GLI ARGOMENTI

IN QUESTO POST CON LA FUNZIONE “CTRL F” E’ POSSIBILE TROVARE LE RELAZIONE DI 199 CIME (DALLA N. 1.199 ALLA N. 1.398), ALCUNE DIMENTICATE ANCHE DA DIO.



Qui sotto si trova  il file in excel dell’elenco completo di  198 Cime, alcune dimenticate da Dio, con l’indicazione per ognuna di essa, della quota, della zona di ubicazione (Esempio: Val Camonica, Lago di Garda, ect.), della località, Provincia e quota di partenza,  della data e della relazione in cui si descrive il percorso per raggiungere la Cima,  il tempo di percorrenza dell’escursione, la difficoltà e il dislivello complessivo.

Le celle colorate in blu, sono quelle che possono contenere degli ERRORI DI ORTOGRAFIA.

Le celle colorate in verde sono quelle in cui la relazione non è ancora stata fatta.

Per trovare la descrizione, ubicazione e tutte le informazioni di una cima, bisogna digitare contemporaneamente “CTRL F” scrivendo successivamente il nome della Vetta desiderata oppure, se non si ricorda, la sua ubicazione o la Località di partenza, ect.

Importante sapere che qui si trovano relazioni di cime sconosciute ai più che è molto difficile trovare su internet.

Per quanto riguarda le fotografie esse si trovano nella pagina denominata le mie 1600 cime diverse - ricette, foto e video di dolci”. Esse sono numerate e catalogate (numero, nome e quota cima) in ordine progressivo seguendo l’excel succitato. Per trovare il numero, il nome e la quota della cima  corrispondente alla foto desiderata, aprire gli appositi 2 link  che compaiono qui sotto, tasto di destra sulla foto desiderata e con l'opzione "salva con nome" si apre una finestra dove c'è scritto il numero, il nome e la quota della cima corrispondente alla foto scelta. Un'altra opzione è quella di aprire la foto scelta, cliccare in fondo alla pagina su opzioni e poi cliccare su scarica a grandezza originale. Si apre una finestra dove c'è scritto il nome e la quota della cima corrispondente alla foto scelta. 









