GLI ARGOMENTI

IL MIO PRIMO LIBRO CHE HO INIZIATO A SCRIVERE NEL 2008 MA CHE NON HO MAI TERMINATO SI INTITOLA “ITINERARI ESCURSIONISTICI SUGLI APPENNINI”.


ITINERARI ESCURSIONISTICI SUGLI APPENNINI.



Prefazione

Itinerari escursionistici sugli Appennini illustrati da Vizzardi Riccardo, in cui vengono dettagliati la natura, la difficoltà, la lunghezza e il dislivello del percorso.
Non mancano anche le fotografie ad arricchire il tutto.



Itinerario n. 1
 Monti delle Tre Croci mt. 1559, Antola mt. 1597 e Buio mt. 1402.

ZONA MONTUOSA: Appennino Piemontese - Ligure.

PUNTO DI  PARTENZA: Passo Capanne di Carrega mt. 1367 (Al)  -  raggiungibile in 3 ore 15’ di macchina (180 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, prendere la tangenziale sud e percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della tortuosa Val Trebbia. Continuare sulla stessa; superare Bobbio e proseguire ancora per circa 40 Km. Due km dopo l’abitato di Loco svoltare a destra seguendo le indicazioni per Carpeneto e Carrega Ligure. Salire per circa 15 km fino a pervenire al Valico di  Capanne di Carrega mt. 1367,  posto a confine tra le Regioni  Piemonte e Liguria. Parcheggiare a fianco della carreggiata.

DISLIVELLO: 1000 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 6 h tra andata e ritorno.

DIFFICOLTA’: E

DESCRIZIONE: Itinerario assai frequentato dagli escursionisti Genovesi e Alessandrini che si svolge quasi interamente sul crinale che rappresenta il confine naturale tra Piemonte e Liguria e tra Province di Alessandria e Genova. Si snoda in un ambiente tipicamente appenninico tra Monti dalle forme arrotondate, faggeti e aperte praterie sommatali. La roccia appare soltanto raramente ed è costituita da marne che si rompono con frattura tagliente. L’itinerario proposto compie una distanza lineare ragguardevole ma con un dislivello poco significativo. Da Passo Capanne di Carrega mt. 1367, intraprendere il facilissimo sentiero segnato per l’Antola, ricco di saliscendi con tendenza a salire leggermente in direzione sud-ovest. Dopo circa un’ora di cammino, poco prima di iniziare la discesa per il sottostante Passo Tre croci,  con intuizione, lasciare il sentiero segnato e rimontare il semplice erboso versante sud – est del Monte Tre Croci  mt. 1559 che porta sull’erbosa panoramica sommità. Riportarsi poi, sul sentiero segnato che scende al vicino boscoso Passo Tre Croci mt. 1495, dove ci sono tre croci in legno e un cartello che indica erroneamente la Vetta con la relativa quota invece del Valico. Successivamente il tracciato prosegue nel fitto bosco con un su e giu’ entusiasmante fino a pervenire alla deviazione per Caprile. Ignorarla e proseguire sempre verso sud-ovest stavolta in costante ascesa fino a sbucare nel bel mezzo di aperte praterie. Già è visibile la Vetta del Monte Antola mt. 1597, la cui ampia sommità, sormontata da una croce in ferro posta il 04/08/1907 e da un Cippo commemorativo, si guadagna dopo 2 ore di cammino. Foto sotto.

Sublime il panorama su Lago del Brugneto e sul non lontano Monte Buio. Discesa per tracce dal facile versante sud prativo fino a pervenire dapprima alla bella Chiesetta e poi all’ormai abbandonato Rifugio Case dell’Antola mt. 1500. Da qui prendere a destra il sentiero segnato nel bosco che, puntando in direzione nord-ovest, dapprima fa perdere quota, in un secondo tempo diventa semipianeggiante e infine si innalza decisamente, esce dalla boscaglia, conducendo, dopo 3 ore abbondanti di cammino dal via dell’escursione, alla erbosa sommità del Monte Buio mt. 1402 dove spicca la croce in ferro con basamento in cemento e relativa scritta ad indicarne la Vetta. Ottimo il panorama. Ritorno dallo stesso itinerario.

Monte Buio mt. 1402 visto dalla sommità del Monte Antola mt. 1597.


Itinerario n. 2
 Monti Ebro mt. 1700, Cosfrone mt. 1661 e Panà mt. 1561.

ZONA MONTUOSA: Appennino Piemontese (Alessandrino).

PUNTO DI  PARTENZA: Località Capannette di Cosola (Pc) mt. 1500 -  raggiungibile in 2 ore 45’ di macchina (165 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, prendere la tangenziale sud e percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia. Continuare sulla stessa e pochi chilometri dopo Bobbio svoltare a destra per Brallo di Pregola mt. 951. Raggiunto quest’ultimo seguire le indicazioni  per  Passo Giova e proseguire sulla strada che sale per 15 km fino al valico appena citato. Poi svoltare a sinistra per Rocchetta Ligure e Cabella Ligure e circa 2 km dopo parcheggiare in uno dei rari posti auto presenti in Località Capannette di Cosola.

DISLIVELLO: 600 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 4 h e 30’ tra andata e ritorno.

DIFFICOLTA’: E

DESCRIZIONE: Bella escursione molto semplice, priva di pericoli oggettivi, che in giornate limpide e soleggiate offre panorami incomparabili. Dalla Località Capannette di Cosola (Pc) mt. 1500, si imbocca la stradina dapprima pavimentata e poi sterrata che sale decisa nel bosco con indicazione per Bocche di Crenna, Monte Ebro e Cabella Ligure (segnavia n. SI). Proseguire sulla stessa tralasciando quasi subito una deviazione segnata sulla destra che porta sul Monte Chiappo. Oltrepassare poi una abitazione; dopo alcuni minuti di cammino, la strada finisce lasciando spazio ad un sentiero che con leggera tendenza a salire, a mezza costa in direzione nord-ovest, dapprima nel bosco e poi in campo aperto dopo circa 45’ conduce al cartello in legno della Bocca di Crenna mt. 1533, compresa tra Monti Chiappo ed Ebro. Da qui seguire il sentiero n. 200 che sale deciso in direzione ovest il facilissimo versante prativo est del Monte Ebro mt. 1700. Così, in mezz’ora dalla Bocchetta, si perviene sulla sua ampia sommità dove si rileva la presenza di una croce in ferro e della scritta ad indicare la Vetta. Scendere dal versante opposto e poi risalire sempre in direzione ovest con segnavia 200 fino a toccare l’erbosa e ben evidente sommità del Monte Cosfrone mt. 1661. Tralasciare la deviazione n. 220 per Piuzzo e continuare invece in costante discesa in direzione ovest e infine innalzarsi  per conquistare la Cima erbosa del Monte Panà mt. 1561. Ritorno dallo stesso itinerario.

Sulla sommità del Monte Ebro mt. 1700.
  

Itinerario n. 3
 Monte Chiappo mt. 1700

ZONA MONTUOSA: Appennino Lombardo – Emiliano - Piemontese.

