Malga Serolo mt. 1710, imboccare il sentiero segnato n. 258 che sale regolarmente in direzione ovest aggirando il versante nord della Cima di Serolo. Con intuizione dopo circa 25’, abbandonarlo e salire in mezzo al prato alla sella ricompressa tra Cima Pissalat e Cima di Serolo; quindi affrontare l’ascesa della facile cresta ovest di quest’ultima fino a  pervenire sulla panoramica sommità erbosa. Scendere dal medesimo itinerario, fino a riportarsi sul sottostante sentiero n. 258 che in poco tempo porta alla selletta ricompresa tra la Cima Pissalat e Dos di Pilastraghe o Cima Davert mt. 2029. Abbandonarlo nuovamente e intraprendere la facile e larga cresta erbosa est di quest’ultima vetta fino a raggiungere la ampia sommità. Ritornare per medesima cresta alla selletta  succitata. Da lì portarsi con intuizione per labili tracce in mezzo al prato ai piedi del breve ma ripidissimo versante boscoso ed erboso nord della Cima Pissalat mt. 1944. Superarlo con  attenzione e pervenire in Vetta. Scendere poi dalla non banale cresta opposta erbosa e rocciosa. Affrontarla con molta attenzione, dato che questo passaggio rappresenta il punto più tecnico e pericoloso dell’intera escursione. Si perviene così alla selletta ricompresa tra Cima Pissalat e Col Palaboc. Attaccare stavolta il ripido versante nord boscoso di quest’ultimo e pervenire ai mt. 1915 della cima. Scendere dal facile pendio erboso in direzione sud fino ad immettersi sulla sottostante strada sterrata aperta al traffico di collegamento tra Malga Romanterra mt. 1715 e Malga Serolo mt. 1710. In discesa percorrerla in direzione nord-est e in breve raggiungere la Malga succitata e quindi la macchina. Tempo totale: 3 ore. Dislivello: mt. 400   Difficoltà: EE.
1194
CIMA PISSALAT
1944
1195
CIMA DI SEROLO
1907
1196
COL PALABOC
1915
1197
DOS DI VALCAREZZO
1781
GRUPPO DELL'ADAMELLO
Malga Serolo mt. 1710 (Tn) - raggiungibile in  2 ore e mezza di macchina da Brescia (110 Km circa), dove si prende la strada per il Lago d'Idro. Superare quest’ultimo fino a  pervenire a Condino mt. 444. Abbandonare la statale ed entrare a sinistra in centro al paese e individuare dopo 2 km scarsi la deviazione a sinistra per Brione. Percorrere i 6 km di agevole Strada Provinciale n. 123 interamente asfaltata fino a pervenire nel pressi della chiesa di Brione. Qui seguire la strada asfaltata che sale a sinistra. Al successivo bivio svoltare ancora a sinistra per Malmarum. La stretta strada asfaltata aperta al traffico sale regolarmente nel bosco in direzione nord-ovest. Al successivo bivio tenere la sinistra seguendo le indicazioni per Coldom, Romantera, Prasarol, Malmarone, Falerno, ect,. La strada asfaltata stavolta punta decisamente verso sud-ovest. Ai successivi due bivi tenere sempre la destra trascurando le deviazioni proposte per Coldom e Faserno. Successivamente, dopo un tornante a destra, diversi chilometri da Brione, la strada sale stavolta verso nord-ovest diventando sterrata e disagevole, solo per qualche chilometro però, perché poi la stessa torna asfaltata fino alla Malga Serolo. Notevoli possibilità di parcheggio.
TN
10/06/2008
Cima dimenticata, poco evidente se vista da nord. La si raggiunge in circa mezz’ora proseguendo in salita in direzione sud-ovest sulla strada sterrata aperta al traffico per Malga Romanterra mt. 1715.  Poco prima che la stessa cominci a scendere per raggiungere la Malga succitata, abbandonarla e percorrere sulla sinistra il pendio prativo semipianeggiante che in pochi minuti conduce alla larga sommità di Dos di Valcarezzo mt. 1781. Ritorno per lo stesso percorso dell’andata. Tempo totale tra andata e ritorno: 45’ dislivello: 70  mt.  Difficoltà: T.
1198
DOS DI LAVEN
1885
GRUPPO DELL'ADAMELLO
Malga Serolo mt. 1710 (Tn) - raggiungibile in  2 ore e mezza di macchina da Brescia (110 Km circa), dove si prende la strada per il Lago d'Idro. Superare quest’ultimo fino a  pervenire a Condino mt. 444. Abbandonare la statale ed entrare a sinistra in centro al paese e individuare dopo 2 km scarsi la deviazione a sinistra per Brione. Percorrere i 6 km di agevole Strada Provinciale n. 123 interamente asfaltata fino a pervenire nel pressi della chiesa di Brione. Qui seguire la strada asfaltata che sale a sinistra. Al successivo bivio svoltare ancora a sinistra per Malmarum. La stretta strada asfaltata aperta al traffico sale regolarmente nel bosco in direzione nord-ovest. Al successivo bivio tenere la sinistra seguendo le indicazioni per Coldom, Romantera, Prasarol, Malmarone, Falerno, ect,. La strada asfaltata stavolta punta decisamente verso sud-ovest. Ai successivi due bivi tenere sempre la destra trascurando le deviazioni proposte per Coldom e Faserno. Successivamente, dopo un tornante a destra, diversi chilometri da Brione, la strada sale stavolta verso nord-ovest diventando sterrata e disagevole, solo per qualche chilometro però, perché poi la stessa torna asfaltata fino alla Malga Serolo. Notevoli possibilità di parcheggio.
TN
10/06/2008
Cima dimenticata , molto evidente se vista da ovest. La si raggiunge in circa 40’. Attraversare il prato semipianeggiante in direzione est fino a portarsi velocemente alla base della cresta nord-ovest. Affrontare il ripido bosco su  labili  tracce tenendosi  a sinistra fino a pervenire velocemente sulla erbosa cresta nord semipianeggiante, facile e ampia quasi completamente tranne un piccolo tratto dove bisogna prestare un pochino di attenzione. Percorrerla in direzione sud fino a giungere sulla panoramica sommità erbosa del Dos di Laven mt. 1855. Ritorno per lo stesso percorso dell’ascesa. Tempo totale tra andata e ritorno: 1 ora e 15’. Dislivello: 150 mt.  Difficoltà: E.

Nessun commento:

Posta un commento