RELAZIONI CIME DALLA 1.199 ALLA 1.398
N.
NOME
ALT. MT.
UBICAZIONE
PUNTO DI PARTENZA
PROV. DI PART.
DATA
PICCOLA DESCRIZIONE SOGGETTIVA DEL PERCORSO,  CON INDICAZIONE DELLA DIFFICOLTA', DEI TEMPI DI PERCORRENZA CAI, DEL DISLIVELLO ALLA DATA IN CUI SI E' SVOLTA L'ESCURSIONE.
1199
MONTE BENESSIA
1250
LAGO DI COMO (LARIO) OCCIDENTALE - ALPI LEPONTINE
Cavargna mt. 1071, il Comune più alto della Provincia di Como, in Val Cavargna - raggiungibile in 2 ore 30’ di macchina  da Brescia (175 Km circa), dove si prende l’Autostrada A4 in direzione di Milano, si supera la barriera e diversi km dopo si imbocca l’autostrada A8, per Varese, Malpensa, Como. Dopo 10 Km. abbondanti prendere la A9,  per Como.  Continuare su di essa in direzione nord – ovest, attraversare la frontiera (obbligo di carta d’identità o passaporto) entrando così in Canton Ticino (Svizzera). Ricordarsi di munirsi di apposito bollino da esporre sul parabrezza che consente di percorrere tutte le autostrade svizzere per un anno intero al modico costo di poco oltre 27 Euro (alla data del 10/06/2008). Si esce a Lugano, si attraversa tutto il paese da ovest a est, seguendo le indicazioni per Porlezza, Menaggio. Si perviene così sulla statale n. 340. Valicare nuovamente la frontiera e giunti a Porlezza, svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Val Rezzo, Cavargna. Percorrere i 13 km quasi tutti in salita della tortuosa strada asfaltata che conduce a Cavargna. Attraversare tutto il paese e parcheggiare nei posteggi vicino alla chiesa.
CO
18/06/2008
Entusiasmante traversata sulle Alpi Lepontine, in ambiente selvaggio e dimenticato quasi interamente sulla cresta di confine Italo – Svizzera. Dalla chiesa di Cavargna seguire le indicazioni per Alpe Tabano, Monte Garzirola, Passo S. Lucio e salire le scale che costeggiano la chiesa sul suo lato sud. Poi al successivo bivio tenere la sinistra per Passo S. Lucio immettendosi così sull’evidente sentiero n. 3 che sale regolarmente nel bosco in direzione sud-ovest. Si perviene così dopo circa 40’ ad un altro bivio, dove è presente una antica fontana. Stavolta svoltare a destra per Monti Benessia, Ape Tabano, Rifugio Garzirola,  giungendo così pochi minuti dopo al tranquillo gruppo di baite poste in località Monti Benessia mt. 1185. Svoltare poi a sinistra continuando sul sentiero che  sale in mezzo al prato. Poco dopo, si giunge davanti ad un casolare. Qui girare a destra e per tracce di sentiero, salire il banale versante prativo sud del Monte Benessia. Si pervenire così sulla ampia sommità. Ottimo panorama sulla Val Cavargna. Successivamente continuare leggermente in discesa in direzione ovest. Poi proseguire ancora in salita rimanendo a sud rispetto al costone prativo che scende dall’Alpe Tabano, su sentiero a mezza costa che poi si perde nel prato in diverse tracce che portano comunque tutte sulla strada sterrata di collegamento tra Passo San Lucio e Rifugio Garzirola, nei pressi della Malga Alpe Tabano mt. 1666. Continuare sulla strada succitata che sale regolarmente in direzione nord-ovest e in mezz’ora giungere al Rifugio Garzirola (ex caserma militare) mt. 1975, che dispone di un locale invernale sempre aperto con camino, tavole e panche. Da lì già si intravede già la croce posta a quota di mt. 2075 sull’anticima del Monte Garzirola. Raggiungerla in pochi minuti grazie al sentiero segnato con bollini gialli. Poi continuare sullo stesso, sulla banale cresta di confine Italo - Svizzera in direzione nord – ovest dapprima in leggera discesa e poi in leggera salita fino a pervenire sulla vera e propria sommità del Monte Garzirola mt. 2116, posto sul confine svizzero-italiano. Sono passate 3 ore dal via dell’escursione. Rimanere sulla banale ed erbosa cresta raggiungendo così la vicinissima sommità del Monte Segor mt. 2097. Poi imboccare sulla sinistra un sentiero segnato con bollini bianchi e rossi che scende inizialmente a mezza costa in direzione nord-ovest, conducendo in pochi minuti ad una cresta affilata,  rocciosa ed a tratti esposta. Percorrerla con attenzione. Essa tende a scendere in direzione nord-ovest. Si giunge così ai mt. 1971  della Bocchetta di Revolte dove giungono i sentieri provenienti da Colla, Alpe Leven, Vellano, Carena. Proseguire su sentiero segnato in  salita che percorre il ripido versante sud-est del Pizzo Camoghè. Si Perviene così dopo 5 ore alla campana e alla Santella posta poco sotto la sommità dello stesso, completamente in territorio Svizzero e precisamente in Canton Ticino e qualche minuto dopo al grosso ometto della vetta. Fantastico  il panorama su Lago di Lugano e Val Mesolina. Discesa dal medesimo itinerario a ritroso fino a riportarsi nuovamente sulla cresta di confine Italo - Svizzera. Da lì un sentiero a mezza costa sul versante est della stessa con rari bolli di colore giallo procede in direzione nord-est evitando pertanto di percorrere tutta la cresta succitata e risparmiando così del tempo che alla fine può rivelarsi prezioso. Detto questo ribadisco che il mio itinerario invece procede con saliscendi continui sulla cresta di confine valicando pertanto le seguenti cime: Vetta del Vallone mt. 1966, Cima della Segonaia mt. 2068, Monte Stabbiello mt. 2115 e pervenendo poi alla Bocchetta di Stabbiello mt. 2046. La cresta in questione è praticamente percorribile quasi interamente senza difficoltà tranne alcuni brevi tratti dove la stessa diventa affilata, rocciosa, tecnica ed esposta.  Si continua poi sempre in cresta valicando la Cima della Valletta mt. 2130. Infine per tracce su ripido prato in discesa in direzione nord – est ci si ricongiunge ad un comodo ed evidente sentiero proveniente da Cavargna. Percorrerlo in salita in direzione nord-est e in breve pervenire alla bocchetta della Tappa mt. 1993. Continuare sulla facile cresta erbosa del Mto della Tappa e in breve raggiungerne la sua sommità prativa mt. 2078. Proseguire poi sempre in cresta prima in discesa e poi in salita. La stessa inizialmente ampia e banale diventa poi nel finale leggermente esposta ed affilata. Si perviene così sull’aguzza sommità della Cima di Verta mt. 2078 dalla quale si può godere di uno splendido panorama sul sottostante Rifugio Sommafiume mt. 1806, su tutta la cresta di confine italo – svizzera già percorsa e sull’ormai vicinissimo Pizzo di Gino mt. 2245. Sono passate 9 ore dal via dell’escursione.  Ritorno in pochi minuti per medesimo itinerario a ritroso fino alla selletta ricompresa tra le ultime 2 cime succitate. Da lì  imboccare un sentiero che  a mezza costa in direzione est percorre lo scosceso versante sud di Cima Verta. Prestare attenzione visto che lo stesso a tratti è poco evidente ed esposto. Si giunge così nuovamente in cresta dove riappaiono dei bolli di colore rossi e bianchi. Il sentiero appare quindi più marcato ma affronta un tratto roccioso ed esposto da compiere con attenzione che conduce alla Bocchetta di Sengio mt. 1995 (cartello), dove ci si immette sull’Alta Via del Lario. Proseguire quindi su di essa in salita in direzione sud-est fino a giungere ad una piccola selletta con indicazione a destra per il Pizzo di Gino. Svoltare a destra e percorrere con attenzione la breve ma rocciosa cresta che conduce ai piedi del versante nord del Pizzo di Gino o Menone. Qui ci sono diverse tracce di sentiero senza segnavia in mezzo alla pietraia. Evitare quelle che rimangono sulla sinistra e quindi sulla parte più esposta del versante stesso e tenersi invece a destra. Su terreno poco stabile si và pertanto a congiungersi alla  cresta sud che in pochi minuti conduce alla bella croce in ferro posata dalla Proloco di S. Bartolomeo nell’Agosto del 1988 sulla sommità del Pizzo di Gino o Menone mt. 2245. Discesa per il medesimo itinerario fino a ricongiungersi con l’Alta Via del Lario. Percorrere pertanto il sentiero segnato con bolli di colore rosso e bianco che a mezza costa in direzione sud-est supera lo scosceso ed esposto versante nord-est del Pizzo di Gino. Un cavo metallico agevola il superamento dei passaggi più esposti. Si giunge così ad una selletta dove si ritrova un’altra deviazione per il Pizzo di Gino. Trascurarla e continuare invece sul sentiero dell’Alta Via del Lario  che continua  a mezza costa in direzione sud-est su versanti erbosi a volta esposti. Si perviene così  alla deviazione a destra per San Nazzaro, Alpe Piazza Vacchera. Trascurarla e proseguire sul sentiero principale. Ad un certo punto si nota sulla sinistra la banale cresta erbosa sud-est del Monte Pianchette mt. 2158. Abbandonare il sentiero e percorrendola senza problemi  fino a pervenire sulla dimenticata sommità. Ritornare su sentiero segnato che con tendenza a scendere in direzione sud-est conduce ai mt. 1986 della Bocchetta di Sebol (cartello) dove si nota la deviazione a sinistra per Garzeno, Ponte delle Seghe. Abbandonare nuovamente il sentiero per percorrere per tracce la banale cresta erbosa del Monte Tabor che in  mezz’ora conduce al grosso ometto in pIetra poso sull’ampia sommità mt. 2079. Sono passate 13 ore e 30’ dal via da Cavargna. Discesa per la medesima cresta a ritroso fino alla Bocchetta succitata dove si  svolta con intuizione a sinistra addentrandosi in Val di Sebol. Per labili tracce pervenire ad una baita e poi successivamente alla Malga Alpe Sebol mt. 1766. Poi portarsi sull’altro lato della Valle (est) attraversando il torrente e seguendo il  dimenticato sentiero che scende dolcemente in direzione sud. Importante è mantenersi sempre in quota sul lato sinistro della Valle. Si raggiungono così delle baite poste in località Rus mt. 1316 e ci si addentra successivamente nel bosco. Continuare a scendere seguendo con intuizione uno dei tanti sentieri che puntano verso sud. Dopo la lunghissima discesa si perviene così al dimenticato paese di Oggia posto a oltre mt. 1100 dove termina la lunghissima e faticosa traversata. Qui con una seconda macchina lasciata in precedenza anche qua con intuizione in quanto non è facile se non si è del posto arrivarci ed è utile consultarsi con gli abitanti del Paese di Tavaino, oppure con una bicicletta lasciata in precedenza tornare alla macchina percorrendo i circa 10 km di strada asfaltata su e giù che portano a Cavargna. Tempo totale della traversata da Cavargna a Oggia: 16 ore. Dislivello:   mt. 2300.   Difficoltà: EE.
1200
MONTE GARZIROLA
2116
1201
MONTE SEGOR
2097
1202
PIZZO CAMOGHE'
2228
1203
VETTA DEL VALLONE
1966
1204
CIMA DELLA SEGONAIA
2068
1205
MONTE STABBIELLO
2115
1206
CIMA DELLA VALLETTA
2130
1207
MTO DELLA TAPPA
2078
1208
CIMA VERTA
2078
1209
PIZZO DI GINO O MENONE
2245
1210
CIMA PIANCHETTE
2158
1211
MONTE TABOR
2079
1212
MONTE BRE'
925
LAGO DI LUGANO - ALPI LEPONTINE
Bre’ mt. 790 in Canton Ticino (Svizzera), sopra il Lago di Lugano - raggiungibile in 2 ore 15’ di macchina  da Brescia (160 Km circa), dove si prende l’Autostrada A4 in direzione di Milano, si supera la barriera e diversi km dopo si imbocca l’autostrada A8, per Varese, Malpensa, Como. Dopo 10 Km. abbondanti prendere la A9,  per Como.  Continuare su di essa in direzione nord – ovest, attraversare la frontiera (obbligo di carta d’identità o passaporto) entrando così in Canton Ticino (Svizzera). Ricordarsi munirsi di apposito bollo da esporre sul parabrezza che consente di percorrere tutte le autostrade svizzere per un anno intero al modico costo di poco oltre 27 Euro (alla data del 10/06/2008). Si esce a Lugano, si attraversa tutto il paese da ovest a est, seguendo le indicazioni per Porlezza, Menaggio. Si perviene così sulla statale n. 340. Poco dopo svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Bre’. Percorrere i 9 km in salita della ampia e panoramica strada asfaltata che conduce a Bre’, bel paesino turistico. Posteggiare nell’ampio parcheggio vicino alla chiesa.
CH
19/06/2008
Bella e brevissima escursione fattibile tutto l’anno sul Monte Brè, molto frequentato soprattutto in estate dai numerosi turisti presenti nella zona, da cui si può godere di uno splendido panorama sul sottostante Lago di Lugano. Poco sotto la sommità si rileva la presenza di un ristorante dotato di terrazza panoramica e sulla vetta di una graziosa chiesetta. La stessa viene raggiunta da Bre’ in mezz’ora seguendo la scalinata alla Torretta con segnavia di colore bianco e rosso in direzione sud-ovest nel bosco. Discesa per lo stesso itinerario. Tempo totale tra andata e ritorno: 50’ dislivello: 130  mt.   Difficoltà: T.
1213
CIMA SASSO ROSSO
1295
LAGO DI LUGANO - ALPI LEPONTINE
Bre’ mt. 790 in Canton Ticino (Svizzera), sopra il Lago di Lugano - raggiungibile in 2 ore 15’ di macchina  da Brescia (160 Km circa), dove si prende l’Autostrada A4 in direzione di Milano, si supera la barriera e diversi km dopo si imbocca l’autostrada A8, per Varese, Malpensa, Como. Dopo 10 Km. abbondanti prendere la A9,  per Como.  Continuare su di essa in direzione nord – ovest, attraversare la frontiera (obbligo di carta d’identità o passaporto) entrando così in Canton Ticino (Svizzera). Ricordarsi munirsi di apposito bollo da esporre sul parabrezza che consente di percorrere tutte le autostrade svizzere per un anno intero al modico costo di poco oltre 27 Euro (alla data del 10/06/2008). Si esce a Lugano, si attraversa tutto il paese da ovest a est, seguendo le indicazioni per Porlezza, Menaggio. Si perviene così sulla statale n. 340. Poco dopo svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Bre’. Percorrere i 9 km in salita della ampia e panoramica strada asfaltata che conduce a Bre’, bel paesino turistico. Posteggiare nell’ampio parcheggio vicino alla chiesa.
CH
19/06/2008
Inedita e fantastica traversata abbastanza lunga e faticosa sul confine Italo – Svizzero partendo dalla Svizzera e arrivando in Italia. Dal centro di Bre’  seguire le indicazione per Monte Boglia (segnavia rosso e bianco). Attraversare pertanto il grazioso centro storico del paese e portarsi a monte dello stesso mediante l’ausilio di stradine e mulattiere con pavimentazione in acciottolato. Salire pertanto regolarmente in direzione nord ed entrare nel bosco seguendo successivamente la strada sterrata. Dopo 1 ora si giunge in località Carbonera mt. 1033. Lì seguendo l’apposita indicazione per Monte Boglia, svoltare a destra abbandonando la strada principale e percorrendone un’altra che sale stavolta in direzione sud-est. Poi essa diventa sentiero. Si giunge così al cartello indicante “Sasso Rosso mt. 1265”, posto poco sotto la sommità vera e propria mt. 1295, la quale si raggiunge risalendo ancora per qualche decina di metri il sentiero principale per poi abbandonarlo con intuizione per ascendere il brevissimo e  banale versante ovest. Ritornare subito sul sentiero principale attrezzato in questa fase con scalinate artificiali in legno. Esso sale deciso  ancora nel bosco in direzione nord, portandosi in campo aperto sulla banale cresta sud del Monte Boglia mt. 1516 che conduce in breve alla croce in legno e al libro di vetta della erbosa sommità. Eccezionale il panorama sul sottostante lago di Lugano e sul vicino Sasso Grande. Dall’inizio dell’escursione sono trascorse 3 ore. Discesa dal banale versante opposto su sentiero segnato inizialmente in campo aperto e poi nel bosco fino a pervenire in 50 minuti ai Pian di Scagn mt. 1174 (Passo di Biscagno), in ambiente molto rilassante. Poi proseguire in direzione nord-est nel bosco dapprima in salita e poi in discesa raggiungendo così in 30 minuti la Bocchetta Brumea mt. 1280. Continuare poi in salita in ambiente che diventa sempre più roccioso. Si intravedono i Denti della Vecchia e l’immensa mole del Sasso Grande mt. 1500. Con intuizione giunti in quota prima che il sentiero scenda staccarsi dallo stesso e percorrere il versante sud-est erboso e boscoso della Cima Castello mt. 1432 e pervenire in pochi minuti sulla sommità. Ritornare poi sul sentiero segnato e attraversando a mezza costa in leggera discesa nel bosco il versante est del Sasso Grande. Si giunge pertanto  al boscoso Passo Straccione mt. 1399 (cartello indicante la località Denti della Vecchia e Sasso Grande). Proseguire con sentiero a mezza costa con tendenza a scendere che attraversa il roccioso versante ovest dei Sassi Palazzi.   Poi ad un certo punto lo stesso si biforca. Seguire le indicazioni a destra sulla roccia e portarsi sempre su sentiero segnato su e giù nel bosco a mezza costa sul versante est dei Sassi Palazzi.  Si perviene così al Passo Pairolo mt. 1406 e attraversando i sottostanti prati in direzione nord-ovest al vicinissimo Rifugio Capanna Pairolo mt. 1347 dove è presente anche una fontanella molto utile soprattutto d’estate. Dall’inizio dell’escursione sono trascorse 6 ore. Risalire poi la strada sterrata con segnavia rosso e bianco in direzione nord-est e dopo qualche minuto, dopo aver supertao una panchina posta in posizione molto panoramica, abbandonare la strada in questione e imboccare sulla destra un sentiero segnato che sale in direzione est dapprima nel bosco e poi in campo aperto.  Con intuizione, abbandonarlo nel momento in cui lo stesso cominciando a scendere attraversa a mezza costa il selvaggio versante sud della Cima dell’Ores. Salire il facile pendio succitato fino a pervenire sulla sommità mt. 1727. Poi ritornare sul sottostante sentiero segnato e percorrerlo in discesa, ma prima di arrivare alla sottostante evidente selletta si nota benissimo sulla destra la Cima di Fiorina o Fojorina occidentale. Ascendere il semplice suo erboso versante nord-est fino a conquistarne la sommità. Successivamente ritornare sul sentiero segnato e pervenire alla succitata selletta. Proseguire in salita in direzione est sempre su sentiero bollato fino a pervenire sulla sommità della Cima di Fiorina o Fojorina occidentale mt. 1807 dove è presente il cartello che individua la vetta e una specie di croce in legno. Eccezionale il panorama sull’ormai vicino Passo S. Lucio. Rimanere in cresta su sentiero segnato con bolli di colore rosso e bianco in direzione sud, evitando la deviazione a sinistra per Passo S. Lucio. Salire su una piccola cimetta e poi scendere portandosi  alla base del  roccioso versante nord-est dell’imperioso Torrione di Valsolda. Seguire i bollini rossi e bianci, superrare con attenzione un passaggio su roccia non esposto e portarsi pertanto sul versante opposto dove il sentiero con facilità in pochi minuti conduce sulla sommità mt. 1805, sulla quale sono presenti il libro di vetta e una specie di minuscola croce in ferro. Dall’inizio dell’escursione sono trascorse 9 ore. Ritorno per il medesimo itinerario fino a pervenire nuovamente nei pressi della Cima Fiorina Orientale. Poco prima di raggiungerla svoltare a destra seguendo le indicazioni per Passo San Lucio. Il sentiero segnato scende decisamente in direzione nord-est. Prima di giungere alla Bocchetta di S. Bernardo mt. 1586,  abbandonarlo un’altra volta e salire sull’evidente cima del Regagno mt. 1717 dal facile versante sud. Ritornare poi sul sentiero e pervenire così in pochi minuti alla Bocchetta succitata. Qui abbandonarlo e percorrere invece il largo crinale erboso spesso invaso dalle mucche al pascolo che prima in salita, poi in discesa e poi di nuovo in salita conduce alla ampia sommità del Monte Cucco mt. 1623. Discesa per tracce dal banale erboso versante opposto fino  a ricongiungersi alla sottostante strada sterrata che in breve porta all’importante Passo san Lucio mt. 1542 di collegamento tra Val Colla (Svizzera- Canton Ticino) e Val Cavargna (Italia - Provincia di Como)  dove è presente oltre all’omonimo Rifugio, anche una bellissima chiesetta. Poi prendere la strada per il rifugio Garzirola e pochi minuti dopo sulla destra si nota la isolata cima del Monte Cucco mt. 1610. Raggiungerla dal banale versante sud. Ritornare al Passo S. Lucio e percorrere la strada sterrata che scende per alcuni chilometri in località Dasio mt. 1100 circa dove passa la strada asfaltata di collegamento tra Porlezza e Cavargna e dove termine la  traversata.  Qui tornare a Brè con una seconda macchina o con una bici lasciata in precedenza percorrendo 40 Km scarsi.  Tenere presente che passando la frontiera bisogna avere con se durante l’escursione la carta d’identità o il Passaporto. Tempo totale della traversata proposta: 12 ore e 30’ (tenere presente che la traversata può essere ridotta notevolmente evitando di intraprendere tutte le deviazioni proposte alla cime adiacenti il sentiero segnato, riadattandola a seconda delle proprie esigenze). Dislivello:  mt. 2100.   Difficoltà: EE.
1214
MONTE BOGLIA
1516
1215
CIMA CASTELLO
1432
1216
CIMA DELL'ORES
1727
1217
CIMA DI FIORINA OCCIDENTALE
1720
1218
CIMA DI FIORINA ORIENTALE
1807
1219
TORRIONE DI VALSOLDA
1805
1220
MONTE REGAGNO
1717
1221
MONTE CUCCO
1623
1222
MONTE CUCCO
1610
1223
CORNO PENDITA
520
FRANCIACORTA
In Via Tengattini a Paratico (Bs) mt. 195 -  raggiungibile in 35’ di macchina (34 km) da Brescia. Prendere l’A4, uscire a Rovato, alla 1° rotonda svoltare a sinistra e alla successiva rotonda “Bonomelli” seguire per Erbusco – Adro, superare Capriolo e giungere in discesa alla periferia di Paratico. All’unico semaforo esistente su quella statale che probabilmente in futuro potrebbe essere sostituito con una rotatoria, svoltare a destra e percorrere Via Tengattini fino ad individuare circa 1 km dopo sulla destra un parcheggio che rappresenta il punto di partenza dell’escursione.
BS
21/06/2008
Bel monte, molto evidente se visto da sud-ovest, poco significativo invece se osservato da nord. Esso fa parte del Gruppo del Monte Alto ed è posto in piena Franciacorta. La dimenticata sommità viene raggiunta, imboccando il passaggio pedonale posto in adiacenza al parcheggio. In pochi minuti lo stesso ci conduce in Via Gianini. Svoltare a sinistra, percorrendola in direzione nord-est. Al successivo bivio tenere la sinistra (segnavia di colore bianco e azzurro su di un palo). Poco dopo la strada asfaltata aperta al traffico termina e inizia un facile sentiero mai esposto ma con qualche tratto roccioso che sale deciso nel bosco in direzione est (bollini rossi e blu). Si perviene così ad una larga sella dove si nota sulla destra un prato solitamente ben tenuto e un casotto di caccia. Qui dal versante opposto giunge una strada sterrata a servizio dei numerosi vigneti presenti. Svoltare a sinistra e percorrere la strada succitata semipianeggiante che costeggia il versante est del Corno Pendita. Al successivo bivio tenere la sinistra percorrendo un’altra strada sterrata che inizialmente in campo aperto e poi nel bosco sale regolarmente in direzione sud-ovest. Si perviene così sull’ampia sommità del Corno Pendita mt. 520, dove è presente un casotto di caccia. Discesa per lo stesso itinerario di salita. Tempo totale tra andata e ritorno: 1 h 30’. dislivello: 330  mt.   Difficoltà: E
1224
ROCCA DE ZUCCHELLIS
400
LAGO D'ISEO (SEBINO) OCCIDENTALE
Sulla Statale di collegamento tra Lovere e Villongo (Via Suardo Luigi) a Sarnico (Bg) mt. 190 -  raggiungibile in 40’ di macchina (36 km) da Brescia. Prendere l’A4, uscire a Rovato, alla 1° rotonda svoltare a sinistra e alla successiva rotonda “Bonomelli” seguire per Erbusco – Adro, superare Capriolo e giungere a Paratico. Attraversare il ponte e tutto il paese di Sarnico e portarsi pertanto sulla Statale per Lovere. Proseguire nella direzione opposta verso Villongo per rirca 1 Km e prima che la strada cominci a salire si nota sulla sinistra un parcheggio che rappresenta il punto di partenza dell’escursione.
BG
21/06/2008
Interessante e breve itinerario molto panoramico fattibile in ogni periodo dell’anno. Remunerativo soprattutto in inverno. Dal parcheggio procedere sul marciapiede adiacente alla statale in direzione di Villongo. Poche decine di metri dopo attraversare e imboccare la strada asfaltata (Via San Nazzaro ) con indicazioni per la Chiesetta S.S. Nazario e Rocco e sentiero Forcella - Molere. Dopo poche decine di metri a sinistra si nota la bella Chiesetta succitata. Continuare sempre sulla strada asfaltata aperta al traffico fino a confluire su Via Cerro. Svoltare a sinistra e  giungere dopo qualche centina di metri ad un altro bivio. Stavolta però tenere la destra (Via Rocca). Praticamente immediatamente dopo sulla sinistra si nota un’abitazione con il numero civico 1 e poi sulla destra invece una stradina sterrata con una sbarra. Abbandonare pertanto la strada principale asfaltata e seguire quella sterrata in salita. Ben presto la stessa diviene sentiero. Esso sale con regolarità nel bosco e poco dopo và a confluire nel più evidente sentiero denominato “Forcella – Molere”. Svoltare a sinistra e in breve pervenire ad un altro bivio dove sono presenti dei cartelli in legno (segnavia 701) che danno indicazioni per raggiungere Forcella, Viadanica e Castione di Sarnico. A questo punto prendere il sentiero che percorre la cresta sud-ovest di Rocca de Zucchellis tenendosi spesso a mezza costa sul boscoso versante nord della stessa. Si giunge così alla base del versante nord della Rocca succitata, dove è presente un cartello che ne illustra la storia. Staccarsi dal sentiero principale e per tracce raggiungerne la sommità mt. 400, dove sono presenti una gigantesca croce in ferro e la bandiera dell’Italia. Sono passati 30 minuti. Sublime il panorama sui sottostanti lago d’Iseo e Sarnico e sui vicini Monte S. Onofrio, Monte Alto, Corno Pendita, monte Dratto e sul più lontano Monte Orfano con la sua inconfondibile sagoma allungata. Tornare sul sottostante sentiero principale e continuare in discesa in direzione nord-est fino a pervenire alla sella ricompresa  tra Rocca de Zucchellis e Il Colle. Insistere stavolta sulla banale cresta boscosa sud-ovest di quest’ultimo che offre interessanti scorci di panorama. Si perviene così sull’anticima del Colle, di poco più bassa della  vetta vera e propria. Si scende ancora e poco dopo si individua sulla destra una stradina sterrata che a mezza costa conduce sull’erboso versante sud del Colle. Con l’aiuto di tracce di sentiero lo si supera facilmente e si perviene così dopo 50’ dal via dell’escursione al  ripetitore radio – televisivo posto sulla panoramica sommità a mt. 495. Discesa per lo stesso itinerario di salita. Tempo totale tra andata e ritorno: 1 ora e 30’ dislivello:  350 mt.   Difficoltà: E.
1225
IL COLLE
495
1226
MONTE SOSSINO O SUSINO
2.398
VAL DI SCALVE
Località Grumello di Schilpario (Bg) mt. 1152 -  raggiungibile in 1 h di 15’ di macchina da Brescia (80 km). Prendere la statale per Iseo e per la Valle Camonica, uscire a Darfo Boario Terme, svoltare poi a sinistra e proseguire per 1,5 km scarsi fino allo stop. Girare a sinistra e dopo 1 km circa giungere ad un semaforo adiacente alle Terme di Boario. Svoltare a destra per  Angolo Terme e Schilpario e proseguire in salita per 5 Km fino a giungere ad Angolo Terme (Bs). Attraversare il paese ed entrare in Val di Scalve, in Provincia di Bergamo. Percorrere pertanto la strada che sale, a tratti stretta e tortuosa e giungere così  a Schilpario. Prima di entrare in centro imboccare sulla destra una strada asfaltata che scende leggermente per qualche centinaia di metri. Al successivo bivio svoltare a destra (indicazioni per Pradella.) e poche decine di metri dopo si scorge sulla sinistra un ampio parcheggio. Attraversarlo completamente in direzione nord e percorrere in seguito una stretta strada asfaltata aperta al  traffico che porta al parcheggio adiacente all’impianto di risalita per Malga Epolo. Qui ha inizio l’escursione.
BG
28/06/2008
Eccezionale traversata intorno al Maestoso Pizzo Camino, in  ambiente molto vario: inizialmente selvaggio e severo poi tranquillo e frequentato. Dal parcheggio  della funivia per Malga Epolo, imboccare sulla sinistra la strada sterrata che sale la ripida Valle di Epolo in direzione sud, parallelamente alle piste di sci, conducendo in 1 ora  alla conca Epolo mt . 1547 dove è posizionato il Rifugio Malga Epolo. Poi attraversare il semipianeggiante prato dirigendosi verso l’evidente e ripido canale erboso che si supera facilmente mediante l’ausilio di un comodo sentiero che sale a tornanti. Si giunge così alla sovrastante conca. Continuare sull’evidente sentiero in direzione sud-ovest addentrandosi stavolta nel bosco. Si giunge così al bivio per Schilpario, Malga Epolo, Malga Voia e Passo di Corna Busa. Continuare  su sentiero con segnavia n. 423 che sale regolare in direzione sud-ovest in mezzo ai cespugli conducendo dopo 2 ore di cammino dal via dell’escursione all’evidente Passo di Corna Busa mt. 1940 dove giungono i sentieri provenienti da Rif. San Fermo, Passo di Variala e Pizzo Camino. Qui svoltare subito a destra e percorrere mediante l’ausilio di un comodo sentiero segnato con bolli rossi la facile cresta est della Corna Busa. In pochi minuti si arriva pertanto nei pressi della caratteristica e affascinante grotta posta poco sotto la sommità  mt. 2007, la quale si raggiunge attraversando la cavità e avanzando sul facile sentiero che prosegue oltre in direzione ovest. Incantevole il panorama sul vicinissimo Pizzo Camino. Ritornare con medesimo itinerario al Passo di Corna Busa, dove si svolta a sinistra continuando sul dimenticato sentiero a mezza costa n. 83 per Passo di Variala in direzione nord-est che passa inizialmente in mezzo alla fitta vegetazione e poi attraversa il ghiaione del versante nord del Pizzo Camino. Tenere presente che in questa fase e in quelle successive fino al Passo di Variala è facile imbattersi fino a stagione inoltrata in attraversamenti di canali innevati rendendo l’escursione notevolmente più complessa e lunga. Proseguendo comunque nella descrizione del percorso, si giunge così ai piedi di un ripido e instabile canalino detritico che si supera con attenzione seguendo i bollini di colore rosso e bianco (alto pericolo di scarico di sassi). Si perviene così ad una selletta. A questo punto il sentiero passa su una cengia erbosa e scende leggermente; poi attraversa un canale che solitamente è l’ultimo a liberarsi dalla neve. Superato lo stesso si comincia a salire in direzione nord-est, con attenzione, il ripido  detritico canalone finale che imprime nel soggetto che lo affronta una forte sensazione di instabilità. Inizialmente il sentiero segnato si  mantiene sulla parte destra dello stesso vicino alla parete rocciosa e poi nel finale lo attraversa portandosi a sinistra in mezzo al prato e uscendo così dal canale vero e proprio. Quest’ultima parte  è pertanto nettamente più agevole della fase antecedente. Si perviene così dopo 3 ore e 30’ di cammino alla piccola sella del dimenticato Passo di Variala mt. 2097 che separa la Valle Camonica dalla Val di Scalve. Discesa dalla parte opposta tramite un ripido, instabile e stretto canalino che consente di superare il salto roccioso e di entrare nella sottostante conca caratterizzata dalla presenza di grandi massi di pietra. Ora la parte più difficile dell’itinerario è superata e si scende leggermente in direzione sud-est su banale sentiero n. 83. Si perviene così ai piedi della evidente, facile ed erbosa cresta sud-ovest del Monte Sossino o Susino, spartiacque tra Val Camonica e Val di Scalve. Una segnalazione sulla pietra agevola l’immissione in cresta. Affrontarla, seguendo le tracce di sentiero con qualche raro bollino o paletto in legno di colore rosso,  mantenendosi poco sotto il filo sul versante est  della stessa. Si arriva così dopo 4 ore 30’ alla croce mozza in ferro e al libro di vetta della poco frequentata sommità del Monte Sossino o Susino mt. 2398. Sublime il panorama sull’imperioso Pizzo Camino, sui vicinissimi Passo e Monte Ezendola, Schilpario e su di una buona fetta di Valle Camonica. Discesa per la succitata cresta a ritroso fino a ricongiungersi con il facile sentiero n. 83 che si percorre in discesa in direzione sud-est. Si supera poi il bivio per il Pizzo Camino e quello per il Rifugio San Fermo, tralasciando le deviazioni proposte e giungendo così dopo 1 ora dalla vetta al piccolo ma grazioso Rifugio Laeng mt. 1760, posto vicino ad un laghetto naturale in  una bella conca in parte boscosa. Nei pressi c’è anche la piazzola dell’elicottero utile in caso di infortuni di alpinisti ed escursionisti. Successivamente si continua a scendere su facile sentiero n. 83 che poco dopo sale leggermente per poi ritornare a scendere stavolta in campo aperto con bel panorama sul sottostante Lago di Lova. Si và pertanto a confluire nella strada sterrata che proviene da Borno. Svoltare a destra e percorrerla in direzione di quest’ultimo. Inizialmente essa è semipianeggiante fino al bivio con la carrozzabile che sale per il Rifugio San Fermo. Da lì in poi, scende decisamente a tornati nel bosco. Successivamente, si tralascia anche la deviazione per il Lago di Lova. Dopo la stessa la strada diviene aperta al traffico e tratti cementata  conducendo in breve al grazioso paese di Borno. Qui con una seconda macchina o una bicicletta lasciata in precedenza tornare a Schilpario (25 km circa da Borno). Tempo totale della traversata proposta: 7  ore. Dislivello: mt.  1570.  Difficoltà: EE.