PUNTO DI  PARTENZA: A quota di circa mt. 1450 (Pv),  in prossimità dell'arrivo delle piste di sci provenienti dal Monte Chiappo - raggiungibile in 2 ore 45’ di macchina (165 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, prendere la tangenziale sud e percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia. Continuare sulla stessa e pochi chilometri dopo Bobbio svoltare a destra per Brallo di Pregola mt. 951. Raggiunto quest’ultimo seguire le indicazioni  per  Passo Giova e proseguire sulla strada che sale per 15 km fino al valico appena citato. Poi svoltare a destra per la Pian Dell'arma e 1 km. circa prima dello stesso individuare sulla sinistra le piste di sci che scendono dal Monte Chiappo. Parcheggiare e iniziare l’escursione.

DISLIVELLO: 250 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 1 h e 30’ tra andata e ritorno.

DIFFICOLTA’: E

DESCRIZIONE: Bellissima montagna erbosa posta al confine tra tre regioni: Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Molto frequentata praticamente tutto l'anno. La sommità è raggiungibile da molti interessanti itinerari escursionistici con dislivelli e tempistiche differenti ma quello che vado ad illustrare  è sicuramente il meno faticoso, difficoltoso, lungo di tutti. E’ infatti percorribile tutto l’anno ed è adatto alle persone meno allenate o agli appassionati di mountainbike. Percorrere senza alcuna difficoltà le piste di sci che scendono dalla Vetta mt. 1700 dove sorge il rifugio Monte Chiappo e la statua di San Giuseppe. Magnifico il panorama a 360° su Mar Ligure, Monti Lesima, Legna, Carmo, Antola e Ebro. Ritorno dallo stesso itinerario.

Sulla sommità del Monte Chiappo mt. 1700.


Itinerario n. 4
 Monti Cavalmurone, Legna, Porreio, Rodondino e Carmo.

ZONA MONTUOSA: Appennino Emiliano – Piemontese - Ligure.

PUNTO DI  PARTENZA: Località Capannette di Cosola (Pc) mt. 1500 -  raggiungibile in 2 ore 45’ di macchina (165 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, prendere la tangenziale sud e percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia. Continuare sulla stessa e pochi chilometri dopo Bobbio svoltare a destra per Brallo di Pregola mt. 951. Raggiunto quest’ultimo seguire le indicazioni  per  Passo Giova e proseguire sulla strada che sale per 15 km fino al valico appena citato. Poi svoltare a sinistra per Rocchetta Ligure e Cabella Ligure e circa 2 km dopo parcheggiare in uno dei rari posti auto presenti in Località Capannette di Cosola.

DISLIVELLO: 1300 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 7 h tra andata e ritorno.

DIFFICOLTA’: E

DESCRIZIONE: Eccezionale, panoramica e facile escursione a confine tra le Regioni del Piemonte e dell’Emilia Romagna toccando addirittura anche la Regione Liguria. Ideale da eseguirsi in stagioni primaverile ed autunnale. Anche se il dislivello complessivo della gita non appare proibitivo, lo sviluppo totale ritorno risulta piuttosto pronunciato. Dalla Località Capannette di Cosola (Pc) mt. 1500, si imbocca il sentiero n. 101 che dapprima nel bosco e poi in campo aperto punta decisamente verso sud percorrendo la larga ed erbosa cresta nord del Monte Cavalmurone mt. 1670, la cui sommità si cavalca dopo un’ora di cammino abbandonando per un attimo il sottostante sentiero 101 che ne percorre a mezza costa il suo versante est. Riportarsi quindi su quest’ultimo che scende e sale fino a sfiorare la croce in ferro del  Monte Legna mt. 1669. Foto sotto.

Con una piccola deviazione a destra di pochi minuti la si tocca ma poi spinti dall’euforia, si prosegue in discesa in direzione ovest sulla cresta di collegamento tra Monti Legna e Porreio, in territorio diventato completamente Alessandrino. Giunti alla sella ricompressa tra i due rilievi  il paesaggio diventa progressivamente boscoso e l’evidente sentiero si addentra in esso correndo decisamente in direzione ovest, stavolta in salita fino a portarsi poco sotto la Sommità boscosa ed erbosa del Monte Porreio mt. 1533 che si conquista con una piccola deviazione. A questo punto sono passate 2 ore di cammino. Con percorso a ritroso ci si riporta sul Monte Legna e sull’adiacente sentiero n. 101 che scende decisamente rimanendo sempre sul confine Piacentino – Alessandrino portandosi ai mt. 1466 del Passo Legna. Da lì, risalire stavolta nel bosco e poi con intuizione abbandonare il segnavia 101 per avventurarsi sull’accogliente erboso versante nord-ovest della Punta Rodondino mt. 1630 fino a valicarne la sua sommità dove si rileva la presenza di una bella croce in legno con inciso il nome della Vetta.

Punta Rodondino mt. 1630 e Monte Carmo mt. 1642 visti da nord.

Scendere agevolmente dal versante opposto immettendosi nuovamente ben presto sul sentiero 101 che con salita costante porta dopo 4 ore e mezza di cammino all’evidente e imperioso Monte Carmo mt. 1642, rilievo posto a confine tra tre Regioni: Emilia, Piemonte e Liguria, dove è posizionata l’elegante croce con annessa scritta ad indicarne la Cima e la quota. Sublime il panorama sul vicino Monte Antola e sulle montagne precedentemente ascese. Ritorno per segnavia n. 101 evitando logicamente tutte le deviazioni proposte all’andata.

La sommità del Monte Carmo mt. 1642.
  

Itinerario n. 5
 Monte Lesima mt. 1724

ZONA MONTUOSA: Appennino Lombardo – Emiliano.

PUNTO DI  PARTENZA: A bivio per postazione Radar del Monte Lesima (Pv) sulla strada Brallo - Passo del Giova a mt. 1450 circa - raggiungibile in 2 ore 45’ di macchina (160 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, prendere la tangenziale sud e percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia. Continuare sulla stessa e pochi chilometri dopo Bobbio svoltare a destra per Brallo di Pregola mt. 951. Raggiunto quest’ultimo seguire le indicazioni a sinistra per Cima Colletta e proseguire sulla tortuosa strada che sale fino alla località appena citata. Superarla e continuare sulla stretta strada asfaltata  aperta al traffico fino ad individuare sulla sinistra la carrozzabile asfaltata con divieto di accesso alle persone non autorizzate che sale sulla Vetta del Monte Lesima. Parcheggiare sulla banchina e iniziare l’escursione.

DISLIVELLO: 300 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 1 h e 40’ tra andata e ritorno.

DIFFICOLTA’: T

DESCRIZIONE: Il Monte Lesima e' la cima più alta della Provincia di Pavia e logicamente della Val Trebbia ed è posto nell'estrema Lombardia Meridionale. Sulla Vetta è presente oltre alla gigantesca croce in ferro, un Geoide dell'Aeronautica Militare utilizzato per la navigazione aerea che rende questa montagna surreale, imperiosa, visibile da lontanissimo e frequentatissima. La sommità è raggiungibile da molti interessanti itinerari escursionistici con dislivelli e tempistiche differenti ma quello che vado ad illustrare  è sicuramente il meno faticoso, difficoltoso, lungo, interessante e suggestivo di tutti. E’ infatti adatto alle persone meno allenate o agli appassionati di ciclismo e consente comunque di gustarsi la suggestività e particolarità dello scenario offerto da questa montagna erbosa così diversa da tutte le altre. Percorrere la tortuosa strada asfaltata (tornanti) chiusa al traffico a servizio dell’Aereonautica Militare, che sale  ripida in direzione sud dapprima nel bosco e poi in campo aperto. Nel finale, la stessa scende leggermente prima della sparata finale che conduce sulla Vetta.  Eccezionale il panorama a 360°. Discesa dallo stesso itinerario.

Il Geoide dell'Aeronautica Militare  sulla sommità del Monte Lesima.

  
Itinerario n. 6

Monte Mosso mt. 1007

ZONA MONTUOSA: Appennino Emiliano (Piacentino).

PUNTO DI  PARTENZA: Passo della Crocetta mt. 871 (Pc) -  raggiungibile in 2 ore 15’ di macchina (135 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Sud, prendere la tangenziale sud e percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia. Continuare sulla stessa fino a Bobbio, dove si svolta a destra per Passo di Penice. Salire per 7 km per la larga strada Provinciale. Poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Cadelmonte e Pecorara. Proseguire quindi con saliscendi su stretta strada asfaltata  aperta al traffico per 5,5 km fino a pervenire ad un bivio con indicazioni per Mezzano e Scotti dove si rileva la presenza di un parcheggio sterrato e poco sopra di una bella Cappella. Questo è conosciuto come  Passo della Crocetta e rappresenta il punto di partenza dell’escursione.

DISLIVELLO: 150 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 1 h e 30’ tra andata e ritorno.

DIFFICOLTA’: E

DESCRIZIONE: Cima boscosa dell'Appennino Piacentino, dimenticata, frequentata praticamente solo dai cacciatori della zona, poco interessante dal punto di vista escursionistico. La sommità la si può raggiungere praticamente da tutti i versanti senza troppe difficoltà, ma l’itinerario che vado a proporre è forse il più selvaggio di tutti. Dal parcheggio del Passo della Crocetta mt. 871 seguire per diverse centinaia di metri in leggera discesa la sconnessa strada sterrata aperta al traffico che conduce ai paesi  di Mezzano e Scotti. Giunti ad un bivio lasciare quest’ultima per incanalarsi invece su una carrozzabile che porta ad una cascina. Poco prima di raggiungerla abbandonare anch’essa e proseguire invece a destra su sentiero con segnavia rosso e bianco n. 101 che taglia a mezza costa in direzione nord-est il versante sud del Monte Mosso. Pochi minuti dopo, con intuizione  ci si separa anche da esso per affrontare in direzione nord il versante succitato senza percorso obbligato, mediante l’ausilio di labili tracce facendosi largo tra la fitta vegetazione. Si giunge così sulla boscosa e più abbordabile cresta sud che in poco tempo conduce in Vetta. Ritorno per lo stesso itinerario dell’andata.

Sulla sommità del Monte Mosso mt. 1711.


Itinerario n. 7

Pietra di Corva mt. 1078, Monte Pian Perduto mt. 1064 e Monte Il Groppo mt. 1001

ZONA MONTUOSA: Appennino Lombardo – Emiliano.

PUNTO DI  PARTENZA: Passo della Crocetta mt. 871 (Pc) -  raggiungibile in 2 ore 15’ di macchina (135 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Sud, prendere la tangenziale sud e percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia. Continuare sulla stessa fino a Bobbio, dove si svolta a destra per Passo di Penice. Salire per 7 km per la larga strada Provinciale. Poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Cadelmonte e Pecorara. Proseguire quindi con saliscendi su stretta strada asfaltata  aperta al traffico per 5,5 km fino a pervenire ad un bivio con indicazioni per Mezzano e Scotti dove si rileva la presenza di un parcheggio sterrato e poco sopra di una bella Cappella. Questo è conosciuto come  Passo della Crocetta e rappresenta il punto di partenza dell’escursione.

DISLIVELLO: 400 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 3 h.

DIFFICOLTA’: E

DESCRIZIONE: Particolare itinerario a dire il vero non molto frequentato su uno sprazzo di Appennino Lombardo – Emiliano ricco di affioramento rocciosi davvero caratteristici, immersi in una fitta vegetazione. Dal parcheggio del Passo della Crocetta mt. 871 seguire ripida strada sterrata che sale in direzione sud-ovest in mezzo al bosco (segnavia rosso e bianco n. 101) e che successivamente lascia spazio ad un comodo sentiero che dapprima sale e scende ma poi si innalza decisamente nella boscaglia conducendo così alla evidente sella compresa  tra le cime di Pian Perduto e Pietra Corva. A questo punto svoltare a destra seguendo l’evidente indicazione rossa scritta su una pietra. Proseguire quindi in direzione nord in un ambiente che cambia improvvisamente diventando ben presto roccioso. Affrontare quindi con attenzione lo sperone finale raggiungendo dopo circa 1 ora di cammino la panoramica sommità di Monte Pietra di Corva mt. 1078. Ritornare velocemente alla Sella succitata e per tracce di sentiero dapprima nel bosco e poi nel prato in direzione sud, pervenire sulla larga sommità del Monte Pian Perduto mt. 1064. Scendere per comodo sentiero segnato dal versante opposto fino a convogliare sulla mulattiera con segnavia n. 147. Svoltare a destra e velocemente  immettersi sulla strada sterrata nel bosco con segnavia 101. Procedere sulla stessa in direzione sud e poi svoltare nuovamente a sinistra seguendo segnavia n. 147a. Il sentiero scende e si porta ben presto in mezzo alla vegetazione ai piedi del roccioso versante sud del Groppo. Ad un certo punto una evidente deviazione a sinistra indica la giusta via da intraprendere per salire sullo stesso attraverso un facile sentiero segnato che in mezzo alle rocce porta sulla larga sommità mt. 1001. Eccezionale il panorama. Ritornare su sentiero n. 147a e proseguire fino a congiungersi con il 147 che in discesa porta ai mt. 827 dell’abitato di Cadelmonte. A questo punto per tornare al Passo della Crocetta mt. 871, si può disporre di una seconda autovettura, fare l’autostop oppure ritornare a piedi percorrendo i 4 km circa di strada asfaltata semipianeggiante allungando di circa 1 ora l’escursione.

Pietra di Corva mt. 1078 visto da Monte Pian Perduto mt. 1064.

  
Itinerario n. 8

Monte Pradegna mt. 960

ZONA MONTUOSA: Appennino Emiliano (Piacentino).

PUNTO DI  PARTENZA: Al bivio per Località Pianelli, Boschini (Pc)  a mt. 870 circa -  raggiungibile in 2 ore 15’ di macchina (132 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, prendere la tangenziale sud e percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia. Continuare sulla stessa fino a Bobbio, dove si svolta a destra per Passo di Penice. Salire per 7 km per la larga strada Provinciale. Poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Cadelmonte e Pecorara. Proseguire quindi con saliscendi su stretta strada asfaltata  aperta al traffico per 3 km scarsi fino a pervenire ad un bivio con indicazioni per Pianelli, Boschini. Parcheggiare ai bordi della carreggiata.

DISLIVELLO: 100 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 1 h  tra andata e ritorno.