1227
CIMA SUD_EST CROZ DELL'ALTISSIMO
2.339
GRUPPO DOLOMITI DEL BRENTA
Al Rifugio La Montanara mt. 1525 (Tn) - raggiungibile in  2 ore e  30' di macchina da Brescia (200 km) e 15’ di funivia. Imboccare la A4 in direzione di Venezia e pochi chilometri prima di Verona prendere l’autostrada n. A22 del Brennero in direzione di Bolzano. Uscire a Trento centro,  seguire le indicazioni per Riva del Garda, Tione, Madonna di Campiglio immettendosi pertanto sulla Statale n. 45 bis che inizialmente sale e poi scende. Si percorrono 19 km, superando Vezzano e giungendo così all’abitato di Sarche. Qui svoltare a destra seguendo le indicazioni per Stenico, Madonna di Campiglio, Tione. Si percorre pertanto la Statale n. 237,  che tende a salire e superando delle gallerie. Dopo 8 km, si incontra un altro bivio. Svoltare a destra per Molveno, Andalo. Si è sulla S.S. n. 421 che sale in direzione nord-est, costeggia il lago di Molveno conducendo in 18 km ai mt. 865 del grazioso e turistico paese di Molveno. Posteggiare nel parcheggio gratis o a pagamento adiacente agli impianti di risalita “Molveno – Pradel” posti praticamente vicino al piccolo centro del paese. Fare il biglietto e prendere la panoramica bidonvia biposto che conduce ai mt. 1376 dei Rifugi Pradel e del Brenta. Scendere, svoltare a destra e percorrere alcune decine di metri  a piedi. Salire  poi sulla seggiovia biposto che conduce al bel Rifugio La Montanara mt. 1525 dove parte l’escursione.
TN
05/07/2008
Bellissima escursione ad anello nel Gruppo delle Dolomiti del Brenta con panorami mozzafiato su tutto il gruppo stesso e sul sottostante lago di Molveno. Dal Rifugio La Montanara mt. 1525 si percorre una larga mulattiera semipianeggiante in direzione nord; poi pochi minuti dopo ad un bivio si tiene la destra, trascurando la deviazione proposta per il Rifugio Croz dell'Altissimo e seguendo invece le indicazioni per l’omonima cima e per quella dei Lasteri. Si sale pertanto per il  ripido bosco in direzione nord-est  su sentiero segnato n. 352 bis e giunti ad un bivio, lo si oltrepassa proseguendo diritto (a destra si va al Piz Galin). Si rimonta in seguito la cresta del Palon de Tovre superando alcuni facili risalti  rocciosi di I° grado (splendida veduta del lago di Molveno). Il sentiero abbandona poi, a circa 2000 mt. di quota, la cresta succitata e prosegue a mezza costa in discesa alla sua destra in mezzo ai mughi, fino al raggiungimento del  non segnalato passo dei Camosci ( mt 1965 ). Poco oltre lo stesso, il sentiero attraversa una serie di blocchi di roccia e oltrepassando un bivio (si ignora lo stacco di destra che riporta al Rifugio La Montanara), si raggiunge la zona sottostante la cima del Croz dell'Altissimo. Questa zona è caratterizzata da splendidi crepacci di roccia lavorati dai secoli dall'acqua, alcuni  dei quali sono veramente profondi e conservano la neve per gran parte dell’estate. Qui è possibile osservare, con un po’ di fortuna le pernici. Si prosegue poi in direzione del Passo dei Lasteri (si è sul segnavia 344 bis nella conca dei Mandrini), fino ad incontrare un grosso omino di pietra che indica la presenza di una biforcazione; si continua a sinistra seguendo le indicazioni per il Croz dell’Altissimo e puntando la cuspide terminale della vetta sud-orientale mt 2339. Seguendo il facile e quasi mai esposto sentiero ben segnato che sale a mezza costa in direzione sud – ovest, tagliando il versante ovest del Croz dell'Altissimo nord-occidentale mt 2361, si perviene sulla rocciosa e brevissima cresta sud del Croz dell'Altissimo sud-orientale mt 2339 che si supera facilmente in pochi minuti pervenendo pertanto alla grande croce metallica e al libro di vetta posti sulla sommità che molto spesso si presenta affollata. Sono passate 2 ore e mezza dal via dell’escursione. Spettacolare la visuale su tutte le torri e campanili del Brenta, e sul lago di Molveno.  Discesa per  medesimo itinerario fino a giungere sul sentiero fatto all’andata che taglia il banale versante ovest della Cima Croz dell’Altissimo nord-ovest. Staccarsi quindi dallo stesso e affrontare senza alcuna difficoltà il facile versante prativo succitato in direzione ovest e portarsi  in pochi minuti sulla ampia e banale cresta nord e in breve all’ometto in pietra della panoramica sommità del Croz dell'Altissimo nord-occidentale mt 2361. Discesa dal medesimo itinerario fino a pervenire al bivio per il Passo dei Lasteri, dove si prosegue a sinistra (sentiero n. 344 bis)  in direzione del poco individuabile passo stesso mt. 2281 che si raggiunge in poco tempo, camminando sulla dorsale. Poi il sentiero torna a salire a mezza costa in direzione nord-est tagliando il versante sud - ovest di Cima dei Lasteri. Si  giunge così  ad un’altro bivio dove si stacca sulla destra un sentiero segnato che percorre il ghiaioso, sdrucciolevole ma facile versante ovest di cima Lasteri portando fino sulla sua poco frequentata sommità mt 2459. Sono passate circa 3 ore e mezza dal via dell’escursione. Incomparabile il panorama. Discesa per medesimo itinerario fino a ricongiungersi ancora sul sentiero 344 bis che in discesa con frequenti svolte, porta al bel passo del Clamer  mt. 2164 dove c’è una scritta sulla pietra ad indicarne il valico..Da lì, scendere a sinistra per il ripido sentiero n. 344 che inizialmente a prosegue a salti. Prestare attenzione in questo tratto. Poi lo stesso diventa più agevole rimanendo però molto sdrucciolevole. Si attraversa per 2 volte il greto del torrente e anche un tratto boscoso. Si confluisce così nel sentiero n. 322 che in breve in direzione sud conduce dopo 1 ora 15’ dal passo al grazioso Rifugio Croz dell’Altissimo mt. 1430, costruito nel 1962, con una capacità di 19 posti letto, ubicato proprio sotto la parete nord – ovest dell’omonima cima. Da lì si continua sul sentiero n. 340 in Val Delle Seghe che procede comodo e largo a mezza costa in direzione sud-est con leggera tendenza a scendere. Lo stesso diventa a tratti esposto ma mai pericoloso in quanto è protetto con apposite barriere metalliche e comunque si presenta molto ampio. Si attraversa una grotta e si giunge ad un’altro bivio. Stavolta si svolta a sinistra immettendosi pertanto sul sentiero delle grotte n.  340 bis che in salita nel bosco in direzione sud-est in 40’ riporta al Rifugio La Montanara dove termina il bel giro ad anello. Tempo Totale dell’intero itinerario: 7 ore.  Dislivello complessivo:  1300 mt.  Difficoltà: EE.
1228
CIMA NORD_OVEST CROZ DELL'ALTISSIMO
2.361
1229
CIMA DEI LASTERI
2.459
1230
MONTE PALON
2.134
GRUPPO DELLA PRESANELLA
Villaggio e Malga Patascoss mt. 1737 (Tn) - raggiungibile in  2 ore 15’ di macchina da Brescia (130 Km), dove si prende la strada per il Lago d'Idro. Superare quest’ultimo, Condino e Pieve di Bono. La S.S. n. 237 sale regolarmente nelle Valli Giudicarie fino a condurre ai mt. 823 dell’abitato di Bondo. Poi si  scende fino a Tione dove seguendo le indicazioni per Pinzolo e Madonna di Campiglio si imbocca la S.S. n. 239 della Val Rendeva che in 16 km porta al turistico Comune di Pinzolo (Tn). Attraversarlo e proseguire poi sulla S.S. n. 239 della Valle di Campiglio. Si perviene così nella rinomata località sciistica di Madonna di Campiglio mt. 1550. Evitare le deviazioni proposte per il centro e continuare invece per il Passo di Carlo Magno sulla strada principale attraversando quindi delle gallerie. Poi 1 km e mezzo prima del succitato valico, svoltare a sinistra seguendo le indicazione per Malga Patascoss, Malga Ritorto, Val Nambino, Lago Nambino e per l’omonimo Rifugio. Percorrere pertanto la Valle Nambino, trascurando tutte le deviazioni proposte e rimanendo pertanto sulla strada principale. Dopo 2 Km abbondanti in salita, superati 2 di tornanti si individua sulla sinistra l’enorme parcheggio posto vicino al villaggio e Malga Patascoss mt. 1737 (Tn). Qui ha inizio l’escursione.
TN
09/07/2008
Cima dimenticata da tutto e da tutti, posta nel Gruppo della Presanella. Dal grande parcheggio proseguire sulla strada asfaltata in direzione sud per qualche decina di metri fino ad individuare sulla destra una strada sterrata chiusa al traffico con indicazione per Rifugio 5 laghi e Lago Ritorto. Percorrerla in direzione sud – ovest fino a pervenire al Rifugio succitato. Poi, prima di immettersi sul frequentatissimo sentiero n. 232 “giro dei 5 laghi” per il lago Ritorto, per tracce affrontare l’erboso e ripido versante sud-est del Palon mt. 2134 e giungere sulla ampia ed erbosa cresta est. Superare un ripetitore radio televisivo e affrontare con attenzione il breve tratto roccioso della cresta che consente di raggiungere l’aguzza sommità. Discesa per lo stesso itinerario di salita. Tempo totale tra andata e ritorno: 2 ore 15’. Dislivello:  mt. 400.  Difficoltà: EE.
1231
MONTE PANCUGOL
2.277
GRUPPO DELLA PRESANELLA
Villaggio e Malga Patascoss mt. 1737 (Tn) - raggiungibile in  2 ore 15’ di macchina da Brescia (130 Km), dove si prende la strada per il Lago d'Idro. Superare quest’ultimo, Condino e Pieve di Bono. La S.S. n. 237 sale regolarmente nelle Valli Giudicarie fino a condurre ai mt. 823 dell’abitato di Bondo. Poi si  scende fino a Tione dove seguendo le indicazioni per Pinzolo e Madonna di Campiglio si imbocca la S.S. n. 239 della Val Rendeva che in 16 km porta al turistico Comune di Pinzolo (Tn). Attraversarlo e proseguire poi sulla S.S. n. 239 della Valle di Campiglio. Si perviene così nella rinomata località sciistica di Madonna di Campiglio mt. 1550. Evitare le deviazioni proposte per il centro e continuare invece per il Passo di Carlo Magno sulla strada principale attraversando quindi delle gallerie. Poi 1 km e mezzo prima del succitato valico, svoltare a sinistra seguendo le indicazione per Malga Patascoss, Malga Ritorto, Val Nambino, Lago Nambino e per l’omonimo Rifugio. Percorrere pertanto la Valle Nambino, trascurando tutte le deviazioni proposte e rimanendo pertanto sulla strada principale. Dopo 2 Km abbondanti in salita, superati 2 di tornanti si individua sulla sinistra l’enorme parcheggio posto vicino al villaggio e Malga Patascoss mt. 1737 (Tn). Qui ha inizio l’escursione.
TN
09/07/2008
Interessante traversata, nel Gruppo della Presanella, in ambiente tipicamente alpino che percorre ambienti a tratti molto frequentati e a tratti dimenticati. Dal grande parcheggio proseguire sulla strada asfaltata in direzione sud per qualche decina di metri fino ad individuare sulla destra una strada sterrata chiusa al traffico con indicazione per Rifugio 5 laghi e Lago Ritorto. Percorrerla in direzione sud - ovest e giunti  nei pressi di un tornate a poche centinaia di metri dal Rifugio succitato e dell’arrivo della funivia “Express 5 laghi”, attraversare a destra le piste di sci portandosi  in questo modo sul versante sud-est del Monte Pancugol. Percorrerlo per labili tracce in direzione nord fino a confluire sulla cresta est del Monte succitato in corrispondenza di una specie di plinto in cemento. Percorrere il crinale in direzione ovest , inizialmente largo ed erboso, poi nel finale roccioso ed affilato ma poco esposto e giungere dopo 1 ora e mezza sulla sommità del Monte Pancugol mt. 2.277 dove è presente una piccola costruzione triangolare in ferro. Da lì si possono individuare i monti Palon, Ritorto, Nambrone, Serodoli, Zeledria e il lago di Nambino. Discesa per lo stesso itinerario dell’andata a ritroso fino a ricongiungersi sulla strada proveniente dal villaggio e Malga Patascoss, percorsa precedentemente, che in pochi minuti porta al Rifugio e alla funivia 5 laghi mt. 2059. Continuare poi sul frequentatissimo sentiero n. 232 “giro dei 5 laghi”, a tratti attrezzato con cavo metallico, che semipianeggiante prosegue  a mezza costa in direzione ovest tagliando il versante sud-ovest del Palon.. Si perviene così in 15 minuti dal Rifugio succitato al Lago Ritorto mt. 2063. Proseguire poi in salita sempre sul sentiero n. 232 che in 40 minuti consente di valicare il non segnalato Passo del Ritorto mt. 2275. Avanzare ulteriormente a mezza costa su e giù. Poco dopo trascurare la deviazione a destra per il Lago Nambino e pervenire al bellissimo lago Lambin mt 2326. Continuare ancora in salita e pochi minuti dopo si nota su di una pietra una scritta in rosso ad indicare la Cima Serodoli. Svoltare quindi a sinistra e percorrere così il facile versante sud-est del monte succitato seguendo i rari bollini rossi (presenti però fino in vetta) in mezzo alla pietraia granitica. Si perviene così sulla brevissima e semplice cresta rocciosa est che conduce alla rudimentale croce in legno posta sulla sommità della Cima Serodoli mt. 2708 (scritta della quota su una pietra). Sublime il panorama sui laghi Lambin, Gelato e Serodoli e sulle cime adiacenti. Discesa per il medesimo percorso di ascesa fino a ricongiungersi nuovamente con il sentiero n. 232 che in direzione nord con un costante saliscendi conduce ai mt. 2370 del Lago Serodoli. Seguire poi le indicazioni per Passo di Va Gelada proseguendo quindi in salita sul sentiero n. 203. Dopo 15 minuti si incontra un altro bivio dove bisogna abbandonare il sentiero 203 e immettersi sul n. 226 per il Rifugio Pradalago. Al successivo bivio invece bisogna separarsi anche dal n. 206 e proseguire sul sentiero Umberto Bozzetto seguendo le indicazioni per  Cima Zeledria e giungere  al Passo 5 laghi mt. 2350 (scritta in giallo sulla pietra). Continuare in discesa in mezzo alla pietraia dalla parte opposta in direzione est. Poi alla successiva  biforcazione tenere la destra ignorando la deviazione a sinistra per i Tre laghi . Si perviene così sulla rocciosa cresta ovest del Monte Zeledria mt. 2427 che viene superata con l’aiuto di brevi scalette e di cavi metallici. Poco prima di giungere sulla panoramica sommità, trascurare la deviazione a sinistra per Lago Alto immettendosi sul sentiero 267 che in pochi minuti conduce in cima dove si rileva la presenza di una bandiera tricolore in ferro e del libro di vetta. Sono passate 7 ore e mezza dall’inizio dell’escursione.  Discesa dal versante opposto; al 1° bivio  pochi metri dopo la vetta, tenere la sinistra e percorrere il facile sentiero SAT segnato con bollini rossi e bianchi che in mezz’ora porta al Rifugio e lago Pradalago mt. 2085. Qui seguire le indicazioni per il Rifugio lago Malghette (segnavia n. 265) percorrendo pertanto la strada sterrata e poi il sentiero che con tendenza a scendere dapprima in campo aperto e poi nel bosco porta in 50 minuti al grazioso rifugio succitato posto in adiacenza all’omonimo lago mt. 1890. Successivamente imboccare il sentiero n. 201 che sale regolarmente nel bosco; un quarto d’ora dopo tralasciare la deviazione a sinistra proposta per il  Lago Alto (sentiero 267) e proseguire invece sul 201 che conduce in ulteriori 20 minuti alla Bassetta della Viga mt. 2101.  Da qui il  sentiero n. 202 in 20 minuti conduce al Rifugio Orso Bruno mt. 2170 e  al Monte Vigo mt. 2181. Discesa in direzione nord-est per strada sterrata in  adiacenza alle piste di sci fino a giungere in 15 minuti al Rifugio Solander posto alla sella di Vigo mt. 2040. Poi  tralasciando la strada sterrata che scende al Monte Folgarida prendere quella che  sale regolarmente in direzione nord-est conducendo in 20 minuti al Rifugio Spolverino mt. 2092 posto sulla ampia sommità dell’omonimo Monte da cui si gode di uno stupendo panorama sulla Cima Nana, Sasso Rosso e altre vette facenti parte del Gruppo delle Dolomiti del Brenta. Discesa dalle piste di sci in direzione est  fino a pervenire al poco evidente Monte Folgarida mt. 1860 dove sono presenti numerosi impianti di risalita, strutture ricettive e il Rifugio Albasini. Da qui ritornare al bivio posto poco più a nord e imboccare la strada sterrata chiusa al traffico con indicazione per Malga di Dimaro mt. 1662 che in discesa nel bosco in direzione sud in 2 km abbondanti (30 minuti) conduce alla Malga Folgarida di Dimaro dove termina la faticosa traversata. Qui con una seconda automobile o con una bici lasciata in precedenza percorrere in discesa i 2 km abbondati che riportano sulla S..S. 239 in Val Meledrio e poi i 4 Km in salita che conducono al Passo Carlo Magno. Un chilometro e mezzo dopo lo stesso svoltare a destra per ripercorrere la strada della Val Nambino che riporta in 2 km in località Villaggio e Malga Patascoss mt. 1737 . Tempo totale della traversata 11 ore 30’. Dislivello:   mt. 1900.  Difficoltà: EE.
1232
MONTE SERODOLI
2708
1233
MONTE ZELEDRIA
2427
1234
MONTE VIGO
2181
1235
MONTE SPOLVERINO
2093
1236
MONTE FOLGARIDA
1860
1237
L'OMETTO
2.285
GRUPPO DELLA PRESANELLA
Villaggio e Malga Patascoss mt. 1737 (Tn) - raggiungibile in  2 ore 15’ di macchina da Brescia (130 Km), dove si prende la strada per il Lago d'Idro. Superare quest’ultimo, Condino e Pieve di Bono. La S.S. n. 237 sale regolarmente nelle Valli Giudicarie fino a condurre ai mt. 823 dell’abitato di Bondo. Poi si  scende fino a Tione dove seguendo le indicazioni per Pinzolo e Madonna di Campiglio si imbocca la S.S. n. 239 della Val Rendeva che in 16 km porta al turistico Comune di Pinzolo (Tn). Attraversarlo e proseguire poi sulla S.S. n. 239 della Valle di Campiglio. Si perviene così nella rinomata località sciistica di Madonna di Campiglio mt. 1550. Evitare le deviazioni proposte per il centro e continuare invece per il Passo di Carlo Magno sulla strada principale attraversando quindi delle gallerie. Poi 1 km e mezzo prima del succitato valico, svoltare a sinistra seguendo le indicazione per Malga Patascoss, Malga Ritorto, Val Nambino, Lago Nambino e per l’omonimo Rifugio. Percorrere pertanto la Valle Nambino, trascurando tutte le deviazioni proposte e rimanendo pertanto sulla strada principale. Dopo 2 Km abbondanti in salita, superati 2 di tornanti si individua sulla sinistra l’enorme parcheggio posto vicino al villaggio e Malga Patascoss mt. 1737 (Tn). Qui ha inizio l’escursione.
TN
09/07/2008
Interessante traversata, nel Gruppo della Presanella, in ambiente tipicamente alpino che percorre ambienti a tratti molto frequentati e a tratti dimenticati. Dal grande parcheggio proseguire sulla strada asfaltata in direzione sud per qualche decina di metri fino ad individuare sulla destra una strada sterrata chiusa al traffico con indicazione per Rifugio 5 laghi e Lago Ritorto. Percorrerla in direzione sud - ovest e giunti  nei pressi di un tornate a poche centinaia di metri dal Rifugio succitato e dell’arrivo della funivia “Express 5 laghi”, attraversare a destra le piste di sci portandosi  in questo modo sul versante sud-est del Monte Pancugol. Percorrerlo per labili tracce in direzione nord fino a confluire sulla cresta est del Monte succitato in corrispondenza di una specie di plinto in cemento. Percorrere il crinale in direzione ovest , inizialmente largo ed erboso, poi nel finale roccioso ed affilato ma poco esposto e giungere dopo 1 ora e mezza sulla sommità del Monte Pancugol mt. 2.277 dove è presente una piccola costruzione triangolare in ferro. Da lì si possono individuare i monti Palon, Ritorto, Nambrone, Serodoli, Zeledria e il lago di Nambino. Discesa per lo stesso itinerario dell’andata a ritroso fino a ricongiungersi sulla strada proveniente dal villaggio e Malga Patascoss, percorsa precedentemente, che in pochi minuti porta al Rifugio e alla funivia 5 laghi mt. 2059. Continuare poi sul frequentatissimo sentiero n. 232 “giro dei 5 laghi”, a tratti attrezzato con cavo metallico, che semipianeggiante prosegue  a mezza costa in direzione ovest tagliando il versante sud-ovest del Palon.. Si perviene così in 15 minuti dal Rifugio succitato al Lago Ritorto mt. 2063. Proseguire poi in salita sempre sul sentiero n. 232 che in 40 minuti consente di valicare il non segnalato Passo del Ritorto mt. 2275. Avanzare ulteriormente a mezza costa su e giù. Poco dopo trascurare la deviazione a destra per il Lago Nambino e pervenire al bellissimo lago Lambin mt 2326. Continuare ancora in salita e pochi minuti dopo si nota su di una pietra una scritta in rosso ad indicare la Cima Serodoli. Svoltare quindi a sinistra e percorrere così il facile versante sud-est del monte succitato seguendo i rari bollini rossi (presenti però fino in vetta) in mezzo alla pietraia granitica. Si perviene così sulla brevissima e semplice cresta rocciosa est che conduce alla rudimentale croce in legno posta sulla sommità della Cima Serodoli mt. 2708 (scritta della quota su una pietra). Sublime il panorama sui laghi Lambin, Gelato e Serodoli e sulle cime adiacenti. Discesa per il medesimo percorso di ascesa fino a ricongiungersi nuovamente con il sentiero n. 232 che in direzione nord con un costante saliscendi conduce ai mt. 2370 del Lago Serodoli. Seguire poi le indicazioni per Passo di Va Gelada proseguendo quindi in salita sul sentiero n. 203. Dopo 15 minuti si incontra un altro bivio dove bisogna abbandonare il sentiero 203 e immettersi sul n. 226 per il Rifugio Pradalago. Al successivo bivio invece bisogna separarsi anche dal n. 206 e proseguire sul sentiero Umberto Bozzetto seguendo le indicazioni per  Cima Zeledria e giungere  al Passo 5 laghi mt. 2350 (scritta in giallo sulla pietra). Continuare in discesa in mezzo alla pietraia dalla parte opposta in direzione est. Poi alla successiva  biforcazione tenere la destra ignorando la deviazione a sinistra per i Tre laghi . Si perviene così sulla rocciosa cresta ovest del Monte Zeledria mt. 2427 che viene superata con l’aiuto di brevi scalette e di cavi metallici. Poco prima di giungere sulla panoramica sommità, trascurare la deviazione a sinistra per Lago Alto immettendosi sul sentiero 267 che in pochi minuti conduce in cima dove si rileva la presenza di una bandiera tricolore in ferro e del libro di vetta. Sono passate 7 ore e mezza dall’inizio dell’escursione.  Discesa dal versante opposto; al 1° bivio  pochi metri dopo la vetta, tenere la sinistra e percorrere il facile sentiero SAT segnato con bollini rossi e bianchi che in mezz’ora porta al Rifugio e lago Pradalago mt. 2085. Qui seguire le indicazioni per il Rifugio lago Malghette (segnavia n. 265) percorrendo pertanto la strada sterrata e poi il sentiero che con tendenza a scendere dapprima in campo aperto e poi nel bosco porta in 50 minuti al grazioso rifugio succitato posto in adiacenza all’omonimo lago mt. 1890. Successivamente imboccare il sentiero n. 201 che sale regolarmente nel bosco; un quarto d’ora dopo tralasciare la deviazione a sinistra proposta per il  Lago Alto (sentiero 267) e proseguire invece sul 201 che conduce in ulteriori 20 minuti alla Bassetta della Viga mt. 2101.  In seguito, seguire il sentiero n. 202 per laghi del Malghetto e Marileva; lo stesso sale e poi scende in direzione ovest. Poco dopo tralasciare la deviazione proposta per il giro dei laghi Alti (sentiero Catturati) e proseguire ancora in discesa superando una pietraia e poi risalire ancora nel bosco. Successivamente, si nota su una pietra la deviazione a sinistra per l’Ometto. Intraprendere quindi il dimenticato sentiero che sale poco evidente in direzione ovest in mezzo alla fitta vegetazione (pochissimi  bolli). Si perviene così al Passo dell’Ometto mt. 2252 e per breve versante ovest all’omonima cima mt. 2285. Ritorno per il medesimo itinerario fino a Bassetta della Viga mt. 2101.  Da qui il  sentiero n. 202 in 20 minuti conduce al Rifugio Orso Bruno mt. 2170 e  al Monte Vigo mt. 2181. Discesa in direzione nord-est per strada sterrata in  adiacenza alle piste di sci fino a giungere in 15 minuti al Rifugio Solander posto alla sella di Vigo mt. 2040. Poi  tralasciando la strada sterrata che scende al Monte Folgarida prendere quella che  sale regolarmente in direzione nord-est conducendo in 20 minuti al Rifugio Spolverino mt. 2092 posto sulla ampia sommità dell’omonimo Monte da cui si gode di uno stupendo panorama sulla Cima Nana, Sasso Rosso e altre vette facenti parte del Gruppo delle Dolomiti del Brenta. Discesa dalle piste di sci in direzione est  fino a pervenire al poco evidente Monte Folgarida mt. 1860 dove sono presenti numerosi impianti di risalita, strutture ricettive e il Rifugio Albasini. Da qui ritornare al bivio posto poco più a nord e imboccare la strada sterrata chiusa al traffico con indicazione per Malga di Dimaro mt. 1662 che in discesa nel bosco in direzione sud in 2 km abbondanti (30 minuti) conduce alla Malga Folgarida di Dimaro dove termina la faticosa traversata. Qui con una seconda automobile o con una bici lasciata in precedenza percorrere in discesa i 2 km abbondati che riportano sulla S..S. 239 in Val Meledrio e poi i 4 Km in salita che conducono al Passo Carlo Magno. Un chilometro e mezzo dopo lo stesso svoltare a destra per ripercorrere la strada della Val Nambino che riporta in 2 km in località Villaggio e Malga Patascoss mt. 1737 . Tempo totale della traversata 13 ore 30’. Dislivello:   mt. 2.200.  Difficoltà: EE.
1238
CIMA ROCCA  PIANA
1873
VAL DI NON - CATENA DELLA MENDOLA
In località Monte di Mezzocorona mt. 891 (Tn) - raggiungibile in  2 ore di macchina da Brescia (170 km) e 5’ di funivia. Imboccare la A4 in direzione di Venezia e pochi chilometri prima di Verona prendere l’autostrada n. A22 del Brennero in direzione di Bolzano. Uscire a S. Michele - Mezzocorona, seguire le indicazioni per Mezzo Lombardo e poco dopo svoltare a destra per Mezzocorona e in 3 km raggiungere il centro del paese. Portarsi nella Piazza dinnanzi al Municipio e lì intraprendere una stretta strada asfaltata (indicazioni per la funivia) che sale ripida in direzione nord conducendo dopo qualche centinaia di metri all’ampio parcheggio dell’impianto di risalita. Fare il biglietto e prendere la funivia, che sale velocemente e in pochi minuti conduce ai mt. 891 della località Monte di Mezzocorona dopo è presente anche un bar e dove ha inizio l’escursione.
TN
10/07/2008
Splendida traversata da sud a nord in ambiente vario e dimenticato tutta sul sentiero n. 500. Gran parte della stessa si svolge e a ridosso del confine tra Province di Trento e Bolzano. Dalla località Monte di Mezzocorona mt. 891 proseguire sulla strada sterrata che sale nel bosco in direzione nord- est per Malga Kraun.  Dopo 20 minuti, si perviene in località Plon mt. 1000.  Svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Cima Roccapiana. Il sentiero (segnavia n. 500) sale deciso nel bosco in direzione nord-ovest lambendo le pareti rocciose del Formigari e diventando sdrucciolevole per un breve tratto. Si giunge così dopo 1 ora e 15 minuti dal bivio posto nei pressi dell’abbandonata Baita Alisei mt. 1416. Svoltare a destra per Malga Boldrina e proseguire in salita fino a portarsi  a circa 1600 mt di quota, dove  il sentiero continua a mezza costa con saliscendi incessanti con tendenza a scendere in direzione nord-ovest, diventando a volte esposto (cavo d’acciaio). Si và così a confluire su una strada sterrata non lontano dalla Malga Boldrina mt. 1562. Svoltare a destra percorrendo la stessa in leggera salita e poi abbandonarla pochi minuti dopo per intraprendere il  facile sentiero n. 500 che sale a mezza costa in mezzo ai mughi. Si giunge così dopo 3 ore e 40.minuti alla grande croce metallica posta sulla sommità della cima di Roccapiana mt. 1873. Eccezionale il panorama su Valli d’Adige e di Non, sul Monte Cucco, sui Cimoni e su tutte le altre vette della Catena della Mendola. Discesa dallo scosceso boscoso versante nord-ovest, agevolata da tratti di cavo metallico. Ci si porta poi sul versante ovest del Monte Cucco mt. 1809, la cui sommità viene raggiunta dopo 5 ore dal via dell’escursione, superando il piccolo salto roccioso con l’aiuto di  un breve tratto di 10 minuti di percorso attrezzato con scalette e cavo metallico. Dalla vetta su cui è posto il cartello che indica la cima si scende dal facile versante nord in mezzo ai mughi. S i risale poi ancora su una piccola sommità non quotata per poi ridiscendere fino alla località Prà d’Arza mt. 1550 e poco dopo all’omonimo Passo mt. 1540. Dal via della traversata sono passate 6 ore.  Continuare nel bosco su sentiero a mezza costa con saliscendi continui e poco dopo con intuizione abbandonarlo e per tracce portarsi sulla cresta sud-ovest del Cimone meridionale mt. 1697 e sulla sua panoramica sommità. Successivamente, per percorso a ritroso riammettersi sul sottostante sentiero n. 500 e giungere ai mt..1563 della Sella di Favolagna. Proseguire poi ancora con saliscendi nel bosco in direzione nord-est e congiungersi con una strada sterrata proveniente da Malga Rodeza mt. 1570. Svoltare a destra e percorrerla per qualche minuto. Poi la stressa diviene sentiero e in breve si giunge dopo 8 ore sull’ampia sommità del Corno di Tres mt. 1812 dove sono posti una graziosa santellina e un piccolo altare. Continuare sul sentiero 500 in discesa e raggiungere velocemente la sottostante selletta. Poi ascendere ancora giungendo pochi metri sotto la sommità del Monte Sattel mt. 1760, la quale si consegue banalmente per tracce percorrendo il suo erboso versante ovest. Successivamente scendere fino a pervenire alla deviazione per Fennhals.  Trascurarla e salire invece sulla sommità invasa dai mughi  di Corno del Cervo mt. 1695. Poi insistere ancora in direzione nord sempre su sentiero n. 500 con saliscendi continui nel bosco disinteressandosi di tutte le deviazioni proposte per i Rifugi Sores e Predaia Malga Rodeza, Malga di Coredo e superando Passo Predaia mt. 1639. Si giunge così  a Bocca di Valcalana mt. 1844. Qui il sentiero ricomincia a salire decisamente. Si perviene così in 20 minuti alla gigantesca croce metallica della Testa Nera mt. 1960 posta in posizione panoramica a sbalzo sulla Valle dell’Adige, ma non sulla sua sommità mt. 2030 che si raggiunge in breve rimanendo sul solito sentiero n. 500. Poi si affrontano ancora dei saliscendi in mezzo a i mughi  e infine la salita che porta dopo 12 ore dal via della traversata alla croce metallica del Monte Roen mt. 2116 che rappresenta  la più alta vetta della Catena della Mendola e l’ultima cima di giornata. Meritevole la visuale dalla sommità. Discesa per  sentiero e poi strada sterrata (segnavia 500) in direzione nord fino a pervenire alla frequentata Malga Romeno mt. 177.3 e poche centinaia di metri dopo, al parcheggio a servizio della stessa dove termina la faticosa traversata. Qui con una seconda automobile o bici lasciata in precedenza percorrere in discesa i  10 km che riportano dapprima a Amblar mt. 980 e poi a Cavareno mt. 973 dove si imbocca la Statale che in 12 km riporta in prossimità di Dermulo mt. 548 sulla S.S. n. 43 della Val di Non che riporta in Km 20 dapprima a Mezzo Lombardo e poi, staccandosi dalla stessa, a Mezzocorona. Tempo totale della traversata da Monte di Mezzocorona a Malga Romeno: 12 ore e 45’. Dislivello:   mt.. 2200.   Difficoltà: EE e breve tratto EEA.
1239
MONTE CUCCO
1809
1240
MONTE CIMONE MERIDIONALE
1697
1241
CORNO DI TRES
1812
1242
MONTE SATTEL
1760
1243
CORNO DEL CERVO
1695
1244
TESTA NERA
2030
1245
MONTE ROEN
2116
1246
MONTE PRADELLA
2.626
VAL SERIANA - OROBIE ORIENTALI
Località Bortolotti di Valgoglio (Bg) mt. 1142  - raggiungibile in  1 ora 40’ di macchina da Brescia (90 Km), dove si prende la autostrada A4, in direzione Milano. Uscire a Seriate (Bg) e prendere la tangenziale sud in direzione di Bergamo – Dalmine. Poco dopo abbandonarla e seguire a destra la Statale per Lovere – Trescore Balneario. Qualche chilometro oltre, prendere l’uscita per la Val Seriana, immettendosi così sulla nuova bretella che in pochissimo tempo conduce nei pressi di Cene. Proseguire sulla vecchia strada della Val Seriana e in 13 Km giungere in località Ponte Selva di Ponte Nossa. Abbandonare quindi la strada per Clusone e svoltare a sinistra per Val Bondione.  Dopo 11 km. poco prima di pervenire all’abitato di Gromo (Bg), svoltare a sinistra per Valgoglio immettendosi così sulla S.P. n. 49 bis; salire per diversi chilometri e al  bivio, in prossimità della località Colarete mt. 778 tenere la destra per Valgoglio e raggiungere lo stesso in 2 km. Superare la Piazza del Municipio e proseguire in salita in direzione est. Percorrere poi la stretta Via San Rocco che conduce al parcheggio posto in località Bortolotti di Valgoglio (Bg) mt. 1142.