DIFFICOLTA’: EE

DESCRIZIONE: Elegante cima boscosa dell'Appennino Piacentino ben visibile dalla Località Cadelmonte. Non molto interessante dal punto di vista escursionistico, anche se la Vetta rappresenta un balcone incomparabile sulla Val Trebbia.  Dal bivio per Località Pianelli, Boschini prendere la strada sterrata che in pochi minuti conduce ai piedi del boscoso e ripido versante ovest del Monte Pradegna. A questo punto infilarsi  sull’evidente sentiero con segnavia rosso e bianco n. 149 che sale deciso il versante succitato, conducendo sulla brevissima rocciosa e boscosa cresta ovest e infine sulla panoramica sommità da cui appare evidente il bellissimo Monte Penice mt. 1460. Il percorso proposto seppur di limitata durata e dislivello e privo di difficoltà tecniche non è banale a causa della considerevole esposizione a cui si è sottoposti in alcuni tratti. Discesa dallo steso itinerario di salita.

La Val Trebbia vista da Monte Pradegna mt. 960.

  
Itinerario n. 9

Monte Penice mt. 1460

ZONA MONTUOSA: Appennino Lombardo – Emiliano.

PUNTO DI  PARTENZA: Passo Penice mt. 1149 (Pc) -  raggiungibile in 2 ore 15’ di macchina (135 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, prendere la tangenziale sud e percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia. Continuare sulla stessa fino a Bobbio, dove si svolta a destra per Passo di Penice. Salire per 12,5 km per la larga strada Provinciale fino a pervenire al gigantesco parcheggio del Passo.
DISLIVELLO: 300 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 2 h  tra andata e ritorno.

DIFFICOLTA’: T

DESCRIZIONE: Importante monte erboso e boscoso posto al confine tra 2 regioni: Lombardia ed Emilia Romagna. Molto frequentato praticamente tutto l'anno. Ben visibile da molti punti della Val Trebbia. La sommità è raggiungibile da numerosi interessanti itinerari escursionistici con dislivelli e tempistiche differenti ma quello che vado ad illustrare  è sicuramente il meno faticoso, difficoltoso, lungo, interessante e suggestivo di tutti. E’ infatti adatto alle persone meno allenate o agli appassionati di ciclismo e consente comunque di raggiungere la Vetta in ogni periodo dell’anno con l’assenza di pericoli oggettivi. Dal Passo Penice prendere la strada asfaltata chiusa al traffico, con indicazione per il Santuario della Madonna del Penice, a servizio dei numerosi ripetitori radio - televisivi presenti sulla Vetta e poco più in basso. La stessa sale in direzione sud – ovest con numerosi tornanti con pendenze regolari, dapprima immersa nel bosco e poi in campo aperto conducendo dopo circa 5 km sulla panoramica sommità del Monte Penice mt. 1460 posta in territorio Piacentino dove sorge la bellissima Chiesetta della Beata Vergine del Monte Penice del VII secolo oltre ai numerosi ripetitori radio – televisivi. Ritorno dallo stesso itinerario.

Chiesetta della Beata Vergine sulla sommità del Monte Penice mt. 1460

  
Itinerario n. 10

Monte Scarparina mt. 1148

ZONA MONTUOSA: Appennino Lombardo – Emiliano.

PUNTO DI  PARTENZA: A quota 1.110 mt. circa,  1 km dopo  Passo Scarparina mt. 1097 (Pc) in direzione di Brallo - raggiungibile in 2 ore 30’ di macchina (143 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, prendere la tangenziale sud e percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia. Continuare sulla stessa fino a Bobbio, dove si svolta a destra per Passo di Penice. Raggiungerlo dopo 12,5 km di  larga strada Provinciale. Scendere dalla parte opposta per 2 km circa e poi svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Bregola e Passo Brallo. Continuare su strada asfaltata su e giù aperta al traffico per circa 6 km fino a pervenire ad un piccolo spiazzo di sosta posto sulla destra della carreggiata, ai piedi del versante sud del Monte Scarparina e comunque 1 km circa dopo l’omonimo Passo e Ristorante.

DISLIVELLO: 50 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 50’ tra andata e ritorno.

DIFFICOLTA’: E

DESCRIZIONE: Cima boscosa ed erbosa, dimenticata toccata raramente dalla specie umana. Priva di ogni interesse escursionistico. La si può raggiunge con diversi itinerari, ma quello che vado ora a proporre è forse il più selvaggio di tutti. Dal piccolo spiazzo di sosta posto ai bordi della carreggiata, raggiungere la sommità del Monte Scarparina mt.  1148 per tracce di sentiero sul versante sud, facendosi largo tra la fitta e a volte insidiosa vegetazione, con percorso non sempre obbligato. Discesa dallo stesso itinerario.

Sulla sommità del Monte Scarparina mt. 1148.

  
Itinerario n. 11

Cima di Valle Scura mt. 1228

ZONA MONTUOSA: Appennino Lombardo – Emiliano.

PUNTO DI  PARTENZA: A quota 1.120 mt. circa,  2 km dopo Passo Scarparina mt. 1097 (Pc) in direzione di Brallo - raggiungibile in 2 ore 30’ di macchina (143 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, prendere la tangenziale sud e percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia. Continuare sulla stessa fino a Bobbio, dove si svolta a destra per Passo di Penice. Raggiungerlo dopo 12,5 km di  larga strada Provinciale. Scendere dalla parte opposta per 2 km circa e poi svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Bregola e Passo Brallo. Continuare su strada asfaltata su e giù aperta al traffico per circa 7 km fino a pervenire ad un piccolo spiazzo di sosta posto sulla sinistra della carreggiata, ai piedi del versante sud - est della Cima di Valle Scura e comunque 2 km circa dopo il Passo Scarparina e l’omonimo Ristorante.

DISLIVELLO: 110 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 50’ tra andata e ritorno.

DIFFICOLTA’: T

DESCRIZIONE: Cima completamente boscosa, poco frequentata. Priva di ogni interesse escursionistico. La si può raggiunge con diversi itinerari, ma quello che vado ora a proporre è il più rapido e il più facile di tutti ed è quello che si presta benissimo ad ascese in mountainbike. Dal piccolo spiazzo di sosta, attraversare la carreggiata della strada di collegamento tra Passi di Scarparina e Brallo, e percorrere la stretta strada sterrata che sale nel bosco in direzione nord – ovest raggiungendo così la non evidentissima sommità della Cima di Valle Scura mt. 1228. Discesa dallo stesso itinerario.  

Versante nord di Cima di Valle Scura mt. 1228.

  
Itinerario n. 12

Cima Colletta mt. 1494

ZONA MONTUOSA: Appennino Lombardo (Pavese).

PUNTO DI  PARTENZA: Rifugio Nassano (Pv) mt. 1400 -  raggiungibile in 2 ore 30’ di macchina (153 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, uscire a Piacenza Est, prendere la tangenziale sud e percorrerla completamente. Poi inserirsi sulla S.S. n. 45 della Val Trebbia. Continuare sulla stessa e pochi chilometri dopo Bobbio svoltare a destra per Brallo di Pregola mt. 951. Raggiunto quest’ultimo seguire le indicazioni a sinistra per Cima Colletta e proseguire sulla tortuosa strada che sale fino alla località appena citata dove sorge il Rifugio Nassano. Ottime possibilità di parcheggio.

DISLIVELLO: 150 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 45’ tra andata e ritorno.

DIFFICOLTA’: E

DESCRIZIONE: Bellissima montagna erbosa posta completamente in territorio Pavese. Abbastanza frequentata praticamente tutto l'anno. La sommità della Cima Colletta mt. 1494 è raggiungibile da numerosi interessanti itinerari escursionistici con dislivelli e tempistiche differenti ma quello che vado ad illustrare  è sicuramente il meno faticoso, difficoltoso, lungo, interessante e suggestivo di tutti. E’ infatti adatto alle persone meno allenate e alle famiglie. Dal Rifugio, rimontare con facilità le piste di sci del versante ovest con percorso non obbligato fino a toccare la Vetta dove sono presenti gli impianti di risalita. Fantastico il panorama che si ammira, sull’imperioso Monte Lesima mt. 1724 e sul non lontano Monte Penice mt. 1760. Ritorno dallo stesso itinerario.

Rifugio Nassano  mt. 1400.
  

Itinerario n. 13

Monti Zovallo mt. 1494, Ragola mt. 1711 e Ragolino mt. 1647

ZONA MONTUOSA: Appennino Ligure – Emiliano.

PUNTO DI  PARTENZA: Al Passo Zovallo mt. 1401 (Ferriere - Pc) - raggiungibile in 3 ore 00’ di macchina (215 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, poi poco prima di Piacenza inserirsi sulla A1. Prima di Parma immettersi sulla A15 della Cisa. Uscire a Borgotaro e raggiungerlo; proseguire poi fino a Bedonia, Passo di Montevacca mt. 805, scendere a Ponteceno, svoltare a sinistra e salire fino al bivio posto tra Passi di Zovallo e Tomarlo. Girare ancora a destra e raggiungere quest’ultimo. Buone possibilità di parcheggio.

DISLIVELLO: 450 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 3 h e 30’ tra andata e ritorno.

DIFFICOLTA’: E

DESCRIZIONE: Interessante e breve escursione a cavallo tra le Province di Parma e Piacenza. Da Passo di Zovallo mt. 1401 percorrere dapprima la strada sterrata e poi il sentiero con segnavia n. 35 che salgono regolari nel bosco in direzione nord-est conducendo dopo circa mezz'ora di cammino ai mt. 1494 della sommità erbosa del Monte Zovallo da dove si può ammirare la maestosità del vicino Monte Ragola. Scendere dall’erboso versante opposto e in pochi minuti raggiungere la Sella ricompresa tra i due Monti citati antecedentemente. Qui abbandonare il segnavia n. 35 e seguire il 37 che percorre la cresta sud-ovest del Monte Ragola. Dapprima la stessa si presenta ripida e rocciosa ma comunque facile; poi superato questo tratto si apre incredibilmente un lungo e largo falsopiano erboso che porta alla elegante croce in ferro del panoramico Monte Ragola mt. 1711. Da lì per sentiero n. 35 in discesa in direzione nord-est, in breve è possibile giungere vicino al Monte Ragolino mt. 1647 la cui sommità si conquista facilmente staccandosi dal sentiero segnato e salendo per tracce. Ritorno per lo stesso itinerario dell'andata.

Sulla sommità del Monte Ragola mt. 1711.

  

Itinerario n. 14
 Traversata da Passo Tomarlo mt. 1458 a Passo Zovallo mt. 1401

ZONA MONTUOSA: Parco dell’Aveto - Appennino Ligure – Emiliano.

PUNTO DI  PARTENZA: Al Passo Tomarlo mt. 1458 (S. Stefano d'Aveto - Ge) - raggiungibile in 2 ore 50’ di macchina (210 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, poi poco prima di Piacenza inserirsi sulla A1. Prima di Parma immettersi sulla A15 della Cisa. Uscire a Borgotaro e raggiungerlo; proseguire poi fino a Bedonia, Passo di Montevacca mt. 805, scendere a Ponteceno, svoltare a sinistra e salire fino al bivio posto tra Passi di Zovallo e Tomarlo. Girare ancora a sinistra e raggiungere quest’ultimo. Parcheggiare sulla banchina.

DISLIVELLO: 800 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 5 h

DIFFICOLTA’: E

DESCRIZIONE: Emozionante traversata a cavallo tra le Regioni dell'Emilia Romagna e della Liguria. Dal Passo Tomarlo seguire le indicazioni in giallo per Monte Marticana, immettendosi sul sentiero segnato che sale deciso nel bosco in direzione nord-ovest. Tralasciare la deviazione per S. Stefano d'Aveto e prendere invece quella che in pochi minuti staccandosi dal sentiero principale conduce alla piccola Croce in legno della sommità erbosa del Monte Marticana mt. 1732. Ritornare sull'itinerario principale giungendo al Bivio per la Rocca del Prete. Dirigersi a destra nel bosco fino a giungere in una zona caratterizzata da prati. Superata la stessa prosegue in salita dentro una faggeta contorta e bassa, fino a sbucare all'aperto: qui il sentiero ben marcato ci conduce dopo circa 1 ora e 15' sull'ampia sommità erbosa del Monte Maggiorasca mt. 1799, il  più alto dell'Appennino Ligure, dove sono stati collocati una Madonna con bambino dai valligiani di S. Stefano e i ripetitori radio televisivi. (Foto sotto)

Eccezionale il panorama. Da li  seguire le piste di sci dapprima in discesa e poi in salita in direzione nord fino a pervenire in circa mezz'ora sull'evidente e non lontano Monte Bue mt. 1777 dove sono presenti oltre ad un Rifugio abbandonato una minuscola croce. Da li in poco meno di mezz'ora si può raggiungere percorrendo in discesa il sentiero n. 007 al caratteristico Bivacco Umberto Sacchi mt. 1580, in ferro, di colore grigio e rosso, sempre aperto, con letti ma senza coperte, posto nel bosco vicino al Dente delle Ali.. (Foto sotto)

Dal Bivacco con sentieri 007 e 001 portarsi in circa 40 minuti alla Sella ricompresa tra Monti Bue e Nero, dove facendosi guidare dal sentiero n. 003 ci si porta sulla rocciosa e boscosa cresta sud-ovest del Monte Nero, posto in territorio Emiliano. Percorrerla senza troppe difficoltà fino a toccare la bellissima croce in ferro della sommità mt. 1754. Fantastico il panorama. Proseguire sempre su sentiero 003 sulla cresta opposta e giungere in circa 45' ai mt. 1401 di Passo Zovallo dove termina la bella traversata. Da qui per ritornare al Passo Tomarlo si può disporre dell'ausilio di una seconda auto, dell'autostop oppure a piedi in circa 1 ora e mezza percorrere i circa 6 km. di strada asfaltata che collega i due Passi.

Monte Bue mt.. 1777 e Monte Nero mt.. 1754

  

Itinerario n. 15

Monti Penna mt. 1735, Pennino mt. 1690 e Trevine mt. 1651

ZONA MONTUOSA: Parco dell’Aveto - Appennino Ligure – Emiliano.

PUNTO DI  PARTENZA: Al grande parcheggio a mt. 1450 vicino Passo del Chiodo nella foresta demaniale del Monte Penna (S. Stefano d'Aveto - Ge) - raggiungibile in 3 ore 00’ di macchina (215 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, poi poco prima di Piacenza inserirsi sulla A1. Prima di Parma immettersi sulla A15 della Cisa. Uscire a Borgotaro e raggiungerlo; proseguire poi fino a Bedonia, Passo di Montevacca mt. 805, scendere a Ponteceno, svoltare a sinistra e salire fino al bivio posto tra Passi di Zovallo e Tomarlo. Girare ancora a sinistra e raggiungere quest’ultimo. Pochi metri dopo, svoltare a sinistra e continuare su strada asfaltata  aperta al traffico che conduce ad un bivio che rappresenta i mt. 1450 di Passo Chiodo. Tenere la destra proseguendo per circa 1 km fino al grande parcheggio posto sulla sinistra.