BG
19/07/2008
Entusiasmante itinerario nel cuore delle Orobie. Dal parcheggio continuare sulla ripida strada asfaltata chiusa al traffico con segnavia n. 228 – 268.  Pervenire ad una baita, superarla sulla sinistra e proseguire poi sul sentiero, con medesimi segnavia succitati, che sale regolarmente nel bosco in direzione nord-ovest. Dopo circa 40 minuti lo stesso và a confluire su una strada sterrata proveniente da Valgoglio. Svoltare a sinistra e continuare sulla stessa in salita per circa 15 minuti. Poi abbandonarla seguendo le indicazioni a sinistra per Baita Cernello e Capanna Lago Nero e continuando pertanto sul sentiero segnato. Esso sale regolarmente in direzione nord-ovest stavolta in campo aperto. Si perviene così dopo 2 ore alla diramazione ubicata nei pressi di alcuni immobili di proprietà dell’Enel  a servizio delle dighe poste a monte. Svoltare a destra per Baita Cernello e salire sul sentiero n. 228. Lasciare alla propria sinistra la diga e il lago Sucotto mt. 1854 e pervenire in 45’ al grazioso Rifugio Baita Cernello mt.  1970 posto in adiacenza dell’omonimo lago. Imboccare il sentiero n. 229, attraversare la diga del lago e insistere in salita dapprima su comodo sentiero e poi su disagevole e ripida scalinata. Scendere poi leggermente e giungere dapprima al Lago Campelli inferiore e poi a quello superiore mt. 2046. Ancora una brevissima discesa per poi salire decisamente fino a raggiungere il bellissimo lago di Aviasco mt. 2070. Sono passate 4 ore dall’inizio dell’escursione. Svoltare a sinistra, attraversare la diga e percorrere il sentiero n.. 268 che in discesa in 20 minuti conduce nei pressi della diga del Lago Nero mt. 2008. Qui individuare sulla destra una deviazione per Monte Pradella, Val Sanguigno e Rifugio Gianpace  (bolli rossi e bianchi e gialli ). Percorrere la pianeggiante stradina cementata per diverse centinaia di metri. Poi al termine della stessa abbandonare il segnavia n. 267 per la Valsanguigno e proseguire invece sulla destra per il Pradella con sentiero in mezzo alla pietraia, in direzione sud-ovest, seguendo i bollini banchi e pervenendo così ad un’altra biforcazione, dove c’è una croce in pietra. Tralasciare la deviazione a sinistra per il Lago Gelt e proseguire invece sul ripido ed evidente versante est del Pradella. In circa 20 minuti si giunge ad un tratto a mezza costa esposto (3 min), ma attrezzato con cavo metallico che conduce ad uno spacco della cresta est. Si continua ancora in salita a mezza costa con attenzione aiutandosi ancora con il cavo di acciaio e con un paio di pioli (3 min).  Poi si  affronta l’ultimo breve roccioso tratto della esposta cresta est anch’esso attrezzato(5 min). Si raggiungono così dopo 6 ore dal via dell’escursione la croce metallica e libro di vetta posti sulla sommità del Monte Pradella mt. 2626, ricompresa tra le 20 cime più alte delle Orobie. Sublime il panorama sui vicini Monte Corte, Pizzo Farno, Pizzo del Becco, Monte Cabianca e Madonnino e sui numerosi laghi sottostanti. Discesa per il medesimo itinerario di salita fino alla diga del Lago Nero dove si intraprende a destra il sentiero n. 268 che scende in direzione est raggiungendo in pochi minuti il bel Rifugio Capanna Lago Nero mt. 1950. Continuare poi ancora sul medesimo sentiero giungendo così nuovamente alla diramazione ubicata nei pressi si alcuni immobili  di proprietà dell’Enel  a servizio delle dighe poste a monte. Da qui con percorso fatto all’andata, a ritroso, ci si riporta a Bortolotti di Valgoglio (Bg) mt. 1142 dove termina la bella escursione. Tempo Totale: 9 ore 30’.  Dislivello: mt.. 1600. Difficoltà: EE.
1247
CIMA CADI
2606
VAL CAMONICA
Malga Valbiolo mt. 2244 in Provincia di Trento - raggiungibile in 2 ore e 30’  (130 Km) di macchina da Brescia. Imboccare la Statale n. 510 per la Val Camonica e proseguire verso nord immettendosi pochi chilometri prima di Darfo Boario Terme sulla S.S. 42 proveniente da Bergamo. Giungere così dopo 95 km in centro ad Edolo. Lì svoltare a destra seguendo le indicazioni per Ponte di Legno e proseguendo sempre sulla S.S. n. 42 . Superare i comuni di Incudine, Vezza d’Oglio, Temù, Ponte di Legno e pervenire in 30 km al Passo del Tonale, valico alpino di separazione tra le Regioni Lombardia e Trentino Alto Adige. Giunti in prossimità di una Chiesa sulla destra, e del negozio di abbigliamento Delpero sulla sinistra,  prendere a sinistra una strada asfaltata che sale in direzione nord – est e conduce dopo qualche centinaia di metri al Piazzale della Seggiovia “Tonale Valbiolo”. Attraversarlo completamente da sud – ovest a nord -est e continuare su strada asfaltata aperta al traffico  seguendo le indicazioni per l’Hotel Mirandola, giungendo così dopo circa 2 km all’Hotel succitato e all’Ospizio San Bartolomeo mt. 1971. Qui proseguire a destra su strada sterrata, a tratti disagevole,  aperta al traffico che sale in direzione nord-ovest conducendo dopo circa  4 km dal Passo del Tonale, al parcheggio della Malga Valbiolo mt. 2244 dove ha inizio l’escursione.
TN
03/08/2008
Interessante escursione nei luoghi dove è stata combattuta la 1° Guerra Mondiale. Dalla Malga Valbiolo mt. 2244, proseguire a sinistra su strada sterrata in direzione ovest, ignorando le indicazioni per il Passo dei Contrabbandieri. Essa sale regolare percorrendo le piste di sci di Valbiolo e conduce all’impianto di risalita di Malga Valbiolo posto a monte. Proseguire ancora per tracce di sentiero puntando decisamente verso ovest su ripido pendio ghiaioso e prativo. Si perviene così sulla cresta nord della Cima Cadì dove un ex sentiero militare, la percorre in salita senza particolari difficoltà in direzione sud in mezzo ad appostamenti e camminamenti militari. Si giunge così dopo 1 ora e 15’ di cammino sulla sommità di Cima Cadì mt. 2606 dove è posizionato un palo in legno. Discesa a ritroso per la medesima cresta fino ad individuare sulla sinistra, prima che essa cominci a salire verso il Monte Tonale Occidentale,  un sentiero che a mezza costa in direzione ovest porta al piccolo laghetto Bleis e alla omonima Capanna mt. 2525. Da qui in pochi minuti, seguendo la strada sterrata che scende in direzione sud-ovest si perviene alla Bocchetta Serodine mt 2487 dove si  abbandona la stessa che scende a Malga Serodine di fuori e si procede invece verso sud in mezzo a resti militari tenendosi sul versante ovest della cresta nord del Monte Serodine, evitando quindi di percorrere la parte più rocciosa ed esposta della stessa. Poi su ripido ma breve versante prativo ci si riporta sul filo di essa e per tracce di sentiero la si percorre facilmente in direzione sud e si perviene così sulla sommità del Monte Serodine mt. 2534 dove è posizionata la minuscola croce in legno. Sublime il panorama sulla Vedretta del Pisgana, Monte Castellaccio, Presanella e Passo del Tonale. Ritorno per medesimo percorso a ritroso fino alla Bocchetta Serodine mt 2487 dove stavolta ci si immette sulla ripida ma banale cresta sud prevalentemente erbosa di Cima Bleis che in breve conduce sulla sua sommità mt. 2628 dove sono presenti un bel Tonem e resti militari in pietra. Sono passate 3 ore dal via dell’escursione. Discesa per sentiero dalla facile cresta nord est di Cima Bleis per poi salire da quella sud – ovest del Monte Tonale Occidentale. Senza difficoltà si perviene quindi sulla sua ampia sommità mt. 2694 dove è presente il bastone in legno ad indicarne la vetta. Discesa dalla cresta nord - est per poi risalire per tracce di sentiero in direzione nord - est ad un grosso ometto posto su una cima non nominata su carte IGM ma quotata mt.2731.Proseguire in discesa dalla cresta opposta sfruttando i numerosi camminamenti militari e pervenire alla sottostante sella. Qui continuare sul versante sud - ovest di cima Casaiole in mezzo alla pietraia e giungere ai mt. 2779 della sua sommità dove è presente una croce in legno. Discesa sul sentiero dalla cresta nord - est fino a pervenire al frequentatissimo Passo dei Contrabbandieri mt. 2681 dove ci sono enormi quantità di resti militari. Sono passate 5 ore 30’ dall’inizio della camminata. Proseguire seguendo le indicazioni per il sentiero degli alpini e proseguendo sullo  stesso in mezzo a camminamenti militari in direzione nord-est sul filo della cresta o poco sotto il filo della stessa. Si perviene così sul roccioso versante nord  del Monte Albiolo. Qui comincia il sentiero attrezzato che non presenta particolari difficoltà tecniche ma soltanto dei tratti esposti e sdrucciolevoli a volte non protetti da cavo metallico. Il percorso si presenta ricco di saliscendi. Si giunge così ad una selletta dove ci sono dei cartelli sbiaditi. Qui, si deve svoltare a destra proseguendo pertanto su sentiero in mezzo alla pietraia in direzione sud e portandosi sulla cresta nord del Torrione d’Albiolo. Con attenzione ci scende  alla selletta sottostante il torrione finale che si supera con l’aiuto di cavo metallico (tratto su roccia con passaggi di II grado). Si perviene così alla bella croce metallica posta sulla panoramica sommità mt. 2969  dove è presente anche una galleria realizzata nel conflitto mondiale del 15/18.
Ritorno per lo stesso percorso alla selletta contraddistinta dall’esistenza di cartelli segnavia sbiaditi, dove si prosegue scendendo leggermente a sinistra e continuando poi su percorso esposto e attrezzato e giungendo così pochi minuti dopo sotto il versante sud-ovest del Monte Albiolino mt,. 2949 dove è presente una grande scritta “Albiolino – Ana Pezzo”.  Salire ancora fino a portarsi alla base dello sperone finale del Monte Albiolino. Qui abbandonare il sentiero che comincia a scendere e affrontare con attenzione un breve e poco esposto canalino roccioso che conduce sulla sommità. Ritornare sul sentiero degli Alpini e continuare scendendo sulla petraia in direzione nord-est. Ad un certo punto si incontra un bivio. Imboccare il sentiero di destra denominato “facile” e proseguire sempre in mezzo alla Pietraia fino quasi a lambire i sottostanti laghetti. Poi un tratto semi pianeggiante a mezza costa porta al Forcellino di Montozzo mt 2613 (resti militari e cartello in legno). Sono passate 8 ore dal via dell’escursione. A questo punto scendere a sinistra percorrendo la ripida strada sterrata (segnavia 111) che in 15 minuti conduce al Rifugio Bozzi mt. 2478 dove sono presenti moltissimi resti militari. Qui prendere il sentiero n. 111 e in mezz’ora salire nuovamente al Passo dei Contrabbandieri. Da lì scendere in Valle d’Albiolo su sentiero segnato per pochi minuti portandosi sulla strada sterrata che percorre le piste di sci in direzione sud e porta alla Malga Valbiolo dove termina l’escursione. Tempo Totale: 9 ore 30’.  Dislivello: mt.. 1550. Difficoltà: EE con un brevissimo tratto di EEA.
1248
MONTE SERODINE
2534
1249
CIMA BLEIS
2628
1250
MONTE TONALE OCCIDENTALE
2694
1251
CIMA CASAIOLE
2779
1252
TORRIONE D'ALBIOLO
2969
1253
MONTE ALBIOLINO
2949
1254
MONTE VASATESA
1875
VAL DAONE
Località Ponte Manoncin mt. 924 (Tn) - raggiungibile in 2 ore di macchina da Brescia (115 Km circa), dove si prende la strada per il Lago d'Idro. Superare quest’ultimo fino a pervenire a Pieve di Bono (Tn) mt. 514. Abbandonare quindi la S.S. n. 237 e seguendo le indicazioni a destra per la Val Daone e immettersi sulla S.P. n. 27. La stessa sale regolare in direzione nord – ovest e dopo 4 km si perviene al bel paese di Daone mt. 767. Attraversarlo e continuare ancora per 10 km in leggera salita e poco prima di un tornante individuare sulla sinistra un grazioso ponte e il cartello segnalatore della Località Manoncin e sulla destra un parcheggio. Qui ha inizio l’escursione.
TN
06/08/2008
Itinerario in tipico ambiente selvaggio e dimenticato. Dal parcheggio oltrepassare la S.P. della Val Daone per i Laghi Boazzo e Bissina  e poi il ponte sul Fiume Chiese, seguendo le indicazioni per Malga Nova. Percorrere pertanto la ripida strada sterrata con segnavia n. 250 che sale decisamente in direzione ovest. Si attraversa poi un prato semipianeggiante fino a giungere alle graziose baite della Località Manon mt. 1.111. Sono passati 30’ dall’inizio dell’escursione. Proseguire a sinistra sulla strada sterrata che sale in mezzo al bosco con pendenze molto regolari in direzione sud - ovest. Si  perviene così dopo un ulteriore ora e mezza ai mt. 1532 di Malga Nova. Imboccare qui il sentiero n. 250 che sale prevalentemente in mezzo al prato conducendo ai mt. 1807 di Bocca Frontale dove è presente oltre al cartello indicante il valico, la croce in legno. A questo punto svoltare a destra e percorrere il sentiero a mezza costa, che per gran parte dell’anno essendo raramente frequentato, è invaso dalla fitta vegetazione e diventa difficilmente percorribile. Nel finale ascendere il selvaggio versante ovest del Monte Vasatesa mt. 1875 e in pochi minuti pervenire sulla dimenticata sommità dove è presente un casotto di caccia ubicato a sbalzo sull’impervio versante est. Discesa per medesimo itinerario fino a Bocca Frontale dove stavolta si prende il sentiero n. 250 per Bocca di Remà, che ricco di saliscendi in mezzo al bosco conduce ai mt. 1959 della Malga Casinei di Nova, solitamente aperta, con all’interno dei tavoli, panche e posti letto, utile in caso di maltempo. A questo punto proseguire sul sentiero n. 258 per Malga Clef che spesso, essendo poco frequentato, è invaso dalla fitta vegetazione. Esso dapprima tende a scendere per poi risalire alla Bocca di Nova mt. 1893 dove è posizionata la croce in legno. Qui prendere sulla sinistra le tracce di sentiero che percorrono il versante nord – ovest del Monte Lavanech, dapprima in mezzo al bosco e poi nel prato. Si giunge così senza troppe difficoltà sulla cresta nord. La si percorre in direzione sud, superando un’antenna radio – televisiva e alcuni resti militari e giungendo alla croce in ferro posta sulla sommità del Monte succitato mt. 2229. Sono passate 5 ore dall’inizio dell’escursione. Discesa per medesimo itinerario fino a ritornare alla Bocca di Nova mt. 1893 dove stavolta si scende a sinistra seguendo la strada sterrata, pervenendo dapprima alla Malga Cleaba mt 1727 e poi alla Malga Clef mt. 1717.  Da lì seguire la strada sterrata a destra con segnavia n. 258 che sale regolarmente in direzione sud – ovest portando alla Sella di Bondolo mt. 1944. Sono passate 7 ore dall’inizio dell’escursione. Svoltare a destra seguendo le indicazioni per Passo Serosine e immettendosi quindi sul sentiero n. 251.Al successivo bivio, ignorare le deviazioni proposte per Sella di Bondolo e Malga Clef e proseguire in ambiente sempre più maestoso. Il sentiero sale dapprima a mezza costa e poi a tornanti rimanendo sul versante sud – ovest del Monte Remà. Dopo 8 ore e 20’ si arriva alla Bocchetta di Remà mt. 2282. Qui abbandonare il sentiero segnato e per tracce percorrere la ripida, erbosa e rocciosa cresta nord-ovest dell’omonimo Monte. Nel finale la stessa diventa semipianeggiante. Si supera un brevissimo tratto instabile ed esposto e si giunge alla croce in ferro posta sulla panoramica sommità del Monte Remà mt. 2375. Sono passate 9 ore scarse dall’inizio dell’escursione. Discesa per medesimo itinerario fino alla Bocchetta Remà dove si imbocca il sentiero n. 250 che scende in direzione nord e conduce in mezz’ora al Lago di Casinei mt. 2059. Costeggiarlo sulla sponda est e poi percorrere in discesa il sentiero n. 250 che procede rasente al letto del torrente che scende dal Lago succitato. Si ritorna così alla Malga Casinei di Nova dove ci si immette nuovamente sul percorso fatto all’andata che riporta in 2 ore e 20’ alla località Ponte Manoncin mt. 924. Tempo Totale: 12 ore e 30’.  Dislivello: mt. 2300. Difficoltà: EE.
1255
MONTE LAVANECH
2229
1256
MONTE REMA'
2375
1257
PIZZO UMBRAIL
3031
VALTELLINA
Passo Umbrail o Valico di Santa Maria mt. 2503 in Svizzera - raggiungibile in 3 ore di macchina da Brescia (190 Km). Imboccare la Statale n. 510 per la Val Camonica e proseguire verso nord immettendosi pochi chilometri prima di Darfo Boario Terme sulla S.S. 42, proveniente da Bergamo. Giungere così dopo 95 km in centro a Edolo. Lì svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per il Passo dell’Aprica. Superare il comune di Corteo Golgi e pervenire in 15 km al Passo dell’Aprica mt 1.113, valico alpino di separazione tra le Province di Sondrio e Brescia. Scendere dalla parte opposta e dopo 8 Km abbondanti, svoltare a destra seguendo le indicazioni per Stazzona. Si perviene così in 5 km sulla S.S. n. 38. Proseguire sulla stessa in direzione di Bormio e sempre il leggera salita dopo aver superato Tirano e diverse gallerie si giunge dopo 53 km al  turistico paese di Bormio mt 1217. Poco prima di entrare in centro, svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per il Passo dello Stelvio. Si lasciano a destra le terme e si continua a salire ancora sulla S.S. n. 38 con regolarità in direzione nord-est (numerosi tornanti). Dopo 19 km da Bormio, 3 Km abbondanti  prima del Passo dello Stelvio, si svolta a sinistra per Santa Maria, si passa la ex frontiera e si parcheggia in Svizzera vicino alle strutture ricettive. Qui ha inizio l’escursione.
CH
07/08/2008
Interessante e breve escursione che si svolge prevalentemente sul confine Italo – Svizzero in mezzo ai ricordi della grande guerra del 15-18. Diversi cartelli in duplice lingua illustrano i luoghi in cui si svolse la Grande Guerra. Imboccare il sentiero segnato per il Piz Umbrail che sale regolare in mezzo ai prati in direzione nord-ovest. Evitare tutte le deviazioni a sinistra proposte per i sentieri storici – militari. Si giunge così ai piedi del roccioso versante sud-est del Piz Umbrail. A questo punto il sentiero sale tagliando a mezza costa il versante est dello stesso. Ci si porta così sul versante nord-est che si supera con semplicità affrontando alcune roccette. Poi il sentiero riprende ancora a salire regolarmente in direzione sud-ovest conducendo in 1 ora e 30’ alla panoramica sommità del Piz Umbrail mt. 3033 dove è posto il cartello in metallo ad indicarne il nome e la quota della vetta e quello che indica i luoghi della grande guerra sul Gruppo Ortles - Cevedale. Bellissima la visuale sui vicinissimi Pizzo Rosa, Passo dello Stelvio, Monte Scorluzzo, Monte Livrio, Ortles, Monte Zebrù, Gran Zebrù, Punta degli Spiriti e su gran parte del Gruppo Ortles – Cevedale. Si prende poi il sentiero segnato che percorre in direzione sud-ovest la frastagliata cresta di collegamento tra Pizzo Umbrai e Pizzo Rims. Lo stesso procede raramente esposto con saliscendi con tendenza a scendere rimanendo di rado sul filo della cresta e più frequentemente poco sotto la stessa sul suo versante est. Un cavo metallico aiuta a superare il passaggio più esposto. Per il resto non si segnalano particolari difficoltà tecniche da superare e punti particolarmente strapiombanti . Si giunge così dopo 2 ore e 30’ alla piatta e larga sommità di Punta Rims mt. 2947, dove sono presenti resti militari. Ritorno per lo stesso itinerario. Tempo Totale tra andata e ritorno: 4 ore 30’.  Dislivello: mt.. 800. Difficoltà: EE.
1258
PUNTA DI RIMS
2947
1259
CIMA GARIBALDI O PIZ DA LAS TRAIS LINGUAS
2843
VALTELLINA
Passo dello Stelvio mt. 2758 al confine tra Lombardia e Trentino Alto Adige  - raggiungibile in 3 ore di macchina da Brescia (193 Km). Imboccare la Statale n. 510 per la Val Camonica e proseguire verso nord immettendosi pochi chilometri prima di Darfo Boario Terme sulla S.S. 42, proveniente da Bergamo. Giungere così dopo 95 km in centro a Edolo. Lì svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per il Passo dell’Aprica. Superare il comune di Corteo Golgi e pervenire in 15 km al Passo dell’Aprica mt 1.113, valico alpino di separazione tra le Province di Sondrio e Brescia. Scendere dalla parte opposta e dopo 8 Km abbondanti, svoltare a destra seguendo le indicazioni per Stazzona. Si perviene così in 5 km sulla S.S. n. 38. Proseguire sulla stessa in direzione di Bormio e sempre il leggera salita dopo aver superato Tirano e diverse gallerie si giunge dopo 53 km al  turistico paese di Bormio mt 1217. Poco prima di entrare in centro, svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per il Passo dello Stelvio. Si lasciano a destra le terme e si continua a salire ancora sulla S.S. n. 38 con regolarità in direzione nord-est (numerosi tornanti). Dopo 22 km da Bormio  si giunge ai grandi parcheggi del Passo dello Stelvio. Qui ha inizio l’escursione.
SO
07/08/2008
Interessante e breve escursione che si svolge prevalentemente sul confine Italo – Svizzero in mezzo ai ricordi della grande guerra del 15-18. Diversi cartelli in duplice lingua illustrano i luoghi in cui si svolse la Grande Guerra. Imboccare la stradina sterrata con segnavia n. 20, che sale regolare in direzione nord-est e in circa 15 minuti conduce al caratteristico Rifugio Garibaldi mt. 2845, posto sulla poco evidente sommità di Cima Garibaldi o Piz da Las Trais Linguas. Brevissima discesa dal facile versante nord per raggiungere il sottostente pianoro. Continuare sulla semipianeggiante mulattiera in direzione nord. Dopo 10 minuti, individuare sulla sinistra la deviazione per la Sella da Piz Cotschen. Imboccarla e seguire pertanto il sentiero che sale e scende in direzione nord portando ad una selletta. Qui continuare su evidente e facile sentiero a mezza costa in direzione nord-est che taglia il versante sud-est di Punta Rosa. Si perviene così alla Sella da Piz Cotschen mt 2925. Qui seguendo le indicazioni per Rotelspitz, svoltare a sinistra immettendosi pertanto sulla cresta est di Punta Rosa che con facilità porta dopo 1 ora 15 minuti alla panoramica sommità mt. 3026, dove è presente un grande ometto di sassi. Bellissima la visuale sui vicinissimi Monte Scorluzzo, Monte Livrio, Ortles, Monte Zebrù, Gran Zebrù, Punta degli Spiriti e sulla gran Parte del Gruppo Ortles – Cevedale. Discesa per lo stesso itinerario a ritroso. Tempo Totale tra andata e ritorno: 2 ore e 15’.  Dislivello: mt. 300. Difficoltà: E.
1260
PUNTA ROSA O ROTLSPITZ
3026
1261
MONTE LIVRIO
3174
VALTELLINA
Passo dello Stelvio mt. 2758 al confine tra Lombardia e Trentino Alto Adige  - raggiungibile in 3 ore di macchina da Brescia (193 Km). Imboccare la Statale n. 510 per la Val Camonica e proseguire verso nord immettendosi pochi chilometri prima di Darfo Boario Terme sulla S.S. 42, proveniente da Bergamo. Giungere così dopo 95 km in centro a Edolo. Lì svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per il Passo dell’Aprica. Superare il comune di Corteo Golgi e pervenire in 15 km al Passo dell’Aprica mt 1.113, valico alpino di separazione tra le Province di Sondrio e Brescia. Scendere dalla parte opposta e dopo 8 Km abbondanti, svoltare a destra seguendo le indicazioni per Stazzona. Si perviene così in 5 km sulla S.S. n. 38. Proseguire sulla stessa in direzione di Bormio e sempre il leggera salita dopo aver superato Tirano e diverse gallerie si giunge dopo 53 km al  turistico paese di Bormio mt 1217. Poco prima di entrare in centro, svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per il Passo dello Stelvio. Si lasciano a destra le terme e si continua a salire ancora sulla S.S. n. 38 con regolarità in direzione nord-est (numerosi tornanti). Dopo 22 km da Bormio  si giunge ai grandi parcheggi del Passo dello Stelvio. Qui ha inizio l’escursione.
SO
07/08/2008
Breve e facile escursione in ambiente maestoso ad alta quota. Dal Passo dello Stelvio prendere la funivia Passo dello Stelvio - Livrio. Il primo troncone conduce in località Nagler, Rif. Pirovano mt. 3024, mentre il secondo troncone al Rifugio Piccolo Livrio mt. 3174, ubicato sulla sommità dell’omonimo monte, dove si può godere di un ottimo panorama sulle adiacenti piste di sci in funzione solo nella stagione calda e sulla bellissima Cima degli Spiriti mt 3465, Monte Cristallo mt 3431, e sul ghiacciaio dell’Ebenferner. Riprendere successivamente la funivia e scendere nuovamente a Nagler mt 3000. Da qui parte una strada sterrata che scende in circa 20 minuti al Passo Pastigliole mt. 2908. Qui seguendo le indicazioni per il Monte Scorluzzo percorrere il facile sentiero n. 13 che sale lungo la sua cresta est, ricca di resti militari. Si perviene così in 30 minuti alla croce in legno posta sulla sua frequentatissima sommità mt. 3094 dove si possono ammirare le numerose cime del Gruppo Ortles Cevedale, della Valtellina e della Svizzera. Ritorno per medesimo itinerario a ritroso fino al Passo Pastigliole mt. 2908 dove ci si immette nuovamente sulla strada sterrata che scende in direzione nord-est e in 20 minuti conduce nuovamente al Passo dello Stelvio. Tempo Totale: 15 minuti di funivia e 1 ora 30’ di cammino. Dislivello a piedi: mt. 190 Difficoltà: E.
1262
MONTE SCORLUZZO
3094
1263
PUNTA DEL VENEROCOLO
3323
VAL CAMONICA
Malga Caldea mt. 1584 in Provincia di Brescia - raggiungibile in 2 ore e 15’  (118 Km) di macchina da Brescia. Imboccare la Statale n. 510 per la Val Camonica e proseguire verso nord immettendosi pochi chilometri prima di Darfo Boario Terme sulla S.S. 42 proveniente da Bergamo. Giungere così dopo 95 km in centro ad Edolo. Lì svoltare a destra seguendo le indicazioni per Ponte di Legno e proseguendo sempre sulla S.S. n. 42 . Superare i comuni di Incudine e Vezza d’Oglio e pervenire in 17 in centro a Temù, dove si svolta a destra seguendo le indicazioni per Malga Caldea. La strada scende leggermente ed in questa fase sono presenti diverse diramazioni. Seguire sempre per Malga Caldea e cominciare a salire in Valle d’Avio in direzione sud sempre su strada asfaltata aperta al traffico. Dopo qualche chilometro si incontra un’altra biforcazione. Stavolta, seguendo le indicazioni per il Rifugio Garibaldi, abbandonare la strada asfaltata prendendo quella sterrata a sinistra. Essa sale  a tornanti  nel bosco, disagevole e sconnessa e in pochi chilometri porta al grande parcheggio adiacente a Malga Caldea dove ha inizio l’escursione.
BS
10/08/2008
Panoramica e lunga escursione nel gruppo dell’Adamello. Da Malga Caldea, si prosegue a piedi passando alla base dell’alto gradino roccioso che sbarra la valle, per poi risalire sul fianco opposto lungo la strada che, da un po’ di anni, ha sostituito la storica, aspra mulattiera, detta “la Segosta”. La nuova strada chiusa al traffico, che si inerpica ad ampi zig-zag, è riservata ai mezzi di servizio che salgono agli impianti idroelettrici dei laghi d’Avio.
Raggiunta “la Palazzina” (1904 m; ore 0.50) nei pressi del Laghetto dell’Avio si prosegue in direzione sud alla base del Corno di Mezzodì lungo la strada sterrata pianeggiante che costeggia la sponda occidentale dei laghi artificiali creati nel fondovalle tra le due guerre. Il panorama è decisamente mutato: la vallata, specialmente verso la testata, si amplia in una vastissima conca contornata da alti monti.
Tra essi spiccano: la Cima Plem, sotto la quale si nota la grande diga del Lago Pantano, l’Adamello, con le sue vertiginose pareti nord e ovest e, sull’opposto fianco della valle, le cime dei Frati, della Calotta e di Salimmo.
Con la comoda strada pianeggiante si percorre prima la sponda occidentale del Laghetto dell’Avio (1869 m) e poi quella del ben più vasto Lago d’Avio mt 1900.
Si risale quindi il breve gradino che porta al Lago Benedetto (1929 m) e si continua in piano, incontrando subito dopo la Malga di Mezzo e il bivio con il sentiero n. 35.
I laghi della Valle dell’Avio (escluso il Laghetto, oggi non più utilizzato) alimentano la centrale idroelettrica di Edolo, una delle più potenti in Italia (1000 MW).
 La salita a zig-zag offre scorci panoramici sui bacini appena costeggiati e, in qualche punto, anche sulla spumeggiante cascata formata dal ruscello che scende dal pianoro sovrastante, su cui si trova Malga Lavedole (2044 m; ore 1,40).
Nei pressi di Malga Lavedole si estende un’ampia zona paludosa, detta anticamente “Lavizol”. Il pianoro di Malga Lavedole è dominato dalla vetta dell’Adamello e dal vicino, imponente massiccio del Baitone.
Volgendo lo sguardo a valle, al di là dei laghi artificiali e al di là dei monti che formano il fianco opposto della Valcamonica, emergono sullo sfondo le bianche cime del Gruppo dell’Ortles-Cevedale. Continuando lungo il sentiero n° 11, segnato con tratto bianco e rosso, ci si inoltra nell’ampio ripiano, lasciando sulla destra Malga Lavedole, e poco più avanti si attraversa il torrente che scende dalla Val di Venerocolo.
 Si riprende a salire, per lo più tra cespuglietti di rododendro ferrugineo con radi larici e cembri; poi, guadagnato un centinaio di metri di dislivello, si prosegue per un buon tratto in piano fino all’inizio del cosiddetto “Calvario”. Significativo nome della ripida, assolata mulattiera di guerra che si inerpica a zig-zag sul fianco della VaI di Venerocolo verso il Rifugio Garibaldi.
 L’Adamello, intanto, è sempre più vicino e maestoso con le sue superbe pareti, alte quasi 1000 metri, e sempre più ampio è il panorama sulla testata della valle, dove spicca la grande diga del Lago Pantano.
Oltre all’Adamello coronano il vastissimo anfiteatro la Cima Plem e il massiccio del Baitone, che si protende verso nord con la rupestre catena di cime che termina con il Monte Avio e il Corno di Mezzodì. Continuando la risalita del Calvario compare, in alto, la diga del Lago Venerocolo, mentre contro il cielo si delinea il profilo del Corno Bianco e del profondo intaglio del Passo Brizio: è la porta per i grandi ghiacciai e per la vetta dell’Adamello.
Quando il pendio si attenua ci si affaccia alla Conca del Venerocolo dove sorge la chiesetta della Madonnina dell’Adamello, eretta durante la prima guerra mondiale, e dove si trova il lago artificiale del Venerocolo. Immediatamente prima del rifugio Garibaldi mt. 2550, sulla nostra sinistra troviamo il bivio del sentiero n° 42 che conduce verso il Passo Venerocolo mt. 3141 (cartello metallico).Il sentiero transita dietro il rifugio, sale in diagonale in direzione del passo, è ben segnalato, si svolge prevalentemente fra pietraie e chiazze di verde; si sposta poi a sinistra per superare il gradone glaciale che contorna il lago Venerocolo, supera un tratto morenico ripido con dei tornanti, per poi proseguire, per un breve tratto, proprio sull'estremo del gradone glaciale.
Gira quindi a sinistra affrontando la grossa morena che ricopre tutto il canalone che scende dal passo; per un lungo tratto si transita a sinistra del vallone, nel tratto in cui si fa più ripida la salita ci si sposta sulla nostra destra, e superato un gradino si segue poi al centro fino a raggiungere il passo.
Proseguiamo sulla nostra destra secondo la linea di massima pendenza, fino a raggiungere lo spartiacque del monte Venerocolo verso la Val d'Avio; lo seguiamo immersi in una pietraia granitica.
La cresta nord – ovest è ampia e semplice e si stringe soltanto nel tratto in cui resistono i resti di un baraccamento, ma senza creare nessuna difficoltà. Proseguiamo poi fino a raggiungere dopo 5 ore 30’ lo spiazzo esistente sulla ampissima e panoramica sommità della Punta del Venerocolo mt. 3323 dove sono presenti resti militari.
La vista da qui è affascinante: si domina la parte alta del ghiacciaio del Mandrone, si è di fronte alla catena di monti che vanno dalle Lobbie al monte Fumo e al Corno di Adamè, si intravede la vedretta di Adamé; si ha proprio di fronte sia il corno Bianco che l'Adamello, del quale si può ammirare la parete Nord ed il ghiacciaio del Venerocolo.
Dalla parte opposta, si domina il ghiacciaio del Pisgana, la catena di monti che vanno dal corno di Bedole al monte Narcanello da una parte e da cima Salimmo alla Calotta dalla parte opposta, al Monte dei Frati. Discesa per lo stesso itinerario di salita. Tempo Totale tra andata e ritorno: ore 9 ore 30’.  Dislivello: mt. 1750. Difficoltà: EE.
1264
MONTE CASTELLO
1070
VAL SABBIA
Arveaco mt. 796, frazione di Provaglio Val Sabbia (Bs)
BS
12/08/2008