DISLIVELLO: 450 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 3 h e 30’.

DIFFICOLTA’: EE

DESCRIZIONE: Bellissimo e corto itinerario molto panoramico che si svolge nell'Appennino Ligure - Emiliano, nel Parco naturale regionale dell'Aveto. Se muniti di appositi permessi rilasciati dalla Regione Liguria, è consentito il campeggio per qualche giorno. Per escursioni giornaliere l'area è dotata di attrezzature per grigliate e picnic. Buona ricettività e gastronomia è assicurata dai centri circostanti, dei quali il più significativo dal punto di vista turistico è Santo Stefano d'Aveto. Il Monte Penna con la sua altezza di 1735 m s.l.m. costituisce la cima più alta del Parco e insieme al Monte Pennino. Il versante nord mostra un andamento assai ripido di nuda roccia basaltica mentre il lato sud appare quasi morbido e lussureggiante per la foresta demaniale del Penna. Dal parcheggio proseguire sulla strada asfaltata verso sud per pochi metri fino a pervenire alla deviazione a sinistra per il Monte Penna. Seguire pertanto il sentiero n. 35 che sale regolare nel bosco in direzione sud - est portandosi dapprima sul versante opposto e poi alla sella ricompresa tra Monti Penna e Pennino. Qui  mediante l'ausilio di sentiero attrezzato con cavo metallico si affronta la parte rocciosa e a tratti esposta del percorso che conduce direttamente  alla larga sommità (1 ora 15') dove si rileva la presenza della statua della Madonna e Gesù Cristo, di una bella Cappella e di una grande scritta in giallo della cima.  L'escursionista che arriva alla sua cima può godere di un panorama mozzafiato che spazia a 360° gradi dal Mar Ligure a tutta la corona delle Alpi occidentali, passando dai dettagli delle valli che lo contornano. Sorprendenti alcuni scorci quasi liberi da segni di antropizzazione. Discesa per lo stesso percorso attrezzato dell'andata fino alla selletta succitata, dove si affronta con molta attenzione l'evidente brevissimo ma tecnico ed esposto tratto roccioso che con passaggi esposti su roccia di I° e II° in pochi minuti porta ai mt. 1690 del Monte Pennino. Ritorno alla sella con medesimo itinerario e poi, seguendo il sentiero segnato dell'andata proseguire fino a giungere in quel punto dove il sentiero piega decisamente a sinistra in direzione nord-ovest cominciando a scendere decisamente sull’opposto versante boscoso. Qui , svoltare a destra e  prendere un sentiero che scende nel bosco verso sud-est. Poi con intuizione lo si lascia per attaccare il facile versante nord-ovest del Monte Trevine mt. 1651 che conduce all'ampia sommità erbosa. Eccezionale il panorama su Penna e Pennino. Da lì per itinerario precedentemente effettuato si torna alla macchina.

Sulla sommità del Monte Penna mt. 1735.
  

Itinerario n. 16
 Traversata da Passo della Cisa mt 1041 a Passo Lagastrello mt 1200

ZONA MONTUOSA: Appennino Tosco – Emiliano.

PUNTO DI  PARTENZA: Passo della Cisa mt. 1041 (Pr), raggiungibile in 2 ore 45’ di macchina (180 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, poi poco prima di Piacenza inserirsi sulla A1. Prima di Parma immettersi sulla A15 della Cisa. Uscire a Berceto e in 5 km raggiungerlo. Introdursi sulla S.S. 62 e proseguire in direzione sud per 8,5 km fino a raggiungere il  Passo Della Cisa mt. 1041 (Pr). Ottime possibilità di parcheggio.