1265
MONTE FOLMONE
1069
VAL SABBIA
BS
12/08/2008

1266
CIMA GIAVARINA
978
VAL SABBIA
BS
12/08/2008

1267
MONTE PORRE
976
VAL SABBIA
BS
12/08/2008

1268
MONTE PUTTOLA
975
VAL SABBIA
BS
12/08/2008

1269
DOSSO PELATO
852
VAL SABBIA
BS
12/08/2008

1270
CIMA MALASDRUNA
964
VAL SABBIA
In parte alla carreggiata nei pressi del cartello di segnalazione del Paese Provaglio Val Sabbia, sulla strada asfaltata di collegamento tra Livrio e Teglie, qualche centinaia di metri a sud, rispetto al Santuario Madonna delle Cornelle
BS
12/08/2008

1271
DOSSO DEI CAVALLI
870
VAL SABBIA
BS
12/08/2008

1272
MONTE TRESEGNO
1000
VAL SABBIA
Cedessano mt. 660, frazione di Provaglio Val Sabbia (Bs)
BS
12/08/2008

1273
MONTE COLMO
1003
VAL SABBIA
BS
12/08/2008

1274
MONTE NOGLIE
999
VAL SABBIA
BS
12/08/2008

1275
MONTE MANDUVER
1037
VAL SABBIA
BS
12/08/2008

1276
MONTE POFFE
861
VAL SABBIA
Piazza mt 448, frazione di Preseglie (Bs)
BS
12/08/2008

1277
DOSSO DELLE BILINIE
755
VAL SABBIA
BS
12/08/2008

1278
MONTE SAN MARTINO
1449
VALLI GIUDICARIE
Passo Duron mt 1000, sulla strada di collegamento tra Tione di Trento e Bleggio (Tn)
TN
14/08/2008

1279
CIMA SERA
1908
TN
14/08/2008

1280
MONTE ALTISSIMO
2127
TN
14/08/2008

1281
MONTE SOLVIA
1981
TN
14/08/2008

1282
MONTE PIZZA
1878
TN
14/08/2008

1283
MONTE CENGLEDINO
2137
VALLI GIUDICARIE
Località Zeller mt 1427, sopra e a ovest di Tione di Trento (Tn)
TN
14/08/2008

1284
MONTE COLOMBINE
2151
VAL CAMONICA
Località Corna Bianca mt. 2060 (Bs) - raggiungibile in  2 ore di macchina da Brescia (95 Km), dove si prende la strada per il Lago d'Idro. Fiancheggiare la sponda occidentale dello stesso, superare il piccolo abitato di Anfo e qualche chilometro dopo, in prossimità della località S. Antonio, svoltare a sinistra per Bagolino mt. 712 e raggiungerlo in 9 km. Aggirarlo rimanendo nella parte bassa del paese. Proseguire poi in salita su strada sempre più stretta e tortuosa. Si perviene così dapprima in località Val Dorizzo mt. 1183 e poi in Gaver mt. 1500. Procedere ancora per diversi chilometri in salita fino a pervenire in prossimità della Malga Cadino mt. 1799, dove sulla destra si stacca una strada sterrata molto sconnessa ma aperta al traffico con indicazioni per il Lago della Vacca. Percorrerla per qualche chilometro in direzione nord fino alla fine della stessa dove c’è un piccolo spiazzo. Parcheggiare.
BS
16/08/2008
Il Monte Colombine mt. 2151 è la maggior elevazione della dorsale compresa fra la Corna Bianca e il Monte Gavero, che fa da spartiacque fra Val di Cadino e la Val del Caffaro. E’ dimenticato da tutti, ma offre comunque degli interessanti scorci panoramici sulla sottostante località sciistica del Gaver, sul Monte Misa, sull’imponente Cornone di Blumone, sul Frerone e su tutte le montagne adiacenti al Passo del Croce Domini. E’ facilmente accessibile seguendo, su tracce di sentiero, la dorsale nord-ovest, esposta soltanto in pochissimi tratti e mai tecnicamente difficile. Discesa per lo stesso itinerario di salita.  Tempo Totale tra andata e ritorno:  40 ’.  Dislivello: mt. 100. Difficoltà: E.
1285
CORNA BIANCA
2120
VAL CAMONICA
Località Corna Bianca mt. 2060 (Bs) - raggiungibile in  2 ore di macchina da Brescia (95 Km), dove si prende la strada per il Lago d'Idro. Fiancheggiare la sponda occidentale dello stesso, superare il piccolo abitato di Anfo e qualche chilometro dopo, in prossimità della località S. Antonio, svoltare a sinistra per Bagolino mt. 712 e raggiungerlo in 9 km. Aggirarlo rimanendo nella parte bassa del paese. Proseguire poi in salita su strada sempre più stretta e tortuosa. Si perviene così dapprima in località Val Dorizzo mt. 1183 e poi in Gaver mt. 1500. Procedere ancora per diversi chilometri in salita fino a pervenire in prossimità della Malga Cadino mt. 1799, dove sulla destra si stacca una strada sterrata molto sconnessa ma aperta al traffico con indicazioni per il Lago della Vacca. Percorrerla per diversi chilometri in direzione nord fino alla fine della stessa dove c’è un piccolo spiazzo. Parcheggiare.
BS
16/08/2008
La Corna Bianca mt. 2120 è un isolato e caratteristico scoglio biancastro posto a sud della cresta di Laione, molto appariscente visto da ogni versante. Non nominata su carte IGM, prende il nome dal colore delle sue rocce. Fotografata e filmata da tanti, ma salita da pochi essa viene raggiunta imboccando il sentiero n. 19 per il Lago della Vacca che in questo tratto appare in parte sabbioso. Si costeggia così a mezza costa il versante ovest della Corna Bianca. Poi ad un certo punto con intuizione lo si abbandona e per facile pendio erboso ci si porta sulla dorsale nord-ovest. La si percorre in direzione sud-est a volte in mezzo alla fitta e bassa vegetazione. Si perviene velocemente così alla base del roccioso, bianchissimo e luccicante sperone finale. Lo si affronta con attenzione sfruttando una cengia ed un canalino sulla destra che rapidamente conduce sulla aguzza sommità. Eccezionale il panorama sul Cornone del Blumone mt. 2843, sulla sottostante località sciistica del Gaver, sui Monti Misa, Colombine, Frerone e su tutte le montagne adiacenti al Passo di Croce Domini. Discesa per lo stesso itinerario di salita. Tempo Totale tra andata e ritorno: 30’  Dislivello: mt.. 60. Difficoltà: EE.
1286
CIMA GALLINER
2576
VAL CAMONICA
Località Corna Bianca mt. 2060 (Bs) - raggiungibile in  2 ore di macchina da Brescia (95 Km), dove si prende la strada per il Lago d'Idro. Fiancheggiare la sponda occidentale dello stesso, superare il piccolo abitato di Anfo e qualche chilometro dopo, in prossimità della località S. Antonio, svoltare a sinistra per Bagolino mt. 712 e raggiungerlo in 9 km. Aggirarlo rimanendo nella parte bassa del paese. Proseguire poi in salita su strada sempre più stretta e tortuosa. Si perviene così dapprima in località Val Dorizzo mt. 1183 e poi in Gaver mt. 1500. Procedere ancora per diversi chilometri in salita fino a pervenire in prossimità della Malga Cadino mt. 1799, dove sulla destra si stacca una strada sterrata molto sconnessa ma aperta al traffico con indicazioni per il Lago della Vacca. Percorrerla per diversi chilometri in direzione nord fino alla fine della stessa dove c’è un piccolo spiazzo. Parcheggiare.
BS
16/08/2008
Straordinario e prolungato itinerario che valica 3 cime, la più famosa delle quali è Il Cornone di Blumone mt. 2843, la più alta e imponente vetta del Gruppo dell'Adamello meridionale che domina il bacino del Lago della Vacca, quello del Gavero e la Conca del Termine. Le rocce di colorazione scura, danno a questa montagna un aspetto particolarmente tetro.  Dalla Località Corna Bianca mt. 2060 (Bs) proseguire sul sentiero n. 19 per il Lago della Vacca che nel tratto iniziale appare in parte sabbioso. Si costeggia a mezza costa il versante ovest della Corna Bianca. Poi lo stesso comincia a salire in Val Cadino regolare, a tornanti, in direzione nord conducendo in 1 ora al Passo della Vacca mt. 2359 dove è presente una enorme pietra a forma di Mucca. Da lì si continua a destra su sentiero n. 18 in direzione nord-est che scende al lago della Vacca, divallando poi ancora un poco per passare sotto la diga e risalire quindi al rifugio Tita Secchi mt. 2357.  Continuare poi in salita sul sentiero n. 1 “Alta Via dell’Adamello” e poco prima di raggiungere il Passo del Blumone mt. 2633, lo si abbandona per continuare a sinistra seguendo le indicazioni  per le case di Val Paghera e la Cima delle Terre Fredde. Si procede pertanto faticosamente su sentiero denominato “Monsignor G. Antonioli” in mezzo alla pietraia, seguendo i bollini di colore bianco e giallo, che a tratti appaiono difficilmente individuabili in quanto posizionati lontani l’uno dall’altro. Il percorso comunque risulta abbastanza intuitivo. Ci si inoltra inizialmente in direzione nord-ovest e poi sud-ovest con qualche saliscendi portandosi dapprima allo scarsamente individuabile Passo del Laione mt. 2528 e poi sulla poco evidente sommità del  Monte Galliner mt. 2576 su cui resistono i resti della Guerra 15-18. Breve e facile discesa fino a toccare la sottostante sella ricompresa tra la Vetta appena valicata e la cima delle Terre Fredde. Da lì salire per la larghissima cresta nord-est di quest’ultima, in mezzo alla pietraia che conduce rapidamente sulla sua ampia sommità mt. 2645 dove è presente il Cristo dei Monti. Singolare il panorama sul vicino Pizzo Badile, sull’imperioso Cornone di Blumone, sulla Cima di Laione, sul Frerone, sullo Stabio e sul sottostante lago della Vacca. Sono passate 3 ore 15’ dall’inizio dell’escursione. Ritorno per lo stesso itinerario a ritroso fino a trovare il ricongiungimento con il sentiero n. 1 che in pochi minuti in salita conduce al Passo di Blumone mt. 2633. Da lì salire sulla destra sul sentiero n. 18 che percorre il ripido pendio pietroso, guadagnando lo spartiacque della cresta nord-ovest del Cornone di Blumone, che scende dall'anticima Nord. Qui si traversa orizzontalmente a mezza costa senza particolari difficoltà tutto il versante detritico della montagna, percorrendo dei nevai presenti fino a tarda stagione e portandosi ad una selletta posizionata sulla crestina secondaria NE. A destra della stessa si percorre il sentiero n. 18 che sale in direzione ovest in un canale, più facile di quanto appaia dal basso, raramente esposto, con qualche passaggio su roccia dove è consigliabile utilizzare le mani. Esso che sale direttamente alla sommità del Cornone di Blumone mt. 2843 dove sono presenti una struttura metallica, la croce in ferro, il punto trigonometrico e il libro di Vetta. Grandioso il panorama a 360° su un’infinità di cime ricompresse nel Gruppo dell’Adamello. Discesa per lo stesso itinerario di salita fino alla Località Corna Bianca, tralasciando logicamente la deviazione effettuata all’andata per le Cime Galliner e delle Terre Fredde.  Tempo Totale: 8 ore.  Dislivello: mt.  1000. Difficoltà: EE.
1287
CIMA DELLE TERRE FREDDE
2645
1288
PIZZO FERRE'
3103
VAL CHIAVENNA
Località Montespluga mt. 1908, 3 km prima del Passo dello Spluga, provenendo da Chiavenna.
SO
19/08/2008

1289
CIMA DI VAL LOGA MERIDIONALE
3003
VAL CHIAVENNA
SO
19/08/2008

1290
CIMA DI VAL LOGA SETTENTRIONALE
3004
VAL CHIAVENNA
SO
19/08/2008

1291
MONTE CORNA
1318
VAL SABBIA
all'altezza del cartello che annuncia il comune di Pertica Bassa, a quota di circa mt. 1060, sulla strada comunale asfaltata n. 1 di collegamento tra Lavenone e Pertica Bassa, poco piu' a sud rispetto al piccolo paesino di Bisenzio.
BS
21/08/2008

1292
MONTE ZOVO
1139
VAL SABBIA
Località La Passata mt 1060, sulla strada comunale asfaltata n. 1 di collegamento tra Lavenone e Pertica Bassa, poco piu' a sud rispetto al piccolo paesino di Bisenzio.
BS
21/08/2008

1293
DOSSO CERETO
774
VAL SABBIA
A quota di circa mt. 750 nella parte bassa di Ono Degno, frazione di Pertca Bassa (Bs)
BS
21/08/2008

1294
COSTA DEI RONCHI
1160
VAL SABBIA
Località San Rocco mt 941, sulla strada tra Livemmo e Avenone - Pertica Alta.
BS
21/08/2008

1295
DOSSO VALSORDA MERIDIONALE
1199
VAL SABBIA
BS
21/08/2008

1296
PIZZO' TAMBO'
2375
VAL CHIAVENNA
Passo dello Spluga mt 2113.
SO
24/08/2008

1297
LATTENHORN
2857
VAL CHIAVENNA
SO
24/08/2008

1298
PIZZO TAMBORELLO
2669
VAL CHIAVENNA
SO
24/08/2008

1299
MONTE NETTO
133
BASSA PIANURA   BRESCIANA
Capriano del Colle (Bs)
BS
30/08/2008

1300
PIZZO D'EMET
3208
VAL CHIAVENNA
Baita Mira mt 1936 all'inizio del Lago di Montespluga (svoltare a destra quando si vedono i cartelli indicanti il Lago d'Emet e il Rifugio Bertacchi)
SO
31/08/2008