DISLIVELLO: 2500 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 15 h

DIFFICOLTA’: EE

DESCRIZIONE: Incomparabile, bellissima, eccezionale, panoramica e interminabile traversata quasi tutta sulla cresta di confine tosco-emiliana. Adatta per tenaci escursionisti. Si svolge in ambiente selvaggio inizialmente tipicamente appenninico che si trasforma ben presto in ambiente alpino con rocce granitiche. Anche se il percorso tecnicamente non e' difficile, presentando solo pochi passaggi dove prestare attenzione, la lunghezza considerevole del percorso di circa 40 km e il notevole dislivello di circa 2500 metri ne fanno un'escursione per le persone più preparate fisicamente. Tenere conto che bisogna disporre di due macchine, una posizionata alla partenza e una all'arrivo dell'escursione oppure rientrare al Passo della Cisa con improbabili autostop dato la scarsa frequentazione delle strade che portano ai Passi della Cisa e Lagastrello (su quest’ultimo valico non esistono strutture ricettive). Dal Passo della Cisa imboccare il sentiero con segnavia rosso e bianco n. 00 della GEA per il Passo del Cirone che caratterizzerà l’intera escursione. Esso sale regolarmente nel bosco in direzione est in ambiente tipicamente appenninico raggiungendo in 40’ la sommità erbosa e boscosa del Monte Valoria mt. 1229 (cartello in legno). Da lì per chi ha energie in abbondanza, con una breve deviazione a nord-est di circa mezz’ora, staccandosi dal sentiero principale è possibile toccare la sommità del Monte Formigare mt. 1205. Ritornati sulla retta via continuare sul banale sentiero e in pochissimo tempo giungere sul Groppo del Vescovo Mt. 1243 (cartello in legno ad indicarne la Vetta), roccioso nel suo versante sud.  Continuare con semplice sentiero in mezzo a bellissimi e verdeggianti prati in direzione sud-est valicando dapprima la tondeggiante sommità del  Monte Fontanini mt. 1401 (cartello in legno) e  poi staccandosi leggermente dal sentiero i Monti Beccaria mt. 1377 e  Borgognone mt. 1401. Da queste vette è già ben visibile il  terribile destino che aspetta l’escursionista impegnato nella traversata qui proposta. Infatti balzano agli occhi l’oceano di montagne così lontane che nel corso della giornata verranno valicate. Tra un pensiero e l’altro, dopo 3 ore di cammino, si perviene al Passo Cirone mt. 1248 di collegamento tra l’Emilia Romagna e la Toscana e quindi tra le Province di Parma e Massa Carrara. Nei pressi si rileva la presenza di una bella chiesetta. Questo valico divide l’escursione in due parti ben distinte: la prima in ambiente tipicamente appenninico, la seconda in ambiente tipico Alpino. Da qui fino alla fine della traversata non si passerà più su strade asfaltate. Continuare in direzione sud nel bosco sempre mediante l’ausilio del sentiero 00 che poco dopo sfiora la sommità del Monte Corno mt. 1301 che si raggiunge facilmente staccandosi dallo stesso. Poi, una volta tornati sul sentiero 00, al successivo bivio prendere per il Monte Tavola mt. 1508, la cui sommità erbosa e boscosa (sulla quale sorge un cartello in legno) si raggiunge facilmente per banale versante nord. Scendere poi dal versante opposto e in pochissimo tempo sopraggiungere alla boscosa Bocchetta del Tavola mt. 1944  dove si incontra la deviazione per la Località Giu’ di Ghifo mt. 1320 (sent. 128). Ignorarla insistendo sempre sulla Via principale; poco oltre staccarsi da essa per prendere sulla destra un sentiero segnato per il Monte Fosco mt. 1683, che sale ripido nel bosco in direzione sud-ovest fino a giungere sulla sua Sommità (cippo di confine), dove appare maestoso il vicinissimo Monte Orsaro mt. 1830. Discendere dal facile versante opposto riemergendosi per l’ultima volta nel bosco fino a pervenire alla sella sottostante, dove si ricomincia a salire finalmente in campo aperto in direzione sud immerso in graziosi prati fino a raggiungere dopo circa 5 ore e mezza complessive di cammino alla inedita scultura e al cartello in legno della sommità del Monte Orsaro mt. 1830. Ragguardevole il panorama su Alpi Apuane e su tutte le altre montagne ormai ben evidenti del resto della gita. Discesa dall’erboso, roccioso e a tratti esposto versante nord, che conduce velocemente ai mt. 1722 della Bocchetta dell'Orsaro, punto d’incontro del sentieri n. 729 proveniente dal bellissimo lago Santo e dal Bivacco Schiaffino e del n. 132 proveniente dai Piani di Logarghena. Logicamente evitare queste deviazioni e proseguire ancora decisi  verso nord e ascendere sull’erboso ed evidente Monte Braiola mt. 1819 (cartelli in legno). Da lì seguire il sentiero segnato dapprima in discesa e poi in salita in direzione dell’ormai vicino e frequentatissimo Monte Marmagna mt. 1851, il secondo in ordine di altezza di questo lungo tratto di catena Appenninica la cui ampia sommità erbosa si raggiunge dopo 6 ore e mezza di cammino. Sulla stessa sorge la bellissima croce in ferro inaugurata il 17 Settembre 1901 e ripristinata nel 1967 dopo anni di incurie, ai piedi della quale sorge la minuscola Madonnina. Discesa dal poco pendente versante erboso nord-est fino a pervenire alla sottostante Bocchetta di Marmagna mt. 1736 dove si interseca il sentiero n. 723 proveniente dal Lago Santo mt. 1507. Tralasciarlo e rimontare sul non lontano Monte Aquilotto mt. 1788 sulla cui aguzza sommità sorge il cartello in legno a segnalazione della Vetta. Scendere poi con attenzione dall’affilata, sdrucciolevole e rocciosa cresta nord-est che conduce alla sottostante Bocchetta dell'Aquila dove si incontrano i sentieri n. 719/a per il lago Santo e il n. 124. Attaccare quindi il versante sud del Monte Aquila mt. 1779, dove si trova una luccicante croce in ferro e raggiungere il cartello in legno della interessante sommità prativa. Facile discesa in direzione sud–est,   raggiungendo l’evidente Passo delle Guadine mt. 1687 dove si incrociano i sentieri n. 719/b per Capanna delle Guadine, n. 719 e 120.  Rimontare quindi il facile versante nord-ovest del Monte Brusa Mt. 1796 fino a valicarne la sommità (cartello in legno). Lunga e semplice discesa sulla cresta nord-est erbosa e boscosa fino a pervenire ai mt.  1685 del Passo di Badignana, dove si intersecano i sentieri n. 118 e 715/a. Salire poi al vicino Monte Matto mt. 1837 dove si assiste alla presenza di numerose pietre granitiche. Sulla sua sommità oltre al solito cartello in legno è sita una piccola rustica cappella in pietra con il ritratto di Gesù Cristo in croce. Da qui si può osservare il profilo frastagliato delle Alpi Apuane e il Golfo della Spezia. Continuare nella breve discesa e poi salire sulla sommità rocciosa ed erbosa del Monte Paitino mt. 1817 (scritta su una mattonella). Scendere dal versante opposto e risalire sul vicino Monte Sillara mt. 1861, la vetta più alta della Provincia di Parma dove è presente la Madonnina e la solita scritta sulla mattonella. Eccezionale il panorama. Sono passate già 10 ore dalla partenza dell’escursione. Discesa dapprima sull’anticima, la Nuda di Iera e poi per  la facile e panoramica cresta sud-est con vista sui bellissimi laghetti del Sillara, giungendo così ai mt.  1794 di Passo di Compione, dove si incontra il sentiero n. 709 per Valditacca. Insistere in direzione sud-est fino a valicare la rotonda sommità erbosa del Monte Losanna mt. 1855 (il cartello al Passo indica erroneamente la direzione opposta per raggiungere questa vetta).  Successivamente risalire facilmente la breve cresta nord-ovest del Monte Bragalata mt. 1835 fino a raggiungere la sommità erbosa (scritta su una mattonella). Fantastico panorama su Lago Verde.  Facile discesa in direzione nord – est fino a raggiungere i mt. 1752 di Passo Giovarello (non segnato sulle cartine dell’Appennino Tosco – Emiliano). Poi rimanendo sempre sul semplice sentiero 00 che percorre la larga cresta erbosa raggiungere dapprima la sommità prativa del Monte Uomo Morto mt.  1773 (scritta su una mattonella) e poi quella del Monte Bocco mt.  1791 (grande ometto in sassi). in seguito scendere al vicinissimo Passo Branciola mt. 1676 dove si incrocia il sentiero n. 110. Trascurarlo e continuare invece sullo 00 che ti conduce direttamente sulla cresta rocciosa ed erbosa a volte esposta da affrontare con attenzione, molto panoramica, valicando pertanto le sommità del Monte Pitturino mt. 1746 (scritta su una mattonella – non segnato sulle cartine dell’Appennino Tosco – Emiliano), Cima Canuti mt. 1743 (scritta su cartello in legno) e Monte Malpasso mt. 1716 (scritta su cartello in legno). Lunga discesa tendendo l’attenzione al massimo visto che è facile perdere i labili segnali rossi e bianchi del sentiero 00, giungendo pertanto ai mt. 1241 del lago Squincio dove nei pressi si incontra una strada sterrata  semipianeggiante in mezzo al bosco che in direzione sud – ovest conduce ai mt. 1200 di Passo Lagastrello mt. 1200 dove si trova il bellissimo lago Paludi. Qui, si conclude la lunga ed emozionante traversata.
Itinerario n. 17

Pietra Bismantova mt. 1077

ZONA MONTUOSA: Appennino Reggiano.

PUNTO DI  PARTENZA: Piazzale Dante a quota di circa 800 mt. (Castelnovo ne' Monti - Re) - raggiungibile in 2 ore 45’ di macchina (185 km circa) da Brescia. Prendere l’A21, poi poco prima di Piacenza inserirsi sulla A1, uscire a Reggio Emilia, seguire le indicazioni per il Passo del Cerreto immettendosi sulla S.S. 63. Giunti al centro del paese di Castelnovo ne' Monti si imbocca la S.P. 108 e, poco dopo il cimitero, si prosegue lungo la S.P. 26 che conduce a Piazzale Dante dove si lascia l'auto. Ottime possibilità di parcheggio.

DISLIVELLO: 300 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 2 h e 30’.

DIFFICOLTA’: EEA

DESCRIZIONE: facilmente in circa 45 minuti percorrendo la strada  chiusa al traffico che in breve conduce al Rifugio della Pietra mt. 850 e All'eremo di San Benedetto. Poco prima di quest’ultimo si svolta a sinistra percorrendo il ripido sentiero segnato in mezzo al bosco che porta alla Cima. L’itinerario che invece vado a proporre è quello che percorre la verticalissima ferrata degli Alpini. La segnaletica da seguire è inizialmente bianco/rossa (segnavia CAI 699) e quindi giallo/rossa.Dal piazzale si prosegue per l'Eremo di San Benedetto che si lascia sulla sinistra prendendo un sentiero che sembra terminare in un piccolo piazzale dove iniziano alcune vie di arrampicata.Il sentiero, invece, prosegue sulla sinistra del piazzale a ridosso della montagna e si sviluppa su terrazzini in parte erbosi;in circa 10' si arriva all'attacco del primo tratto. Si sale inizialmente in diagonale ed in breve si raggiunge un tratto di discesa che conduce ad una piccola grotta nella quale ci si deve calare per uscirne qualche metro al di sotto. Si prende un sentiero che si inoltra nel bosco e, senza lasciarsi ingannare dalle prime tracce di sentiero che si inerpicano sulla sinistra,si prosegue per qualche minuto giungendo all'attacco della seconda parte della ferrata.Questo tratto appena percorso è delicato ed è facile perdersi:il tempo per raggiungere il secondo tratto della ferrata dall'uscita della grotta non supera in genere i 5-10 minuti;nel caso ripercorrere il sentiero a ritroso fino alla grotta e riprovare facendo più attenzione.La via ferrata vera e propria comincia qui:si supera un primo diedro molto ben attrezzato con maniglie e pioli metallici infissi nella roccia e quindi un secondo diedro con caratteristiche simili fino ad una cengetta erbosa ed ad un primo comodo punto di sosta.Una piccola paretina conduce quindi ad una piccola nicchia (libro di via).Un breve strapiombetto attrezzato, una ripida paretina,ed un altro strapiombetto (esposto) conducono al diedro terminale. Quest'ultimo tratto,il più esposto dell'intera via, sale in diagonale fino ad una scaletta che segna la fine della via ferrata (circa 1.30h dal piazzale). Discesa  seguendo il sentiero che attraversa boschi e prati sulla sommità della pietra gira in senso orario.Questo permette di ammirare i panorami che si aprono dai punti di arrivo delle numerose vie  di arrampicata. Il sentiero scende quindi dalla parte opposta rispetto alla via appena percorsa e,costeggiando le pareti in senso antiorario,porta in breve al Rifugio della Pietra mt. 850 (circa 30' dall'arrivo della ferrata). Da lì in pochi minuti si torna alla macchina.
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Pietra Bismantova mt. 1077


Itinerario n. 18

Monte Prado mt. 2054 e 9 cime adiacenti da Passo delle Radici mt. 1529

ZONA MONTUOSA:  Appennino Tosco-Emiliano.

PUNTO DI  PARTENZA:  Passo delle Radici mt. 1529 (Castiglione di Garfagnana - Lu) - raggiungibile in 3 ore di macchina (220 km circa) da Brescia. Prendere l’A4, poi poco prima di Verona immettersi sulla A22. Uscire a Modena Nord.  Con l’ausilio della Tangenziale sud raggiungere la S.S. 486, proseguire sulla stessa superando Sassuolo e proseguendo fino al Passo delle Radici. Grande parcheggio.

DISLIVELLO: 1300 mt.

TEMPO DI PERCORRENZA: 12 h .

DIFFICOLTA’: E

DESCRIZIONE: Interessante e lunghissima escursione che si svolge a ridosso della linea di confine tra Emilia Romagna e Toscana, tra Modena, Reggio Emilia e Lucca, tra Parco del Gigante e Parco dell'Orecchiella, tra Frignano e Garfagnana. Dall'Albergo del Passo delle Radici, immettersi sulla strada sterrata (segnavia 00 bianco e rosso), che scende nel bosco in direzione nord-est fino a pervenire ad un bivio. Da li a destra in pochi minuti si giunge all'elegante Rifugio Prati Fiorentini mt. 1454. Svoltando a sinistra invece si continua in direzione nord-ovest su strada sterrata immersa nel bosco fino ad affiancare il Rifugio Maccheria mt. 1539, dove la carrozzabile comincia a salire decisa fino a raggiungere i mt. 1669 del Passo del Giovarello (2 ore 30’ dall’inizio) dove si rileva la presenza oltre del consueto cartello che indica il Valico, una croce in ferro.  Da lì in 20’ circa è possibile raggiungere per la facile cresta erbosa sud-est l’evidente Monte Giovarello mt. 1760. Foto sotto

Tornati al Passo avanzare verso ovest  su strada sterrata che sale e scende continuamente sfiorando dapprima l’antico Passo delle Forbici mt. 1590 (cartello in legno) e poi il Passo delle Forbici mt. 1574, dove sorge la bellissima Cappella dedicata a Giovanni Pascoli, realizzata dall’Amministrazione provinciale di Lucca e del Comune di Castiglione Garfagnana (utile in caso di maltempo). Foto sotto.

Poco oltre quest’ultima, abbandonare la carrozzabile e infilarsi sul sentiero n. 00 che sale deciso nel bosco portandosi ben presto sulla cresta erbosa di confine tra Toscana ed Emilia.  Qui si possono attuare due soluzioni escursionistiche per raggiungere il Monte Prado, obbiettivo principale dell’escursione: il primo è di percorrere il sentiero 00 che rimane spesso a mezza costa sul versante Emiliano  consentendo quindi di ridurre notevolmente i tempi e i dislivelli. Il secondo invece è quello di rimanere sulla facile e panoramica cresta erbosa che sale e scende in direzione nord-ovest conquistando progressivamente: Monte le Forbici mt. 1818, Passo Bocca di Massa mt. 1816 (cartello in legno),   Monte Cella mt. 1946, Monte Vecchio mt. 1982,  Passo di Monte Vecchio mt. 1932 e infine il Monte Prado mt. 2054 (5 ore 30’ dall’inizio) (montagnetta di sassi in Vetta e scritta della quota sul cippo di confine), la cima più alta della Toscana. Incomparabile il panorama su Alpi Apuane e Monte Cusna.

Monte Prado mt. 2054 visto dalla sommità del Monte Vecchio

Da lì, proseguire con sentiero 00 in direzione nord-ovest rimanendo sulla cresta erbosa e  raggiungere il Monte Castellino mt. 1982, la Forcella mt. 1701 e il Monte Ravaianda mt. 1759. Ritornare poi indietro per il medesimo itinerario dell’andata fino a incrociare il sentiero 64. Per chi ha ancora energie da spendere percorrere quest’ultimo in discesa fino a portarsi ai piedi del Monte Bocca di Scala mt. 1846 e raggiungere la sua sommità senza troppe difficoltà. Riportarsi con percorso a ritroso nuovamente sul sentiero 00. Da qui ripercorrere tutto l’itinerario dell’andata fino a pervenire al già noto Passo Giovarello dove stavolta si prosegue con segnavia 00 a destra percorrendo la banale cresta boscosa ed erbosa che scavalca i mt. 1708 di Cima la Nuda, i mt. 1693 del Colle dei Laghi e i mt. 1682 dell’Alpicella delle Radici giungendo così sulla strada sterrata che riporta al Passo delle Radici. Logicamente l’itinerario sopra esposto si adatta a tutte le varianti possibili e immaginabili trasformandolo in uno adatto al proprio stato fisico.























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