1301
PIZZO DI STERLA
2948
VAL CHIAVENNA
SO
31/08/2008

1302
MONTE MATER
3023
VAL CHIAVENNA
SO
31/08/2008

1303
MONTE CAMPELLO
1709
VAL TROMPIA
Località Vaghezza di Marmentino (Bs) mt. 1130 - raggiungibile in 1 ora di macchina  (38 km) da Brescia. Imboccare la S.S. 345 della Val Trompia. Superati Villa Carcina, Gardone Val Trompia e Marcheno e giunti a Tavernola sul Mella mt. 473, svoltare a destra per Marmentino e percorrendo l’ampia strada asfaltata in salita a doppia corsia in 6 km si perviene al grazioso paese di Marmentino mt. 876. Giunti in centro, in prossimità del Passo del Santellone, svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Irma; scendere per poche centinaia di metri e poi prendere la strada asfaltata a destra per Vaghezza che sale nel bosco abbastanza ampia per 3 km abbondanti, in direzione nord-est. Si perviene così alla graziosa località turistica “Vaghezza” dove si individua sulla sinistra un ampio parcheggio, in cui si deve lasciare l’auto pronti per iniziare l’escursione.
BS
06/09/2008
Classica escursione primaverile o autunnale, in luoghi abbastanza frequentati, con introduzione però di alcune varianti in ambiente dimenticato che la rendono particolare ed affascinante. Dal grande parcheggio di Vaghezza prendere la strada asfaltata con segnavia bianco e azzurro 3V che sale nel bosco in direzione nord e qualche centinaia di metri dopo diventa sterrata e chiusa al traffico. Si perviene così dopo 20 minuti al Passo delle Piazze mt. 1222. Da qui continuare sul sentiero 3V che sale in direzione nord-est dapprima in mezzo al bosco e poi nel prato. Giunti dopo ulteriori 40 minuti alla località “Pian del Bene” mt. 1.515, attraversare la strada sterrata proveniente da Ronchi mt. 1142 e continuare su ripido prato (segnavia 3V) giungendo così sul filo della cresta sud del Monte Ario. Valicare la poco evidente cima del Monte Campello mt. 1642 e sopraggiungere alla grande croce in ferro posta sulla sommità del Monte Ario mt. 1755. Discesa dalla dorsale prativa nord-est giungendo così in 15 minuti al boscoso Passo Falcone chiamato anche Goletto di Campo Nasso mt. 1630, dove si incrocia il sentiero n. 345 proveniente da Irma. Continuare in salita sul sentiero 3V in direzione nord-est e portarsi sulla banale cresta erbosa sud-ovest del Dosso Falcone mt. 1701 e raggiungere velocemente la sua ampia sommità. Sono passate 2 ore e 15’ dall’inizio dell’escursione. Discesa dal versante opposto fino a conseguire tramite sentiero 3V in mezzo al prato il grazioso Rifugio Larice – Tonassi mt. 1615. In seguito continuare su strada sterrata semipianeggiante che passa accanto al Rifugio Blachi 2 mt. 1615. Poi al primo tornante abbandonare la stessa, la quale scende a Collio e andare avanti a destra, ancora sulla carrozzabile, seguendo le indicazioni per la Corna Blacca (segnavia n. 349). In qualche decina di metri si arriva al Passo di Pezzeda Mattina mt. 1600.Qui abbandonarla definitivamente e proseguire a sinistra su sentiero n. 349-3V a mezza costa che inizialmente si presenta con un andamento ondulatorio. Poi, dopo aver superato il Passo di Prael mt. 1710, esso sale deciso a tornanti immerso nelle guglie rocciose, rimanendo comunque raramente esposto. Al successivo bivio tenere la sinistra. Si perviene così dopo 4 ore 15’ dall’inizio dell’escursione alla sommità della Corna Blacca mt. 2005, dove è presente una specie di croce in ferro e il cartello ad indicarne il nome della Vetta e la quota. Interessante il panorama su Dosso Alto, Passo del Maniva, Monte Ario, e su gran parte della Val Trompia e Val Sabbia. Discesa dal medesimo itinerario a ritroso fino al Passo di Prael mt. 1710 dove si abbandona il sentiero 3V  salendo sulla breve e comoda cresta erbosa est del Monte Pezzolina mt. 1797 che conduce sulla panoramica sommità. Discesa dalla banale dorsale opposta che in 15’ riporta al Passo di Pezzeda Mattina mt. 1600. Qui portarsi sulla ampia cresta prativa nord-est del Monte Pezzeda mt. 1799, che in 25 minuti conduce in vetta dove sono presenti il ripetitore radio televisivo e l’impianto di risalita. Scendere poi per il facile crinale sud che in pochi minuti conduce alla sottostante sella ricompressa tra i Monti Pezzeda e Frondine. Successivamente proseguire sulla ampia cresta di quest’ultimo, abbandonandola poco dopo in quanto impercorribile perché invasa dai mughi. Rimanere quindi seguendo la traccia di sentiero a mezza costa in mezzo ai mughi sul versante ovest della stessa, qualche decina di metri sotto il suo filo. Proseguire fino a giungere nuovamente in campo aperto dove un ripido prato riporta sulla dorsale. Seguire la stessa in direzione sud-est giungendo sulla dimenticata sommità partiva del Monte Frondine mt. 1791. Sono passate 6 ore 45 minuti dall’inizio dell’escursione. Discesa poi dalla facile cresta opposta. Salire poi sulla dorsale nord-ovest del Monte Tigaldine mt. 1765 e senza particolari difficoltà toccare la trascurata sommità. Ritorno per medesimo itinerario a ritroso fino a rivenire sulla Vetta del Monte Pezzeda dove stavolta si scende dalla cresta erbosa ovest riportandosi così sul sentiero 3V. Optare stavolta per la variante bassa dello stesso evitando di salire al Monte Ario. Essa corre a mezza costa con tendenza a scendere in mezzo a prati e boschi in direzione sud conducendo velocemente alla località denominata “Pian del Bene” mt. 1.515. Qui  tralasciare nuovamente il segnavia 3V, e seguire a sinistra la strada sterrata semipianeggiante che si dirige verso est, sfiorando dopo qualche centinaia di metri la Malga Pian del Bene di sotto mt. 1494. Poi essa comincia a scendere nel bosco abbastanza decisamente in direzione sud. Con intuizione poco dopo abbandonarla salendo sulla sinistra sull’alberato versante nord-ovest di Cima Forca mt.1486 e raggiungere in pochi minuti la sua ampia e dimenticata sommità boscosa. Ritorno per identico itinerario fino a ricongiungersi con il segnavia 3V variante bassa. Seguirlo per qualche centinaia di metri sempre su strada sterrata fino ad individuare sulla sinistra in prossimità del cartello “Pian del Bene mt. 1.515” la deviazione a sinistra per Vaghezza, Passi del Termine e Piazze. Per sentiero già percorso all’andata in 45’ ritornare alla macchina. Tempo Totale:  10 ore e 30’.  Dislivello: mt. 1700. Difficoltà: EE.
1304
MONTE PEZZOLINA
1797
1305
MONTE FRONDINE
1791
1306
MONTE TIGALDINE
1765
1307
CIMA FORCA
1486
1308
MONTE AGA
2720
VAL BREMBANA
Carona mt. 1132 (Bg) - raggiungibile in 1 ora e 40’ circa di macchina da Brescia (105 Km). Prendere l’autostrada A4 e uscire a Bergamo, proseguendo lungo la Tangenziale sud in direzione di Lecco. Imboccare l’uscita per la Val Brembana immettendosi sulla Provinciale Dalmine - Villa D'Almé. Raggiunto quest’ultimo all’incrocio principale svoltare a sinistra per San Pellegrino Terme immettendosi così sulla S.P. n. 470. Continuare fino a Lenna (Bg). Lì, svoltare a destra per Foppolo e Carona. Proseguire per diversi km con tendenza a salire; superare il piccolo abitato di Isola e pervenire al turistico paese di Branzi mt. 844. Attraversare il suo grazioso centro e continuare su strada a tornati per 1 km abbondante. Qui abbandonare la strada principale svoltando a destra per Carona e immettendosi così sulla S.P. n. 5 che in 3 Km conduce al turistico paese succitato. Prima di entrare in centro, svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per la Val Carisole e Rifugio Calvi, immettendosi così in Via Antonio Locatelli. Poche centinaia di metri dopo, svoltare a destra e continuare in Via Carisole. Percorrerla per diverse centinaia di metri fino a giungere ad un tornate dove parte la strada inizialmente asfaltata chiusa al traffico per i Rifugi Longo e Calvi. Parcheggiare ai bordi della carreggiata pronti per iniziare l’escursione.
BG
20/09/2008
Gradevole escursione nel cuore delle Orobie al confine tra le  Province di Bergamo e Sondrio e tra Val Brembana e Valtellia. Prendere la strada asfaltata chiusa al traffico segnavia n. 213 - 210 che prosegue in direzione nord - est. Essa diventa ben presto cementata e a tratti sterrata. Si oltrepassa quindi l’abitato della località Pagliari e successivamente la Baita Birone mt 1475. Poi ci si immerge nel bosco e poco prima di ritornare in campo aperto dopo 1 ora e 10’  di cammino si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per il Rif. Longo,  abbandonando pertanto la strada sterrata che procede verso il Rifugio Calvi e immettendosi sul sentiero n. 224 che sale e regolare in direzione nord. Poco dopo si trascura la deviazione a sinistra per Foppolo, quindi si lambisce l’immobile “Baitone” e pochi minuti dopo ci si immette nuovamente sulla carrozzabile proveniente da Carona (segnavia 224). Percorrerla a mezza costa in direzione nord - est e raggiungere il grazioso Rifugio Longo mt. 2026. Sono passate 2 ore e 30’ dall’inizio dell’escursione. Proseguire ancora sulla strada sterrata stavolta con segnavia n. 246 e in mezz’ora giungere allo splendente lago del Diavolo mt 2146.  Poco prima di arrivare allo stesso,  si nota sulla sinistra il sentiero n. 253 per il Passo di Cigola. Esso avanza quasi interamente a mezza costa con pendenze regolari in direzione nord - est. Si giunge pertanto dopo 3 ore 45’ al Passo di Cigola mt. 2486 di separazione tra Valtellina e Val Brembana. Poche decine di metri prima di toccare il cartello del valico, svoltare a destra immettendosi sul grande e tetro canalone nord-ovest del Monte Aga, innevato fino a tarda stagione. Seguire il sentiero segnato con bollini di colore bianco e rosso che lo percorre con facilità, quasi mai esposto. Si perviene così sulla rocciosa ma brevissima cresta est del Monte Aga. Mantenendosi con attenzione sul filo della stessa e a tratti poco sotto, sul suo versante sud, si giunge sulla panoramica sommità mt. 2720 dove è ubicata la Madonnina e il libro di vetta. Meraviglioso il panorama sui vicinissimi Diavolo e Diavolino, Pizzo Poris, Monte Grabiasca, Pizzo di Cigola, Monte Masoni, Gruppo del Disgrazia e del Bernina. Discesa per medesimo itinerario fino al passo di Cigola, dove ci si immette stavolta sulla frastagliata cresta est dell’omonima cima. Seguendo i bollini rossi, si rimane inizialmente sul filo della cresta per poi avanzare a lungo sul suo versante sud. Si oltrepassano con attenzione dei tratti rocciosi ma non particolarmente impegnativi. Ad un certo punto, si nota sulla pietra la scritta “attenzione scarico sassi” nel brevissimo tratto più ripido e tecnico. Poi qualche minuto dopo ci si riporta sul filo, per percorrere gli ultimi metri con rilevante esposizione fino a toccare la graziosa croce metallica posta sulla sommità del Pizzo di Cigola mt. 2632. Sono passate 5 ore 45’ dall’inizio dell’escursione. Interessante anche il libro di vetta. Fantastico il panorama praticamente in fotocopia di quello del Monte Aga. Discesa per medesimo itinerario fino a raggiungere Carona. Tempo Totale: 9  ore.  Dislivello: mt. 1750. Difficoltà: EE.
1309
PIZZO DI CIGOLA
2632
1310
MONTE COLMO
2273
VAL CAMONICA
Nei pressi della Località Preda di Edolo (Bs) mt.  1590 - raggiungibile in 1 ora e 40’ di macchina da Brescia (105 Km). Imboccare la Statale n. 510 per la Val Camonica e proseguire verso nord immettendosi pochi chilometri prima di Darfo Boario Terme sulla S.S. 42 proveniente da Bergamo. Giungere così dopo 95 km a Edolo in Via Marconi. Lì, poche decine di metri dopo aver attraversato il passaggio a livello della linea ferroviaria Edolo - Brescia svoltare a destra seguendo le indicazioni per il Rifugio Malga Stain, immettendosi pertanto in Via Monte Colmo. A questo punto si devono percorrere 10,5 km in salita senza mai abbandonare la comoda e ampia strada asfaltata. Tenere presente che dopo circa 7 km c’è un bivio molto dubbio privo di indicazioni dove bisogna tenere la sinistra. Successivamente giunti nei pressi di un tornante verso sinistra, dove si stacca a destra una stradina asfaltata che scende con indicazioni sulla bacheca con la foto e la descrizione del rifugio Malga Stain, a cui è appeso un’evidente cartello che indica il sentiero n°1 (ex n° 21),  parcheggiare a fianco della carreggiata pronti per intraprendere l’escursione.
BS
27/09/2008
Selvaggio itinerario in ambiente poco frequentato. Da quota 1590 mt. nei pressi della località Preda di Edolo (Bs), prendere la strada asfaltata che scende per qualche centinaio di metri con segnavia n° 1 (ex n° 21). Si attraversano le condotte forzate della centrale Enel di Edolo e si prosegue successivamente su sentiero che corre a mezza costa in mezzo al bosco in direzione sud - est. Inizialmente presenta tratti pianeggianti misti a brevi salite per poi affrontare un’ultima salita più impegnativa. Nel complesso non sussistono difficoltà tecniche e in 45’  (2 Km e  250 mt. di dislivello) si perviene al Bellissimo Rifugio Malga Stain mt. 1780, sorto nel 2003 a seguito di una ristrutturazione di una vecchia Malga. Da lì si prosegue per il sentiero n. 34A che sale inizialmente in direzione nord nel bosco e poi in campo aperto nel prato (non molto evidente in alcuni tratti, ma ben segnato). Si giunge così dopo 2 ore e 15’ dall’inizio dell’escursione alla sella ricompressa tra i Monti Colmo e Foppa. A questo punto il sentiero segnato scende verso la “Foppa”. Lo si abbandona svoltando a sinistra e proseguendo inizialmente a mezza costa e poi sulla facile ma prolungata cresta erbosa sud – est del Monte Colmo che presenta un andamento ondulatorio. Si arriva così alla sommità erbosa dello stesso mt. 2273, con vista stupenda sull’imperioso Monte Aviolo, sul bei paesini di Monno, Incudine e su graziosi scorsi della Val Camonica. Poco sotto la vetta, sul versante prativo nord-ovest è posizionata la croce in legno ben visibile da Edolo. Ritorno alla selletta succitata per medesimo itinerario a ritroso. Lì stavolta si imbocca la cresta nord-ovest del Monte Foppa mt. 2404 che si presenta molto più ripida e rocciosa rispetto a quella del Colmo, ma non presenta comunque particolari tratti esposti e tecnicamente difficoltosi. Si perviene così velocemente sulla sommità rocciosa dello stesso posta sulla cresta sud-ovest del Monte Aviolo. Sono passate 4 ore dall’inizio dell’escursione. Discesa per lo stesso itinerario di salita. Tempo Totale: 6 ore.  Dislivello: mt. 900. Difficoltà: EE.
1311
MONTE FOPPA
2404
1312
COLLE SANTA MARIA MADDALENA
507
VAL CAMONICA
Al parcheggio di Colle S. Maria Maddalena di Bienno (Bs) mt. 480 mt.  - raggiungibile in 1 ora di macchina da Brescia. Imboccare la Statale n. 510 per la Val Camonica e proseguire verso nord immettendosi pochi chilometri prima di Darfo Boario Terme sulla S.S. 42 proveniente da Bergamo. Uscire a Esine, svoltare a destra e proseguire sulla strada che aggira il centro di Esine e oltrepassa il piccolo abitato di Berzo Inferiore. Ad un bivio ubicato poche centinaia di metri prima del centro di Bienno, svoltare a sinistra per Breno e proseguire in leggera salita fino ad individuare sulla sinistra la deviazione per il Santuario di Cristo Re. Percorrere pertanto la stretta, ripida e tortuosa strada asfaltata aperta al traffico che in pochi minuti conduce al grande parcheggio posto sotto l’enorme statua di Cristo Re.
BS
27/09/2008
Turistica cima, frequentata tutto l’anno sulla cui sommità è posta la imperiosa statua di color oro di Cristo Re posizionata nel 1930. Poco sotto invece è ubicata la bellissima chiesa di S. Maria in Maddalena. Essa viene raggiunta facilmente in pochi minuti percorrendo la scalinata. Interessante il panorama sul sottostante paese di Bienno. Discesa dallo stesso itinerario. Tempo Totale tra andata e ritorno: 15’.  Difficoltà: T. Dislivello: mt. 30.
1313
CIMA PIAZZO
2057
VAL SASSINA
Al parcheggio della Funivia di Moggio mt. 890 (Lc) - Raggiungibile in 2 ore di macchina da Brescia (100 Km). Prendere l’autostrada A4 e uscire a Bergamo, proseguendo lungo la Tangenziale sud di Bergamo in direzione ovest. Prendere l’uscita per Lecco, svoltare a destra e in 2 km immettersi sulla Statale n. 342 in prossimità di una grande rotatoria. Svoltare a sinistra, proseguire in direzione nord-ovest attraversando, qualche chilometro dopo il paese di Pontida (Bg). Giunti poi a Caprino Bergamasco, dopo aver superato il centro e la linea ferroviaria Bergamo – Lecco, nei pressi di una rotatoria tenere la destra per Lecco immettendosi sulla S.S. n. 639. Si perviene così dopo 85 Km in quel di Lecco dove si prende la nuova Strada a scorrimento veloce per la Valsassina. Si giunge così a Ballabio Inferiore e poi a Colle di Balisio mt. 723, dove nei pressi si trova la deviazione a destra per Moggio che si raggiunge facilmente in meno di 6 Km in salita. Giunti in centro proseguire verso Vedeseta in Via Ing. C. Rancilio e ad un certo punto individuare sulla sinistra il grande parcheggio a servizio della Funivia dove ha inizio l’escursione.
LC
04/10/2008
Gradevole escursione in ambiente molto variegato. Prendere la Funivia che in pochi minuti conduce ai Piani di Artavaggio. Proseguire a piedi su strada sterrata semipianeggiante fino a toccare dapprima il Rifugio Sassi Castelli mt. 1649 e poi  l’evidente Albergo Sciatori mt. 1644 e Chiesetta adiacente. Si giunge così ai mt. 1644 della Forcella di Artavaggio (cartelli segnalatori per Rif. Gherardi e Monte Sodadura). .Proseguire sulla evidente strada sterrata (segnavia DOL) che stavolta sale più decisamente in direzione nord, conducendo in successione ai Rifugi Aurora mt. 1740, Nicola mt. 1840 e Cazzanica - Merlini mt. 1889. Da lì proseguire in direzione nord - est su sentiero segnato n. 103 verso l’evidente sella ricompressa tra Cima Piazzo e Monte Sodatura mt. 2010, dove è presente una montagnetta di pietre. Qui svoltare a sinistra immettendosi sulla banale cresta sud della Cima Piazzo. Proseguire su facile sentiero in salita mantenendosi sul filo o poco sotto lo stesso sul versante ovest del crinale. Si perviene così dopo 1 ora e mezza dall’inizio dell’escursione alla ampia sommità della Cima succitata mt. 2057 dove è presente la bellissima Madonnina in metallo e il libro di Vetta. Eccezionale il panorama a 360° su Resegone, Grigne, sul vicinissimo Zuccone Campelli, sul Pizzo dei Tre Signori e su gran parte delle Orobiie Occidentali. Discesa per pochi minuti dalla cresta opposta nord fino ad individuare sulla sinistra un ripido pendio prativo. Percorrerlo in direzione sud-ovest sfruttando a tratti le tracce di sentiero presenti. Si và così a congiungersi sull’evidente e sottostante sentiero n. 101 delle Orobie Occidentali.  Continuare a destra sullo stesso con insistenti saliscendi con tendenza comunque a salire. Si perviene così alla Bocchetta dei Mughi mt. 2010 (cartello). Qui svoltare a destra seguendo le indicazioni per Corna Grande. Il sentiero segnato con bolli rossi inizialmente passa in mezzo ai mughi a mezza costa e conduce ben presto sulla erbosa cresta sud della Vetta succitata.  Percorrerla senza difficoltà giungendo così alla panoramica e poco frequentata sommità della Corna Grande mt. 2089 dove è presente un grosso ometto. Sono passate 3 ore e mezza dall’inizio dell’escursione. Ritorno per medesimo itinerario fino alla Bocchetta dei Mughi dove si prosegue ancora in discesa su sentiero n. 101 in direzione sud-ovest. Al primo bivio tenere la sinistra seguendo le indicazioni per l’Anello dei Campelli e pervenire così ai Piani di Bobbio dove si incontra un’altra biforcazione. Continuare a sinistra per il Rifugio Lecco su sentiero segnato che conduce sulla strada sterrata proveniente dal Rifugio Sora, che consente di pervenire in pochi minuti al grazioso Rifugio Lecco mt. 1777.  Andare avanti su strada sterrata che sale in direzione est, seguendo le indicazioni per Zucco Barbesino e Sorgente Forbesette. Portarsi così in quota e individuare ad un certo punto un sentiero sulla destra che scende leggermente e poi risale a tornanti il ripido ghiaione conducente al bivio tra il canalone dei Camosci e quello del Pescaiola. Seguendo le indicazioni scritte sulla Pietra, imboccare a destra quest’ultimo che sale ripido. Percorrerlo senza troppe difficoltà tenendo presente che lo stesso rimane innevato fino a tarda stagione. Si giunge così alla selletta sovrastante. Qui svoltare a destra e ascendere attraverso un sentiero la breve e facile cresta nord dello Zucco Pesciola e toccare così la bella Madonnina posizionata sulla sommità mt. 2092. Sono passate 5 ore e mezza dall’inizio dell’escursione. Interessante il panorama sui sottostanti Piani di Bobbio. Discesa fino alla precedente selletta dove stavolta si rimane in cresta percorrendo il sentiero che porta sotto il salto roccioso di 20 mt. circa che si supera con attenzione portandosi sul versante occidentale particolarmente esposto. Un canalino poi conduce ad una bella struttura metallica raffigurante il Cristo e la Madonna. Da qui in poi si riprende il  sentiero che prosegue facilmente in cresta con continui saliscendi in direzione nord – est. Si  supera quindi dapprima la non facilmente individuabile Bocchetta dei Camosci mt. 2136 e poi un’antenna radio televisiva posizionata su una sommità non quotata e non nominata. Si insiste ancora su sentiero segnato con bollini di colore giallo, giungendo così ad uno esposto spacco roccioso della cresta che si supera con attenzione con l’aiuto di catene. Poi si risale facilmente l’ultimo sperone roccioso, notando sulla sinistra l’attacco finale della Ferrata Mario Minonzio. Si giunge così alla croce metallica e all’osservatorio posti sulla sommità dello Zuccone Campelli o Dente di Campelli mt. 2161. Sublime il panorama. Sono passate 6 ore dall’inizio dell’escursione. Ritorno per medesimo itinerario a ritroso fino all’antenna radio - televisiva precedentemente lambita. Qui si prende sulla sinistra un sentiero con bollini di colore giallo che scende in direzione sud--est sull’omonimo versante dello Zuccone Campelli. Ci si ricongiunge così nei pressi di Baita Bocca Campelli mt. 1923 nei pressi dell’omonima Bocchetta al Sentiero n. 101  delle Orobie Occidentali che in breve riporta al Rifugio Cazzanica - Merlini. Qui si ripercorre la strada sterrata fatta all’andata che in 40’ riporta alla funivia che a sua volta conduce a Moggio. Tempo Totale: 8 ore. Dislivello: mt.. 1.100. .Difficoltà: EE.
1314
CORNA GRANDE
2089
1315
PIZZO STRINATO
2836
VAL SERIANA - OROBIE ORIENTALI
Valbondione (Bg) mt. 900 - raggiungibile in 1 ora 40’ di macchina da Brescia (95 Km), dove si prende l’autostrada A4, in direzione di Milano. Uscire a Seriate (Bg) e prendere la tangenziale sud in direzione di Bergamo – Dalmine. Poco dopo abbandonarla e seguire a destra la Statale per Lovere – Trescore Balneario. Qualche chilometro oltre, prendere l’uscita per la Val Seriana, immettendosi così sulla nuova bretella che in pochissimo tempo conduce nei pressi di Cene. Proseguire sulla vecchia strada della Val Seriana e in 13 Km giungere in località Ponte Selva di Ponte Nossa. Abbandonare quindi la strada per Clusone e svoltare a sinistra per Valbondione.  Percorrere pertanto la comoda strada in leggera salita e raggiungerlo in 26 km.  Addentrarsi in centro, superare la Chiesa sulla destra proseguendo per Lizzola. Ad un tornate individuare un posteggio in Via T. Pacati  dove si parcheggia.
BG
12/10/2008
Straordinario itinerario in ambiente maestoso su una delle Montagne più belle e panoramiche delle Orobie Orientali. Dal parcheggio di T. Pacati  proseguire per qualche centinaia di metri sulla strada per Lizzola fino ad individuare sulla sinistra la deviazione per  i Rifugi Curò e del Barbellino. Continuare pertanto su piacevole strada chiusa al traffico (Via Curò) con segnavia n. 305 che sale regolarmente nel bosco in direzione nord, inizialmente asfaltata e poi sterrata. Dopo un’ora abbondante di cammino la stessa diviene mulattiera. Si esce dal bosco e si prosegue in campo aperto a mezza costa fino a pervenire ad un tornante. Poco oltre lo stesso, si individua una deviazione a sinistra con indicato “Ripido”. Imboccarla e percorrere l’erto sentiero che sale in direzione nord-est. Si giunge così dopo 2 ore e 30’ di cammino ai Rifugi Curò Nuovo mt. 1895 e Curò Vecchio, ubicati poco sopra lo splendente Lago del Barbellino Inferiore mt. 1862. Per chi è appassionato di Rifugi in 5 minuti per mulattiera a mezza costa in direzione nord è possibile raggiungere l’elegante Rifugio privato Consoli mt. 1900. Successivamente proseguire su stradina sterrata segnavia n. 308 a mezza costa in direzione nord-est che costeggia il Lago del Barbellino Inferiore sulla sua sponda sud. Poi  la stessa diviene sentiero. Ignorare tutte le deviazioni proposte sia a destra che a sinistra giungendo così dopo 3 ore e 30’ da Valbondione allo stupendo Rifugio Privato del Barbellino mt. 2140, ubicato poco a Valle rispetto al piccolo Lago del Barbellino Superiore, a nord-est .rispetto all’imponente ed elegante Piramide del Pizzo Strinato. Seguire a destra i bollini di colore rosso e bianco che conducono nella Valle del Lago. Percorrerla in salita in mezzo alla pietraia in direzione sud-est seguendo sempre il sentiero segnato e tralasciando la deviazione a destra per il Monte Costone. Si perviene così alla Bocchetta del  Lago, stretto intaglio ricompreso tra il Monte Costone e Pizzo Strinato. Svoltare a sinistra immettendosi sulla cresta sud di quest’ultimo. La stessa si presenta a tratti abbastanza affilata ed esposta sopratutto sul versante est Valtellinese, ma mai tecnica. Il percorso segnato passa pertanto frequentemente a mezza costa poco sotto il filo della stessa sul versante ovest  Bergamasco, molto meno esposto ma abbastanza sdrucciolevole. Si perviene così dopo 5 ore e 30’ dall’inizio dell’escursione sulla aguzza sommità del Pizzo Strinato mt. 2836. Per raggiungere la croce (con annesso libro di vetta) che è stata posta poco più in basso per essere visibile dal Rifugio Barbellino bisogna percorrere 5 minuti in discesa della affilata cresta nord con  2 tratti abbastanza tecnici ed esposti da affrontare con prudenza. Sublime il panorama su Pizzo Coca, Diavolo Malgina, Laghi del Barbellino, Torena, Gleno, Costrone, Re Castello e le innumerevoli cime delle Orobie e della Valtellina. Discesa per lo stesso itinerario dell’andata ad eccezione di una piccola variante che conviene adottare nella discesa dal Curo’ a Valbondione rimanendo sulla mulattiera principale meno ripida e sdrucciolevole rispetto al sentiero ripido percorso all’andata. Tempo totale tra andata e ritorno: 9 ore.  Dislivello: mt. 1950. Difficoltà: EE.
1316
PIZZO DEL BECCO
2507
VAL BREMBANA
Località Mezzeno mt. 1600 (Bg) - raggiungibile in 1 ora e 45’ circa di macchina da Brescia (105 Km). Prendere l’autostrada A4 e uscire a Bergamo, proseguendo lungo la Tangenziale sud in direzione di Lecco. Imboccare l’uscita per la Val Brembana immettendosi sulla Provinciale Dalmine - Villa D'Almé. Raggiunto quest’ultimo all’incrocio principale svoltare a sinistra per San Pellegrino Terme immettendosi così sulla S.P. n. 470. Continuare fino a Lenna (Bg). Lì, svoltare a destra per Foppolo e Carona. Proseguire per 3 km abbondanti e girare a destra per Roncobello. La S.P. n. 3 dapprima scende e poi oltrepassato il fiume Brembo, comincia a salire regolare con numerosi tornanti, giungendo in 5 Km al grazioso e piccolo abitato di Roncobello. Attraversarlo completamente e individuare sulla sinistra la deviazione per il Laghi Gemelli. Percorrere pertanto per diversi Km la tortuosa strada asfaltata aperta al traffico che sale ripida nel bosco in direzione nord – est, diventando sterrata negli ultimi centinaia di metri. Si perviene così alla Conca di Mezzeno mt. 1600, dove è presente un ampio parcheggio, spesso saturo. Qui ha inizio l’escursione.
BG
26/10/2008
Eccezionale itinerario, straordinariamente faticoso e remunerativo. Dal parcheggio di Mezzeno prendere il sentiero n. 215 che sale con pendenze regolari, in direzione nord, in mezzo ai prati. Dopo circa mezz’ora di cammino tralasciare la deviazione a sinistra per “I Tre Pizzi” e “Monte Pietra Quadra” (segnavia n. 217). Dopo un’ora invece si arriva ad un piccolo pianoro dove sorgono sulla destra i ruderi di una Malga. Proseguire ancora su sentiero n. 215 che nel finale diventa più ripido conducendo al bel Passo di  Mezzeno mt. 2142, dove sono ubicati la croce in ferro e il cartello ad indicazione dell’importante valico. E’ passata 1 ora e mezza dall’inizio dell’escursione. Discesa per sentiero n. 215 sopra la sponda occidentale degli splendidi Laghi Gemelli. Si perviene così in 30 minuti al frequentatissimo omonimo Rifugio mt. 1968. In seguito  si scende a destra e si attraversa l'ampia diga dei Laghi Gemelli. Poi svoltando a sinistra, percorrendo la comoda mulattiera segnavia n 214 a mezza costa in leggera salita in direzione nord – est  verso il Passo d’Aviasco, si giunge al Lago Colombo mt. 2046. Si attraversa la diga del Lago stesso e sulla sponda opposta seguendo le indicazioni per il Pizzo del Becco, si svolta a sinistra e si continua per una cinquantina di metri lungo il sentiero proveniente dal Lago Marcio. In seguito, a destra si apre un sentierino segnato con bollini bianco e rossi che si inerpica regolarmente sui pendii erbosi che sorreggono il Pizzo del Becco. Dopo un tratto in direzione est il sentiero svolta verso ovest e va a raggiungere la conca caratterizzata da ampi macigni, sotto uno dei quali e' stata ricavata la caratteristica Baita del Teciu' (Tecione sulle carte quota 2.175 mt). Appena dopo il secondo grande masso una traccia conduce in alto sui ghiaioni (alcune segnalazioni in rosso) alla base di uno stretto caminetto. Qui incominciano le catene fisse: ci si inerpica per lo stesso; poi una placca verticale che viene vinta a forza; infine ancora tratti ripidi ma più agevoli conducono fuori dalle difficoltà. Il tratto attrezzato e' di circa 70/80 metri. Più a monte si continua in un canale erboso per un sentierino assai ripido e si sbuca sulla cresta est in prossimità di una stretta forcella. Si svolta a sinistra e per la cresta si supera un primo facile tratto attrezzato, poi si continua in salita sull’ampio crinale roccioso fino a pervenire ad un brevissimo tratto esposto a sud che si supera con l’aiuto di catene e pioli in ferro. Si perviene così all’ultimo affilato tratto di cresta che consente di raggiungere la sommità del Pizzo del Becco 2.507 mt dove è ubicata la croce in ferro con annesso il  libro di vetta. Incomparabile il panorama a 360° su centinaia di Cime delle Orobie. Sono passate 4 ore dall’inizio dell’escursione. La discesa avviene per medesimo itinerario fino alla selletta dove sbuca la ferrata fatta l’andata. Qui si trascura la deviazione a destra proseguendo in direzione nord - est in discesa e seguendo i numerosi ometti che indicano la retta via, passando in mezzo alla pietraia su ampie cenge con rara esposizione. Qui, essendo sul versante nord dell’anticima del Pizzo del Becco, è facile trovare nevai fino a tarda stagione a seconda delle precipitazioni che sono avvenute in Inverno. Si giunge così in 30 minuti abbondanti all’assolato Passo di Sardegnana 2.326 mt. Successivamente il percorso segnato con ometti scende a destra in mezzo al prato andando a congiungersi con il sottostante sentiero n. 214 proveniente dal Lago Colombo. Proseguire pertanto a sinistra sullo stesso in salita e pervenire in 15’ al Passo d’Aviasco mt. 2289. Qui trascurare la deviazione a sinistra per la Valle dei Frati e continuare su sentiero a mezza costa che in pochi minuti conduce alla seconda sella del valico succitato, dove è presente una croce in legno. Svoltare a sinistra e portarsi sulla erbosa e ripida cresta sud del Monte dei Frati, esposta solo in un brevissimo tratto sul versante ovest della stessa, percorsa da un sentiero segnato con bollini di colore bianco. Si perviene all’ometto in sassi posto sulla sommità del Monte dei Frati mt. 2502. Eccezionale il panorama sul sottostante Lago d’Aviasco e sull’imperioso Monte Pradella. Discesa per la medesima cresta fino ad arrivare alla sottostante sella percorsa in precedenza dove per labili tracce di sentiero ci si porta sull’ampissima cresta nord del Monte Aviasco mt. 2409. Percorrerla con frequenti saliscendi seguendo i bollini bianchi. Si perviene così sulla poco evidente sommità del Monte succitato dove è posizionato un ometto in sassi con annesso paletto in ferro. Poi scendere a destra in direzione sud – ovest seguendo i bollini bianchi in mezzo alla faticosa pietraia spesso di colore viola. Si giunge così ad una curiosa conca posta a nord rispetto a alla Cima di Vasanguigno Occidentale. A questo punto attraversarla e infilarsi sul ripido, breve e sdrucciolevole canale nord – ovest della cima succitata che conduce sulla brevissima cresta est che a sua volta porta all’ometto dell’aguzza sommità mt. 2430. Discesa per medesimo itinerario fino a ricongiungersi sul sentiero segnato e giungere al Passo di Vasanguigno Orientale mt. 2380. Ora salire in direzione sud - ovest su sentiero a mezza costa che taglia il versante nord-est del Pizzo Farno. Poi lo stesso si porta sul ripido fianco nord-ovest che si ascende senza particolari difficoltà fino a toccare la graziosa croce metallica posta sulla sommità del Pizzo Farno mt. 2506. Sublime il panorama sull’imperiosa parete nord del Monte Corte mt. 2493. Sono passate 8 ore dall’inizio dell’escursione. Discesa inizialmente dal sentiero fatto in precedenza per poi svoltare a sinistra percorrendo quello che taglia il versante ovest del Pizzo Farno lasciando a monte la sua parte più rocciosa. Ci si immette così sulla erbosa e a tratti rocciosa cresta sud. Percorrerla in discesa senza troppe difficoltà spostandosi a tratti su un lato o sull’altro poco sotto il filo della stessa. Si giunge così al Passo di Valsanguigno occidentale mt. 2320 (scritta sulla pietra). Scendere a destra sul sentiero n. 232 in direzione dei Laghi Gemelli e pochi minuti dopo si individua sulla sinistra un ometto posto alla base di un ripido, breve e banale canalino. Percorrerlo e poi proseguire in direzione sud - ovest con frequenti saliscendi quasi sempre in mezzo alla snervante pietraia seguendo i rari ometti. In questa maniera perdendo poca quota, si giunge al frequentatissimo Passo dei Laghi Gemelli mt. 2139 dove è presente su una pietra una graziosa scultura della Madonna. Qui imboccare il sentiero segnato che a mezza costa in direzione ovest, con fantastico panorama sui sottostanti Laghi Gemelli, riporta in 20 minuti al Passo di Mezzeno mt. 2142. Da lì in 1 ora con percorso a ritroso fatto all’andata si torna alla Località di Mezzeno dove termina l’entusiasmante escursione. Tempo Totale: 10 ore 30’.  Dislivello: mt. 2.000. Difficoltà: EE.
1317
MONTE DEI FRATI
2502
1318
MONTE AVIASCO
2409
1319
MONTE VALSANGUIGNO OCCIDENTALE
2430
1320
CORNA ROSSA
1093
VAL BREMBANA
Brumano mt. 911 (Bg) - raggiungibile in 1 ora e 30’ circa di macchina da Brescia (80 Km). Prendere l’autostrada A4 e uscire a Bergamo, proseguendo lungo la Tangenziale sud in direzione di Lecco. Imboccare l’uscita per la Val Brembana immettendosi sulla Provinciale Dalmine - Villa D'Almé. Raggiunto quest’ultimo al primo incrocio principale svoltare a sinistra per Almeno e per la Valle Imagna. Continuare in discesa, attraversare il fiume Brembo e cominciare a risalire la Valle succitata. Seguire le indicazioni per S. Omobono Imagna che si raggiunge in 11 km. Successivamente svoltare a destra per Rota d’Imagna, immettendosi sulla S.P. n. 20. Insistere sulla stessa che sale decisa in direzione nord, superare il succitato paesino e in 7,5 km giungere al minuscolo abitato di Brumano mt. 911. Attraversarlo velocemente ed individuare sulla sinistra la “Piazzetta Vitari” dove è ubicata una bella baita con annessa un’antica fontana. Parcheggiare sulla destra pronti per l’escursione.
BG
08/11/2008
Gradevole e varia escursione nel Gruppo del Resegone. Dalla Piazzetta Vitari  posta a monte del piccolo paese di Brumano (Bg) mt. 911, imboccare il sentiero con segnavia n. 576 che taglia in mezzo ai prati la strada asfaltata chiusa al traffico che corre in direzione sud - ovest. Inserirsi poi sulla stessa e percorrerla interamente fino a quando la stessa termina nei pressi di una baita. Proseguire pertanto nel bosco seguendo le indicazioni per la Passata per sentiero a mezza costa che tende a salire leggermente. Si perviene cosi dopo 1 ora e mezza dall’inizio della camminata al cartello indicatore, alle panche e tavoli in legno del boschivo Passo La Porta mt. 1123. A questo punto imboccare a sinistra il sentiero n. 586 per Rota d’Imagna che scende leggermente in direzione sud – est portandosi ai piedi dell’evidente Corna Rossa mt. 1093. Qui con intuizione abbandonarlo seguendo le tracce di sentiero che facilmente in pochi minuti portano sull’ampia sommità che offre interessanti scorci sulla Valle Imagna. Sono passate 2 ore dall’inizio dell’escursione. Ritornare per medesimo itinerario al Passo La Porta e proseguire dapprima in discesa e poi in salita ancora sull’anello del Resegone (sent. n. 576). Si perviene così al Valico della Passata mt. 1244 dove si notano diversi cartelli indicatori, una graziosa baita e una piccola bacheca che illustra la storia del Passo. Qui imboccare sulla sinistra il sentiero n. 588 che percorre con continui saliscendi in mezzo al bosco e talvolta tra le rocce, in direzione sud la lunga cresta nord della Corna Camozzera mt. 1452, rimanendo quasi sempre sul versante est della stessa e raramente sul filo. Da segnalare solo 3 brevi tratti tecnicamente non difficili ma esposti a ovest. Nel finale prima che il sentiero scenda alla selletta ricompressa tra Camozzera e Ocone, staccarsi dallo stesso e per tracce sul versante est giungere alla panoramica sommità della Corna Camozzera mt. 1452. Eccezionale la vista a 360° su pianura Milanese, Valle Imagna, Resegone, Corni di Canzo, Monte Barro, Grigne. Sono passate 4 ore dall’inizio dell’escursione. Ritorno alla Passata per medesimo itinerario a ritroso. Da qui proseguire su e giù su sentiero n. 575 in mezzo al bosco, lambendo le ex miniere, fino a pervenire al bellissimo Rifugio Alpinisti Monzesi mt. 1173. Qui imboccare il sentiero n. 11 che sale ripido e deciso in direzione est. Al bivio Trascurare la deviazione proposta a destra (sent 11°) e  infilarsi invece a sinistra nello stupendo canalone Valnegra (segnavia n. 11), erto, roccioso e stretto nella sua parte centrale ma mai esposto. Già a metà si intravede il coloratissimo Rifugio Azzoni mt. 1860, al quale si giunge dopo 7 ore e mezzo di cammino. Successivamente, in pochi minuti percorrendo la scalinata e il sentiero a nord rispetto allo stesso si giunge alla grande croce metallica, all’altare e all’osservatorio posti sull’ampia e panoramica sommità della Punta Cermenati mt. 1875, la più alta del gruppo del Monte Resegone o Serrada. Discesa dal versante est dapprima in campo aperto e poi nel bosco per il sentiero n. 571 trascurando le deviazioni proposte a sinistra per Morterone (Lc) e Palio. Nel finale lo stesso, a mezza costa,  punta decisamente verso sud-ovest divenendo poi n. 13. Si giunge così ad una fontana dove si svolta a sinistra e per prato si và a ricongiungersi alla strada asfaltata fatta all’andata che riporta in quel di Brumano.  Tempo Totale: 9 ore.  Dislivello: mt. 1.400. Difficoltà: EE.
1321
CORNA CAMOZZERA
1452
1322
MONTE FORAMETTO
1240
VAL SABBIA
Cecino mt. 415 frazione di Vobarno (Bs) - raggiungibile in  40’ di macchina da Brescia (40 Km), dove si prende la strada per il Lago d'Idro e per Madonna di Campiglio. Giunti a Vobarno, svoltare a destra per Eno, Carvanno, Degagna, Rango. Percorrere così per qualche chilometro in direzione nord la strada della Val Degagna fino a pervenire al bivio per San Martino e Ceresigno. Deviare pertanto a destra e percorrere la strada asfaltata aperta al traffico che sale in direzione nord – est. Superato un tornante, poche decine di metri prima di penetrare nelle angustie vie di Cecino si nota sulla destra un parcheggio asfaltato, spesso saturo delle autovetture di proprietà dei residenti. Posteggiare e iniziare l’escursione.
BS
16/11/2008
Interessante itinerario, poco frequentato a dire il vero ma al quanto remunerativo. Dal parcheggio di Cecino attraversare il grazioso centro storico grazie ad una strettissima strada asfaltata, che diventa ben presto sterrata e a tratti cementata (segnavia n. 7). La stessa sale regolarmente in direzione est nella tetra e gelida Valle del Prato della Noce, mantenendosi inizialmente sulla sinistra del Torrente per poi attraversalo grazie ad un ponte. Si perviene così dopo mezz’ora di cammino al bivio per il Buco del Tedesco. Svoltare a destra immettendosi sul sentiero n. 4 che sale nel bosco regolarmente divenendo solo nel finale ripido. Si giunge così dopo 2 ore dal via dell’escursione alla località Buco del Tedesco mt. 1231. Svoltare a destra immettendosi così sul sentiero n. 4 che percorre la dimenticata, selvaggia e pericolosa cresta nord-est del Monte Forametto. L a stessa si presenta rocciosa, invasa a tratti dalla vegetazione, esposta spesso sul versante sud. Un susseguirsi di saliscendi, diversi passaggi tecnici e delicati e la scarsità di bollini segnaletici la rendono impervia, faticosa e difficoltosa. Dopo un’ora si giunge al dimenticato Monte Forametto mt. 1240 che offre comunque interessanti scorci panoramici sul Basso Lago di Garda. Ritorno per medesimo itinerario a ritroso fino al Buco del Tedesco dove si prosegue su sentiero n. 4 con tendenza a scendere in direzione sud-est. Si perde incomprensibilmente diversa quota, portandosi in Val di Sur. Poi finalmente si giunge ad un bivio dove si prende a sinistra il sentiero n. 9 per il Rifugio Giorgio Pirlo allo Spino mt 1165 (aperto d’estate e poi nei fine settimana di tutto l’anno), che sale regolarmente nel bosco e lo raggiunge. Eccezionale il panorama sul Lago di Garda. Sono passate 5 ore dall’inizio dell’escursione. Imboccare poi la stradina sterrata con segnavia n. 8 che corre dapprima pianeggiante e poi in leggera discesa in direzione sud-est conducendo in 10 minuti al fresco Passo dello Spino mt. 1160, dove sorgono l’omonima Malga e la Stazione Ornitologica “Dr Antonio Duse”. Qui proseguire per strada sterrata con segnavia n. 5 che sale regolarmente a tornanti dapprima nel bosco e poi in campo aperto. Ad un certo punto con intuizione staccarsi dalla stessa e affrontare dapprima il ripido versante erboso sud-ovest e poi la banale cresta ovest del Dos Le Prade mt. 1517 toccando così la sua dimenticata sommità. Successivamente per facile versante sud riportarsi nuovamente sul sottostante segnavia 5 e continuare a tratti nel bosco verso nord-est. Ignorare la deviazione a destra per S. Urbano, Sanico e insistere ancora sulla strada sterrata che ben presto diviene sentiero conducendo dapprima al bellissimo Bivacco in pietra “Due Aceri” e alla sovrastante chiesetta e poi alla croce metallica e al libro di Vetta posti sull’ampia e frequentatissima sommità del Monte Pizzocolo mt. 1582. Sono passate 7 ore dall’inizio dell’escursione. Fantastica la vista su gran parte del Lago di Garda, sul Gruppo del Baldo, sui Monti Denervo, Comer, Blumone, Care’ Alto, Zingla, Spino, Lago di Valvestiono e sull’entroterra Gardesano. Discesa per medesimo itinerario, evitando logicamente la salita al Dos Le Prade fino a pervenire, qualche centinaio di metri prima del Rifugio Pirlo allo Spino, alla deviazione a destra per il panoramico sentiero n. 3 dei Ladroni che a mezza costa con continui saliscendi con tendenza a scendere (attenzione ad un bivio posto a metà percorso, a non imboccare il sentiero di destra che scende alla località Selva Scura), conduce ai mt 961 del Passo della Fobbiola (cartello). Qui si svolta a sinistra, immettendosi quindi sulla strada sterrata della interminabile Valle del Prato della Noce che riporta in 1 ora a Cecino dove termina l’escursione. Tempo Totale: 10 ore. Dislivello: mt. 1.700. Difficoltà: EE.
1323
DOS LE PRADE
1517
1324
CORNO FALO'
911
VAL SERIANA - OROBIE ORIENTALI
Ponte Nossa (Bg) mt. 465 - raggiungibile in 1 ora e 10’ di macchina da Brescia (70 Km), dove si prende l’autostrada A4, in direzione di Milano. Uscire a Seriate (Bg) e prendere la tangenziale sud in direzione di Bergamo – Dalmine. Poco dopo abbandonarla e imboccare a destra la Statale per Lovere – Trescore Balneario. Qualche chilometro oltre, prendere l’uscita per la Val Seriana, immettendosi così sulla nuova bretella che in pochissimo tempo conduce nei pressi di Cene. Proseguire sulla vecchia strada della Val Seriana e in 11 Km giungere a Ponte Nossa. Sulla Statale, poco prima di lambire il centro individuare sulla destra la deviazione per la zona Artigianale. Addentrarsi pertanto nel cuore della stessa, percorrendo l’ampia strada comunale per diverse centinaia di metri, fino ad intercettare sulla sinistra una stradina asfaltata secondaria che porta ad un bivio, dove nei pressi è ubicato il cartello che indica la retta via per l’ascesa alla “Madonna degli Alpini”. Parcheggiare a fianco della carreggiata.
BG
23/11/2008
Bellissima e brevissima escursione nel cuore della media Valle Seriana. Dalla zona industriale di Ponte Nossa prendere il sentiero con indicazione per la Madonna degli Alpini. Esso sale inizialmente nel bosco e in questa prima fase alcuni bollini e frecce in rosso non rendono chiaro il percorso, anche perché sono presenti diverse diramazioni. Pertanto, puntare sempre in salita in direzione est. Poi usciti dal bosco il sentiero diventa unico, ripido ed evidente ed offre interessanti scorci panoramici. Si sale, quindi velocemente in campo aperto in direzione sud – est e in un’ora si giunge alla base del piccolo sperone roccioso del Corno di Falò mt. 911, che si supera da est in poco meno di 5 minuti con l’aiuto di un cavo metallico posizionato per proteggere il tratto più esposto. Si perviene così sulla ampia sommità dove è posizionata la stupenda statua della Madonna, ben visibile da Ponte Nossa, alta 4,20 metri e ubicata il 19/05/1971. Adiacente ad essa si rileva la presenza di una campana e del parapetto di protezione dell’area annessa. Sublime il Panorama sui sottostanti paesi di Ponte Nossa, Premolo e Parre, su gran parte della Val Seriana,sul Pizzo Frol mt. 1053, sul Pizzo Arera mt. 2512 e sul Monte Alben mt. 2019. Discesa per lo stesso itinerario di salita. Tempo Totale tra andata e ritorno: 1 ora e 45’.  Dislivello:  450 mt. .Difficoltà: E.
1325
MONTE GUAZZA
1550
VAL SERIANA - OROBIE ORIENTALI
Località Monte Farno (Bg) mt. 1.200 - raggiungibile in 1 ora e 30’ di macchina da Brescia (75 Km), dove si prende l’autostrada A4, in direzione di Milano. Uscire a Seriate (Bg) e prendere la tangenziale sud in direzione di Bergamo – Dalmine. Poco dopo abbandonarla e imboccare a destra la Statale per Lovere – Trescore Balneario. Qualche chilometro oltre, prendere l’uscita per la Val Seriana, immettendosi così sulla nuova bretella che in pochissimo tempo conduce nei pressi di Cene. Proseguire sulla vecchia strada della Val Seriana e dopo 3 Km, svoltare a destra per Leffe e Gandino. In 5 km raggiungere quest’ultimo. Seguire le indicazioni per “Monte Farno”, attraversare il piccolo abitato di Barzizza e inerpicarsi sulla tortuosa e stretta strada asfaltata aperta al traffico che sale per diversi Km in direzione nord conducendo alle innumerevoli aree di parcheggio ubicate nella Località Monte Farno mt. 1200, dove ha inizio l’escursione.
BG
23/11/2008
Itinerario molto frequentato praticamente tutto l’anno. Dal parcheggio prendere la strada cementata e sterrata chiusa al traffico con segnavia n. 545 per il Rifugio Parafulmine che sale con pendenze regolari in direzione nord-est, lambendo qualche minuto dopo il dimenticato Rifugio Monte Farno mt. 1248.  Dopo un’ora scarsa di cammino abbandonare la stessa e prendere sulla sinistra il sentiero n. 542 che percorre la erbosa cresta sud-ovest del Pizzo Formico rimanendo spesso e volentieri sotto il filo della stessa, sul versante ovest. Si perviene così dopo 1 ora e 30’  alla gigantesca croce metallica ubicata sulla sua sommità mt. 1636, dove è presente ance un bel osservatorio. Sublime il panorama a 360° su gran parte delle Orobie tra cui spiccano il Pizzo Arera, il Monte Albem, il Diavolo di Tenda, il Coca e la Presolana.  Breve discesa per la erbosa cresta est del Pizzo Formico e in pochi minuti raggiungere la bella campana di Forcella Larga mt. 1470. Trascurare tutte le deviazioni proposte e proseguire invece sulla ondulata facile cresta in direzione sud-est toccando dapprima la sommità della Montagnina mt. 1598, poi la sella sottostante e infine la vetta del Corno dell’Altare mt. 1529 dove è ubicato a raso un punto trigonometrico. Sono passate 3 ore dall’inizio dell’escursione. Discesa per pochi minuti per il medesimo percorso fino a ritornare alla sella succitata dove si prende stavolta a sinistra il sentiero n. 508 che a mezza costa in breve conduce al valico dei Morti della Montagnina mt 1483 dove è ubicata una graziosa cappella dedicata ai defunti. Successivamente per tracce di sentiero inerpicarsi sul facile versante prativo nord - est del Monte Guazza mt. 1550 e i pochi minuti toccarne la sommità e poco oltre giungere al bel Rifugio Parafulmine mt. 1536, aperto tutto l’anno con bella visuale sul Pizzo Formico. Discesa poi per la strada sterrata in direzione sud - ovest (segnavia 585) che in un ora riporta alla Località Monte Farno mt. 1200. Tempo Totale: 5 ore.  Dislivello: 800 mt. Difficoltà: E.        
1326
MONTE S. MARGHERITA
550
BASSO LAGO DI COMO ORIENTALE
Monte Marenzio mt 440
LC
08/12/2008

1327
MONTE BURGHETTO
975
BASSO LAGO DI COMO ORIENTALE
Colle di Sogno mt 954 - Torre dei Busi
LC
08/12/2008

1328
PIZZO PEC
1005
BASSO LAGO DI COMO ORIENTALE
in Via Cà Bonasco, Località San Marco mt 670 di Torre dei Busi
LC
08/12/2008

1329
MONTE CHIGNOLETTI
589
VALLE IMAGNA
A circa mt. 420, in Via Colleoni in Pontida Alta (Bg)
BG
08/12/2008

1330
COL SCARLASC
598
1331
MONTE BROCCHIONE
506
VALLE IMAGNA
Palazzago (Bg) mt 397
BG
08/12/2008

1332
MONTE PIACCA
1059
VALLE IMAGNA
al 1° tornante dopo la frazione di Palazzago, denominata Collepedrino, a quota di circa mt. 850, sulla strada per le cave di pietra.
BG
08/12/2008

1333
COLLE SAN GIOVANNI DELLE FORMICHE
612
VAL CALEPIO
Foresto Sparso mt 346
BG
21/12/2008
Panoramica vetta frequentatissima tutto l’anno visto che sulla sommità sorge l’elegantissimo Ristorante San Giovanni delle Formiche e l’Omonuima chiesetta e rilevato che la stessa puo’ essere raggiunta anche in macchina in 50’ di macchina (46 km) da Brescia. Prendere l’A4, uscire a Rovato, alla 1° rotonda svoltare a sinistra e alla successiva rotonda “Bonomelli” seguire per Erbusco – Adro, superare Capriolo e giungere a Paratico. Attraversare il ponte e tutto il paese di Sarnico e portarsi pertanto sulla Statale per Lovere. Proseguire nella direzione opposta verso Villongo e raggiungere quest’ultimo. Continuare sulla Statale fino a trovare le indicazioni  a destra per Foresto Sparso. Proseguire per 3 km scarsi, e poi , poco dopo aver superato il cartello di “Foresto Sparso” svoltare a sinistra per Colle San Giovanni, Entratico immettendosi così in Via Nicolini.Continuare a sinistra per 2 km circa, poi al successivo bivio svoltare a sinistra ancora per Entratico immettendosi in Via Barzetti e alla successiva diramazione nei pressi di una Cappella tenere ancora la sinistra immettendosi in Via San Giovanni che in 2 km scarsi di ripida strada aperta al traffico conduce nei pressi della sommità del Colle San Giovanni delle Formiche mt. 612. Sublime il panorama sulla Val Calepino, su Sarnico, Villongo, Monte Alto, Monte Dratto, Monte Croce, Monte Ingannalo e Monte Sega.
1334
PIZZO MOSCA
679
VAL CALEPIO
Alla Santellina della Regina dei Martiri mt 506, ubicata al bivio per Entratico e Colle San Giovanni - raggiungibile in 50’ di macchina (44 km) da Brescia. Prendere l’A4, uscire a Rovato, alla 1° rotonda svoltare a sinistra e alla successiva rotonda “Bonomelli” seguire per Erbusco – Adro, superare Capriolo e giungere a Paratico. Attraversare il ponte e tutto il paese di Sarnico e portarsi pertanto sulla Statale per Lovere. Proseguire nella direzione opposta verso Villongo e raggiungere quest’ultimo. Continuare sulla Statale fino a trovare le indicazioni  a destra per Foresto Sparso. Proseguire per 3 km scarsi, e poi , poco dopo aver superato il cartello di “Foresto Sparso” svoltare a sinistra per Colle San Giovanni, Entratico immettendosi così in Via Nicolini.Continuare a sinistra per 2 km circa, poi al successivo bivio svoltare a sinistra ancora per Entratico immettendosi in Via Barzetti e alla successiva diramazione nei pressi di una Cappella parcheggiare a fianco della carreggiata.
BG
21/12/2008
Breve itinerario tipicamente invernale che offre comunque interessanti scorci panoramici. Dalla mantellina prendere la strada cementata e sterrata con segnavia n. 616 e “Flavio Tasca” per il Monte Sega che sale in direzione nord - ovest nel bosco. Al primo bivio segnalato continuare diritto per Berzo San Fermo – Entratico su strada semipiannggiante. Dopo 30 minuti si sbuca sulla Via asfaltata proveniente da Foresto Sparso. Svoltare a sinistra e salire regolarmente in direzione nord Giungendo in pochi minuti al parcheggio della località “Il Casino” Mt 578 (Santellina). Qui prndee adestra la strda sterrata per il Pizzo Mosca che prosegue semipianeggiangte in direzione est Tagliando il versante sud di Punta Campo Alto. Con intuizione abbandonarla 10 minuti dopo per imboccare sulla sinistra il sentiero che sale la cresta ovest del Pizzo Mosca raggiungendo così la grande croce metallica. Ritorno per medesimo itinerario fino a giungere qualche decina di metri prima del bivio segnato per Buca del Corno – San Giovanni, dove si prende a destra una stradina sterrata che sale regolare in direzione nord - ovest conducendo ad una baita. Quindi prendere un sentiero a destra che percorre regolarmente la boschiva cresta sud-est del Monte Sega. Si giunge così dopo 2 ore 15’ dall’inizio dell’escursione sulla sua boschiva sommità mt. 714 che offre degli interessanti scorci panoramici sulla Val Calepio e sulla non lontana pianura Bergamasca. Ritorno alla macchina dalla cresta e stradina fatta all’andata. Tempo Totale: ore 3.  Dislivello: mt.. 400.Difficoltà: E.
1335
MONTE SEGA
714
1336
MONTE LIGONE
1257
VAL TROMPIA
Località Vaghezza di Marmentino (Bs) mt. 1130 - raggiungibile in 1 ora di macchina  (38 km) da Brescia. Imboccare la S.S. 345 della Val Trompia. Superati Villa Carcina, Gardone Val Trompia e Marcheno e giunti a Tavernola sul Mella mt. 473, svoltare a destra per Marmentino e percorrendo l’ampia strada asfaltata in salita a doppia corsia in 6 km si perviene al grazioso paese di Marmentino mt. 876. Giunti in centro, in prossimità del Passo del Santellone, svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Irma; scendere per poche centinaia di metri e poi prendere la strada asfaltata a destra per Vaghezza che sale nel bosco abbastanza ampia per 3 km abbondanti, in direzione nord-est. Si perviene così alla graziosa località turistica “Vaghezza” dove si individua sulla sinistra un ampio parcheggio, in cui si deve lasciare l’auto pronti per iniziare l’escursione.
BS
25/12/2008

1337
CIMA LAS
1128

1338
MONTE VALSORDA
1263

1339
MONTE ABBIO
1223

1340
CIMA PASSELLO
1043
VAL TROMPIA
Località San Rocco mt 941, sulla strada tra Livemmo e Avenone - Pertica Alta.
BS
25/12/2008

1341
CORNICELLO
801
VAL TROMPIA
Chiesa di San Bernardo mt 761, in Via San Bernardo a Belprato, frazione di Perica Alta
BS
25/12/2008

1342
DOSSO ORIENTALE
732
1343
DOSSO OCCIDENTALE
737
1344
MONTE BASTIA
424
VAL SERIANA
Scanzorosciate (Bg) mt. 280 - raggiungibile da Brescia, prendendo l’autostrada A4, in direzione di Milano. Uscire a Seriate (Bg) e prendere la tangenziale sud in direzione di Bergamo – Dalmine. Poco dopo abbandonarla e imboccare a destra la Statale per Lovere – Trescore Balneario. Qualche chilometro oltre, prendere l’uscita per la Val Seriana, immettendosi così sulla nuova bretella. Pochi chilometri dopo prendere l’uscita per Scanzorosciate. Seguire le indicazioni per quest’ultimo e giunti alla rotatoria del centro, individuare poco prima della stessa un grande parcheggio dove è possibile lasciare l’automobile pronti per l’escursione.
BG
27/12/2008
Breve itinerario, molto frequentato nella prima parte. Attraverasare la rotatoria del centro e portarsi a sinistra in Via Colleoni. Percorrerla per qualche centinaia di metri in direzione nord - ovest e immettersi a destra in Via Fanti. Continuare per diverse decine di metri fiono ad indivudurae sulla destra una scalinata che sale regolare. Essa si immette su una stradina asfaltata che in pochi minuti in salita conduce ad un’abitazione. Qui prendere sulla sinistra un lunga scalinata che porta velocemente su diuna strada sterrata che percorre la cresta di collegamento tra il Monte del Roccolo e il Monte Bastia. Svoltare a sinistra e salire per pochi minuti e raggiungere così la ampia sommità di quest’ ultima cima mt. 424, dove sono ubicate delle Croci metalliche e la graziosa Cappella della Madonna della Pace. Sublime il panorama sulla città di Bergamo. Sulla pianura Bergamasca e sulla bassa Val Seriana. Poco sotto la vetta è presente anche un bel rifugetto e diverse tavoli e panchine. Sono passati 40 minuti  dall’inizio dell’escursione. Proseguire poi in direzione nord - est sulla cresta boscosa tramite stradina sterrata segnavia n. 1 inizialmente in discesa e poi in salitta e giungere ai mt. 462 Della sommità del monte del Roccolo. Scendere dalla cresta opposto, tralasciare la successiva deviazione a destra per Scanzorosciate e proseguire invece invece in salita fino an’altro dosso. Qui prendere un sentiero non segnato a destra che scende in direzione sud confluendo in una strada privata e poi una pubblica. Proseguire ancora in discesa puntando decisamente verso l’evidente Montecchio. Per prati e bosco salire poi velocemente il versante nord e poi con un sentiero portarsi su quello sud - ovest che conduce all cintata sommità dove è presente una baita. Scendere poi per medesimo sentiero a ritroso e confluire poi su una stradina sterrata che conduce ad una cascina. Superarla e mimmetterssi  sulla ampia strada asfaltata di Via Montecchio e poi. In Via Don Calvi. Infine usufruendo dei marciapiedi laterali della Provinciale ritornare alla automobile. Ritorno alla macchina dalla cresta e stradina fatta all’andata. Tempo Totale: 2 ore e 30’.  Dislivello: mt. 400. Difficoltà: E.
1345
MONTE DEL ROCCOLO
462
1346
MONTECCHIO
350
1347
COLLE SAN FAUSTINO
303
FRANCIACORTA
Parcheggio a Monticelli Brusati in Via San Faustino a mt.. 222 a poche decine di metri dal confine tra Monticelli Brusati e Camignone - raggiungibile da Brescia, imboccando la Statale per la Val Camonica, uscire a Camignone. Prendere la strada per Monticelli Brusati e qualche decina di metri dopo il cartello ad indicarne il limite del territorio comunale di Ponticelli, individuare sulla destra un parcheggio. Qui ha inizio l’escursione.
BS
01/01/2009
Brevissima ma graziosa escursione in ambiente Collinare in piena Franciacorta. Dal parcheggio percorrere la Via S Faustino in direzione  nord – est per alcune centinaia di metri fino a pervenire ad un bivio nella zona industrialr di Monticelli Brusati. Qui individuare sulla destra un sentiero che sale regolare in mezzo al bosco conducendo in pochi minuti all’immobile ubicato sulla sommità del Colle San Faustino mt. 303. Discesa per la stradina sterrata per qualche centinaia di metri fino a giungere ad un tornante dove la si abbandona per prendere sulla destra un sentiero che sale il versante ovest del Monte Valenzano mt. 343 conducende in breve sulla sua erbosa e boschiva sommità dove è presente anche un casotto di caccia. Discesa dalla cresta opposta che prosegue ondulatoria in direzione est Con segnavia n. 61 su sentiero e stradine sterrate. Ignorare tutte le deviazioni proposte e pervenire così sulla ampia e poco definita sommità del Monte Delma mt. 387, dove si puo’ ammirare di un ottimo scorcio di panorama sulla Franciacorta.  Ritorno per medesimo itinerario a ritroso.  Tempo Totale tra andata e ritorno: 1 ora 45’.  Dislivello: mt. 300. Difficoltà: E.
1348
MONTE VALENZANO
343
1349
MONTE MADONNA DELLA ROSA
358
FRANCIACORTA
 Alla Chiesa di Monticelli Brusati mt. 280  - da Brescia, Imboccare la Statale per la Val Camonica, uscire a Camignone. Prendere la strada per Monticelli Brusati. Prima di arrivare alla chiesa di Monticelli posta a Monte rispetto al cimitero parcheggiare pronti per l’escursiione.
BS
01/01/2009
Bel Monte su cui sorge il grazioso Santuario della Madonna della Rosa mt.. 358 (XIV Secolo). LO si puo’ raggiungere anche in macchina su strada asfaltata aperta al traffico. A piedi ci si impiega 30’.  Dislivello: mt.. 60. Difficoltà: T.
1350
MONTE DI ARGON ORIENTALE
482
VAL CAVALLINA
Colle dei Pasta (Bg) mt. 422 - da Brescia si prende l’autostrada A4, in direzione di Milano. Uscire a Seriate (Bg) e prendere la tangenziale sud in direzione di Bergamo – Dalmine. Poco dopo abbandonarla e imboccare a destra la Statale per Lovere – Trescore Balneario. Qualche chilometro oltre, prendere l’uscita per la Val Seriana, immettendosi così sulla nuova bretella. Pochi chilometri dopo prendere l’uscita per Scanzorosciate. Seguire le indicazioni per Torre dei Roveri. Raggiungerlo e prendere la strada per Colle dei Pasta che sale regolarmente in direzione nord – est per qualche chilometro. Individuare sulla sinistra una Santellina. Parcheggiare a fianco della strada.
BG
03/01/2009
Interessante e varia escursione nella inedita zona del Parco delle Valli d’Argon, fattibile in ogni periodo dell’anno. Prendere la strada sulla destra chiusa al traffico che sale regolarmente in direzione sud - est dapprima asfaltata e  poi cementata e sterrata. Superare sulla destra la Chiesetta di San Cristoforo mt 449 e dopo 30 minuti di cammino si perviene alla bellissima Chiesetta della Madonna d'Argon  ubicata sulla panoramica sommità del Monte di Argon Orientale mt 482. Poi prendere il sentiero segnato con bolli rossi e bianchi che percorre la boscosa cresta con continui saliscendi superando la cima di Monte di Argon Occidentale mt 458 e pervenendo infine ai mt. 433 della Graziosa Chiesetta di. San Giorgio unicta sulla sommità dell’omonimo Colle. Discesa dalla scalinata per pochi minuti fino a giungere ad un bivio. Prendere il sentiero N. 626 a destra che scende deciso nel bosco in direzione nord-est aiutandosi da una serie di scalini artificiali. Si và pertanto a confluire su un a strada sterrata che a sua volta s immette su una asfaltata. Continuare a destra in pianura per diverse centinaia di metri fino a pervenire ad un bivio dove è presente una piccola Santella. Prendere ancora a destra e proseguire su strada cementata e poi sterrata, superare la Cascina Colombi e poi con l’aiuto di una strada sterrata in mezzo al vigneto riportarsi nei pressi della Villa Colle dei Pasta mt 424 e pii in pochi minuti alla macchina. Ignorarla e proseguire su strada asfaltata in direzione nord - est. Al primo bivio tenere la sinistra. Al successivo, svoltare a destra immettendosi sulla S.P. n. 65. Proseguire per qualche centinaia di metri fino a individuare sulla destra il Cimitero di Cenate Sotto (Bg). Salire sul prato adiacente, aggirare il lato sud del cimitero e scavalcare la recinzione, nel punto piu’ agevole. Si perviene così su un prato in proprietà privata. Salire in direzione sud, fino a giungere ad un bosco che in pochi minuti conduce all’acquedotto comunale posizionato sulla sommità del Dosso mt. 470. Ritorno alla macchina per medesimo itinerario dell’andata.  Tempo Totale: 3 ore.  Dislivello: mt. 300. Difficoltà: E.
1351
MONTE DI ARGON OCCIDENTALE
458
1352
COLLE DI SAN GIORGIO
433
1353
IL DOSSO
470
1354
PIZZO DELLA SELLINA
903
VAL CALEPIO
Al tornante a quota di mt. 835 sulla S.P. n. 79 per i Colli di San Fermo -  raggiungibile in 50’ di macchina (50 km) da Brescia. Prendere l’A4, uscire a Rovato, alla 1° rotonda svoltare a sinistra e alla successiva rotonda “Bonomelli” seguire per Erbusco – Adro, superare Capriolo e giungere a Paratico. Attraversare il ponte e tutto il paese di Sarnico e portarsi pertanto sulla Statale per Lovere. Proseguire nella direzione opposta verso Villongo e raggiungere quest’ultimo. Al primo incrocio principale seguire le indicazione per i Colli di San Fermo. Proseguire pertanto sulla S.P. n. 79 inizialmente pianeggiante, poi con su e giù con tendenza a salire. Attraversare quindi i Comuni di Ad rara San Martino e Ad rara San Rocco e salire ancora per diversi Km su strada asfaltata che sale con numerosi tornanti. Dopo circa 11 km da Villongo individuare un tornate a sinistra a quota di mt. 835 e parcheggiare nel poco spazio a disposizione a fianco della carreggiata.
BG
11/01/2009
Il Pizzo della Sellina mt. 903. è una cima dimenticata da tutto e da tutti sempre e comunque. Quando la vegetazine è rigogliosa dopo prolungati periodi dui pioggia diventa un’impresa titanica giungere in vetta. Dal tornate a quota di mt. 835 prendere la strada sulla destra che corre semipianeggiante in direzioneest per diverse centinaia di metri. Poi la stessa sfortunatamente termina e bisogna prendere sulla sinistra tracce di sentiero che in mezzo alla fitta boscaglia percorre il selvaggio versante sud – est del Pizzo della Sellina. Si giunge così con fatica in mezz’ora scarsa sulla dimenticata sommità mt. 903. Discesa per lo stesso itinerario. Tempo Totale tra andata e ritorno: 45’.  Dislivello: mt. 50. .Difficoltà: E.
1355
COLLE S GIOVANNI ORIENTALE
316
COLLINE BERGAMASCHE
Montello (Bg) mt. 220 - da Brescia si prende l’autostrada A4, in direzione di Milano. Uscire a Grumello del Monte (Bg) e prendere la strada Statale per Trescore Balneario e per la Val Cavallina. Attraversare l’abitato di Chiuduno (Bg) e proseguire per diversi chilometri fion alla deviazione a sinistra per Montello e in 1 km circa giungere in centro al paese e parcheggiare.
BG
25/01/2009
Breve ma interessante escursione, fattibile tutto l’anno. Dal centro di Montello prendere la Via Colleoni posta a nord-ovest del paese. Percorrerla in direzione est e poche centinaia di metri dopo imboccare sulla destra Via Locatelli che poco dopo termina e da lì parte un sentiero che rimanendo sul versante nord del Colle di San Giovanni Orientale mt. 316 in pochi minuti conduce alla croce in cemento posta sulla sua sommità. Percorrere ora la breve e ondulata e boscosa cresta in direzione est. Evitare tutte le deviazioni proposte e attraverso una scalinata in legno giungere all’ampia e panoramica sommità del Monte Tomenone mt. 377. Interessante vedere i numerosi aerei che sfrecciano verso il non lontano aeroporto di Orio al Serio. E’ passata un’ora scarsa dall’inizio dell’escursione. Discesa per sentiero in direzione sud e raggiungere in pochi minuti la sommità dimenticata del Colle di San Giovanni Occidentale mt. 334. Scendere poi grazie ad un sentiero direttamente in quel di Bagnatica. Portarsi subito nella zona nord e percorrendo una stradina in direzione nord giungere al grazioso parco comunale. Qui prendere una strada a destra che sale in direzione est che conduce sul versante nord del Colle San Giovanni Centrale. Prendere il comodo sentiero che lo percorre e che conduce velocemente alla bella Torre di San Giovanni (XI secolo) posta sull’omonimo Colle mt. 331. Discesa per il boscoso e dimenticato versante ovest fino a giungere a monte rispetto al bel castello di Costa di Mezzate. Prima di pervenire a ridosso delle mura di esso trovare un varco sulla sinistra e per tracce scendere il boscoso versante fino a ricongiungersi alla stradina privata sottostante. Riportarsi poi su quella pubblica e percorrendo le stradine asfaltate ritornare in direzione nord a Montello. Tempo Totale: 2 ore .  Dislivello: mt..300. Difficoltà: E.
1356
MONTE TOMENONE
377
1357
COLLE S GIOVANNI OCC O IL ROCCOLO
334
1358
COLLE S GIOVANNI CENTRALE
331
1359
MONTE ALTINO
1018
VAL CAVALLINA
Santuario della Beata Vergine diAltino (Bg) mt. 841 - da Brescia si prende l’autostrada A4, in direzione di Milano. Uscire a Grumello del Monte (Bg) e prendere la strada Statale per Trescore Balneario e per la Val Cavallina. Attraversare l’abitato di Chiuduno (Bg) e proseguire per diversi chilometri fino alla deviazione a destra per le Terme di Trescore Balneario. Superare anch’esse e pervenire in Val Cavallina. Continuare sulla S.S. n. 42 fino a Casazza (Bg) dove si svolta a sinistra per Gaverina Terme. Percorrere pertanto in salita la tortuosa strada giungendo dopo 6 Km abbondanti al Santuario della Madonna dei Ciclisti, ubicato sul Valico di Colle Gallo mt. 763. Qui svoltare a destra per Altino in Via Endine e in 2 km abbondanti giungere al grande parcheggio del Santuario succitato.
BG
31/01/2009
Brevissima ma interessante escursione fattibile tutto l’anno. Dal parcheggio prendere la strada chiusa al traffico che conduce al Santuario della Beata Vergine dell’Altino. Individuare sulla destra una scalinata che si immette su di un sentiero in mezzo al bosco. Esso taglia il versante nord del Monte Altino in direzione nord- ovest dapprima in salita e poi a mezza costa. Si taglia anche un prato e si va’ a congiungersi su di una strada sterrata che porta ad un piccolo nucleo abitativo. Lì prendere a sinistra un’altra strada che sale decisa in direzione est. Poi per sentiero o tracce affronatre d’impatto il banale versante nord-ovest del Monte Altino ,mt. 1018 e giungere sulla sommità che offre pregevoli spunti panoramici sulla Valle Seriana. Discesa per medesimo itinerario di salita. Tempo Totale tra andata e ritorno: 1 ora e mezzo .  Dislivello: mt. 200. Difficoltà: E.
1360
MONTE ALTINELLO
997
VAL CAVALLINA
Santuario della Madonna dei Ciclisti (Bg) sul Valico di Colle Gallo mt. 763 -da Brescia si prende l’autostrada A4, in direzione di Milano. Uscire a Grumello del Monte (Bg) e prendere la strada Statale per Trescore Balneario e per la Val Cavallina. Attraversare l’abitato di Chiuduno (Bg) e proseguire per diversi chilometri fino alla deviazione a destra per le Terme di Trescore Balneario. Superare anch’esse e pervenire in Val Cavallina. Continuare sulla S.S. n. 42 fino a Casazza (Bg) dove si svolta a sinistra per Gaverina Terme. Percorrere pertanto in salita la tortuosa strada giungendo dopo 6 Km abbondanti al Santuario della Madonna dei Ciclisti, ubicato sul Valico di Colle Gallo mt. 763. Buone possibilità di parcheggio.
BG
31/01/2009
Breve e poco frequentata escursione su due Monti dimenticati della Val Cavallina. Dal Passo di Colle Gallo mt. 763. Prendere sulla destra la strada asfaltata aperta al traffico per il Santuario della Beata Vergine diAltino (Bg e percorrerla in leggera salita per qualche centinaia di metri fino a individuare con intuizione sulla destra un sentiero che sale nel bosco in direzione est. Esso in pochi minuti conduce sui ruderi della torre ubicata sulla boschiva sommità del Monte Gallo mt. 821. Discesa per medesimo itinerario fino a ricongiungersi con la strada asfaltata percorsa in precedenza. Continuare sulla stessa verso il Santuario succitato ancora per qualche centinaia di metri fino al successivo bivio.. Continuare pertanto a destra e poche centinaia di metri dopo, svoltare a sinistra. Continuare ancora sulla tortuosa e stretta strada asfaltata aperta al traffico fino a pervenire al Villaggio Suardi mt. 923 Lì prendere a sinistra un sentiero che diramandosi piu’ volte in direzione sud – ovest conduce in breve sulla dimenticata e boscosa sommità del Monte Al tinello mt. 997. Discesa per lo stesso itinerario di salita fino alla macchina.Tempo Totale: 2 ore.  Dislivello: mt.. 300. Difficoltà: E.
1361
MONTE GALLO
821
1362
MONTE PRANZA
1099
VAL CAVALLINA
Santuario della Madonna dei Ciclisti (Bg) sul Valico di Colle Gallo mt. 763 - da Brescia si prende l’autostrada A4, in direzione di Milano. Uscire a Grumello del Monte (Bg) e prendere la strada Statale per Trescore Balneario e per la Val Cavallina. Attraversare l’abitato di Chiuduno (Bg) e proseguire per diversi chilometri fino alla deviazione a destra per le Terme di Trescore Balneario. Superare anch’esse e pervenire in Val Cavallina. Continuare sulla S.S. n. 42 fino a Casazza (Bg) dove si svolta a sinistra per Gaverina Terme. Percorrere pertanto in salita la tortuosa strada giungendo dopo 6 Km abbondanti al Santuario della Madonna dei Ciclisti, ubicato sul Valico di Colle Gallo mt. 763. Buone possibilità di parcheggio.
BG
31/01/2009
Breve ma interessante escursione su una bella Montagna a confine tra la Valle Cavallina e la Valle Seriana, non molto frequentata a dire il vero. Fattibile praticamente tutto l’anno. Priva di pericoli oggettivi. Dal Passo di Colle Gallo mt. 763 prendere poche decini di metri a Vallle del Santuario della Madonna dei Ciclisti, sulla Statale verso la Valle Serina, sulla sinistra il sentiero n. 609 per Pozza Misma. Percorrelo nel bosco in direzione sud e confluire poco dopo sulla strada proveniente da Passo succitato. Percorrela in salita per pochi minuti fino a trovare sulla destra la deviazione per il Monte Pranza. Immeteresi così sul sentiero n. 609A che sale dapprima deciso in direzione sud e poi diviene ricco di saliscendi. Si perviene ancora ad un bicio dove si tiene alla destra immettendosi sul sentiero n. 622 che semipianeggiante, superato una baita conduce all’ultima diramazione. Stavolta prendere a sinistra il sentiero n. 622A e con salita decisagiungere alla graziosa croce metallica posta sulla sommità del Monte Pranza mt. 1099. Ottimop il panorama sulla Val Cavallina. Discesa per lo stesso itinerario. Tempo Totale tra andata e ritorno: 2 ore .  Dislivello: mt.. 400. .Difficoltà: E.
1363
DOSSO ANGELINI
374
FRANCIACORTA
Alla Chiesa di Monticelli Brusati (Bs) mt 283
BS
15/02/2009

1364
M COLMETTO
657
FRANCIACORTA
Gaina mt 355, frazione di Monticelli Brusati
BS
15/02/2009

1365
MONTE POLLO
312
FRANCIACORTA
PROVAGLIO D'ISEO (BS)
BS
22/02/2009

1366
MONTE PIANE
314
1367
MONTE SAN MICHELE
367
1368
MONTE DI FANTECOLO
335
FRANCIACORTA
FANTECOLO (BS)
BS
22/02/2009

1369
MONTE CORNONE
469
FRANCIACORTA
Località Camaldoli mt 522 - Gussago (Bs)
BS
28/02/2009

1370
MONTE SCAPIA
334
FRANCIACORTA
Località Val Sorda mt 247 di Concesio (Bs)
BS
28/02/2009

1371
DOSSO BOSCONE
381
1372
MONTE ALBANO
642
LAGO DI COMO (LARIO) ORIENTALE VAL SASSINA
Località Monte Albano mt 620, che si raggiunge, prendendo, il tornante prima di Arrivare a Ballabbio inferiore (Lc), sulla vecchia strada statale, la stradina a mezza costa che corre in direzione sud.
LC
08/03/2009

1373
SASS QUADER
885
1374
MONTE MELMA
914
1375
MONTE DELLA CROCE
508
VAL CALEPIO
Gandosso (Bg)
BG
14/03/2009

1376
MONTE DEL CASTELLO
624
1377
COLLE LUCIETTO
496
1378
MONTE DELL'INGANNOLO
562
1379
MONTE CANTO
710
ALTA PIANURA BERGAMASCA
Sotto il Monte
BG
22/03/2009

1380
MONTE CROCIONE
690
1381
COLLE SANTA BARBARA
667
1382
MONTE ALBANO
529
1383
COLLE BASTIA
595
VAL SERIANA
MADONNA DELLO ZUCCARELLO MT 454 (NEMBRO - BG)
BG
05/04/2009

1384
PIZZO DI LONNO
770
VAL SERIANA
LONNO (BG) MT 702
BG
05/04/2009

1385
MONTE GANDA
698
1386
COLLE SAN PIETRO
410
VAL SERIANA
NEMBRO (BG) MT. 330
BG
05/04/2009

1387
MONTE COZZASCO
874
VALLE IMAGNA
A QUOTA DI CIRCA 930 MT. IN VIA SAN PIETRO A BERBENNO (BG) IN VALLE IMAGNA
BG
11/04/2009

1388
COLLE SAN PIETRO
933
1389
COLLE MOSCARINO
906
VALLE IMAGNA
A QUOTA DI CIRCA MT 750 SULLA S.P. 32 DI COLLEGAMENTO TRA BERBENNO E BREMBILLA
BG
11/04/2009

1390
CORNO GRANDE
928
1391
CORNA MARCIA
1033
1392
MONTE UBIALE
973
1393
MONTE GABBIOLE
802
VAL TROMPIA
Sulla S.P. n. 79, 1 km circa dopo Passo Del Cavallo  Mt. 800 (Lumezzane-Bs) in direzione di Agnosine, in un piazzale sulla destra di un tratto di statale ricompreso tra 2 gallerie - Raggiungibile In 30 Minuti Circa Di Macchina Da Brescia
BG
13/04/2009

1394
DOS DE ROCCA
1016
VAL TROMPIA
Passo Del Cavallo Mt. 742 (Lumezzane-Bs) - Raggiungibile In 30 Minuti Circa Di Macchina Da Brescia
BG
13/04/2009

1395
COLLE SAN VIGILIO
1120
1396
DOSSO DI CE'
1139
1397
PUNTA GALEVO
1186
1398
DOSSONE DI FACQUA
1299

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